Loggia

Official Web Site

www.heredom1224.it
Visualizzazione post con etichetta Corrado Balacco Gabrielli. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Corrado Balacco Gabrielli. Mostra tutti i post

lunedì 9 aprile 2018

Il video dell’allocuzione del Gran Maestro. Si apre con il ricordo di Corrado Balacco Gabrieli nominato Gran Maestro Onorario alla memoria


Momento centrale della tre giorni riminese targata Grande Oriente d’Italia è l’allocuzione del Gran Maestro che ormai da tanti anni si tiene pubblicamente nel tempio massonico, il luogo deputato ai lavori rituali dei Liberi Muratori, allestito per l’occasione al Palacongressi di Rimini. Il Gran Maestro Stefano Bisi ha rinnovato la tradizione pronunciando il 6 aprile il suo discorso solenne davanti all’assemblea plenaria del Grande Oriente e al pubblico non massone che segue con interesse le attività della più antica e numerosa istituzione massonica italiana. L’intervento ha toccato i temi più caldi che riguardano la Massoneria nei suoi rapporti con la società civile – cultura, educazione, solidarietà, giustizia sociale – senza tralasciare i forti attacchi persecutori subiti in Italia dai Liberi Muratori che, ancora oggi, vengono discriminati. Il video si apre con il ricordo di Corrado Balacco Gabrielifigura massonica esemplare e scienziato illustre, che il Gran Maestro Bisi ha proclamato Gran Maestro Onorario alla memoria.

giovedì 7 dicembre 2017

Il dono di Balacco Gabrieli.”Ai poveri 700mila euro”/La Repubblica


Ha fatto parlare molto di sé in vita. Oculista di fama internazionale, collaboratore del premio Nobel per la Medicina Torsten Wiesel insignito dall’accademia svedese nel 1981 proprio per gli studi sulla fisiologia della visione pro- fessore all’Ateneo barese e alla Sapienza di Roma. Una vita al servizio della scienza tanto che, nel giugno 2014, il capo dello Stato Giorgio Napolitano lo volle Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica. Ma il nome di Corrado Balacco Gabrieli, medico barese morto il 7 settembre a Roma, all’età di 79 anni, farà ancora discutere. Perché 700mila euro, il 10 per cento del suo patrimonio che si aggira sui sette milioni, sarà destinato al Comune di Bari. Il professore l’ha messo nero su bianco nel testamento che sarà eseguito Corrado Balacco Gabrieli è morto il 7 settembre a Roma, a 79 anni, era oculista di fama internazionale dal notaio Salvatore Pantaleo. Con un obbligo: quella parte dei suoi averi dovrà essere destinata a «sostenere l’infanzia dei più bisognosi, alle attività culturali e al restauro del patrimonio artistico». Non solo: «Fra i beneficiari designati ci sono anche le suore di madre Teresa di Calcutta, l’Unesco e la Società italiana di oftalmologia (di cui fu presidente dal 2005 al 2009, ndr)». E se l’appartamento nel Murattiano andrà alla massoneria del Grande oriente d’Italia Balacco è stato alla guida del Rito scozzese dal 2001 al 2009 un altro cinque per cento del patrimonio sarà destinato ai poveri di Bari. Un motivo di gratitudine per il sindaco Antonio Decaro: «Questa è davvero una bella storia di solidarietà e generosità che rende ancor più lieto il clima natalizio». Nel testamento non poteva mancare l’università barese, dove si laureò medico nel 1963. Ci sono Villa Balacco, oggi sede del Circolo Tennis, e altri terreni nei dintorni.
«Considerando che il Circolo ha un contratto di locazione fino al 2030 dice il rettore Antonio Uricchio significa che il canone mensile, sui 10-11mila euro, sarà versato all’Università. Da parte nostra c’è l’obbligo di investire quei fondi a sostegno dei migliori ricercatori». «Le sue volontà non mi sorprendono» racconta Marisa, moglie del fisico barese Francesco Adduci, entrambi legati a Balacco da «un’antica amicizia». «Quelle donazioni sono il suo modo di dimostrare attenzione verso i giovani meritevoli e il Sud». (Cenzio Di Zanni)
ALLEGATI

lunedì 18 settembre 2017

Il coraggio di andare oltre. L’allocuzione del Gran Maestro Stefano Bisi



Ecco l’allocuzione pronunciata dal Gran Maestro Stefano Bisi in occasione del XX Settembre 2017
“È molto bello vedere il Vascello dopo i lavori di restauro della facciata, che sono stati fatti, e senza la tensostruttura, cosa che consente a tutti di ammirare la sede del Grande Oriente d’Italia in tutta la sua bellezza  con la bandiera, il nostro labaro,  che sventola  in cima a questo palazzo e che racchiude tutta la nostra storia. E per  condividere  con tutti voi questa gioia chiamo sul palco la giunta del Grande Oriente d’Italia, il nostro dream team per usare una metafora sportiva”. Il Gran Maestro Stefano Bisi,  nel giorno di apertura dei festeggiamenti del XX Settembre, al momento dell’allocuzione, ha voluto accanto a sè sul palco del Vascello, come sempre, tutta la sua squadra: i due Gran Maestri Aggiunti Sergio Rosso e Santi Fedele, il primo Gran Sorvegliante Antonio Seminario, il Secondo Gran Sorvegliante Pasquale La Pesa, il Grande Oratore Claudio Bonvecchio, il Gran Segretario Michele Pietrangeli, i Gran Tesorieri Aggiunto Giuseppe Trumbatore ed Enzo Liaci, i due consiglieri dell’Ordine in Giunta Fabrizio Celani e Lello Sechi. “Questo è il nostro dream team”, ha ripetuto. Unico assente, giustificato,  Emanuele Melani il Presidente degli Architetti, costretto a rientrare a Empoli.
“Il XX settembre,  per noi liberi muratori del Grande Oriente è una grande ricorrenza, che ha grande importanza perché  non è solo memoria del passato, di una Libertà riconquistata ma celebrazione di una Libertà che va sempre tutelata e difesa. Ovunque. In Italia, in Europa e nel mondo”, ha sottolineato. “Oggi – ha aggiunto- per la prima volta, dopo tanti anni, non è tra noi un combattente della libertà, un fratello, libero muratore, che qualche giorno fa è passato all’Oriente Eterno”, ha aggiunto poi Bisi  ricordando Corrado Balacco Gabrieli. “Corrado Balacco Gabrieli era medico, uno scienziato, un fratello che aveva fatto parte della giunta del Grande Oriente d’Italia e che era stato per 9 anni Sovrano del Rito Scozzese Antico e Accettato. La sua caratteristica era la profonda umanità”, ha riferito Bisi, ricordando un episodio che di questo è testimonianza. “Una quindicina  di anni fa a Firenze -ha raccontato il Gran Maestro- un fratello a me molto caro, che si chiamava Franco, stava perdendo la vista. Corrado lo volle incontrare e visitandolo capì subito che non c’era nulla da fare. Prese la faccia di Franco tra le mani e l’accarezzò e gli disse ‘forza’  Corrado è stato un uomo, uno scienziato, un fratello che ha reso onore al Grande Oriente d’Italia e alla comunità scientifica italiana e internazionale. Ho voluto ricordarlo, oggi, di fronte a tutti voi”.
“E i combattenti per la libertà – ha osservato- ci sono ovunque in Europa. Tanti fratelli, che combattono per la libertà. E oggi tra noi c’è  il Gran Maestro della Gran Loggia Nazionale Francese Jean Pierre Servel, accompagnato da Gaspare Giallo. Siete i benvenuti. La nostra casa è la casa di tutti i liberi muratori e in particolare dei fratelli della Gran Loggia Nazionale francese. Un’amicizia che viene da lontano, un’amicizia che ci riempie di orgoglio e che deve riempire d’orgoglio tutti i fratelli liberi muratori italiani.Ed è per questo che oggi a nome della Giunta e a nome del Grande Oriente d’Italia desidero attribuirgli di fronte a tutti voi l’onorificenza Giordano Bruno, classe oro”, ha annunciato  il Gran Maestro, che sulle note della Marsigliese, suonata dall’orchestra Garibaldina di Poggi Mirteto,  ha consegnato al suo omologo francese, il prestigioso riconoscimento. Servel, visibilmente commosso, dopo l’inno, ha ringraziato il Gran Maestro, invitandolo alla Gran Loggia francese che si terrà il 2 dicembre.
Noi in questi anni – ha poi aggiunto Bisi- abbiamo fatto germogliare ovunque l’albero della Libertà, dell’Uguaglianza e della Fratellanza, abbiamo superato barriere che sembravano insormontabili, abbiamo fatto da scudo per tutti gli uomini. Noi ci siamo sempre stati nei momenti belli e in quelli bui dell’umanità. E oggi che assistiamo ad aberranti violenze contro delle donne,ad episodi drammatici di razzismo, ad attentati terroristici, con morti, sangue, scenari apocalittici e che viviamo in città talvolta disagiate e sfiorite. Ma vediamo anche- ha rimarcato il Gran Maestro- tante cose belle, tanti eroi positivi, come gli angeli del fango, che in questi giorni stanno aiutando la città di Livorno gravemente colpita dall’ alluvione. Questi ragazzi, questi giovani che non ci hanno pensato due volte a mettersi gli stivali e ad andare ad aiutare la popolazione colpita  dalla alluvione dimostra che l’uomo dentro di sè ha la forza e la ragione per andare oltre queste fasi delicate del quotidiano divenire. E sottolineo questa parola, “oltre”, che ci accompagna da stamani, è una sorta di slogan, ma più che uno slogan è un programma per il futuro. Programma per il futuro perchè dire avanti è un po’ diventata una abitudine e perchè andare avanti è una scelta forzata, non si può andare indietro, le lancette dell’orologio camminano, non si fermano mai. Andare oltre invece è una scelta di volontà, vogliamo guardare oltre, oltre le differenze, le difficoltà, oltre gli ostacoli. E noi liberi muratori siamo gli uomini dell’oltre, coloro che irradiano luce con le loro mani fraterne e gli atti di un secolare lavoro che forgia dentro i templi persone nuove e capaci di mettere il loro talento al servizio del prossimo. Noi non ragioniamo facendo calcoli elettorali – ha detto Bisi- Purtroppo qualche politico guarda  eccessivamente ai sondaggi e poco alla propria coscienza. Ma così si possono anche vincere le elezioni ma si perde la partita dell’umanità. E bisogna guardare oltre, bisogna guardare al futuro, non fermarsi all’oggi, al contingente. Noi, da sempre, costruiamo ponti, che uniscono diverse visioni. Per noi oltre significa essere capaci ognuno con le proprie competenze per  offrire al mondo il meglio che un Libero Muratore può dare”.
“E allora – è stato il suo invito- cerchiamo tutti di andare “oltre”, svolgendo con coscienza e critica il nostro ruolo di cittadini che vogliono bene all’Italia. L’Italia è la nostra nazione, è la nostra patria. E non dico il nostro paese. A me non piace dire l’Italia è il nostro paese. Il paese per ognuno di noi è il luogo, la frazione, il comune, dove è cresciuto, dove è nato. Per me è Arbia Scalo “larga, colorata e rossa”. Sono nato e cresciuto in riva all’Arbia. Quello è il mio paese, l’Italia è la mia nazione, la mia patria, che è capace di accogliere, di accogliere anche chi nasce qui e che ha un colore della pelle scuro. Cosa vuol dire uomini di colore? Anch’io sono un uomo di colore, di colore bianco  e l’altro di colore nero, di colore giallo,. o ha gli occhi celesti, o bruni, ma sono italiani. E sono le persone adulte che creano le barriere. Non sono i ragazzi”. “Noi -ha proseguito Bisi- dobbiamo insegnare e imparare a voler bene all’Italia e dobbiamo partire dalla scuola, dalla formazione, dalla cultura, per essere al passo con altre nazioni europee”.
“E ai nostri giovani – ha raccomandato il Gran Maestro- bisogna parlare senza paternalismo, ricordando che siamo stati tutti come loro, parlare, dialogare. Perchè dai ragazzi abbiamo noi tutti tanto da imparare. Perchè mentre il parlamento discute e non riesce ad andare avanti sullo ius soli, i ragazzi questa proposta di legge l’hanno già adottata, attuata. E vi racconto cosa è successo a un mio amico romano: una sera torna a casa e vede che il figlio studia con un ragazzo nero. Quando il ragazzino di colore se ne va, il padre chiede al figlio: “da dove viene il tuo compagno di scuola?”. “Dar Testaccio” è la risposta. Il ragazzo di colore è nato “ar Testaccio”, parla romano, tifa Roma, indossa la maglia numero 10 di Totti e il suo sogno è di giocare nella nazionale di calcio azzurra. Perché l’Italia è la sua patria, lui è nato qui, ha frequentato le scuole elementari qui. L’Italia è la sua patria”.
E per quanto riguarda la scuola, ha osservato il Gran Maestro, “tutti noi possiamo fare molto. Certo bisogna  mettere studenti e insegnanti in grado di studiare e insegnare bene. Ognuno faccia la sua parte. Come noi, nel nostro piccolo abbiamo cercato di fare con le borse di studio che assegneremo agli studenti delle aree terremotate che hanno conseguito la maturità con il massimo dei voti. Quei ragazzi sono un esempio. Sono riusciti ad andare “oltre”, superando la forza dei terremoti con la voglia di guardare avanti, “oltre”. Come “oltre” ogni limite sono riusciti ad andare  i ragazzi del basket in carrozzina di Reggio Calabria che la Giunta del Grande Oriente d’Italia ha deciso di sostenere nel loro straordinario impegno sportivo e umano. Il presidente, l’allenatore e i ragazzi domani saranno qui. Sono ragazzi che hanno le braccia da atleti e  hanno le gambe inferme, chi ce l’ha. Sono infallibili nel tiro da tre punti ma non possono fare le schiacciate. Non si sono arresi. Così come non si è arreso, quando ha visto che una coetanea stava annegando Valerio Catoia, un giovane di 17 anni, che lo scorso luglio a Sabaudia ha salvato una sua coetanea che stava annegando in mare. Noi lo premieremo -ha annunciato Bisi- qui il 18 sera al Vascello con una medaglia”.
“Noi siamo uomini – ha rircordato il Gran Maestro- che vogliono favorire l’unione dei popoli, la crescita di questa nostra nazione, noi non permettiamo a nessuno di andare oltre la Costituzione. I liberi muratori vanno rispettati e non messi all’indice con tanti pregiudizi. Ci vogliono mettere paura, ci hanno provato. Ci stanno provando, venite a conoscerci, senza tanti “ma”. In troppi oggi, quando parlano della Massoneria, dicono ‘avete avuto Garibaldi ma…’ , ‘avete fatto il Risorgimento ma…’,  ‘avete avuto Giosuè Carducci, ma…”. Tutti “maoisti” sono diventati, non nel senso del mitico leader della rivoluzione cinese. Bisogna dialogare, come ha detto Fausto Bertinotti, quando gli è stato chiesto ‘ma lei senatore va al meeting di Comunione e Liberazione a Rimini?’. ‘Sì’, ha detto, ‘perchè di fronte a noi abbiamo un’impresa terribile, quella di ricostruire la democrazia e la democrazia si ricostruisce con il dialogo tra chi è distante. Così come andare oltre vuol dire dare una spinta a una nuova stagione di diritti”.
“E il primo diritto -ha rammentato Bisi- è quello del lavoro. Noi dobbiamo tenere ben presente i diritti che hanno conquistato i nostri nonni e genitori. E dobbiamo anche oltre su certi temi, come la bioetica, il diritto alla vita, rispettosi delle scelte di tutti. Guai a fermarsi in questo proposito.  Andiamo “oltre”, da maratoneti che hanno in mano la fiaccola della libertà. Noi non possiamo fermarci. E non ci fermeremo. E non ci fermeranno, perchè in questo anno in cui ce l’hanno fatta di tutti i colori, per dirla alla Toscana, siamo cresciuti. I fratelli con grande forza, con grande coraggio, hanno intensificato la loro azione, sono stati una spinta al Grande Oriente d’Italia. Ci siamo abbracciati, come oggi tutti insieme per andare oltre e non ci fermeranno. Non morirà il Grande Oriente d’Italia. Non ci fermeranno perchè chi si ferma, lentamente muore – ha avvertito- chi si ferma, si arrocca su posizioni che non portano da nessuna parte. C’è una poesia molto bella,  potente, una poesia di una giornalista brasiliana, che si chiama  Martha Medeiro: è un programma di vita, un progetto di vita. Voglio leggerla insieme a voi”.
Lentamente muore/chi diventa schiavo dell’abitudine,/ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,/chi non cambia la marcia,/chi non rischia e cambiare colore dei vestiti,/chi non parla a chi non conosce./Muore lentamente chi evita una passione,/ chi preferisce il nero su bianco/e i puntini sulle “i”/piuttosto che un insieme di emozioni,/proprio quelle che fanno brillare gli occhi,/quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,/quelle che fanno battere il cuore/davanti all’errore e ai sentimenti./Lentamente muore/chi non capovolge il tavolo,/chi è infelice sul lavoro,/chi non rischia la certezza per l’incertezza per inseguire un sogno,/chi non si permette almeno una volta nella vita, di fuggire ai consigli sensati./Lentamente muore chi non viaggia,/chi non legge,/chi non ascolta musica,/chi non trova grazia in se stesso./Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio,/chi non si lascia aiutare/chi passa i giorni a lamentarsi/della propria sfortuna o della pioggia incessante./Lentamente muore/chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,/chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,/chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce./Evitiamo la morte a piccole dosi,/ricordando sempre che essere vivo/richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare./Soltanto l’ardente pazienza/porterà al raggiungimento/di una splendida felicità./
“Questa –ha concluso Bisi- non è semplicemente una poesia molto bella. È un programma di lavoro, un progetto di vita. Noi liberi muratori perseguiamo questa felicità, ma la  felicità che perseguiamo è l’armonia che è la felicità di una comunità, mentre la felicità di per sè è uno stato di benessere egoistico. Noi inseguiamo l’armonia, che è la sublime Utopia di un mondo sorretto dai pilastri della Libertà, dell’Uguaglianza e della Fratellanza. E andando “oltre”. Per il bene dell’Umanità.
Viva il Grande Oriente d’Italia. Viva tutti noi”.

lunedì 11 settembre 2017

La scienza perde un grande uomo Corrado Balacco Gabrieli, Maestro Oculista | Affaritaliani.it

E’ stato Cavaliere di Gran Croce, medaglia d’oro ‘Maestri dell’oftalmologia italiana 2016’ della SOI e medaglia d’oro al Merito della Sanità Pubblica (Articolo di Marinella Colonna).

Qualche gior­­no fa la Puglia, Bari, ed il Paese intero hanno perso un suo figlio illustre. Corrado Balacco Gabrieli è uscito di scena inaspettatamente, sorprendendo tutti, così come accade alle persone di grande acume, ma di estrema sobrietà. La sua intelligenza superiore mai ostentata, mai sopra le righe, mai arrogante, era intrisa di tanta umiltà. Le frotte di allievi medici che lo hanno avuto come maestro di medicina e soprattutto ‘di vita’ lo ricordano come un medico consapevole del fatto che la malattia manifesta è un sintomo di una malattia molto più grande, frutto di un disagio interiore, e – quando diagnosticava una patologia e individuava la terapia – considerava il malato nella sua interezza. Perciò curava la persona e non il singolo sintomo.
GOI
Questa indole protesa verso il prossimo si era consolidata grazie ad un percorso di crescita intima e spirituale incominciata sin da quando – in età giovanile – aveva incominciato a frequentare la Massoneria italiana, all’interno della quale – per ben nove anni – aveva ricoperto, per il Rito Scozzese Antico e Accettato, il ruolo di Gran Sovrano Gran Commendatore. A tal proposito era solito ripetermi ‘sono grato agli insegnamenti massonici, i quali mi hanno aiutato a superare il mio egoismo’.
Il prof. Balacco è stato un uomo di scienza e di cultura, un accademico Maestro di oculistica che ha diretto – per circa tre decenni – l’Istituto di oftalmologia dell’università La Sapienza di Roma. È stato un appassionato di economia e di politica, tant’è che negli anni Novanta – da liberale qual era – ha fondato in Puglia i circoli di centrodestra.

Torsten Wiesel
Torsten Wiesel (foto wikipedia)

Torsten Wiesel (foto wikipedia)
Professionalmente vantava una formazione di grande rispetto maturata in giro per il mondo anche al seguito – ne andava fiero – del prof. Torsten Wiesel, premio Nobel nel 1981 per la Biologia e la Medicina, con il quale collaborò alla formulazione di una teoria sull’origine della miopia degenerativa, secondo cui i disturbi visivi dell’occhio miope non corretto o ipocorretto possono indurre alterazioni sul metabolismo del collagene della sclera (elemento dell’occhio) con sfiancamento antero/posteriore. Ha ricoperto ruoli prestigiosi nel CNR, nella Società italiana di oftalmologia. Le sue tante e trasversali passioni e l’impegno profuso per la medicina gli hanno conferito onorificenze prestigiose: Cavaliere di Gran Croce, medaglia d’oro SOI per ‘Maestri dell’oftalmologia italiana 2016’ e medaglia d’oro al Merito della Sanità Pubblica.
Chi ha conosciuto Corrado Balacco dice di ‘aver perso un punto di riferimento’. La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile perché uomini dotti e onesti come lui non tutti hanno la fortuna di incontrarli. Io questa fortuna l’ho avuta. Ciao ‘grande prof’ (lo chiamavo così) mi mancherai tantissimo.
(segreteria@mariellacolonna.com)

venerdì 8 settembre 2017

Addio al fratello Corrado Balacco Gabrieli. Guidò il Rito Scozzese Antico e Accettato dal 2001 al 2009



E’ passato all’Oriente Eterno oggi 7 settembre il Fratello Corrado Balacco Gabrieli, più volte membro di Giunta del Grande Oriente d’Italia, che esprime il suo cordoglio e la sua vicinanza ai familiari. Balacco è stato Sovrano Gran Commendatore del Rito Scozzese Antico e Accettato dal 2001 al 2009 e nel 2014 venne insignito dal Presidente Giorgio Napolitano della onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana, il più alto degli Ordini nazionali assegnato per benemerenze acquisite nei confronti del paese nel campo delle arti, delle lettere, dell’economia, delle attività svolte a fini sociali, filantropici e umanitari, o in campo accademico come nel caso appunto di Balacco Gabrieli che ha diretto per oltre vent’anni il Dipartimento di oculistica dell’università romana La Sapienza, seconda in Europa dopo quella di Londra. Il titolo onorifico di Cavaliere di Gran Croce non è l’unico riconoscimento ricevuto dal professor Balacco Gabrieli, che era Gran Ufficiale al merito della Repubblica italiana, e al quale era stata conferita la medaglia d’oro al merito per la sanità pubblica. L’accademico barese – dal 1964 al 1988 – è stato professore prima incaricato, poi associato infine ordinario nella Clinica oculistica dell’università di Bari, per oltre quattro anni ha ricoperto la carica di presidente della Società oftalmologica italiana. È stato componente dal 1981 al 1988 del Comitato di chirurgia e medicina del Cnr, e per molti anni membro e direttore di sotto progetto di numerosi programmi finalizzati del Consiglio nazionale della ricerca. Molti suoi allievi sono cattedratici e primari in varie sedi universitarie nazionali ed europee. È autore di oltre 800 pubblicazioni scientifiche pubblicate sulle riviste nazionali e internazionali, di 3 volumi in collaborazione e di 2 monografie non mediche.
Le esequie funebri avranno luogo venerdì 8 settembre, alle 16,00, nell’Aula Magna dell’Università di Bari.

Morto a 78 anni Balacco Gabrieli oculista di fama internazionale | La Gazzetta del Mezzogiorno

mercoledì 8 febbraio 2017

C’è vita dopo la vita? Il dibattito


Leo Taroni, Sovrano Gran Commendatore del Rito scozzese




C’è vita dopo la vita? Perché ci si reincarna? Quante volte? Accade a tutti? L’esperienza terrena è una fase dell’evoluzione spirituale della coscienza umana? Questi i temi tanto affascinanti quanto controversi discussi durante il XII convegno nazionale organizzato a Roma dal Rito Scozzese Antico e Accettato (Rssa) per la giurisdizione massonica italiana.



  Il professor Corrado Balacco Gabrieli



I relatori, ciascuno con fatti ed esperienze differenti, hanno provato a spiegare che una vita oltre la vita, o le vite vissute, potrebbe esistere. Nel dubbio, chi può dire il contrario? Ognuna di queste esistenze si intreccia in maniera indissolubile con la precedente con un preciso significato: riparare le cattive azioni, portare avanti un ‘progetto’ di vita lasciato incompiuto. Assolta questa funzione lo spirito ascende progressivamente verso la sua origine celeste.

Una ricerca sociologica evidenzia che sono in continuo aumento i credenti e gli atei che dicono di credere alla reincarnazione, pur nella diversità dei contenuti. Lo ha riferito il sociologo/sacerdote Luigi Berzano, accademico all’università di Torino, secondo il quale “la reincarnazione è una credenza in crescita in tutte le ricerche sociologiche sulle religioni e si espande dentro e fuori le Chiese, sfidando i divieti e le condanne in particolare dei magisteri cristiani. Essa non è più considerata soltanto la continuazione delle spiritualità asiatiche, delle forme celtiche e greche sapienziali o delle correnti di pensiero dal Settecento in poi, ma rappresenta una delle dimensioni più significative della religiosità postmoderna newager”. Ed ha precisato che la reincarnazione “non è l’incarnazione della quale parlano i catechismi delle Chiese cristiane, ma è un nuovo e inatteso campo di ricerca esplorato dai sociologi delle religioni in quanto ricco di indicatori dei nuovi stili di vita degli individui postmoderni’.

Il giornalista e scrittore Roberto Giacobbo, autore di libri e puntate televisive sull’aldilà, ha invece portato – all’attenzione del numeroso pubblico intervenuto – storie vissute narrate durante il suo programma Rai ‘Voyager’. Esse proverebbero le tante esperienze che aspettano ognuno di noi attraverso i racconti – per esempio – di chi conserva memoria di una vita precedente o segni visibili sul proprio corpo. “Gli scienziati di tutto il mondo – ha spiegato – lavorano per trovare le risposte sulla fine della nostra vita ipotizzando un seguito in un’altra dimensione. C’è chi definisce rituali ed immagina destinazioni successive per lo spirito per il quale si tenta di trovare il luogo dove risiederebbe l’essenza vitale di ciascuno. Oggi questa ricerca continua in maniera incessante con nuove teorie e testimonianze, strumenti scientifici ed esperimenti”.

È il caso di una recente scoperta di due scienziati, l’americano Stuart Hameroff e l’inglese sir Roger Penrose, esperti di fisica quantistica, i quali dicono che si può dimostrare l’esistenza dell’anima perché in caso di morte fugge dal cervello. Cosa significa? L’anima umana – sostengono – è una delle strutture fondamentali dell’universo inserita in microstrutture (microtubuli) contenute nei nostri neuroni, la cui esistenza è dimostrabile con la fisica quantistica. Vale a dire che – secondo Hameroff e Penrose – con la morte fisica, le informazioni quantistiche che compongono l’anima non vengono distrutte, ma abbandonano il sistema nervoso per essere riconsegnate all’universo. Questa teoria scientifica si avvicina molto alla concezione orientale dell’anima. Infatti, l’induismo ed il buddismo credono che l’anima sia parte integrante dell’universo ed esiste al di fuori del tempo e dello spazio. Anche il cristianesimo insegna che l’anima è immortale.

“Quando si tocca questo argomento, quasi tutti provano ad evitarlo oppure ci si affida alle soluzioni proposte dalle religioni – sottolinea Leo Taroni, Sovrano Gran Commendatore del Rito scozzese – che ci rassicurano con i loro paradisi a coronamento di una vita onesta e retta. Ma – e non in contrapposizione – con tali soluzioni chi percorre con convinzione una vita iniziatica come quella insegnata dalla massoneria del Grande Oriente e dal Rito scozzese, in particolare, impara a porsi di fronte all’ineludibile trapasso con nuova consapevolezza: la morte porta verso un cammino irradiato dalle luci della sapienza, bellezza e forza”.

La scrittrice e sensitiva Ginella Tabacco – durante l’incontro del Rsaa – ha invece sottolineato che dalla sua esperienza ormai ventennale di sensitiva emerge di non poter escludere l’esistenza dell’oltre. “Per molti anni – ha spiegato – mi sono dedicata alla ‘consolazione’ di innumerevoli persone prostrate a causa di un lutto dopo aver, io stessa, sperimentato la medesima sofferenza. Attraverso i numerosissimi messaggi ricevuti durante le invocazioni, la speranza dell’oltre è divenuta certezza”. Durante il suo cammino spirituale, la Tabacco ha incontrato Gustavo Rol (sensitivo torinese passato all’oltre nel 1994), mai conosciuto in vita, che è divenuto – da quel momento in poi – la sua preziosa guida. “Sono ormai certa della pluralità delle esistenze che ciascuno di noi ha, per quanto riguarda la mia precedente vita ho avuto modo di sperimentarla quando Rol mi ha definita ‘mia nuova e antica amica’, spiegandomi successivamente il significato di ‘antica’”.

Insomma, pare che esista un nesso costante tra le cose avvenute, che avvengono e in divenire. Esse sembrano indipendenti tra loro, ma – sottolineava Rol – sono “nello stesso tempo dipendenti”. Alla domanda sulla natura psichica dei suoi esperimenti, egli rispondeva che era la sua “psiche a far da grondaia allo spirito”. Uno spirito, quello dell’uomo, “troppo grande perché lo si possa confinare in uno spazio e in un tempo così ristretto come quello che un corpo fisico vive dalla nascita fino alla morte”. Uno scettico uomo di scienza di fronte agli esperimenti ‘riusciti’ di Rol (ad esempio la lettura di libri chiusi) fu costretto suo malgrado – non potendo conoscere il trucco (ove ci fosse) e trattandosi di una manifestazione dello spirito intelligente – ad accettare – riferiva Rol – l’esito favorevole dei medesimi, motivando che non poteva ammettere l‘esistenza di uno spirito dal momento che la creazione non è stata ancora confermata.

Dopo i saluti di Stefano Bisi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, i lavori sono stati conclusi da Corrado Balacco Gabrieli, che ha ricordato le parole di padre Magni, gesuita, secondo cui l’uomo è fatto di materia (energia composita) e spirito (energia pura). “La prima si dissolve – ha detto – la seconda è indivisibile e ciò che non può essere diviso è dunque eterno e inevitabilmente tenderà a ricominciare. Ad ogni Big Bang seguirà un Big Crunch e questo per l’eternità”.

C’è da crederci? No? Mi piace l’idea che ‘… nulla si distrugge e tutto si trasforma’.

Cos’è il Rito scozzese antico e accettato (Rsaa)

E’ l’intellighentia del Grande Oriente d’Italia. Esso è l’unico depositario della tradizione e filosofia perenne nata millenni orsono (la tradizione la fa risalire ai tempi dei Veda upanishad) e arrivato fino all’attuale istituzione massonica e soprattutto scozzese come un percorso gnostico in parallelo alla religione tradizionale. L’origine del Rito risale al 1.300 quando – racconta la tradizione – in Scozia un gruppo di templari sfuggiti alla persecuzione di Filippo il Bello ripararono a corte di re Giovanni Brus I, in conflitto con l’Inghilterra. È un’istituzione internazionale riconosciuta in circa 140 Paesi.

venerdì 20 gennaio 2017

Vita oltre la morte - XII Convegno Nazionale del Rito Scozzese Antico e Accettato


XII Convegno RSAA – Vita oltre la morte





Sabato 21 gennaio 2017 dalle ore 15.30, presso il Centro Congressi Piazza di Spagna, in via Alibert 5a – Roma, si svolgerà il XII Convegno Nazionale del RSAA organizzato dal Prof. Corrado Balacco Gabrieli. Interverranno come relatori il Prof. Luigi Berzano, ordinario di Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso la Facoltà di Scienze Politiche all’Università di Torino, il Dott. Roberto Giacobbo, vice direttore di Rai2, giornalista, la Prof.ssa Ginella Tabacco, scrittrice e sensitiva.
Porteranno i loro saluti il Sovrano Gran Commendatore Leo Taroni, e Stefano Bisi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia.
Il convegno è aperto a tutti.