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lunedì 27 aprile 2009

Dagli antichi archivi svelati i «segreti della massoneria» e dei Templari



Raccogliere e conservare ciò che ancora restava degli antichi archivi
del genere umano


Nasce così la scommessa della massoneria, una strada di infinita ricerca. A condurre il lettore attraverso i cerchi alchemici è un saggio di Laurence Gardner, «I Segreti della Massoneria. L'Ombra di Salomone, le misteriose origini della più enigmatica, influente e discussa confraternita del mondo occidentale» (Newton Compton editori, pp. 400, euro 10). Pagine scritte sul campo, che indicano un obiettivo: trovare il segreto del cerchio con al centro un punto, insieme all'antica parola-chiave. Quella che custodisce il vero segreto. La massoneria ha radici in Salomone e nei Cavalieri Templari, ma squadra e compasso, ovvero psiche e spirito, sono soprattutto un riferimento al Grande Architetto dell'Universo e a un cammino iniziatico dove la conoscenza di sè è il vero compito del libero muratore. L'idea è quella tracciata dal poeta e artista rosacrociano William Blake nella Scala di Giacobbe: al centro della scena, come della storia c'è una lucente scalinata scossa dal turbine del vento, sette gradini cui corrispondono sette livelli di conoscenza. E occorre salirli tutti. I segreti dei «maestri di pietra da taglio» parlano di antiche carte e simboli che derivano dalla progenie di Lamech, quarto discendente di Enoch, il figlio di Caino e Kish. Furono loro a trascrivere le antiche scienze scolpendole su tavole imperiture. Erano pietre particolari: una chiamata «marbyll», non avrebbe mai patito il fuoco mentre l'altra, chiamata «latres», non avrebbe mai patito l'acqua. Dietro le quinte di questo libro c'è la leggenda degli occhi e del cuore di Santa Maria Maddalena, che abita inquieta la regione della Linguadoca, venerata come nostra signora della Luce.