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giovedì 22 marzo 2018

Il Grande Oriente d’Italia e la sua storia senza tempo




Labaro del Grande Oriente d’Italia

Passato, presente e futuro della più antica e numerosa Istituzione massonica italiana

Tra Ottocento e Novecento • La Massoneria italiana trae le sue origini storiche nel ‘700 grazie a influenze inglesi, francesi e tedesche che determinarono la nascita di logge in gran parte della Penisola, tutte ispirate alla Gran Loggia madre inglese. Durante il governo napoleonico, l’attività latomistica ebbe una florida stagione e, nel giugno del 1805, Milano diventò sede del primo Grande Oriente d’Italia. Il viceré Eugenio di Beauharnais fu il primo gran maestro. Dopo la Restaurazione, la Massoneria si disperse e solo in poche aree geografiche, soprattutto al Sud, fu garantita la continuità delle logge che si risvegliarono con l’avvento del Risorgimento. Nel 1859, la loggia ‘Ausonia’ di Torino, animata da ferventi patrioti, diventò la cellula costitutiva di quel Grande Oriente che, ispirandosi alla solida struttura del periodo napoleonico, assunse nel tempo l’identità dell’istituzione nazionale oggi conosciuta. La sua organizzazione andò di pari passo con il processo di unificazione italiana. Torino fu la prima sede, poi fu la volta di Firenze e infine Roma. Tra i suoi gran maestri figura Giuseppe Garibaldi, nominato primo massone d’Italia ad vitam nel 1864. Il Grande Oriente conobbe un periodo di grande vitalità durante il mandato del livornese Adriano Lemmi, convinto mazziniano e finanziatore del Risorgimento, che, grazie alle sue doti carismatiche e organizzative, potenziò l’istituzione favorendo l’ingresso nelle logge anche ai ceti meno abbienti. A lui fece seguito Ernesto Nathan, apprezzatissimo sindaco di Roma dal 1907 al 1913, che lasciò un’impronta decisiva nella Massoneria. Con Nathan, pure mazziniano, la Massoneria italiana si trasferì nel 1901 nello storico Palazzo Giustiniani (ora residenza del Senato della Repubblica italiana), acquistato dal Grande Oriente d’Italia dieci anni più tardi.

Diceva il Gran Maestro Ernesto Nathan nel 1901, il giorno dell’inaugurazione della nuova sede del Grande Oriente d’Italia a Palazzo Giustiniani: “La Massoneria vive e fiorisce per essersi di volta in volta tuffata nell’acqua lustrale del progresso, assimilando ogni nuova fase di civiltà, il più delle volte divenendone banditrice. Siamo noi, che in nome di quel principio di fratellanza, abbiamo iniziato, spinto innanzi il movimento per la pace, siamo noi il germe dei vagheggiati stati uniti d’Europa”.

A Nathan seguì lo scultore Ettore Ferrari, sempre seguace di Mazzini e autore di opere conosciutissime in Italia e all’estero: a Roma, solo per fare un esempio, è sua la statua di Giordano Bruno a Campo de’ Fiori, inaugurata con grande clamore nel 1889; fuori i confini nazionali, ha realizzato i monumenti di Giovanni Heliade Radulesku a Bucarest, Abramo Lincoln al Metropolitan Museum di New York, Giuseppe Verdi a Filadelfia, Antonio Meucci a Staten Island, Lesbia a Chicago, Traiano e Decebalo a Cluy, Ai caduti ad Alessandria d’Egitto. Ferrari fu a capo del Grande Oriente nel periodo della famosa secessione del 1908: la scissione originò una nuova organizzazione massonica guidata dal pastore protestante Saverio Fera. Nel 1917, Ernesto Nathan fu di nuovo eletto gran maestro. In quel momento così gravoso per l’Italia, fu giudicato l’unico autorevole a gestire l’Istituzione massonica in uno scenario devastato dal conflitto mondiale.
Roma, forse Palazzo Quiriti in Via della Valle, epoca della Gran Maestranza di Adriano Lemmi (1885-95). Da sinistra, Nathan, Pandolfi, Ricciardi, Ferrari, Camera, Pastore, Prada, Ballori, Lemmi (Gran Maestro), Rebessi, Aporti, Feder Boscogrande, Dal Medico, Bergolli, Gay, Bacci, Maffi (Archivio Storico del Grande Oriente d’Italia
Palazzo Giustiniani, Tempio Maggiore, Roma, 1911
Roma, Palazzo Giustiniani, Tempio Maggiore, oggi conosciuto come Sala Zuccari, sede del Senato della Repubblica italiana
Il periodo fascista costituisce sicuramente il momento più tragico del Grande Oriente d’Italia che nel 1925, sotto la gran maestranza di Domizio Torrigiani, sciolse le logge in osservanza della legge sulle associazioni, del novembre dello stesso anno, voluta da Mussolini per far tacere l’ultimo baluardo di libertà nel Paese. Il Grande Oriente d’Italia trasmigrò in Francia, Palazzo Giustiniani fu confiscato dal governo, i massoni furono perseguitati, talvolta uccisi (com’è il caso di Giovanni Becciolini, nominato Gran Maestro Onorario alla memoria nella Gran Loggia 2015), le sedi delle logge prese d’assalto e distrutte. I liberi muratori d’Europa, incalzati dalle condanne dei governi totalitari, seguirono lo stesso destino e furono vittime anche nei campi di concentramento nazisti: la stima, approssimativa perché non del tutto esaminata a livello internazionale, si aggira intorno a 80 mila (anche se qualcuno cita il doppio). A Roma, nell’eccidio delle Fosse Ardeatine morirono 18 massoni.
Dal secondo dopoguerra a oggi • Alla fine del secondo conflitto mondiale, la Massoneria si risvegliò in Italia un po’ ovunque, anche se frazionata in gruppi. Guido Lay, eletto nel 1945, fu il primo gran maestro della Ricostruzione, cui fece seguito, quattro anni più tardi, il bolognese Ugo Lenzi che operò con impegno alla ricomposizione della Massoneria italiana e al ristabilimento dei rapporti massonici internazionali in uno scenario disperso e confuso sul piano della regolarità. Ci furono poi Publio Cortini e i due mandati di Umberto Cipollone. Quest’ultimo diede all’istituzione un indirizzo laico che avviò la Massoneria italiana a una fase culturale inedita, sostenuta in seguito dal gran maestro ravennate Giordano Gamberini, artefice del dialogo con le religioni. Ma arriviamo al periodo che va dal 1974 al 1981.
Con i gran maestri Lino Salvini e poi Ennio Battelli, il Grande Oriente fu scosso dal ciclone ‘P2’ (legato alle vicende di Licio Gelli) che generò una violenta campagna stampa accusatoria nei confronti della Massoneria intera, nonostante si fossero subito individuate responsabilità di singoli personaggi che, attraverso l’appartenenza alla P2, perseguivano vantaggi personali. Le loro attività, come si dimostrò chiaramente in seguito, non avevano corrispondenze con l’attività della Libera Muratoria e del Grande Oriente d’Italia in particolare. Dal caso mediatico derivò una complessa vicenda politica, con la costituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta presieduta dall’onorevole Tina Anselmi, e un caso giudiziario che fece emergere la responsabilità di una “conventicola di affaristi” – formata da Gelli e dai suoi sodali – che era estranea alla loggia Propaganda Massonica N° 2 regolarmente costituita e che tuttavia fu sciolta dal Grande Oriente nel 1982. Le accuse di “complotto ai danni dello Stato”, formulate a suo tempo dalla Commissione Anselmi, caddero definitivamente nel novembre 1996 quando la Corte Suprema di Cassazione ratificò la sentenza dei due gradi precedenti e secondo cui la P2 non fu coinvolta in alcuna cospirazione politica contro i poteri dello Stato.
Roma, Villa Il Vascello sul Gianicolo, sede nazionale del Grande Oriente d’Italia
In ogni caso, il danno al Grande Oriente e alla Massoneria era stato fatto: al giudizio di condanna si era aggiunta la cultura del sospetto, nel miglior stile complottista sempre in voga in Italia. Per concludere questa vicenda, occorre precisare che il Grande Oriente d’Italia si occupò di Licio Gelli in largo anticipo rispetto alla Magistratura, decretandone l’espulsione nel 1981. L’organo interno che lo mise sotto accusa fu presieduto da Armando Corona, futuro gran maestro. A lui, infatti, dal 1982, fu affidata la responsabilità di riportare la tranquillità nelle logge e di ripristinare l’immagine dell’istituzione agli occhi di tutti con l’impegno (ancora valido) di vigilare perché il caso P2 rimanesse unico nella storia del Grande Oriente. Il suo fu un lavoro a largo raggio che interessò, in modo particolare, l’essenza stessa della Libera Muratoria nella propria identità iniziatica e quindi il richiamo al rispetto e alla cura del proprio patrimonio culturale e simbolico. A Corona si deve il trasferimento della sede nazionale del Grande Oriente a Villa Il Vascello, sul Gianicolo, storica roccaforte garibaldina nella battaglia conclusiva per la difesa della Repubblica Romana.
Nel 1990 fu eletto gran maestro Giuliano Di Bernardo che fu però espulso nel 1993 per alto tradimento a seguito della sua secessione che originò, con pochi seguaci, un’altra organizzazione massonica. Tutto fu in concomitanza con un’indagine sulla Massoneria e presunte trame occulte, poi finita nel nulla e definitivamente archiviata nel 2000, condotta dall’allora procuratore della Repubblica di Palmi Agostino Cordova. Questi fattori minarono il grande lavoro di recupero del gran maestro Corona e imposero l’urgenza di avviare un nuovo corso della Massoneria in Italia.
Dopo pochi mesi di reggenza del gran maestro aggiunto Eraldo Ghinoi, nel dicembre 1993 fu eletto l’avvocato romano Virgilio Gaito che per cinque anni si occupò in maniera massiccia sul piano interno ed esterno, anche a livello internazionale, di ristabilire, ancora una volta, l’immagine del Grande Oriente d’Italia e ridare credibilità ai liberi muratori italiani che, travolti dai teoremi accusatori, dovettero rivolgersi alla Corte europea di Strasburgo per vedere tutelato il proprio diritto associativo di liberi cittadini. È del 1997 il primo ricorso, che raggiunse la prima vittoria del Grande Oriente nel 2001, con la condanna dello Stato italiano. Ora questa e altre battaglie per la giustizia fanno giurisprudenza. La svolta decisiva è arrivata con il gran maestro Gustavo Raffi, avvocato di Ravenna, che dal 1999 e per tre mandati consecutivi ha instaurato con successo il dialogo con le istituzioni pubbliche attraverso una campagna di trasparenza e di concreto impegno culturale e umanitario che ha coinvolto tutte le logge. Dal 6 aprile 2014 è gran maestro del Grande Oriente d’Italia Stefano Bisi, giornalista senese, che prosegue l’attività di apertura e di confronto con opinione pubblica e istituzioni riscuotendo successo. Nei primi tre mesi del 2015 sono state registrate 701 richieste di adesione al Grande Oriente d’Italia.
Giustiniani light
Palazzo Giustiniani, Senato della Repubblica, Gran Maestro Bisi nel convegno Accordi di libertà del 29 ottobre 2014
Cenni generali • Il Grande Oriente d’Italia, fondato nel 1805, è un’istituzione massonica indipendente e sovrana nella giurisdizione italiana. Consta quasi 23mila iscritti distribuiti in 855 logge (fonte Goi, maggio 2017). Ha un trend positivo di crescita ormai da anni con oltre 600 iscritti ogni 12 mesi. L’età media dei richiedenti è di circa 40 anni mentre l’età di chi già aderisce si aggira intorno ai 45. Riconosciuto all’estero da 193 Gran Logge regolari, il Grande Oriente ha un’intensa attività internazionale e partecipa alle Conferenze mondiali delle Grandi Logge, dei Gran Maestri del Nord America, alle assemblee della Confederazione massonica interamericana, e ai meeting dei Gran Segretari e dei Gran Maestri europei.
Le sue attività culturali e benefiche sono ampiamente pubblicizzate, così come le proprie sedi e i suoi rappresentanti, eliminando quell’alone di segretezza che lo ha oppresso per anni e che tuttavia, a causa di disinformazione e pregiudizio, ancora si ripropone, anche con il leit motiv della segretezza degli elenchi degli iscritti. Chiunque può dichiarare la propria appartenenza massonica ma è bene sapere che la legge sulla privacy, così come espresso anche dal Garante, stabilisce che l’adesione a una loggia massonica è da considerarsi dato sensibile e pertanto soggetta a tutela poiché inerente alle opinioni ideologiche del singolo. La pubblicità dei nomi può essere subordinata al diritto di cronaca solo quando la notizia cui si riferisce sia veritiera, attuale e di interesse pubblico (in senso generale e non solo per alcuni). In caso contrario, oltre ad avere la fattispecie di liste di proscrizione, si viola una precisa legge dello Stato.
L’impegno culturale del Grande Oriente è intenso: collabora con atenei universitari, in Italia e all’estero, e promuove lo studio e la ricerca scientifica, anche con l’assegnazione di borse di studio. Nel campo dell’informazione, ha propri organi, seguitissimi e consultabili da tutti: un sito web (www.grandeoriente.it) dotato di sistemi multimediali che documentano le attività, diffuse anche con una newsletter indirizzata non solo a massoni; il bollettino Erasmo Notizieche illustra tutte le iniziative, comprese quelle a carattere interno; nuovoHiram, la tradizionale rivista culturale che dal gennaio 2015 è completamente rinnovata; infine il quadrimestrale online MASSONICAmente, laboratorio di storia del Grande Oriente d’Italia. che ha iniziato le pubblicazioni nel settembre 2014. Il Grande Oriente è anche su FacebookTwitter (con gli account @GrandeOrienteit e @GoiStampa) e ha un canale YouTube. Esponenti dell’istituzione collaborano stabilmente con istituti e riviste culturali esterne. I temi affrontati, oltre a quelli su tradizione e storia della Massoneria, sono sempre di grande attualità e interessano il rispetto della dignità umana, la difesa della libertà, della fratellanza e della tolleranza, la promozione dei diritti, con l’impegno a far prevalere la giustizia, contro ogni forma di oppressione e sfruttamento, a diffondere la cultura e favorire l’educazione. L’attività del Grande Oriente d’Italia è finalizzata, tra l’altro, a un’opera di rilettura critica della storia del nostro Paese per dare un contributo attivo al dibattito culturale in atto, rivisitando il ruolo della Massoneria nella crescita democratica della nazione: nel periodo illuministico, nel Risorgimento, nell’Unità d’Italia, nella lotta antifascista e nella Resistenza. E ciò nel tentativo di far conoscere alle giovani generazioni i fondamenti dell’Italia di oggi: quei principi di libertà, rispetto dell’uomo, uguaglianza e solidarietà, propri della Libera Muratoria universale, sono un contributo dell’azione massonica che la cultura “ufficiale” continua a non ricordare. Così come dimentica che la nostra Costituzione repubblicana fu redatta anche da massoni che concorsero a elaborare quegli elementi di democraticità che la rendono una delle carte costituzionali più illuminate del mondo. Meuccio Ruini, presidente della Commissione dei 75 nell’Assemblea Costituente, Giovanni Conti e Ugo Della Seta, per citare i più noti, erano massoni. Un altro fronte in cui è impegnato il Grande Oriente riguarda l’aggiornamento e la storicizzazione dei valori e dei principi liberomuratori: uno dei compiti fondamentali della Massoneria è infatti quello di promuovere un’etica laica. Da qui l’esigenza di proporre una visione del mondo solidale ed empatica, affinché il rispetto e l’attenzione per gli altri siano i principi regolatori dei rapporti tra gli uomini, perché l’uguaglianza e la solidarietà siano agenti del vivere comune.
Perché essere massoni nel terzo millennio • Il massone è un uomo che, in senso laico, va alla ricerca del miglioramento di se stesso, mettendosi al servizio degli altri: promuove la cultura del dialogo e aspira alla concordia contro ogni forma d’ingiustizia, sopraffazione, sfruttamento, sperequazione sociale. La Massoneria è, dunque, quella istituzione che mira a raggiungere il benessere dell’uomo soprattutto nel suo essere individuo collettivo, dove ogni singolo cerca l’armonia con gli altri, con giustizia ed equilibrio. Il rispetto di se stessi e degli altri, ripetiamo, è il principio fondante di questa scuola di metodo che concilia le diversità, prerogativa di ognuno in termini di pensiero, fede, etnia, razza, genere e qualsiasi altra peculiarità che l’umanità presenta. Perché per i massoni la diversità è ricchezza. La Libera Muratoria, senza mai entrare nelle dispute politiche e/o religiose, ha ispirato la nascita di istituzioni come le Nazioni Unite e la Croce Rossa; ha consentito per anni il dialogo tra arabi ed ebrei in quanto erano massoni Rabin e Re Hussein; ha pagato il proprio contributo di sangue alle Brigate Rosse con l’assassinio di Lando Conti, il più amato sindaco di Firenze. Impegnato da sempre sul piano umanitario, il Grande Oriente ha esponenti attivi e organizzati sul fronte del disagio che affligge ormai troppe persone, soprattutto in Italia. Per fare solo alcuni esempi: a Torino operano gli Asili Notturni Umberto I e il Piccolo Cosmo, a Firenze la Fratellanza Fiorentina, a Sassari la Casa della Fraterna Solidarietà e tante altre: tutte offrono aiuto concreto in beni primari, assistenza sanitaria, e anche legale, a persone indigenti e in condizioni di fragilità. L’elenco di chi aiuta è molto lungo. Dal novembre 2014 opera inoltre la Federazione Italiana di Solidarietà Massonica (Fism) costituita sotto l’egida del Grande Oriente d’Italia su impulso del governo in carica guidato da Stefano Bisi.
L’attenzione del Grande Oriente d’Italia si è rivolta anche verso i terremoti del Centro Italia colpiti dal grave sisma che dall’agosto 2016 ha messo in ginocchio la popolazione di alcune aree geografiche di Lazio, Marche e Umbria. Dopo aver aperto, tra le logge, una sottoscrizione ‘Pro terremotati’, il Grande Oriente ha avviato opere di sostegno, tra le quali quella della illuminazione del campo di calcio di Norcia dell’Asd Norcia 480, come richiesto dai ragazzi del centro umbro, com’è noto colpito dal terremoto. Il Gran Maestro Stefano Bisi ha consegnato ufficialmente il progetto al sindaco Nicola Alemanno il 28 febbraio del 2017.
Il caso Palazzo Giustiniani • Dal novembre 2015 il Gran Maestro Stefano Bisi è fortemente impegnato a risolvere la questione ‘Palazzo Giustiniani’, ovvero di poter ottenere dal Senato della Repubblica, in virtù di un atto sottoscritto nel 1991, una porzione di locali del palazzo citato – storica sede di proprietà del Grande Oriente dal 1911 al 1926, anno della confisca da parte del Demanio – da adibire a museo della Libera Muratoria.
Un libro racconta il lungo viaggio del Grande Oriente d’Italia per celebrare i 70 anni della Repubblica
Settant’anni di Repubblica • Il 2 giugno 1946 è una data che per l’Italia ha un alto valore simbolico e i liberi muratori del Grande Oriente nel 2016 hanno ricordato la storica ricorrenza con una serie di iniziative ed eventi che si sono svolti in tutto il paese. Dall’incontro di Reggio Emilia, città del Tricolore dove nacque il giurista Meuccio Ruini, massone e presidente della Commissione dei 75 incaricata di redigere il progetto della nostra Carta fondamentale, e che il 20 febbraio dello scorso anno ha dato il via alle celebrazioni, al convengo organizzato il 3 dicembre a Udine, il Grande Oriente ha fatto tappa in numerose città e luoghi simbolo dell’Italia: Bonorva, nel sassarese, Moschea di Colle Val d’Elsa nel senese, Terni, Macerata, Lipari, Reggio Calabria, Piombino, Siena, la comunità valdese Torre Pellice, nel torinese, Genova, Firenze, Trani, Radicofani, Anzio, Trieste, Sansepolcro, Milano, Arezzo, Alessandria, Roma. Lo storico anniversario è stato anche al centro di iniziative per la Gran Loggia di Rimini 2016 e le celebrazioni del XX Settembre.


giovedì 9 novembre 2017

Ad Urbinoir il 23 novembre si parlerà di Massoneria e dell’omicidio di Achille Ballori


Il 23 novembre a Urbino, nel corso di Urbinoir (rassegna a tema dedicata al noir, appunto) si parla ancora una volta di Massoneria. Il prof. Marco Rocchi interverrà con una relazione dal titolo “L’omicidio di Achille Ballori e l’analisi criminologica di Enrico Ferri”. Negli anni scorsi, nell’ambito delle precedenti edizioni di Urbinoir, lo stesso Rocchi aveva proposto i seguenti interventi, tutti a tema liberomuratorio: “L’ombra della Massoneria su Conan Doyle e Sherlock Holmes”; “L’Icosameron di Casanova: viaggio massonico al centro della terra”; “Acacie, melograne e nontiscordardime: il simbolismo vegetale nella massoneria”; ““Il Marat assassiné di David: storia di un quadro e di una fratellanza massonica”. L’appuntamento è  alle ore 11, presso la sede universitaria di Piazza Rinascimento 7 a Urbino.
E sempre ad Urbino, il 31 ottobre, come in altre città italiane (Siena capofila dell’iniziativa) il trekking urbano sul tema “Magie e misteri di Urbino”, di cui, per conto del Comune, sono stati organizzatori i professori Rocchi, Davide Riboli e Michele Betti. Nel corso dell’evento si è parlato si è parlato di alchimia, esoterismo, ma anche e soprattutto di Massoneria.

In Sicilia 2300 Fratelli del Grande Oriente d'Italia



Nonostante gli attacchi arbitrari, le fobie e i pregiudizi contro la Massoneria, il GOI in Sicilia continua ad accogliere nuovi membri tra le sue fila e a rafforzare le colonne delle sue logge.


Dei 23.000 iscritti in Italia, si contano ben oltre 2300 iscritti in tutta l’Isola.

giovedì 2 novembre 2017

Massoneria: passato, presente e futuro. Appuntamento il 9 novembre a Parma


“Massoneria: passato, presente e futuro” è il titolo dell’intervento che il Grande Oratore Claudio Bonvecchio terrà il 9 novembre a Parma in occasione dell’inaugurazione dell’Accademico dell’Università Popolare. L’evento è in programma per le ore 17  presso l’Istituto Storico della Resistenza e dell’ età contemporanea (Vicolo delle Asse,5). Interverranno Filippo Fritelli, presidente della Provincia di Parma e il presidente dell’Università Popolare, Italo Comelli, che presenterà i corsi.
ALLEGATI

giovedì 26 ottobre 2017

Massoneria: passato, presente e futuro. Appuntamento il 9 novembre a Parma


“Massoneria: passato, presente e futuro” è il titolo dell’intervento che il Grande Oratore Claudio Bonvecchio terrà il 9 novembre a Parma in occasione dell’inaugurazione dell’Accademico dell’Università Popolare. L’evento è in programma per le ore 17  presso l’Istituto Storico della Resistenza e dell’ età contemporanea (Vicolo delle Asse,5). Interverranno Filippo Fritelli, presidente della Provincia di Parma e il presidente dell’Università Popolare, Italo Comelli, che presenterà i corsi.



ALLEGATI

Masonic video: Freemasonry Today!





Produced by the Grand Lodge of Indiana, this is an excellent overview of the Masonic fraternity. It describes the requirements and many of the benefits of membership. If you’re wondering what modern Freemasonry is all about this video is a great place to start.

Your lodge will perform three degrees (initiation ceremonies) for your education and enjoyment. These ceremonies are very dignified and inspirational. At no time will horseplay or indignities enter into the program. These degrees are very solemn and Masons take the task of making Masons very seriously. After becoming a Master Mason (the third degree of the lodge) you may seek membership in the many other Masonic related groups these are often referred to as appendant bodies.
This process of going through the degrees can be done traditionally in your own lodge with smaller groups that include other candidates entering your lodge just like you. This process would start with the Entered Apprentice degree and then move to the Fellow Craft degree and conclude with the Master Mason degree. This traditional process could take 3-6 months based on the system of the lodge you choose. This process is very rewarding and will help you get to know the brothers at your lodge.
In the last several years we have begun another process called the One Day Class. This process was developed to help compensate for the very busy schedules of modern life. In this situation the Entered Apprentice Degree, Fellow Craft Degree and Master Mason Degree are all taught in one day. You will be watching the process as an exemplar is used to represent all in the room rather than in the traditional format where you are a participant in your own degrees.
Whichever path you choose to becoming a Master Mason when it is complete you will be a Master Mason and can proudly consider yourself a member of the world�s oldest fraternal organization.
There are many more degrees you can take and several different groups you may choose to get involved with as you grow in the fraternity. These are only available to you after becoming a Master Mason click the link below to find out more.
Click here for information for what is available beyond being a Master Mason ->.



mercoledì 25 ottobre 2017

I Puffi? Una loggia massonica


di Massimo Introvigne

Max Weber aveva torto. Una recensione di The Victory of Reason di Rodney Stark, di Massimo Introvigne
I Puffi – i simpatici ometti blu creati dal belga Peyo (Pierre Cullifford, 1928-1992) – sono in realtà una metafora della massoneria. Il villaggio dei Puffi è una loggia massonica e Gargamella, il cattivo che ce l’ha con i Puffi, è un profano che non fa parte della massoneria e cerca di carpirne i segreti. Lo sostiene Antonio Soro, finora noto come studioso di scintoismo, in un curioso opuscolo dal titolo I Puffi, la “vera” conoscenza e la massoneria (EDES - Editrice Democratica Sarda, Sassari 2005), dove compie un vero e proprio tour de force per cercare di documentare la sua tesi. Nel libro si avverte anche l’eco di polemiche intra-massoniche: i Puffi rappresenterebbe un esoterismo massonico di natura gnostica che la massoneria moderna, imboccata la via del razionalismo, avrebbe in gran parte smarrito.
Secondo Soro, già i colori dei Puffi sono massonici. Il blu è il colore “pneumatico” dei figli del Dio misterioso nelle scuole gnostiche antiche. Il berretto bianco dei Puffi rappresenta la purezza cui lo gnostico aspira. Il Grande Puffo è “il Maestro di Loggia”, vestito – solo lui – con cappuccio e pantaloncini rossi, che rimandano al fuoco dello Spirito e alla simbologia del grado massonico dell’Arco Reale. Se si esclude l’unica femmina, Puffetta, i Puffi sono novantanove, come i gradi di certe massonerie esoteriche e i saggi vestiti di bianco nella Nuova Atlantide (1643)di Francesco Bacone (1561-1626), un’opera che esercita un’influenza notevole sui primi massoni britannici. Le case dei Puffi assomigliano a funghi, anzi a un fungo particolare, l’amanita muscaria, che può essere velenoso: ma l’iniziato massonico trasforma il veleno in elisir di rigenerazione. Soro avrebbe anche potuto aggiungere che in piccole dose l’amanita muscaria è stata usata come allucinogeno lungo un arco storico che va dagli sciamani agli hippie, e che secondo il curioso esoterista John Allegro (1923-1988), oggetto oggi di una riscoperta negli ambienti accademici americani, lo avrebbero usato anche i primi cristiani, così che molti miracoli di Gesù sarebbero in realtà esperienze allucinogene.
I Puffi non sono uomini. Nell’interpretazione di Soro sembrano essere – o meglio essere riusciti misteriosamente a ridiventare - quelli che una vasta tradizione esoterica chiama “pre-adamiti”, esseri vissuti prima di Adamo in uno “stato edenico primordiale”. Prima di Adamo, e del caos causato dagli uomini e rappresentato dall’episodio biblico della Torre di Babele, non è necessario un vocabolario completo. Nell’edenico stato di natura ci si comprende con poche parole. Così per i Puffi il verbo “puffare” sostituisce quasi tutti i nostri verbi. Quando un Puffo, anziché “Voglio mangiare una mela”, dice “Voglio puffare una mela”, Soro spiega che “per una comunità tornata all’Eden cosmico le cose hanno tendenze naturali, sicché nel contesto del vissuto è perfettamente chiaro ciò che si intende. L’unica lingua con un vocabolario ‘essenziale’ si è di nuovo affermata sulla moltitudine di parlate grazie all’azione dello Spirito, e i pensieri procedono nella direzione naturale degli eventi”.
Si tratta di una vera e propria “Gran Loggia dei Puffi”, dove l’iniziazione è data per sempre. Il Puffo Selvaggio è voluto uscire dal villaggio dei Puffi (la Gran Loggia) e andare a vivere nella foresta (il mondo profano, fuori della massoneria), ma la porta per lui “rimane sempre aperta, perché egli è sempre – e sempre rimarrà – un Puffo”.
La Gran Loggia dei Puffi che pratica l’arte massonica secondo la cosmologia gnostica degli Ancients – e non, per usare terminologie massoniche settecentesche, secondo il razionalismo illuminista dei Moderns – è insidiata da Gargamella. Questi è il profano che cerca di entrare nel villaggio dei Puffi senza mai riuscirci, perché la Gran Loggia rimane chiusa al non iniziato. Gargamella è vestito di nero, il che potrebbe evocare la magia nera, ma per Soro è più probabile che si tratti di una “toga ecclesiastica” da prete o da rabbino ortodosso anti-massonico: “Il Gargamella prete/rabbino è implacabile cacciatore della sapienza massonica, perché la sua tradizione non possiede più quella conoscenza capace di rinnovare l’uomo, di trasfigurare la banale realtà ilica in dorata realtà pleromatica. Egli combatte la massoneria ma allo stesso tempo ne ha bisogno, deve carpirne i segreti da tradurre in una pastorale, per non perdere la base dei fedeli”. Ma a quale espediente ricorre Gargamella per insidiare la Gran Loggia dei Puffi? Come nel mito gnostico dalla caduta di Sofia, egli cerca di rompere l’“androginia divina” che regna nel villaggio del Grande Puffo introducendovi l’elemento femminile, Puffetta, l’unica Puffa femmina. Ma l’operazione, pur creando notevoli perturbazioni, non riesce, perché il Grande Puffo possiede un’alchimia superiore a quella di Gargamella e vigila.
Soro sa bene che i Puffi sono stati interpretati in molti modi diversi, tra l’altro come metafora di una società socialista utopistica. A sostegno della sua tesi cita un dato filologico: i Puffi compaiono per la prima volta sul Journal de Spirou il 23 ottobre1958, mentre due personaggi che danno il titolo a una serie precedente di Peyo, Johan e Pirlouit, sono alla ricerca di un flauto magico, che evoca immediatamente l’opera omonima di Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791), la cui relazione con la massoneria è ben nota.
Si potrebbe obiettare che il clima della scuola belga del fumetto, quella delle “linee chiare”, in cui matura la fortunata creazione di Peyo è piuttosto cattolicheggiante, e corrisponde a una reazione, ispirata ai valori morali e familiari, al fumetto americano considerato poco adatto alle buone famiglie cattoliche. E Soro pattina sul ghiaccio sottile – rischiando che qualcuno dei talebani nostrani, che tuonano contro Streghe o la serie di romanzi che hanno come protagonista Harry Potter, vieti agli incolpevoli figlioletti anche i Puffi – quando presenta gli ometti blu come esponenti di un satanismo “buono”, un luciferismo pienamente giustificato da una prospettiva coerentemente gnostica.
L’opera di Soro nasce, al contrario, da una simpatia per i Puffi. Se la si prende troppo alla lettera si rischia di cadere nei rischi che Umberto Eco collegava alla “interpretazione infinita”. Ma i capolavori – e i Puffi, nel loro genere, lo sono – sono tali appunto perché sono aperti a una pluralità di interpretazioni. Per chi invece si interessa di cose massoniche, il quesito di Soro rimane: riuscirà Gargamella a “puffare la massoneria”? A giudicare da certe tristi considerazioni dell’autore sulla massoneria razionalista di oggi, sembrerebbe che la risposta sia già implicita e che Gargamella in gran parte se la sia già puffata.

giovedì 19 ottobre 2017

"Stefano Bisi: Massoni si nasce” - Intervista in esclusiva al Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia


Sir Tony Robinson sheds light on some common myths about Freemasonry




To mark the launch of more than 2 million UK and Irish Freemason membership registers on Ancestry, join actor and historian Sir Tony Robinson as he takes a tour of the United Grand Lodge of England with modern Freemason Dr. James Campbell, shedding some truth on some of the common myths about the enigmatic membership organisation as they go.

The lodge goat

Freemasons do not ride a goat in their lodges. It’s a joke, perpetrated often by Masons themselves on nervous initiates.
Since at least the Middle Ages, the goat has been symbolic of the devil, and stories were circulated then of witches who called forth Satan, who came riding into town on a goat to take part in their blasphemous orgies. Then, as the Freemasons gained in popularity, detractors accused them of witchcraft, which is probably where the notion of initiates riding a goat came from.
It didn’t help that some early ritual books from the fraternity referred to God as “God of All Things” and abbreviated it as G.O.A.T. That was quickly changed, and God is now referred to by Masons by the acronym G.A.O.T.U., for Grand Architect of the Universe.
Old catalogs from fraternal supply companies in the late 1800s actually offered mechanical goats for use in other fraternal organizations and “fun” degrees. As the golden age of fraternalism resulted in literally hundreds of other groups popping up in competition with the Masons, some were obviously less serious than others. Such items only served to perpetuate the myth that Masons and other fraternities required a goat-ride ritual for their initiations. Freemasonry never has.
Rest assured: There is no lodge goat. The degrees of Masonry are serious business to Freemasons, and there is no horseplay (or goatplay).

The All-Seeing Eye and the U.S. $1 bill

If you saw the movie National Treasure, you know all about this one. The back of the U.S. $1 bill contains Masonic imagery of the All-Seeing Eye over an Egyptian pyramid. And everybody knows that’s a Masonic symbol, right?
Well, not really. The eye and the pyramid are actually part of the Great Seal of the United States, which was put on the back of the $1 bill in 1935. There is indeed an All-Seeing Eye floating over an unfinished pyramid, with the wordsannuit coeptis (Latin meaning, “He [God] has favored our undertakings”).
Beneath it are the words, novus ordo seclorum, which translate as “A new order of the ages.” It does not mean “a new world order,” as has been alleged, which is just one more reason to lament that high schools don’t teach Latin classes anymore. (New world order would be written asnovus ordo mundi. So there. Now go conjugate ten irregular verbs.)
A committee of four men, including Benjamin Franklin (the only Freemason in the bunch), designed the Great Seal of the United States in 1776. The image of the eye within a triangle to represent God was suggested by the only artist among them, Pierre du Simitiere � who was not a Freemason. Two other committees tinkered with the design before being approved. The unfinished pyramid was suggested by Francis Hopkinson (another non-Mason), and none of the final designers was a Mason.
The eye within a triangle to represent God appears throughout the Renaissance, long before speculative Freemasonry arrived on the scene. The triangle being three-sided represents the Christian belief in the Trinity of God � Father, Son, and Holy Spirit. No records associate Freemasonry with the symbol before 1797, nor is the symbol in any way related to the Bavarian Illuminati.
As for the unfinished pyramid, it represents the strong, new nation of the United States, destined to stand for centuries, just as the famous pyramids have stood in Egypt. There are 13 rows of stones, representing the 13 original colonies, with the image of God watching over them.
Many Masonic lodges, especially in Europe, display the All-Seeing Eye just as it is used on the $1 bill � as a nondenominational representation of God. There is nothing sinister or occult about it, and there are numerous instances of it appearing in Christian art from the 1600s onward.

The Masonic bible

Masons have been accused of using their own, presumably Satanic, bible in their ceremonies. Many people have seen Masonic bibles for sale on eBay and elsewhere and clearly believe that Bibles used by Masons are somehow different.
This myth is actually a two-part one. Lodges in predominantly Christian communities commonly have the custom of presenting the new Master Mason with a commemorative heirloom Bible. In the United States, the most common one is the 1611 translation of the King James version, published especially for Masonic lodges by Heirloom Bible Publishers of Wichita, Kansas. It contains an area in the front for the Mason to commemorate important dates in his degree work, places for his brethren to sign the record of his degrees, and a 94-page glossary of biblical references relating to Masonic ceremonies, along with essays about Masonry and some common questions and answers. The rest of it is the entire King James version of the Old and New Testament that is available in any bookstore.
The second part of this myth has to do with the use of the Volume of Sacred Law in a Masonic lodge. All regular, well-governed lodges must have a book considered sacred to its members open on the lodge altar during meetings. Depending on what part of the world the lodge is in and the beliefs of the lodge’s members, this sacred book could be the Bible, the Hebrew Tanach, the Muslim Koran, the Hindu Veda, the Zoroastrian Zend-Avesta, or the Proverbs of Confucius. It’s simply referred to as the Volume of Sacred Law, as a nonsectarian term.
In the lodges that operate within the Grand Orient of France, atheists are allowed to join. The Grand Orient believes that a man’s religious beliefs � or lack of them � are his own business and that it’s improper for their lodges to require him to believe in anything. Furthermore, instead of filling up their altars with many sacred books to satisfy members of many faiths, their lodges are allowed to substitute a book with blank pages as their Volume of Sacred Law, so as not to force any religious beliefs on any of their members.Remember: The Grand Orient of France is considered irregular and is unrecognized by mainstream Grand Lodges around the world. Even so, a blank book is no Masonic Bible either.

giovedì 12 ottobre 2017

Scultura e muratoria




Questo lavoro dimostra come la Massoneria, attraverso l’Arte, ha contribuito in maniera attiva e determinante allo sviluppo del sapere artistico in un’Italia finalmente unita che voleva trovare una propria identità nazionale anche attraverso l’adozione di un linguaggio artistico coerente, che utilizzasse l’espressione scultorea per favorire la maturazione estetica e culturale, e non solo politica, dei nuovi cittadini italiani. Il libro pone in evidenza il valore laico dell’Arte italiana di un periodo complesso, che guarda alla costruzione della Nazione con una visione universale. Mostra il forte anelito unitario che ha visto illustri scultori, come Ettore Ferrari, creare opere di indubbia bellezza ma anche di straordinario valore simbolico e sociale, quale la statua di Giordano Bruno eretta in Campo De’ Fiori a Roma. Agile e leggibilissimo, il volume si offre come strumento di riflessione critica sulla storia dell’arte italiana tra Otto e Novecento, come arricchimento culturale e come stimolatore di curiosità positiva verso un Ordine Iniziatico, quale è la Massoneria, che nonostante i suoi 300 anni di vita continua a trasmettere inalterato un giovanile entusiasmo verso la bellezza, verso tutto ciò che è conoscenza nella sua accezione più completa e verso ciò che offre la forza di rompere gli schemi dei pregiudizi per addentrarsi nell’infinito oceano del sapere, della libertà e del dubbio. «Scultura e muratoria» di Claudio Paladrani è in uscita per Tipheret - Gruppo Editoriale Bonanno.

lunedì 9 ottobre 2017

UNA PROVA DOCUMENTALE DELLA AFFILIAZIONE DI ANTONIO COCCHI ALLA LOGGIA FIORENTINA (1732)



Antonio Cocchi, medico e naturalista, fu il primo italiano iniziato in una Loggia in territorio italiano.
Ne dà lui stesso testimonianza nelle sue Effemeridi, segnalando di essere stato "ricevuto tra FREEMASONS" il 4 agosto 1732.
Per vedere il file con la scansione delle Effemeridi, grazie a Internet Culturale, clicca qui

L'inno nazionale? È patrimonio della Massoneria




Il 12 Ottobre 1946 viene adottato l'Inno di Mameli come Inno Nazionale. Mameli, giovane iniziato e vicino agli ambienti massonici della sua opera, aveva scritto il testo che il massone Michele Novaro avrebbe musicato. Ma è dell’onorevole repubblicano Cipriano Facchinetti, Ministro della Guerra del Governo De Gasperi nonché Primo Sorvegliante nel Consiglio dell’Ordine del Grande Oriente d'Italia appartenente alla Loggia “Eugenio Chiesa” di Parigi, l’idea – ampiamente accettata dai colleghi – di scegliere il suddetto canto in occasione del giuramento delle nostre Forze Armate datato 4 novembre ‘46.

Fonte

venerdì 15 settembre 2017

I costruttori. Uno studio sulla Massoneria





Un classico eccezionale nella letteratura massonica che offre sia una prima storia della Massoneria che un'esposizione della fede e del significato di questa storica istituzione. Joseph Fort Newton è curato da Douglas Swannie in questa prima edizione italiana in uscita per Tipheret - Gruppo Editoriale Bonanno.

L'Eggregore in Massoneria






di Enzo Heffler

«Mi può spiegare quale sia la differenza fra un incontro di massoni e quello di un qualsiasi gruppo di persone?».
Questa è la domanda che mi pose anni fa un giovane apprendista, con questo termine i massoni indicano coloro che da poco tempo sono stati iniziati alla Libera Muratoria; da un primo esame può sembrare alquanto banale, invece essa nasconde tutta una serie di significati di profonda valenza. Anche se ritengo che l'autore del quesito avesse avuto un colpo di fortuna nell'avanzare il tema, poiché non percepiva quanto si celasse dietro quelle parole.
I massoni 'lavorano' per il perfezionamento di se stessi, per forgiare uomini che abbiano acquisito i mezzi necessari per agire per il bene e il progresso dell'umanità. Tale trasformazione avviene all'interno di un forno alchemico, il Tempio massonico, che viene alimentato dall'energia di tutti coloro che prendono parte alla tornata.
La tradizione iniziatica di tutti i tempi ha lavorato incessantemente per lo sviluppo dell'intuizione collettiva; coloro che si sono adoperati per tale sviluppo spesso si sono trovati a 'sentire' diversamente la realtà. Questo perché avevano imparato a leggere la coscienza collettiva come fosse uno spartito musicale, sentendo sulla pelle le 'parole silenti' dell'intuizione. Quest'energia metafisica che alimenta il forno alchemico prende il nome di Eggregore (o di Eggregoraz: può sembrare strano ma una bibliografia che spieghi veramente il significato del termine in oggetto è praticamente inesistente).
Cerchiamo di capire: che cos'è un Eggregore? Per cercare di essere facilmente comprensibile credo sia utile iniziare parlando degli 'insiemi matematici', vi ricordate quanto frequentavamo le elementari e la maestra iniziò il programma di matematica illustrando alla classe cosa fosse un insieme? Proviamo a risvegliare nella nostra memoria questo ricordo: si definisce 'insieme matematico' quando, dato un gruppo di elementi, si possa stabilire con precisione quali siano quelli che vi appartengono. In altre parole se prendiamo come base tutte le razze di pesci conosciute, potremo identificare un insieme composto dai soli pesci che vivono in acqua dolce, oppure un secondo insieme unendo solamente quelli che appartengono al genere mammifero, e potremmo procedere con altri esempi del genere all'infinito.
L'elemento cardine è il legame che esiste tra i componenti, ossia il possedere o meno certe caratteristiche determina l'appartenenza o l'esclusione dall'insieme che abbiamo definito, in modo esclusivo. Pertanto una prima definizione di Eggregore che possiamo formulare è "un Eggregore è un insieme di persone", infatti il significato di questa parola indica un 'insieme', un 'gruppo' di persone legate da sentimenti, ideali, usi e costumi comuni.
Prima di proseguire occorre premettere che l'Uomo è un continuo emettitore di energia che varia nella sua intensità, frequenza ed ampiezza, secondo la sua intenzione, la sua parola e la sua gestualità. Questo è oggi accettato dalla scienza ufficiale che ammette una differenza di potenziale dell'ordine di millesimi di volte, 3 millivolt circa. Non si sa però se insieme a questa differenza di potenziale ci sia un'altra 'quantità', un'altra forma di energia non ancora conosciuta: che sia Spirituale?
Negli ultimi anni si è affermata una branchia della ricerca medica chiamata radioestesia; uomini del calibro del professore di fisica Giambattista Callegari hanno fondato il loro lavoro su questa differenza di potenziale realizzando strumenti medicali (1951) che permettono di amplificare e di usufruire queste energie. Agli Iniziati quanto detto è noto da sempre ed anche a molti scienziati, forse Iniziati anche loro.
Dopo questa debita premessa, possiamo affermare che quando un insieme di persone si unisce all'intento comune, dovuto come detto da sentimenti, idee comuni, una forma di energia interiore, questo genera un Eggregore Vivo, senziente, pertanto: più uomini con intenti comuni, Eggregore fisico, mettono in comune, uniscono la loro energia, Eggregore Spirituale.
Appare chiaro che come esistono Eggregori fisici che professano l'elevazione spirituale, ne esistono altri che seguono indirizzi opposti; esistono Eggrvgori spirituali 'buoni' o 'cattivi', 'positivi' o 'negativi' a seconda del punto di vista dal quale si osservano.
Ad esempio, una folla di fedeli in preghiera, è un Eggregore fisico: la sua azione è naturalmente tanto più efficace quanto più sentita è la preghiera, e tanto più ancora se è per tutti una e se è guidata, convogliata da chi ne ha i poteri, verso un determinato obiettivo, si produce un Eggregore spirituale positivo. Altro esempio: un campo di battaglia medioevale, dove nella lotta all'arma bianca ognuno dei partecipanti dimentica ogni suo ideale, ogni sua ragion d'essere, nel desiderio di uccidere l'avversario o almeno di salvare la propria vita spegnendo quella altrui, è un Eggregore fisico. L'azione produce un'energia che lentamente si distacca dal piano fisico che lo genera formando un Eggregore spirituale con caratteristiche di odio, egoismo e di volontà nefasta. Tanto più forte è la personalità dei partecipanti all'Eggregore fisico e tanto maggiori sono i poteri di chi lo dirige, tanto più forte risulta l'Eggregore spirituale.
Appare evidente che un'Eggregore spirituale trae la sua forma da un'Eggregore fisica, pertanto se essa dovesse venire meno o addirittura, a causa di alcuni dei suoi membri, tramutare i suoi fini l'Eggregore spirituale verrebbe meno a sua volta o cambierebbe il suo scopo o i suoi effetti. È per questo che, negli Ordini costituiti, la scelta di coloro che vi apparterranno dece essere accurata. Chi appartiene ad un Ordine iniziatico appartiene ad una sola e unica stirpe, in quanto le differenze sono annullate con l'Iniziazione.
L'ammissione all'Ordine attraverso il Rito iniziatico è una nuova nascita, mentre la conquista di un grado nell'Ordine è l'affinamento della stirpe, realizzato tramite il proprio miglioramento; per realizzare tutto ciò appare evidente che occorre un Rito appropriato per ogni passaggio. È agevole intuire come sia estremamente facile commettere un errore o provocare reazioni diverse da quelle prefissate, ed è altrettanto semplice commettendo un sacrilegio 'disgregare'.
L'ingresso di un Adepto aumenterà la possanza dell'Eggregore grazie alle qualità e ai difetti da lui posseduti, nel contempo l'Eggregore lo isolerà dalle forze esteriori del mondo fisico e rinforzerà, con tutta la forza collettiva che ha immagazzinato, i lati deboli dell'uomo che si è legato a lei.
Nelle Iniziazioni l'iniziatore deve ottenere la concentrazione delle 'influenze' benefiche e propizie dell'Eggregore, al fine di acquisirle, possedere cioè la forza per poterle in parte trasferire con i suoi gesti, con le sue parole e con le sue intenzioni sul postulante. Un solo gesto sbagliato da parte di uno dei partecipanti al rito, una sola parola in più detta dall'iniziatore o da un suo assistente può rendere tutto vano e anche pericoloso. Perché il Rito è in azione. Vi ricordate la domanda iniziazione che mi fu posta dal giovane adepto? «Mi può spiegare quale sia la differenza fra un incontro di Massoni e quello di qualsiasi gruppo di persone?».
Una Loggia Massonica genera, attraverso i lavori condotti secondo un rituale ben definito e la loro ripetizione temporale, una forza alimentata da una potente corrente spirituale tratta dalle capacità, dalle qualità, dall'esperienza dei suoi membri; questa energia, che abbiamo chiamato Eggregore, li isola dalle forze esteriori e rinforzerà i loro lati positivi. Quindi permette, attraverso una modalità speciale, di legare tra di loro i membri in una catena d'unione e ci connetterli ad una realtà superiore che li comprende.
Il particolare legame che si instaura tra i membri di un Ordine iniziatico, basato sul coinvolgimento di sentimenti di solidarietà, di tolleranza, di affetto volto all'edificazione comune, fonte primaria di alimentazione di questa forza, si manifesta anche al di fuori delle Tornate. Se avviene un incontro fra un gruppo di persone, che si ritrovano per la prima volta, in mezzo alle quali vi sono due o più iniziati, potrete notare come si formi tra di loro una rapida intesa, avviando una conversazione amichevole che può indurre al sospetto che si conoscessero già da tempo.
Se vi ricordate, all'inizio, abbiamo condiviso il concetto che gli Iniziati sviluppino l'attitudine ad una diversa lettura della realtà, avendo affinato la loro intuizione grazie all'energia eggregorica che si è trasferita in loro, per questo motivo è naturale che le affinità intellettive percepite li spingano gli uni verso gli altri, al fine di soddisfare la naturale esigenza di ricreare quel clima che sono abituati a vivere quando si incontrano.
Questo sentimento, che prende il nome di Fratellanza, non solo prevarica l'appartenenza alla singola Officina, ma anche l'estrazione sociale, il credo religioso e l'orientamento politico, a tal proposito come non ricordare la meravigliosa poesia di Rudyard Kipling, «La Loggia Madre», che esprime con la semplicità dei grandi queste emozioni.