Addio a Parenti, politico galantuomo Si battè per salvare Villa Argentina Avvocato di razza, fu vicesindaco del secondo mandato Marcucci L’ABBIGLIAMENTO dandy e quell’eloquio forbito ne hanno fatto un personaggio che si distingueva in ogni situazione. L’avvocato Gianfrancesco Parenti, ex vicesindaco di Viareggio, è scomparso la notte scorsa all’età di 73 anni all’ospedale di Cisanello, dopo una lunga malattia e ben tre interventi chirurgici. Il suo nome è legato alla politica cittadina, all’intensa attività forense che ha esercitato fino all’ultimo, alla vita associativa e anche a quell’appartenenza, neppure troppo sussurrata, alla massoneria che mai rinnegò, nonostante il dibattito politico che ne scaturì al suo insediamento da amministratore pubblico. Anzi, nel 2014 è stato tra i protagonisti del partecipato meeting del Grande Oriente d’Italia in Darsena, in cui fu annunciata l’attesa riapertura del tempio a Viareggio. Esponente di spicco del Partito Liberale negli anni Novanta, è poi passato alla Margherita, per aderire alla lista Dini e confluire nel Pd. L’ex sindaco Marco Marcucci nel suo secondo mandato (dal 2003 al 2008) lo nominò vicesindaco, ruolo che ha svolto con particolare attenzione ai problemi della città che conosceva in modo viscerale. Gianfrancesco SEMPRE ELEGANTE L’avvocato Gianfrancesco Parenti era impeccabile nel suo abbigliamento. Aveva 73 anni (conosciuto come Giovanni) Parenti abitava a Don Bosco ed era fortemente radicato nel tessuto viareggino: è stato socio fondatore e per tre volte presidente dei Lions Club Viareggio-Versilia Host e non era difficile trovarlo a passeggio sul lungomare o alle serate esclusive, con l’impeccabile cappotto Casentino, il gilet e il fazzoletto che spuntava dal taschino. Battagliero sia in tribunale che nelle questioni che stavano a cuore ai suoi concittadini: è stato infatti sostenitore degli Amici di Villa Argentina, raccontando con un incontro-sfogo al termine del suo mandato amministrativo, il suo profondo impegno per reperire fondi dal Governo e garantire la ristrutturazione di un edificio da troppo tempo in abbandono. E che oggi, proprio grazie a riunioni, al coinvolgimento di amici esperti del settore e alle caparbie insistenze di Parenti che più volte ha bussato alla porta della Sovrintendenza, è tornato ad essere un immobile-gioiello patrimonio di tutti. Parenti lascia la moglie Emmabruna ed i figli Lelia e Bruno. I funerali, a cura della Croce Verde, si terranno stamani alla 10 alla cappella del cimitero comunale. TANTISSIME le attestazioni di cordoglio dal mondo politico. «Ho perso un amico, con il quale ho condiviso tanta parte del mio percorso politico scrive il senatore Ad Andrea Marcucci Gian- francesco Parenti è stato un grande avvocato, un amministratore straordinariamente accorto ed un cittadino particolarmente innamorato della sua Viareggio e della Versilia. La sua morte è una perdita per le istituzioni, per il mondo professionale ed anche mia personale, il dialogo con Gianfrancesco mi ha sempre arricchito». «Professionista stimatissimo sottolinea il sindaco Giorgio Del Ghingaro da sempre attivo nella politica del territorio, Parenti era sincero, diretto, guidato da idee fieramente liberali: un uomo il cui impegno ha segnato tappe importanti per Viareggio. Alla famiglia faccio le più sentite condoglianze, a nome mio e di tutta l’amministrazione comunale». Francesca Navali