“Dall’inquinamento mafioso di Castelvetrano allo scandalo del Monte dei Paschi di Siena si è sempre voluto dare la colpa a qualche massone e regolarmente tutto è stato smontato”. Lo ha sottolineato il Gran Maestro Stefano Bisi, nel suo intervento a Udine al convegno “Giornalismo e Antimassoneria: Fake news o verità?”. Il Gran Maestro è tornato anche a parlare dell’iniziativa dell’Antimafia di sequestrare gli elenchi degli iscritti al Grande Oriente di Sicilia e Calabria, ironizzando sui metodi e criteri della Commissione presieduta da Rosy Bindi, e delle proposte di legge contro la Libera Muratoria, presentata da alcuni suoi esponenti. “Non si sequestrano gli elenchi delle associazioni perchè prima o poi potrebbe toccare a tutti”, ha ribadito Bisi, ricordando quello che accadde durante il Fascismo, che cominciò con il perseguitare la Massoneria e finì per cancellare tutte le libertà. Ma in che modo il Grande Oriente ha risposto agli attacchi? “Resistendo e rilanciando”, ha risposto Bisi, illustrando quella che ha definito appunto la strategia della doppia R, una strategia fatta di grande impegno sia civile che sociale.
Lavoriamo nei nostri templi, orgogliosi di indossare i nostri grembiuli e i nostri guanti, parlando uno alla volta, come la classe dirigente italiana non è più abituata a fare”, ha detto il Gran Maestro. “Organizziamo incontri, manifestazioni, dibattiti, sui grandi temi e sulle emergenze più scottanti del nostro tempo, ai quali partecipa tanta gente, interessata ad ascoltarci”, ha aggiunto.
Non solo il Grande Oriente è anche intensamente impegnato in tante iniziative di solidarietà. “A Scampia – ha raccontato il Gran Maestro – c’è una libreria nel mezzo di una zona fortemente degradata: un posto dove “si spaccia cultura”, che abbiamo voluto aiutare nell’acquisto di un macchinario utile alle rilegature. Molti politici in quello stesso quartiere sono passati con le loro auto blu a farsi un selfie ma senza compiere alcuna azione”. A Reggio Calabria, ha aggiunto, “abbiamo sostenuto la squadra di basket in carrozzina, permettendole così l’iscrizione al campionato di serie B” . “Insomma –ha concluso Bisi- sappiamo resistere, accarezzare ma se necessario colpire”.
Tantissimo il pubblico presente all’incontro che si è tenuto nel pomeriggio del 25 novembre a Palazzo Kechler nell’ambito del XII seminario di studi massonici in memoria di Antonio Celotti, scomparso il 13 luglio del 2009 all’età di 103 anni. Figura di spicco della Massoneria del Grande Oriente d’Italia a livello sia regionale sia nazionale.Un’occasione anche per celebrare i 300 anni Liberia Muratoria Moderna.
All’evento, che è stato moderato da Angelo Di Rosa, sono intervenuti come relatori Maurizio Boldrini, docente di Giornalismo e nuovi media presso l’Università degli Studi di Siena;Marco Belviso, blogger giornalista; Michele Lembo, giornalista di “Radio Radicale”; Ugo Volli, ordinario di Filosofia della Comunicazione presso l’Università degli Studi di Torino; Umberto Cecchi, giornalista, già direttore de “La Nazione”.Ha concuso il Gran Maestro Stefano Bisi. Presenti anche Guido Ricci, presidente del Collegio Circoscrizionale del Friuli Venezia Giulia e Marco De Carli presidente del Consiglio dei Maestri Venerabili di Udine, che hanno portato i saluti dei fratelli del territorio, soffermandosi sulla figura di Celotti. Al convegno hanno inviato i loro messaggi la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani e il presidente del Consiglio regionale Franco Jacob.