Loggia

Official Web Site

www.heredom1224.it
Visualizzazione post con etichetta Rituale Emulation. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Rituale Emulation. Mostra tutti i post

mercoledì 21 marzo 2018

La Loggia Sigismondo Arquer 709 e la Loggia Heredom 1224 in Tornata a Logge congiunte




Mercoledì 28 Marzo 2018, alle ore 19,30 per le ore 20,00, presso il Tempio n° 1 della Casa dei Liberi Muratori di Piazza Indipendenza 1 a Cagliari, si terrà una Tornata a Logge congiunte tra la Loggia Sigismondo Arquer 709 e la Loggia Heredom 1224 di Cagliari.

I Lavori verranno condotti dal Maestro Venerabile e dagli Ufficiali della Loggia Heredom con il tradizionale Rituale Emulation e, in grado di Apprendista Ammesso, un Ex Maestro Venerabile della Loggia Sigismondo Arquer presenterà un suo Lavoro dal titolo: "L'Alchimia della Passio".

Al termine della Tornata Rituale si terrà un Convivio Fraterno presso una sala riservata del Convento San Giuseppe, in Via Paracelso a Cagliari, al costo di € 25,00 per persona.

Sono invitati tutti i Fratelli delle Logge del Grande Oriente d'Italia che potranno confermare la loro partecipazione alla Tornata e/o all'Agape scrivendo a:

sardegna.709@grandeoriente.org oppure a sardegna.1224@grandeoriente.org. 

venerdì 22 dicembre 2017

La Loggia Heredom festeggia il "San Giovanni" il 28 Dicembre a Cagliari



Nella concezione esoterica, due volte l’anno si aprono le porte del cielo, e il Cielo entra in comunicazione con la terra: ciò avviene in occasione del Solstizio d’estate e in quello d’inverno, che coincidono con la celebrazione dei due santi che la Massoneria Universale ha eletto a suoi protettori: San Giovanni Battista e San Giovanni Evangelista.
La Loggia Heredom 1224 di Cagliari, il prossimo 28 dicembre, come ogni anno, organizza una tornata per la celebrazione del San Giovanni d’Inverno e ripropone il tradizionale rituale della Festa della Luce.
“Al Solstizio d’inverno – la Festa delle Luce – il Sole, simbolo visibile dello spirito, si è ritratto nelle caverne del settentrione. Le giornate si sono accorciate e le notti allungate. Il dolore è nelle nostre anime perché il Sole è calore, vita, luce. Noi Fratelli ravvisiamo in questa rituale morte del Sole una fase della perenne lotta tra il bene e il male. Ma il nostro dolore è temperato dalla certezza che il Sole, dopo la sua discesa agli Inferi, risalirà allo zenith della nostra coscienza”.
L’appuntamento è per giovedì 28 dicembre, alle ore 20,00, presso la Casa dei Liberi Muratori di Cagliari, in Piazza Indipendenza 1. È gradita la conferma della partecipazione al recapito: segreteria@heredom1224.it.
L’evento è riservato ai Fratelli del Grande Oriente d'Italia.

mercoledì 20 dicembre 2017

Auguri di un Sereno Natale e Felice Anno Nuovo





Giungano a Voi ed alle Vostre famiglie, i migliori auguri di un Sereno Natale e Felice Anno Nuovo da parte del Maestro Venerabile, degli Ufficiali e dei Fratelli tutti della Loggia Heredom 1224 di Cagliari.

giovedì 7 dicembre 2017

Festa della luce a Cagliari il 28 dicembre



Nella concezione esoterica, due volte l’anno si aprono le porte del cielo, ed il Cielo entra in comunicazione con la terra: ciò avviene in occasione del Solstizio d’estate ed in quello d’inverno, che coincidono con la celebrazione dei due santi che la Massoneria Universale ha eletto a suoi protettori: San Giovanni Battista e San Giovanni Evangelista. La Loggia Heredom 1224 di Cagliari, il prossimo 28 dicembre, come ogni anno, organizza una Tornata per la celebrazione del San Giovanni d’Inverno e ripropone il tradizionale rituale della Festa della Luce.
Al Solstizio d’inverno – la Festa delle Luce – il Sole, simbolo visibile dello spirito, si è ritratto nelle caverne del settentrione. Le giornate si sono accorciate ed allungate le notti. Il dolore è nelle nostre anime perchè il Sole è calore, vita, luce. Noi Fratelli ravvisiamo in questa rituale morte del Sole una fase della perenne lotta tra il bene e il male. Ma il nostro dolore è temperato dalla certezza che il Sole, dopo la sua discesa agli Inferi, risalirà allo zenith della nostra coscienza”.
L’appuntamento è per martedì 28 dicembre, alle ore 20,00, presso la Casa dei Liberi Muratori di Cagliari, in Piazza Indipendenza 1.
E’ gradita la conferma della partecipazionea sardegna.1224@grandeoriente.org.”
 

ALLEGATI

mercoledì 15 novembre 2017

Consacrata a Firenze una nuova Loggia Emulation. Nasce dall'unione di due Logge storiche: la Loggia Tommaso Crudeli e la Loggia Sir Horace Mann 1732



Sabato 11 Novembre, presso la Sala Congressi del Grand Hotel Baglioni di Firenze, è stata consacrata, secondo il tradizionale rituale Emulation, la Loggia Tommaso Crudeli - Sir Horace Mann 1732 n°679 di Firenze.

Alla toccante Cerimonia, che vede unirsi in un unico corpo le due Logge Emulation italiane più antiche, hanno partecipato circa 150 Fratelli provenienti da tutta Italia, in rappresentanza di oltre 40 Logge del Grande Oriente d'Italia. 

Presente anche una delegazione di Fratelli della Gran Loggia d'Albania, guidata dal Gran Maestro, ed una delegazione di Fratelli della Gran Loggia di Grecia.

La Cerimonia di Consacrazione è stata abilmente guidata dal Presidente del Collegio Circoscrizionale della Toscana, il Ven. Fr. Francesco Borgognoni.

Hanno preso parte alla Cerimonia anche il Gran Consigliere Fr. Federico Donati, il Gran Rappresentante della California Tiziano Busca, i Consiglieri dell'Ordine Giuseppe Paino e Pietro Dell'Utri, il Presidente del Collegio del Lazio Carlo Ricotti.

lunedì 13 novembre 2017

Invito alla 386a Tornata della Loggia Heredom 1224 di Cagliari - Venerdì 17 Novembre 2017



Carissimo Signore e Fratello,


Sei cordialmente invitato a partecipare alla 386a Tornata di questa Loggia che si terrà presso il Tempio n° 2 della Casa dei Liberi Muratori di Piazza Indipendenza 1 a Cagliari, il prossimo Venerdì 17 Novembre 2017, alle ore 19,30 per le ore 20.00.

Durante questa Tornata verrà celebrata la Cerimonia di Iniziazione al Grado di Apprendista Ammesso Libero Muratore del Sig. C.F.

Scarica l'Agenda dei Lavori dall'area Riservata.

Su comando del Maestro Venerabile.

Sinceramente e Fraternamente

Fr. B.L.,
Segretario

giovedì 26 ottobre 2017

"Essi quindi salivano la scala curva, formata da tre, cinque, sette o più gradini".


Il Brindisi del Guardiano - The Tyler's Toast







Cari Fratelli della Catena Mistica,


la notte sta rapidamente svanendo:
Il nostro lavoro è terminato,
la festa è finita,
questo è l'ultimo brindisi.


Ed ora per ordine del Maestro Venerabile,
vi propongo il Brindisi del Guardiano:


A tutti i Fratelli poveri e afflitti,


ovunque siano dispersi sulla faccia della terra e sui mari,


augurando a loro una pronta ripresa dalle loro sofferenze,


ed un felice ritorno al loro paese natio,


se così è nei loro desideri.


Buon Fuoco, Fratelli.





Brethren of the Mystic Tye, 

the night is waning fast, 
Our work is done, 
Our feast is o'er 
This toast must be the last. 

Brethren, by the W. Ms command, 
I give you the TYLER'S TOAST. 

To all poor and distressed Freemasons, 

Wherever they may be, 

Scattered over the face of Earth and Water. 

Wishing them a speedy relief to their sufferings, 

and a safe return to their Native land should they so desire.


mercoledì 25 ottobre 2017

Il Rituale Emulation - Riflessioni sull'Esoterismo





di Daniele Mansuino


Giugno 2008


Non è possibile, per un Maestro Massone, accostarsi al rituale Emulation senza un sentimento di rispettosa reverenza. Se è vero che l’intero cammino massonico è tutto sintetizzato nei tre Gradi Azzurri, il rituale messo a punto nel 1823 dalla ELOI (Emulation Lodge Of Improvement ) ne distilla l’essenza, concentrando il meglio delle diverse tradizioni in pochi tratti fondamentali.

Negli anni settanta, Emulation venne introdotto in Italia ad opera di Fratelli provenienti dalla ritualità scozzese, e da allora in poi fu sempre praticato in Templi massonici concepiti e arredati in origine per il rituale scozzese. Questi due fatti hanno determinato un curioso effetto : per quanto esistano ormai moltissimi Fratelli italiani assai competenti riguardo all’esecuzione di Emulation, pochi tra loro sono in grado di distinguere esattamente i supporti simbolici strettamente pertinenti alla sua ritualità.

E’ quest’ultimo un argomento che, se trattato per esteso, potrebbe occupare centinaia di pagine ; qui mi limiterò ad alcuni brevissimi accenni, cogliendo l’occasione per segnalare alcuni spunti di riflessione inediti che, a mio modesto parere, potrebbero essere proficuamente sviluppati.

Trattandosi di un articolo aperto al pubblico, fatta esclusione per due brevi citazioni avulse dal contesto ho omesso di riprodurre letteralmente i dialoghi rituali ; tutte le descrizioni riguardo a quanto avviene nel Tempio sono parafrasate, e limitate a quanto che basta per avviare la riflessione.

Una premessa è necessaria : esistono due modi per analizzare il simbolismo di un rituale massonico. Il primo è rapportarlo con il simbolismo massonico tradizionale ; non ho scelto questa strada perché non mi sentivo sufficientemente qualificato a percorrerla. Infatti l’Emulation è il prodotto di un tale titanico lavoro di rielaborazione che per analizzarlo, anche soltanto in minima parte, è necessario un livello di conoscenza della storia della Massoneria che pochi fuori dall’Inghilterra possono vantare, e tra quei pochi io non ci sono.

Il secondo è rapportarlo con il simbolismo esoterico in generale : metodo meno seguito ma non per questo meno interessante. Soprattutto di questi tempi in cui la Massoneria è affiancata in Occidente dalla presenza di altre organizzazioni iniziatiche, un grande interesse si va sviluppando intorno ai possibili “esperanti” che consentano di conciliare le diverse esperienze esoteriche, ma spesso questi tentativi improvvisati denotano approssimazione e confusione su temi che richiederebbero invece riflessioni misurate e prudenti.

E’ in questo senso che ho cercato di avviare il discorso, perlomeno sotto forma di spunti che il lettore è libero di sviluppare come il cuore gli suggerisce. E’ un approccio che può essere considerato più facile o più difficile, secondo il lato da cui lo si prende : da una parte è indubbiamente è molto più ampia la gamma di analogie offerta all’immaginazione dal mare magnum dell’esoterismo extramassonico, ma proprio per questo è anche più facile “barare”, a volte involontariamente, prendendo in considerazione nell’oggetto della nostra analisi soltanto le cose che abbiamo interesse a vederci.

Da questo punto di vista l’esame dell’Emulation è particolarmente rischioso, perché la sua diffusione in Italia è stata sempre accompagnata da più o meno velate polemiche – sporadicamente già trattate in altri articoli di questa rubrica – che si sono già ripercosse anche sulle (poche) analisi del rituale già presenti in rete e altrove. Ho avuto la conferma di questo fatto quando alcuni Fratelli – dopo aver letto il mio articolo Orizzonti del Grande Oriente – mi sono venuti a chiedere come sia possibile che un Massone laico e “di sinistra” come me si schieri a favore di un rituale “autoritario”: tale almeno è l’Emulation ai loro occhi.

Gli ho risposto che io sono innanzitutto un esoterista, e che il valore di un rituale – massonico o meno – lo considero in base al suo contenuto di “influenze C” (per usare un termine gurdjieffiano) : ovvero alla sua capacità di trarre fuori chi lo pratica dalla dimensione profana e di avviarlo sul cammino della conoscenza.

A parte questo, non credo proprio che l’accusa di autoritarismo sia appropriata a questo caso, e uno dei modi per combatterla consiste proprio nel dare risalto all’umile semplicità dell’attrezzatura necessaria perché una Loggia Emulation possa intraprendere regolarmente i lavori.

Attenendosi ai testi che dell’Emulation sono la fonte (ovvero il rituale ELOI e il cosiddetto “rituale nigeriano”), i soli simboli prescritti per il locale sono : la lettera G, disposta sull’asse est-ovest della sala (è questa la sola decorazione muraria richiesta) e il Pavimento a scacchi ospitante nel suo centro il Quadro di Loggia, che è simile in Emulation a quello delle Logge Scozzesi.

Ancora, nell’Emulation praticato al di fuori dei Templi scozzesi le colonne J e B nonfanno parte dell’arredamento. Facoltativa è la Pietra Cubica sul banco del Primo Sorvegliante, e la Pietra Grezza sul banco del Secondo.

Sul banco di entrambi i Sorveglianti sono invece presenti le classiche colonnine, l’una da alzare e l’altra da abbassare in Apertura dei Lavori. Del tutto analoghe a quelle del rituale scozzese sono anche le Tre Luci (materialmente rappresentate da tre piccole colonne, recanti le candele del Maestro Venerabile e dei due Sorveglianti) ; analoga è anche la consueta dotazione di collari, attrezzi e spade.

Un’altra differenza risiede nella mancanza del Maestro delle Cerimonie. Nell’Emulation che viene praticato in seno ai principali Ordini, tale figura è stata introdotta ; nell’Emulation originario invece esiste soltanto un “Direttore delle Cerimonie”, il cui compito è di coordinare le “riunioni di istruzione” (che in teoria dovrebbero essere organizzate almeno con la stessa frequenza delle tornate di Loggia).

Molto significativamente (e se vogliamo, con un pizzico d’orgoglio), nella ELOI la carica di Direttore delle Cerimonie non viene assegnata ; di qui l’ostinazione con cui certi puristi dell’Emulation ostentano di non considerare il Maestro delle Cerimonie una presenza necessaria per lo svolgimento della tornata, ma nelle nazioni latine il loro punto di vista non ha incontrato, fino ad oggi, nessuna fortuna.

La disposizione degli Ufficiali e dei Fratelli nella Loggia Emulation non è diversa sostanzialmente da quella scozzese. Certe differenze che si possono talora osservare non sono da ricondurre a una presunta divergenza di prescrizioni in materia, quanto piuttosto alla libertà che entrambi i rituali concedono alle Logge su questo punto.

E’ invece prescritto a livello rituale che, in Emulation, i Fratelli si rechino direttamente al loro posto, ovvero senza percorrere il Tempio a squadra (fatta eccezione per alcuni casi particolari).

Non esiste neanche una procedura standard per l’ingresso in Loggia. Ogni Officina è lasciata libera di regolarsi come vuole, salvo per gli ultimi ingressi che devono seguire l’ordine seguente : Past Master, Diaconi, Sorveglianti e Maestro Venerabile. L’ingresso del Maestro Venerabile e dei Sorveglianti può essere annunciato dal Direttore delle Cerimonie, ma l’annuncio è facoltativo.




La processione e l’insediamento del Maestro Venerabile e dei Sorveglianti seguono un itinerario prescritto accompagnato da gesti ben precisi, che non ritengo opportuno riportare.

Mi è stato invece consentito di fornire una traduzione libera (non corrispondente a quella in uso presso le Logge Emulation italiane) dell’Inno di Apertura dei Lavori :




Eterno Autore del Mondo
Per la cui grazia tutto abbonda,
Cantiamo i Tuoi ampi disegni,
Grande Architetto divino.

Concedi che, nei nostri lavori
La Fede nella Tua Legge
Che apre la cerimonia
Apporti pace e armonia.

Per la Tua insigne maestà,
Per i nostri simboli e segni,
Esaudisci i nostri voleri umani,
Grande Architetto Divino.




Dopo il canto, il Maestro Venerabile e i Sorveglianti battono un colpo, e i lavori della Loggia vengono aperti in grado di Apprendista. La procedura in questa fase è molto vicina a quella scozzese, salvo che la messa all’ordine in grado di Apprendista viene sempre (quando la struttura del Tempio lo consente) preceduta da un passo. Anche le risposte degli Ufficiali di Loggia alle domande del Maestro Venerabile sono leggermente più prolisse, integrate da curiosi richiami simbolici – estratti, a suo tempo, dai coloriti rituali degli Antients – che mi dolgo assai di non sentirmi autorizzato a citare e commentare.

Portata a termine l’Apertura e assolti i doveri all’ordine del giorno, il Maestro Venerabile chiede agli Apprendisti di ritirarsi. Accompagnati dal Direttore delle Cerimonie, abbandonano il Tempio senza percorrere la Loggia a squadra e senza salutare. Non avrebbero motivo di farlo, perché il loro corpo energetico ha già ricevuto le istruzioni necessarie al suo processo evolutivo, e di questo non devono dire grazie perché è un loro diritto ottenerle ; ci si aspetta da loro tacitamente che tale insegnamento sia messo a frutto.

Segue immediatamente l’Apertura in grado di Compagno d’Arte, per la quale valgono le stesse osservazioni fatte sopra. Appena reso il dovuto omaggio al Grande Geometra dell’Universo, il Maestro Venerabile invita anche i Compagni ad uscire.

L’Apertura in grado di Maestro è, nella mia percezione soggettiva, uno dei riti più commoventi del rituale massonico. Le due precedenti Aperture hanno intensificato l’atmosfera al punto di trasformare il sentimento di Fratellanza che aleggia tra le colonne in qualcosa di tangibile : questo avviene sempre, anche quando la Loggia è divisa da contrasti o conflitti. Ogni “emozione negativa” in quel momento è messa da parte, e tutti in silenzio si abbeverano alla generosa fonte della maestranza massonica, destinata a non estinguersi mai finché sulla Terra esisterà l’uomo.

Fratello Primo Sorvegliante, dove è diretto il vostro cammino ?

Verso Occidente.

Per quale motivo avete lasciato l’Oriente per recarvi all’Occidente ?

Per cercare ciò che venne perduto, e che noi speriamo di ritrovare grazie ai Vostri insegnamenti e ai nostri sforzi.

(…)

Dove sperate di ritrovarlo ?

Con il centro…

“Con” il centro, e non “nel” centro : non si tratta di un errore, ma di un’allusione alla “quadratura della Pietra”. Secondo una leggenda massonica, fu Euclide che mostrò ai Liberi Muratori come si può formare un quadrato, in qualunque posizione dello spazio, partendo dal centro di un cerchio.

Perché con il centro ?

Perché è il punto nel quale un Maestro Massone non può fallire.

Nel corso di una tornata ordinaria, portate a termine le tre Aperture si passa direttamente alle tre Chiusure, ad esse simmetriche. Ma in Emulation, viene ogni anno il momento in cui un nuovo Maestro Venerabile deve essere creato, e deve essere messo in opera il rituale dell’Installazione.

Nell’ambito di certi Orienti nazionali è previsto che anche i Maestri Venerabili eletti nelle Logge di rituale scozzese vengano installati, ma non è così dappertutto. Di conseguenza, se alla tornata di Installazione fosse presente nella Loggia anche un Maestro Venerabile non installato, la sua carica non verrebbe riconosciuta. Poiché non conosce né il segno né la parola di passo, è tenuto a uscire dal Tempio insieme ai Maestri comuni : nel corso della storia massonica, non si contano i piccoli “incidenti diplomatici” determinati da questo inconveniente non secondario. Per questo non mi stancherò mai di segnalare l’opportunità che l’Installazione dei Maestri Venerabili scozzesi sia promossa anche in Italia.

Questo rituale può essere ricondotto a due temi fondamentali :

- il simbolismo dei punti cardinali, il cui dominio da parte del Maestro Massone Installato equivale simbolicamente al dominio sul piano della materia ;

- la leggenda di Adonhiram. La sua interpretazione “tradizionale” pone l’accento sul dettaglio dell’ “Esaltazione” (il Re Salomone rialza per le braccia Adonhiram, prostrato dinnanzi a lui), e lo ricollega a Sal. 89: 20 ( “Io ho esaltato un eletto di mezzo al popolo”) per ravvisare in questo gesto la trasmissione di un’ “influenza spirituale” ; chi invece ha qualche dubbio riguardo all’esistenza di una cosa del genere, vi legge comunque un limpido e splendido apologo sul valore e le modalità della trasmissione diretta in campo iniziatico.




La stessa leggenda, come è noto, è anche al centro del 4° grado (Maestro Segreto) nel Rito Scozzese. Per quanto non abbia molto senso confrontare due sistemi massonici (entrambi sono espressione di una tradizione iniziatica regolare, entrambi quindi sono “giusti e perfetti” nel rispondere alle esigenze delle individualità che ad essi si rivolgono), è doveroso rilevare ancora una volta che le concordanze tra Emulation e ritualità scozzese sono assai ampie : si differenziano solo per quanto concerne dettagli marginali, conciliabili tra loro senza la minima difficoltà.

Per esempio, in Emulation troviamo piccole differenze a livello dei segni d’ordine : leggermente diverso è il saluto del Compagno. Inoltre gli Apprendisti non sono tenuti a stare all’ordine quando sono in piedi (salvo qualora si tratti di dare il benvenuto a un importante visitatore) : la loro posizione abituale è con entrambe le braccia distese lungo i fianchi.

Altrettanto doveroso è tuttavia notare che, fatta astrazione dal livello simbolico, a livello operativo la differenza i due sistemi è assai più grande, come ben sa chiunque abbia lavorato con entrambi.

Il fatto è che il rituale scozzese è strutturato in modo tale da incoraggiare una lettura del simbolismo massonico soprattutto “visiva” (come viene evidenziato, in modo abbastanza lineare ed esplicito, in certe parti del rituale di iniziazione al grado di Compagno), mentre Emulation pone una maggiore enfasi sulla chiave “auditiva”, che ha come immediata conseguenza un maggiore coinvolgimento a livello corporeo.

Soltanto nel lavoro di Loggia questa diversità si può cogliere con chiarezza, a partire dal dettaglio (di per sé piuttosto banale) che il Maestro Venerabile Emulation è assai più economo del suo collega scozzese nell’uso del maglietto ; in quanto è previsto (salvo eccezioni) che ogni colpo da lui battuto sia sempre ripetuto da entrambi i Sorveglianti, e questo potrebbe causare in alcuni casi effetti grotteschi.

Più in generale, in Emulation molta attenzione è consacrata all’esecuzione di segni, toccamenti e passi. Viene considerato un grave errore, per esempio, mettersi in movimento prima che il Maestro Venerabile abbia finito di parlare.

Ancora, dopo le deambulazioni l’esecuzione di tutti i segni e toccamenti deve essere preceduta dai “passi”, e non è concesso al Fratello che deve eseguirli di indugiare goffamente per aggiustare la posizione dei piedi : dopo un breve arresto, deve passare dalla normale camminata all’esecuzione dei passi con un movimento fluido e spontaneo.

Sono questi soltanto alcuni dei dettagli che trasformano una tornata di Emulation eseguita a regola d’arte in uno spettacolo indimenticabile anche dal punto di vista coreografico. Nelle migliori Officine, grande cura viene posta nell’intervallare a ritmo i colpi di maglietto e scandire in base a quel ritmo i passi e i gesti dei Fratelli, secondo una tecnica che si tramanda direttamente dai giorni più remoti della Massoneria operativa ; la sua applicazione determina effetti ben precisi a livello inconscio, che valgono ad avviare il processo di trasmutazione interiore.

Questo risultato viene ottenuto con mezzi analoghi a quelli attuati da Gurdjieff per tramite della danza e del “lavoro sui movimenti” : porre in atto il risveglio della consapevolezza allenando l’attenzione.

Per quanto sia inopportuno parlare in questo caso di trance sciamanica, si può notare tuttavia che la ritualità massonica vale in questo caso all’ottenimento dello stesso fine : uniformare i ritmi del corpo alle condizioni spaziotemporali che differenziano la dimensione rituale da quella profana.

Tutti i Massoni, secondo qualsiasi rituale lavorino, hanno sperimentato una volta o l’altra questa esperienza. Si entra nel Tempio distratti e sonnacchiosi, e all’improvviso ci si ritrova ben desti, in una dimensione nuova nella quale lo Spazio e il Tempo hanno magicamente acquistato un diverso valore.

Sono momenti impareggiabili che soltanto la Massoneria è capace di dare, in cui si ha la sensazione di comprendere pienamente la dimensione in cui l’essere umano è chiamato a vivere ; ad essi alludeva il Fratello Réné Guénon, quando parlava di uno Spazio e di un Tempo qualificati. Ad essi allude anche l’uso Emulation di accendere le Tre Luci prima dell’ingresso dei Fratelli nel Tempio : a significare che è la natura del lavoro massonico operativo a innescare il processo di evoluzione interiore dei Fratelli e non l’azione individuale di questi ultimi, ovvero non viceversa.

E’ forse un po’ semplicistico affermare, come scrissi con giovanile entusiasmo una ventina d’anni fa, che la Massoneria è una confraternita sciamanica il cui totem è l’Acacia ; eppure, con il passar del tempo – come avvenne una trentina di anni fa a proposito dei rapporti tra Massoneria e Sufismo - sempre più chiare le analogie tra Massoneria e sciamanesimo vengono alla luce ; e quando saranno supportate da serie ricerche svolte in questo senso, il ruolo dell’istituzione massonica nel difficile e complesso momento storico che stiamo vivendo ci apparirà più chiaro.




Daniele Mansuino
(con la collaborazione di Giovanni Domma)

Invito alla 384a Tornata Rituale della Loggia Heredom 1224 - Venerdì 27 Ottobre 2017






Carissimo Signore e Fratello,


Sei cordialmente invitato a partecipare alla 384a Tornata di questa Loggia che si terrà presso il Tempio n° 2 della Casa dei Liberi Muratori di Piazza Indipendenza 1 a Cagliari, il prossimo Venerdì 27 Ottobre 2017, alle ore 19,30 per le ore 20.00.

Durante questa Tornata verrà presentata la Terza Sezione della Prima Lettura Prestoniana.

Scarica l'Agenda dei Lavori dall'area Riservata.

Su comando del Maestro Venerabile.

Sinceramente e Fraternamente

Fr. B.L.,
Segretario

lunedì 23 ottobre 2017

Emulation Lodge of Improvement





Source: Wikipedia

Emulation Lodge of Improvement is a Lodge of Instruction which first met on 2 October 1823, and is held under the sanction of Lodge of Unions No. 256 in the English Constitution.

It restricts admission to Master Masons in good standing. The aim of the lodge is to preserve Masonic ritual as closely as is possible to that which was formally accepted by the newly formed United Grand Lodge of England in 1816 and as amended since.

History

After the Union of 1813 (in December of that year) that formed the United Grand Lodge of England, it was necessary that the ritual be standardised, with approval of the Grand Lodges of Ireland and Scotland. A result of this was the International Compact, which governs relations between the three Grand

Lodges.

Emulation Ritual
The ritual to be used in United Grand Lodge of England[4] and in Lodges under that constitution were produced by the Lodge of Reconciliation, formed following the union of the Antients and Moderns Grand Lodges in 1813, approved and confirmed by Grand Lodge in June 1816. This has formed the basis of Emulation Working since its inception in 1823. It has been the policy of the committee of the Emulation Lodge of Improvement to preserve the ritual as nearly as possible in the form in which it was approved by Grand Lodge, allowing only those changes approved by Grand Lodge to become established practice. The ritual, however, takes its name from the Emulation Lodge of Improvement, not the other way around.
The most notable changes were made in 1964, when an alternative form of reference to the ancient penalties was approved,[6] and again in 1986 when a resolution from UGLE decreed that the so-called �blood oaths�, or symbolic penalties, were to be removed from the obligations taken by candidates for the three degrees or installation as a master.

The silver matchbox

When a Brother acts as Master for any of the demonstrated ceremonies and delivers the work without need of prompt or correction, he is awarded an inscribed silver matchbox on the first occasion, with additional inscriptions added for each of the four ceremonies worked.

References

  • Dyer, Colin F.W. Emulation: A Ritual to Remember London: A. Lewis, 1973. p.9.
  • Dyer, Colin F.W. Emulation: A Ritual to Remember London: A. Lewis, 1973. pp.11-12.
  • Dyer, Colin F.W. Emulation: A Ritual to Remember London: A. Lewis, 1973. p.21
  • Emulation Ritual ISBN 0-85318-187-X pub 1991, London.
  • Dyer, Colin F.W. Emulation: A Ritual to Remember London: A. Lewis, 1973. p.2.
  • Dyer, Colin F.W. Emulation: A Ritual to Remember London: A. Lewis, 1973. p.15.
  • Dyer, Colin F.W. Emulation: A Ritual to Remember London: A. Lewis, 1973. p.16.

venerdì 20 ottobre 2017

El Rito de Emulación






Historia del Rito de Emulación

En 1717 se federaron cuatro Logias de Londres y Westmister para formar la Gran Logia de Inglaterra, dando origen a la época moderna de la masonería. Estas Logias trabajaban mediante la utilización de Ritos de transmisión exclusivamente oral, utilizados por los masonesconstructores de catedrales ya en los inicios de la Edad Media, siendo poquísimos los documentos que se conservan al respecto, debido a la tradición del secreto masónico.
No es hasta 1823 cuando se crea en Inglaterra la Logia «Emulation Lodge of Improvement» con el fin de unificar y depurar los matices propios de este Ritual, la cual por primera vez imprime el «Ritual de Emulación» basado en las antiquísimas tradiciones de los masones de todos los tiempos siendo dicho texto aún hoy vigente, y no habiéndose modificado nunca, ni siquiera una coma.

Características de los Iniciados en el Rito Emulación

El hermano iniciado en el Rito de Emulación se caracteriza por un especial apego al conocimiento y dominio del propio Ritual, dado que es éste el que dibuja el marco y contenido de las Tenidas. Se puede definir este Rito como intimista ya que es a través de la Práctica y el estudio del Ritual que el Iniciado incorpora y reflexiona sobre los muchos mensajes contenidos en los textos de Apertura y Cierre de los «Trabajos» de la Logia, así como en los textos correspondientes a las ceremonias de iniciación, pase el segundo grado de Compañero y elevación al tercer grado de Maestro.

Qué busca el Sistema Emulación

El Rito de Emulación traza un camino a practicar, en un principio y aparentemente, sin la ayuda exterior del análisis y explicaciones provenientes de los demás hermanos. Hay que vivir el Ritual y las Tenidas. El trabajo masónico se representa como un psicodrama que deja una profunda huella en la mente y corazón del hermano, siempre que esté receptivo.
A veces puede resultar desconcertante o difícil este camino para el hermano que espera obtener explicaciones de los más antiguos, al considerarlos más experimentados. Se le puede ayudar a identificar una parte de los «Landmarks» ( Antiguos deberes, Usos y Costumbres) que deberá mantener, pero el camino es individual y personal, lo cual exige un esfuerzo introspectivo y de autocrítica intimista a los masones que practican el Rito de Emulación.
El trabajo del Venerable Maestro de la Logia (el que gobierna la Logia) y el de sus dos Vigilantes (ayudantes) tiene una primera prioridad en las Tenidas (reuniones) que se celebran en este Rito y que es la de saber escenificar y transmitir la esencia del Ritual y su simbolismo a los demás Hermanos.
Esto exige tres esfuerzos básicos:

1.- Entender la mecánica de los movimientos durante las Tenidas y poder guiar a los demás Hermanos menos experimentados.

2.- Entender y conocer suficientemente el significado de las diferentes frases, preguntas y respuestas del Ritual, para poder pronunciarlas libremente, con el tono y acento adecuados (preferiblemente de memoria) y poder escenificar los trabajos de modo fluido y natural.

3.- Vivir e interiorizar las Ceremonias.

De esta manera los demás hermanos también se sentirán inmersos en el Ritual y en cada reunión encontrarán frases y símbolos que les harán reflexionar, entender y profundizar en el mensaje del mismo. Solamente de esta manera se puede avanzar firmemente en nuestro ArteMasónico a través del Rito de Emulación, en sus grados de Aprendiz, Compañero y Maestro.

Características especiales del Rito de Emulación

Sin embargo, a diferencia de otros Ritos, no todo el trabajo masónico se realiza exclusivamente durante la Tenida Abierta o reunión. En el Rito de Emulación cobra una excepcional importancia el ágape fraternal que sigue a la Tenida Abierta y que, de hecho, no concluye hasta que se celebra el último Brindis o «Brindis del Cubridor».
El ágape, forma parte de la Tenida y por lo tanto tiene sus propias reglas. Su marco exterior son los brindis y el orden establecido del uso de la palabra de cada hermano. El marco interior lo conforman las palabras que aquel pronuncia, bajo la dirección del Director de Ceremonias y de acuerdo con el Venerable Maestro.
Durante el ágape, todo miembro de la Logia puede y debe aportar opiniones y reflexiones susceptibles de enriquecer a los demás. No hay indicaciones previas sobre los temas de los «Trabajos» en el ágape, pero pueden significar, bien llevados, una gran ayuda para orientar a los Hermanos en el camino de ser un buen masón.

Dónde se practica el Rito Emulación

Este rito es practicado en la mayor parte de los países donde existe la masonería. Es uno de los ritos más difundidos en el mundo. En realidad en el Sistema Emulación hay varias versiones y por consiguiente muchos ritos se derivan de este sistema. Muchas veces y muchos autores han confundido a los interesados en la masonería al apodar al Rito de emulación con el nombre de Rito de York (especialmente en los Estados Unidos de Norte América), es evidente que también existe un Rito que se llama “Antiguo Rito de York” pero que es distinto al “Rito de York”.
Wikipedia/Diario masónico

giovedì 19 ottobre 2017

El CUADRO de LOGIA de APRENDIZ de REAA. HISTORIA y SIMBOLOGÍA





Fuente: REAA (Víctor Guerra)

El tema de los Cuadros de logia o Tracing Board, es un tema muy poco tratado en  España, tanto es así que se le da poca importancia, y siempre cuento la anécdota de una logia del GOdF que trabajando en RF , por vagancia de compra y de investigación y proque no se le daba importancia, utilizaba los Cuadros del Logia del REAA de una logia regular que trabajaba en el mismo local, y eso sucedió durante años, lo cual denota la importancia que le damos los masones a los temas rituales y a cuestiones como los Tableros de logia.

Hoy expongo un largo trabajo de un hermano portugués miembro de el Grande Oriente Lusitano, (GOL)  con el cual tengo muy buen relación y que me ha brindado un trabajo como este dado mi interés por esta temática de los Cuadros de Logia, de cuya reflexión les dejo en menos del Hermano  Joaquim Grave dos Santos. de la Logia Universalis. GOL
VG
Por cuadro, panel, o tapiz de logia entendemos la representación gráfica colocada, en la mayor parte de los ritos masónicos, en el centro del templo o taller, y a su vez colocada tal plasmación gráfica o pictórica sobre el pavimento mosaico. En dicho cuadro alegórico se encuentran plasmados los símbolos asociados al grado y rito al que se refieren los trabajos de la tenida en curso.
Este elemento de decoración del templo masónico simboliza la logia en su dimensión espacial, y como tal constituye una verdadera caja de herramientas simbólicas de elevado valor pedagógico.
Desde antiguo existirán evidencias de su utilización en Inglaterra en el seno de la tradición de la Gran Logia de los Modernos, llegando de este modo a la masonería continental del siglo XVIII, en cuya época encontramos la verdadera génesis del Cuadro de Logia que ha llegado hasta hoy con las consiguientes modificaciones.
image
Fig 1 Catéchisme de franc-maçons, de Leonard Gabanon 1744
La más antigua divulgación publicada en Francia, datada en 1737, y como tal denominada como Receptión d´un frey-maçon, es un documento trascrito según el relato del teniente de policia Herault, y elaborado en base a las informaciones recogidas por Mde. Carton, corista de la Opera de París, en dicho documento se encuentra estas referencia: Alrededor de un espacio delimitado sobre el pavimento, fue dibujado mediante tiza a modo de una especie de representación de las dos columnas el atrio del Templo de Salomón.
En 1744 el Catéchisme de franc-maçons, de Leonard Gabanon (seudónimo de Louis Travenol, incluyó la reproducción de un «plano de logia para la recepción de Aprendiz-Compañero», y de un «plano de logia para la recepción de un Maestro» para lo cual se presentaron una serie de grabados que reproducían momentos de las ceremonias de iniciación, de exaltación, confirmando así las descripciones realizadas por el Teniente Herault.
De toda esta información, los grabados de Leonard Gabanon, resaltan en dicha época la importancia que tenía el Cuadro de Logia a la hora de las ceremonias masónicas.
El Cuadro de Logia transportaba a un espacio, a un tiempo que llevaba a la logia hasta su origen mítico, a la vez que permitía un soporte catequístico para un trabajo didáctico de cuya contemplación resultaron las reflexiones y contribuciones interpretativas de sucesivas generaciones de Hermanos, de cuyo origen y ubicación hoy designamos como masonería simbólica.
La posición central del Cuadro de Logia favoreció el desarrollo de una deambulación circular, con un posicionamiento cara a cara alineado con las columnas, y con una estructuración en dirección al Oriente, y una distribución espacial que as u vez ubicaba a los Oficiales, soportando todo el conjunto criterios de orden funcional y simbólico.
image
Figura 2 – Cuadro de Logia para la recepción de un Aprendiz-Compañero, L’Ordre des franc-maçons trahi et le secret des mopses révélé, 1745
De las primeras representaciones de los Cuadros de Logia publicados resalta, desde luego la forma rectangular que se asumen desde un principio en perfecta analogía con las características geométricas de la mayor parte de las salas donde se realizaban las Tenidas.
Otro aspecto fundamental de esta representación, mediante diversas técnicas, deviene de la orientación espacial denotada por estos paneles, materializada a través de la correspondencia con los puntos cardinales convencionalmente atribuidos a los cuatro lados de la logia e indicados como (Occidente – Oriente – Septentrión – Mediodía).
Los cuadros de logia de esta época son de carácter operativos, con una gran ligazón a la construcción simbólica a la construcción.
En general, estos cuadros de logia se asentaban sobre el pavimento mosaico en dos niveles, ligados por una especie de escalinata compuesta por siete peldaños, y que se suele representar en forma de semi-circular. En la parte nivel superior de la escalinata suele estar rematada con una balaustrada.
Y a cuyos lados hay dos columnas evocativas de la existencia a modo de una entrada que hace referencia al Templo de Salomón, dispuestas según el uso de los «modernos»(J à izquierda – B a la derecha), y así fue durante todo el siglo XVIII se fue prodigando este modelo en el seno de la Masonería practicada en Francia de la cual derivó esencialmente esta tradición de los tableros o cuadros de logia.
La mayor parte de los ejemplos que podemos observar se localiza precisamente ese espacio mítico retratado, como es el Templo en fase de construcción, en el cual aparecen representadas las tres ventanas localizadas al Occidente, al Oriente y al Mediodía.
Los símbolos ligados a la construcción presentan una disposición espacial variable siendo corriente encontrarse con representaciones de otros pertrechos que corresponden con las joyas móviles (Escuadra-Nivel-Plomada) e inherentes al Aprendiz (mallete y cincel). Dichos utensilios hoy en desuso en los Cuadros de 1º grado, que se alimentan de otros utensilios como el hacha, la paleta o la piqueta.
La cuerda dotada frecuentemente de dos borlas finales (dentelé) y con una serie de nudo aparece como un símbolo de un utensilio ligado a la construcción bordeando la parte superior del Cuadro, aunque luego veremos que dicha simbolización es mucho mayor.
Durante todo el siglo XVIII las representaciones del Sol y de la Luna aparecen, indistintamente, a la izquierda, o a la derecha de la parte superior del panel, la estrella flamígera configurando a su vez un triángulo, símbolo que viene a representar al Supremo Arquitecto del Universo,  dicho cuadro de logia suele una perspectiva vista desde el Oriente.
En el último tercio do siglo XVIII, los Cuadros de Logia pasarán a ser generalmente, pintados sobre tejido, ante se pintaban a tiza antes de la sesión, teniendo las salas donde se realizaban las tenidas con dicha presencia un carácter más específico para el acto masónico. Los símbolos consignados en los Paneles, y su distribución espacial y su aspecto gráfico fueron denotando con el paso del tiempo una mayor dispersión de criterios conceptuales, acentuándose esta diversidad con la llegada y práctica de los distintos ritos que se fueron articulando.
El Cuadro de Logia integrado en la decoración del Templo del Rito Francés, de 1801, se encuentra conforme a lo definido por el «Régulateur du Maçon», que recoge otros usos anteriores, ocupando la posición central de la Logia, circundado éste por los tres candelabros con sus respectivas velas, tal y como ha sido descrito por el Régulateur.
Según René Desaguliers, se puede comenzar a hablar de Ritos Escoceses cuando aparecen rituales relativos a los grados simbólicos, en los cuales la disposición de los candelabros es invertida, pasando en dichos Cuadros a tener este otra configuración y su interpretación simbólica empieza a identificarse con el ternario «Sabiduría – Fuerza – Belleza».
Por esa razón no nos puede extrañar que los primeros rituales de Logia de S. Juan del REAA, de1804, tengan esa disposición, y hayan evolucionado hacia esa simbología considerada por los respectivos paneles, como modelos constantes presentes en varios Tuilers publicados en la primera mitad del siglo. XIX, entre los cuales el más significativo de todos ellos sería el Tuilleur de Vuillaume, de 1820.
image
Figura 3 – Cuadro de Logia de Aprendiz, “Tuileur de Vuillaume”, 1820
Se constata tras la observación de los Cuadros de Logia de esta época que su geometría convergió hacia un rectángulo pitagórico, cuyos lados se relacionan dimensionalmente en la proporción de tres para cuatro.
Por voluntad de la precisión técnica, y el cotidiano desenvolvimiento del pensamiento científico, los puntos cardinales iniciáticos utilizados en el siglo anterior, fueron sustituidos por los puntos cardinales profanos (Norte-Sul-Este-Oeste).
La cuerda pasó a simbolizar la Cadena de Unión, la cual circundan todo o panel, con excepción de Occidente, cuyo lateral permanece abierto para ilustrar que la Masonería se encuentra siempre receptiva a recibir a nuevos obreros. En los comienzos del siglo XIX el número de lazos de Amor, más frecuentemente encontrado, era de siete, dado que este número simbólico daba un cierto cierre al cuadro de logia queriendo de esta manera transmitir que el objetivo final del Arte Real era Cadena de Unión.
La definitiva localización espacial de la Logia de Aprendiz, con relación al Templo de Salomón, se ha tornado objeto de variadas interpretaciones divergentes que perduran pasados los siglos, teniendo esta cuestión origen en los Cuadros de Logia de inicio del siglo XIX, donde por ejemplo había desaparecido el pavimento mosaico, por entender que el Aprendiz aún se encontraba a la puerta del Templo, siendo pues confrontado ante esta, después de haber subido una escalera con un numero de grados idéntico a su edad simbólica. Tal criterio fue igualmente utilizado en la elaboración de los emblemas de los dos primeros grados del REAA, ilustrados en el libro de J. T. Loth, publicado en 1875.
La puerta en algunos paneles o cuadros está cerrada y en otros casos se halla abierta, y generalmente se presenta escoltada entre las dos columnas. Estas, en los Cuadros de Logia del REAA, cuyos grados simbólicos nacerán a partir 1804, se encuentran dispuestas según el posicionamiento de los « Antiguos» (J a la derecha – B a izquierda)
Las columnas aparecen en general encima de tres basamentos y frente al Templo, que se sobreponen a la puerta, normalmente manifestando cierta espiritualización a través de la representación del Delta Radiante.
No se han encontrado en este período más, representaciones de puertas a Oriente y al Mediodía, manteniéndose la presencia de las tres ventanas con sus formas y disposiciones habituales.
Con relación a las joyas móviles, inmóviles, o el mallete o el cincel, no existen más allá de otros posibles símbolos dentro del primer grado, siendo tales utensilios simbolizados generalmente representados de forma desagrupada.
El Sol y la Luna aparecen en la parte superior del Panel situándose el primero derecha y el segundo a la izquierda.
Entre los estudiosos simbolistas de principio del siglo XX se verificaron divergencias de opinión en lo que concierne a la geometría de la piedratallada, e incluso sobre el pavimento mosaico, o el número de lazos de Amor que debería llevar la cuerda de nudos, perdurando muchas de estas disquisiciones en la actualidad.
En general el encuadre general se mantuvo con todo el conjunto inalterado al menos por cerca de un siglo y medio, verificándose a mediados del siglo XX, la introducción de modificaciones significativas en base a la corrientes evolutiva de los rituales, siendo muchas de estas modificaciones derivadas de una cierta tendencia hacia la britanización del rito en los grados simbólicos, tal y como ocurrió a partir dos años 50 en la Gran Logia de Francia.
Esta evolución o involución conforme a diferentes opiniones devino de la voluntad de esta Obediencia de ser reconocida por la Gran Logia Unida de Inglaterra, lo que motivó esta tentativa de modificar la práctica ritualística de los grados simbólicos del REAA, de una forma semejarse a los «workings» ingleses con tal de acercarse más a los Hermanos del otro lado del Canal da Mancha.
image
Figura 4 Cuadro de Logia de Aprendiz. Gran Logia de Francia 1962
En este ejemplo que expone el ritual de la GLdF, 1962 (fig. 4) se observa la desaparición de la representación de la puerta del templo y su frontón, y un intento de distribución espacial de la analógica con los símbolos y su posicionamiento en la decoración de la logia.
Aparecen en el pavimento de mosaico en su forma reducida (actualmente el modelo más utilizado en Francia), el Altar de los juramentos con los tres grandes luces de la Francmasonería agrupados en la posición correspondiente al grado de Aprendiz , las piedras bruta y tallada, cuya disposición es la habitual en logia, las herramientas Aprendiz, que se encuentran del lado de la columna B, y las joyas móviles e inmóviles dispuestas en los lugares donde se hallan la mesas de los oficiales de la logia (Escuadra: Venerable Maestro; Nivel: 1º Vigilante ; y Plomada: 2 º Vigilante).
Como elementos característicos de una notoria influencia británica se incluye
  • · La Biblia, que no existía en el REAA como libro sagrado en Francia entre 1829 y 1953
  • · La regla de 24 pulgadas, como símbolo del primer grado.
  • · Los tres pilares arquitectónicos: dórico jónico y corintio, respectivamente simbolizan la belleza, la sabiduría – fuerza – ternaria y que están dispuestas en las posiciones de cada uno de los oficiales  (Venerable Maestro/columna jónica-sabiduría – 1º Vigilante/ columna-dórica-fuerza y 2º Vigilante/ columna –corintio-belleza).
Cabe señalar que en este ejemplo la cuerda sólo está equipada con tres lazos de amor, la edad simbólica del grado de Aprendiz (tres años) y, por otra parte anotar, el hecho de que los paneles o cuadros de logia aparecen tan solo en dos colores, blancos y negro, similares a pavimento existente, para de este modo evitar controversias sobre la interpretación simbólica de otros colores , que presentaría nuevas y diferentes opiniones.
En el siguiente ejemplo correspondiente al modelo de referencia introducido en la misma Obediencia francesa (GLF) en 1979, permanece cierta preocupación hacia un hecho como es el retorno a la simbólica tradicional del REAA, no dejando, sin embargo de contener tendencias de la versión descrita anteriormente.
image
Figura 5- Cuadro de Logia de Aprendiz. Gran Logia de Francia, 1979
Marcando de este modo un regreso a los puntos cardinales iniciáticos, con la reintroducción de pavimento mosaico, o la puerta de Occidente, o el frontón según las formas análogas utilizadas en el siglo anterior.
Como resultado del encuentro con las ideas defendidas por Oswald Wirth, a principios del siglo XX, la cuerda, en esta versión está representada por doce nudos o lazos del amor. Este número nos permite, que a lo largo de la toda la longitud del Panel se encuentren evidenciados tres intervalos de lazos, son evidentes otros cuatro, todos a la misma e igual longitud, ilustrando la naturaleza pitagórica del rectángulo que contiene.
Este número de lazos de amor se sitúa dentro del agrado sincrético del estudioso francés, que encontró una interpretación simbólica, identificándolos los lazos con los signos del zodiaco.
El resultado de la diversidad simbólica existente entre los diversos ritos masónicos y el resto de los sistemas rituales, fue que los Paneles de Logia han ido asumiendo substancialmente diferentes aspectos considerados como no pertenecientes al REAA.
En el Rito Francés (variante Groussier) el Cuadro de Logia no es un elemento indispensable en la decoración del templo, aunque sí que es recomendado su uso, el ritual de RF –GOdF 6009 de Referencia incluye un modelo tipo para ser tenido en cuenta por las Logias para su trabajo masónico.
Esto no difiere sustancialmente en lo relativo al REAA, al menos en los considerados como símbolos, apenas si muestra otra disposición para los mismos eso sí omitiendo el libro de la ley sagrada, así como la regla de 24 pulgadas.
Otro punto a destacar es que este Panel no está orientado, puesto que en este rito no hay una sacralización del espacio iniciático, siendo apenas recordado como un tiempo mítico en el momento en que discurren los trabajos
image
Figura 6 – Cuadro de Logia de Aprendiz Rito Francés ( Groussier) Grand Orient de France, 2009
En Inglaterra el uso del Cuadro de Logia solo se generalizó después de Act of Unión de 1813 usándose todavía hoy los modelos usados en los ritos anglosajones los que habian pintado en su día por famosos retratistas del siglo XX. XIX, como John Harris (1791 – 1873) o Josíah Bowring (1757-1832).
Estos paneles se caracterizan por ser dibujados en perspectiva, abundando los colores utilizados, constando una interpretación el Ritual de Iniciación en algunos «workings» como en el caso de la emulación.
image
Figura 7-Cuadro de Logia de Aprendiz, Ritual de Emulación
Como elementos simbólicos específicos de este «working»”, presentes en el Cuadro de Logia de primer grado, destacan los siguientes:
  • Los tres pilares, representados en las órdenes de arquitectura ya referidas anteriormente simbolizadas en este ternario por la Sabiduría, la Fuerza y la Belleza, también está presente Salomón, Hiram rey de Tiro e Hiram Abiff;
  • La escalera simboliza aquella otra visualizada por Jacob en su sueño en el cual los Ángeles viajaron entre la tierra y cielo.
  • Los tres símbolos presentes en esta escalera representan las virtudes teologales: Fe, Esperanza y Caridad.
  • Las cuatro borlas, dibujadas en las esquinas de la imagen simbolizan las virtudes
  • Cardinales: Justicia, Templanza, Discreción y Valentía;
  • Las siete estrellas alrededor de la luna representan a los siete hermanos para hacer una logia justa y perfecta;ç
  • La Estrella Flameante simboliza la glorificación del Centro, representado por la orla de triángulos negros  blancos y negros que circunda todo el contorno.
  • En el Rito de Adopción, a través de la cual comenzaron a ser iniciadas en el siglo XVIII las mujeres, el contenido simbólico se basa, esencialmente, representados por varios temas vetero-Testamento.
Los paneles del primer grado de este rito, por tanto, son significativamente diferentes de las vinculadas a los ritos masculinos, más centrados en la construcción del templo de Salomón. La masonería de Adopción exhibe más bien imágenes alusivas a los tres temas principales del aprendizaje de la mujer masona como tal Aprendiz, y que son la Escalera de Jacob, el Arca de Noé y la Torre de Babel.
image
Figura 8 – Cuadro de Logia de Aprendiz. Rito de Adopción, siglo XVIII
Finalmente cabe señalar que los Cuadros de logia del Rito Escocés Rectificado, obedecen a directrices contenidas en los rituales de Willermoz, 1782, y son los que reflejan más la práctica del siglo XVIII.
image
Figura 9 Cuadro Logia de Aprendiz. RER. XX
El Cuadro de Logia del RER presenta una puerta cerrada, símbolo de la puerta del templo Interior al que se accede por una escalera que consta de una serie de tres, cinco y siete peldaños, separadas por niveles. Teniendo presente que el Catecismo del primer grado de este rito describe que el pavimento mosaico se encuentra en el subterráneo del Templo, encontrando aquí un tema presente en los grados crípticos de otros ritos.
La puerta está flanqueada por dos columnas, pero sólo la izquierda se muestra la letra “J”, dado que el aprendiz no sabe todavía lo que acontece a la derecha.
Además de estos aspectos y características el Panel de Logia representa tres conjuntos de símbolos, cada uno de estos compuestos por tres símbolos dispuestos en triángulo. Estos tres ternarios conforman las joyas móviles, las joyas inmóviles y conjunto con el Sol-Luna-Estrella Flameante, que representa el número nueve (3 x 3), presente en el RER de diversas maneras, como el número de oficiales, o el número de luces de la orden.
Uno de los aspectos que no fue normalizado en los rituales de 1782 fue el número de lazos de amor de la cuerda, por lo que en muchos paneles de este rito han adoptado el número de lazos de la cuerda fijándolo en nueve.
Además del Cuadro de logia del RER, existe también un Cuadro de Grado, colocado frente al altar del Venerable. El primer grado, que fue heredado de la Estricta Observancia Templaria, refleja bien el carácter dual caballeresco y cristiano del sistema.
La columna rota por el fuste, cuyos cimientos siguen siendo firmes (en consonancia con la divisa «Adhuc Stat», que en Estricta Observancia simbolizaba la Orden del Temple, sin embargo en el RER, tiene una interpretación espiritual ya que representa al hombre, que aunque está corrompido por la caída, conserva en sí los medios que le permiten su regeneración, permitiendo a su vez la masonería la suya descubierta en sí mismo.
Este Cuadro de Logia dibujado siempre en blanco sobre un fondo negro, es una analogía del contenido del prólogo del Evangelio de San Juan, según la cual “la luz brilla sobre las tinieblas, pero las tinieblas no la comprendieron”.
image
Figura 10 – Cuadro de Logia del grado de Aprendiz, RER. XX
Además para contener los símbolos del grado, el Cuadro de Logia es en sí mismo un símbolo que desarrolla un papel indispensable en el REAA.
Así, en nuestro rito, el Panel de Logia colocado en su lugar en el local a trabajar este proyecta sobre sí mismo un eje vertical a modo de Zenit o Nadir, que representa el tercer término que equilibra el binario plasmado en el pavimento mosaico orientado a su vez el espacio iniciático en el cual se desenvuelven los trabajos y resaltando el centro en el que todo masón se debe situar.
Una vez más se vuelve a repetir toda la decoración simbólica del templo, el Panel de Logia reafirma que la unidad contiene en esencia el Todo, ilustrando el principio hermético de que todo lo que está abajo es igual a lo que está encima.
Este símbolo interactúa dinámicamente con el ritual, encontrándose abierto, cuando no estamos en el mundo profano, y cerrado, cuando la logia está no está trabajando, estableciendo así la vía que llevará al masón de Occidente a Oriente, en el camino de luz y conocimiento.
Se destaca además, que el Cuadro de Logia simboliza la logia, y la logia simboliza el mundo, todo esto ilustra que la  masonería es Universal.
Como tal, se extiende de Occidente a Oriente, de Septentrión al Mediodía y del Zenit al Nadir, en una sola Cadena  de Unión intemporal, que nos liga con el pasado y se materializa en el presente, para proyectarse en el futuro en una demanda constante de lo bello, lo bueno y lo verdadero.
Como tal caja de herramientas da soporte a los aprendices, más antiguos o a los recientemente iniciados, el Cuadro de Logia es una riqueza pedagógica excepcional, permitiendo un trabajo de reflexión simbólica extremadamente pródiga lo cual permite a cada hermano ir añadiendo su aportación las primeras letras que los hermanos, que anteriormente circularon la palabra, le han dado.
De todo lo mencionado, sobresalen los siguientes aspectos:
  • La evolución histórica del simbólico asociado con REAA corresponde a una tendencia de profundización iniciática o, por el contrario habría que preguntarse ¿sería más interesante proceder a un enfoque más renovador que se remonta a los rituales y simbólicos y construcciones simbólicas del siglo XVIII?.
  • ¿Cuál es la actualidad, la evolución de nuestro rito, en este inicio del siglo XXI.?
  • Cuando hablamos de conocimiento iniciático, es esto una realidad estática, como el conocimiento escolástico, que apenas se renueva al ritmo del reconocimiento oficial de nuevos descubrimientos científicos?.
El conocimiento iniciático revivifica permanentemente, en la medida en que es adquirido cuando las interpretaciones que hemos recibido de los eslabones de la cadena que llegaron antes que nosotros, agregamos por tanto nuestra personal contribución reflexiva, trasmitiendo a los que nos preceden el valor de lo acrecentado de nuestra propia opinión.
El Rito Escocés Antiguo y Aceptado es, congénitamente, sincrético y consiguientemente integral, lo que le permite aglutinar un vasto universo del pensamiento y de los símbolos, que le ha permitido adaptarse a prácticamente a todos los cuadrantes geográficas en todos los sentidos de la práctica masónica.
Es cierto que no siempre los sincretismos introducidos han contribuido a una mayor coherencia del sistema, pero la consistencia es siempre la última demanda que se exige de un rito, cuyos grados simbólicos se desarrollaron en Francia, en 1804, sobre la base « antiguos» que generaron la mayoría de sus altos grados, en ese mismo país, entre 1740 y 1760, por masones que no conocía ninguna otra manera que la práctica masónica moderna y donde coexistían influencias filosóficas como distintas y a veces antagónicas como, por ejemplo, la hermética y la Ilustración o el Iluminismo.
Debemos con todo, pensar que un retorno a los orígenes, llevado a sus últimas consecuencias, ello obligaría toda a la contribución de varios y notables simbolistas como Oswald Wirth o Jules Boucher, que contribuyeron en el siglo XXI y XX, para que el REAA asumiese la riqueza simbólica actual, constituyéndose como un verdadero semillero y transmisor de la Tradición Masónica, en su dimensión material, intelectual y espiritual.
Con respecto a la innovación del sistema con respecto a temas de actualidad, se observa que la Francmasonería se basa en símbolos y mitos que se remontan a fuentes tradicionales que transportaron una esencia intemporal, asociada a la naturaleza humana, que le ha permitido servir de apoyo a la búsqueda de la verdad, en muy diversos contextos, espacio y tiempo.
La verdad no se alcanza, es el fruto del momento y tiene su búsqueda, lo cual ha permitido que los masones encuentran respuestas, en términos de valores éticos, frente a nuevos paradigmas de las sociedades, en mutación constante, constituyéndose así nuestra Augusta Orden en un factor de elevación de la humanidad, en una búsqueda constante de valores más justos y comprensivos.
En la reflexión filosófica masónica cuentan más los razonamientos que se producen, que la base que los sostiene. Para comportarse así fuentes de gran alcance como el REAA ofrecen una elección de herramientas adecuadas para cada la situación particular, lo que permite la interpretación de sus símbolos, que siempre se puede centrar en varios puntos de vista, pues tienen una lectura analógica que transporta las preguntas contemporáneas, permitiendo que el masón escocés del siglo XXI seguir trabajando, como sus antepasados, para su progreso personal y de la humanidad.
No creo que las visiones sean radicalmente renovadoras o las más convenientes para el futuro, también en el campo de la práctica ritual tenemos que saber siempre de dónde vinimos, dónde estamos, para en buena conciencia, decidir hacia dónde queremos ir.
En esta línea de razonamiento, coherente, se podrá construir entendiendo el mensaje que los hermanos que nos precedieron nos dejaron, porque entonces ello garantiza la continuidad de la cadena iniciática y, convenientemente, garantiza la transmisión.
REFERENCIAS BIBLIOGRÁFICAS
  • · Original Anónimo ”L’Ordre des francs-maçons trahi et le Secret des Mopses revelé”, Paris, 1745.
  • · Anónimo ”The Text Book of Freemasonry”, Reeves and Turner, Londres, 1870
  • · Claude Antoine Vuillaume, ”Manuel Maçonnique ou Tuilleur de tous les rites de Maçonnerie pratiqués en France”, Hubert, Paris, 1820;
  • · Coletivo ”Encyclopédie de la franc-maçonnerie”, Le Livre de Poche, Paris, 2002;
  • · Dachez Roger e Pétillot Jean-Marc ”Le Rite Écossais Rectifié”, PUF, Paris, 2012;
  • · Dachez Roger e Bauer Alain ”Les Rites Maçonniques Anglo-Saxons”, PUF, Paris, 2011;
  • · Gabanon Leonard ”Catechisme des Francs-Maçons”, Paris, 1744;
  • · – Guérillot Claude ”Les trois premiers degrés du Rite Écossais Ancien et Accepté ”, Guy Trédaniel Éditeur, Paris, 2003;
  • · Guigue Christian ”La Formation Maçonnique”, Guigue, Paris, 2010;
  • · Hérault, ”Recepcion d’un Frey-Maçon”, Paris, 1737;
  • · Jardin Dominique, ”Voyages dans les Tableaux de Loge”, Jean-Cyrille Godefroy, Paris, 2011;
  • · Loth J T ”The Ancient and Accepted Scottish Rite; illustrations of the emblems of the thirty-three degrees”, Simpkins and Marshall, Londres, 1875;
  • · Mainguy Iréne ”La Symbolique maçonnique du troisième millénaire”, Éditions Dervy, Paris, 2006;
  • · Marcos Ludvic ”Histoire Illustrée du Rite Français”, Éditions Dervy, Paris, 2012;
  • · Mondet Jean-Claude ”La Premiére Lettre: L’Apprenti au Rite Ecossais Ancien et Accepté ”, Editions du Rocher, Paris, 2005;
  • · Nöel Pierre ”Les Grades Bleus du Rite Écossais Ancien et Accepté”, Éditions Télètes, Paris, 2003;
  • · Ritual ”Régulateur du Maçon”, 1801;
  • · Rituais RER, 1782;
  • · Ritual ”Guide des Maçons Ecossais”, 1804;
  • · Rituais de Referência REAA GLdF de 1927,1952,1962,1979,1984,1989,1998,2000,2003,2006,2013;
  • · Ritual de Referência Rito Francês Groussier GOdF, 2009;
  • · Rocchi Giorgio ”Importanza e significato del Quadro di Loggia”, 2013;
  • · Villant Jean-Claude ”De l’usage du tapis de Loge”, Paris, 2011;
  • · Wirth Oswald ”La Franc-Maçonnerie rendue intelligible à ses adeptes”, Éditions Dervy, Paris, 2007;
NOTA: Acceso al documento original en PORTUGUES:


Autor: Joaquim Grave dos Santos. Logia Universalis. Grande Oriente Lusitano (GOL)
Traducción autorizada por el autor y realizada por Víctor Guerra MM.:.Logia Progreso- DH)