Il nostro amato Fratello Fabio Neri lo scorso 11 dicembre, all’età di 63 anni, è passato all’Oriente Eterno.Toscano di nascita e bolzanino d’adozione, direttore d’orchestra e maestro nella vita profana, ha dedicato gli ultimi 30 anni della sua attività lavorativa all’insegnamento presso il Conservatorio Monteverdi di Bolzano. Già Maestro Venerabile della loggia Castrum Majense all’Oriente di Merano, Grande Organista del Grande Oriente d’Italia per 10 anni e insignito nel 2000 dell’onorificenza dell’Ordine di Giordano Bruno, classe Eracles, ha elevato i lavori della Gran Loggia dal 2000 al 2014 con le sue scelte musicali. Il 13 ottobre ha partecipato alla sua ultima tornata, tracciando una Tavola sulla “nuova iniziazione”, riferendosi alla sua malattia. Con la pungente ironia che lo ha sempre contraddistinto, ha saputo affrontare con forza anche questa prova, come si può leggere nella chiusura del suo ultimo intervento:
“Come uscirne?
Affidandosi ciecamente ai medici e con tanta IRONIA (che poi è cultura non capziosa)
e con la modifica interiore…
…
Ottimismo, ironia, ridere e scherzare sono la vera chemio che cerco di praticare fuori e dentro la Loggia.
…
Questa mia “inedita, unica” nuova iniziazione avrà – come tutte le faccende di questo mondo – una sua fine e lascerà strascichi di pensieri e di azioni mentali assai difficili da dimenticare.
Ho vissuto la mia vita, non sono eterno né immortale ma nel viverla non mi sono MAI seduto ai bordi della mensa perché ho sempre partecipato e vissuto con passione e praticato “l’arte di stare al mondo”.
E non mi pare poco.
E a voi?”
Affidandosi ciecamente ai medici e con tanta IRONIA (che poi è cultura non capziosa)
e con la modifica interiore…
…
Ottimismo, ironia, ridere e scherzare sono la vera chemio che cerco di praticare fuori e dentro la Loggia.
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Questa mia “inedita, unica” nuova iniziazione avrà – come tutte le faccende di questo mondo – una sua fine e lascerà strascichi di pensieri e di azioni mentali assai difficili da dimenticare.
Ho vissuto la mia vita, non sono eterno né immortale ma nel viverla non mi sono MAI seduto ai bordi della mensa perché ho sempre partecipato e vissuto con passione e praticato “l’arte di stare al mondo”.
E non mi pare poco.
E a voi?”