Si è svolta sabato scorso la Cerimonia di Installazione del Capitolo King Solomon di Bari, alla presenza delle autorità del Grande Oriente d’Italia: Luigi Fantini, Presidente del Collegio dei MMVV della Puglia, Fabrizio Palmiotti, Oratore del Collegio dei MMVV della Puglia, Vito Laterza, Garante di Amicizia del GOI (insignito della Pietra di Volta conferita dal Sommo Sacerdote), Augusto de Cillis, Presidente del Consiglio dell’Oriente di Bari e Pasquale La Pesa, Secondo Gran Sorvegliante del GOI. All’incontro hanno partecipato Federico Pignatelli e Fausto Soggia, Deputy del Sommo Sacerdote in Puglia. Erano presenti Guido Vitali, Gran Commendatore della Commenda Templare d’Italia, Vitantonio Vinci, Past Gran Maestro Gran Concilio dei Criptici, Giovanni Vinci, Ambassador, Mauro Leone, Deputy Gran Capitolo d’Albania, Antonio del Prete, Gran Sacerdote Capitolo Makeda di Nardò, Luigi Gianni, Gran Sacerdote Capitolo Gallipoli, Ciro Tadicini, GS Capitolo Terra d’Otranto di Lecce, Giuseppe De Munno EGS del Capitolo Diapason di Cosenza e i CC Aleko Poshnjari (Albania), Piro Dode (Albania), Maksim Kona (Albania) e Christos Kravarritis (Atene). Le conclusioni sono state affidate al Sommo Sacerdote del Gran Capitolo dei Liberi Muratori dell'Arco Reale - Rito di York in Italia Tiziano Busca.
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mercoledì 21 marzo 2018
Capitolo King Solomon di Bari, le Installazioni
Si è svolta sabato scorso la Cerimonia di Installazione del Capitolo King Solomon di Bari, alla presenza delle autorità del Grande Oriente d’Italia: Luigi Fantini, Presidente del Collegio dei MMVV della Puglia, Fabrizio Palmiotti, Oratore del Collegio dei MMVV della Puglia, Vito Laterza, Garante di Amicizia del GOI (insignito della Pietra di Volta conferita dal Sommo Sacerdote), Augusto de Cillis, Presidente del Consiglio dell’Oriente di Bari e Pasquale La Pesa, Secondo Gran Sorvegliante del GOI. All’incontro hanno partecipato Federico Pignatelli e Fausto Soggia, Deputy del Sommo Sacerdote in Puglia. Erano presenti Guido Vitali, Gran Commendatore della Commenda Templare d’Italia, Vitantonio Vinci, Past Gran Maestro Gran Concilio dei Criptici, Giovanni Vinci, Ambassador, Mauro Leone, Deputy Gran Capitolo d’Albania, Antonio del Prete, Gran Sacerdote Capitolo Makeda di Nardò, Luigi Gianni, Gran Sacerdote Capitolo Gallipoli, Ciro Tadicini, GS Capitolo Terra d’Otranto di Lecce, Giuseppe De Munno EGS del Capitolo Diapason di Cosenza e i CC Aleko Poshnjari (Albania), Piro Dode (Albania), Maksim Kona (Albania) e Christos Kravarritis (Atene). Le conclusioni sono state affidate al Sommo Sacerdote del Gran Capitolo dei Liberi Muratori dell'Arco Reale - Rito di York in Italia Tiziano Busca.
martedì 20 marzo 2018
Massofobia. Presentazione del libro del Gran Maestro Stefano Bisi a Taranto

Interverranno l’autore, il presidente circoscrizionale Luigi Fantini, il giornalista Alessandro Cecchi Paone e lo storico Vito Bianchi dell’Università di Bari.
Il sequestro degli elenchi – scrive Stefano Bisi nella introduzione – è “un atto arbitrario e discriminatorio che da Gran Maestro ho subito stigmatizzato iniziando una battaglia laica per la salvaguardia e la difesa dei diritti associativi non solo degli iscritti al nostro Ordine ma di tutti, peraltro previsti in modo inequivocabile dalla Carta Costituzionale della Repubblica Italiana”.

ALLEGATI
- Locandina Massofobia, caccia al massone nell'italia democraticaDimensione: 97 KB
mercoledì 29 novembre 2017
Taranto, i 110 dieci anni della Loggia “Giulio Cesare Vanini” n° 44
In 110 anni l’Italia ha attraversato stagioni buie e periodi esaltanti: due guerre mondiali, in mezzo il ventennio fascista, il boom economico e la contestazione, il sogno dorato degli anni ’80, la crisi politica dei ’90 e, infine, le aspettative del nuovo millennio. Più di un secolo che la Loggia “Giulio Cesare Vanini” n. 44 all’Oriente di Taranto ha attraversato per intero, senza fermare mai il suo percorso di ricerca della luce iniziatica.
Un traguardo da celebrare, quindi, quello dei 110 anni di vita ininterrotta, come fatto dalla loggia ionica che il 31 ottobre ha dato appuntamento ai fratelli dell’istituzione nella basilica sconsacrata del relàis Histò di Taranto, per una tornata rituale dedicata a un tema di sicuro interesse. Se il secolo e più di vita non fosse stato un primato, sicuramente lo è stato aver scelto il titolo distintivo “Giulio Cesare Vanini”, unica loggia al mondo a portare il nome del filosofo eretico nato a Taurisano, in provincia di Lecce, martire del libero pensiero arso a Tolosa nel 1619.
Tema che ha calamitato l’interesse del Fr. Stefano Bisi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, che ha raccolto l’invito a partecipare esteso dal Maestro Venerabile della loggia “Giulio Cesare Vanini”, il Fr. Franco Anelli. A prendere posto all’Oriente con lui c’erano anche il Fr. Pasquale La Pesa, Secondo Gran Sorvegliante del GOI, il Fr. Claudio Bonvecchio, Grande Oratore del GOI, il Fr. Enzo Liaci, Gran Tesoriere Aggiunto del GOI, i Fr.lli Ufficiali di Gran Loggia Angelo Scrimieri e Piero De Angelis e i Fr.lli Giudici della Corte Centrale del GOI Giancarlo Petrillo ed Elio Franco, i Fr.lli Consiglieri dell’Ordine Mario Saccomanno, Antonio Micella e Maurizio Manfredonia, il presidente del Collegio Circoscrizionale dei MM.VV. di Puglia, il Fr. Luigi Fantini, più numerosi Dignitari, Garanti di Amicizia e Maestri Venerabili provenienti dagli Orienti di tutta la Puglia e non solo.
Insomma, una presenza cospicua e qualificata, anche tra le colonne gremite di fratelli (circa 170), che durante una cerimonia suggestiva e impeccabile ha tributato il giusto merito alla loggia “Giulio Cesare Vanini”, frutto non solo del tempo trascorso dalla sua fondazione, ma soprattutto del compito che si è idealmente data: essere custode della tradizione. Un bene, questo, che i fratelli della loggia “G. C. Vanini” si sono passati tra di loro decennio dopo decennio, in quell’incessante lavoro di perfezionamento che ha citato anche il Gran Maestro Bisi, ricordando il profondo valore dell’istituzione, che accomuna estrazioni, culture, ceti differenti intorno ai valori dell’uguaglianza, della fratellanza e della libertà. La stessa, quest’ultima, cui Vanini volle ispirare pensiero e vita. La sua figura, granitica, per alcuni versi satirica nei confronti del potere ecclesiastico, certamente di volontà incrollabile, è emersa dal puntuale lavoro svolto dal Fr. Mario Carparelli (gli dedichiamo ampio spazio nelle pagine seguenti), studioso del filosofo salentino. Vanini ne è uscito come “campione del dubbio”, esercizio che identifica i massoni nel loro percorso iniziatico, pur ravvisandosi in lui un’autonomia di ragionamento rispetto al metodo esoterico.
Certamente Vanini va affiancato alla figura di Giordano Bruno, alla sua stregua riconosciuto e stimato dai più grandi pensatori dei secoli successivi, più di quanto accada oggi. La stessa intitolazione della loggia nel 1907 è conferma di questa fama, seppur le ragioni di quella scelta appaiano ancora parzialmente avvolte nel mistero. Il Fr. Carparelli ha scovato indizi utili a diradare queste nebbie, anche per capire se sia stata la storia del filosofo a ispirare il rigore speculativo della loggia o se fosse una peculiarità preesistente.
Valore, tuttavia, che ha segnato generazioni di massoni e che si è palesato agli occhi dei fratelli presenti durante la cerimonia nell’immagine del commosso abbraccio tra il M.V. Anelli e il presidente Fantini, che della loggia “G. C. Vanini” è fratello, come lo sono stati suo padre e suo nonno. Un legame oltre il tempo, come il nodo d’amore che la loggia ha scelto come simbolo distintivo e che campeggia sul dono che il M.V. ha consegnato a tutti i fratelli presenti all’Oriente: una “capasa”, contenitore “capace” delle ricompense che merita il buon massone.
Come la gioia di una celebrazione che ha lasciato nei cuori dei fratelli più del ricordo di un anniversario: la consapevolezza di esser parte di una catena che trascende spazio e tempo, la soddisfazione di aver lavorato per il bene e il progresso dell’umanità.
Un traguardo da celebrare, quindi, quello dei 110 anni di vita ininterrotta, come fatto dalla loggia ionica che il 31 ottobre ha dato appuntamento ai fratelli dell’istituzione nella basilica sconsacrata del relàis Histò di Taranto, per una tornata rituale dedicata a un tema di sicuro interesse. Se il secolo e più di vita non fosse stato un primato, sicuramente lo è stato aver scelto il titolo distintivo “Giulio Cesare Vanini”, unica loggia al mondo a portare il nome del filosofo eretico nato a Taurisano, in provincia di Lecce, martire del libero pensiero arso a Tolosa nel 1619.
Tema che ha calamitato l’interesse del Fr. Stefano Bisi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, che ha raccolto l’invito a partecipare esteso dal Maestro Venerabile della loggia “Giulio Cesare Vanini”, il Fr. Franco Anelli. A prendere posto all’Oriente con lui c’erano anche il Fr. Pasquale La Pesa, Secondo Gran Sorvegliante del GOI, il Fr. Claudio Bonvecchio, Grande Oratore del GOI, il Fr. Enzo Liaci, Gran Tesoriere Aggiunto del GOI, i Fr.lli Ufficiali di Gran Loggia Angelo Scrimieri e Piero De Angelis e i Fr.lli Giudici della Corte Centrale del GOI Giancarlo Petrillo ed Elio Franco, i Fr.lli Consiglieri dell’Ordine Mario Saccomanno, Antonio Micella e Maurizio Manfredonia, il presidente del Collegio Circoscrizionale dei MM.VV. di Puglia, il Fr. Luigi Fantini, più numerosi Dignitari, Garanti di Amicizia e Maestri Venerabili provenienti dagli Orienti di tutta la Puglia e non solo.
Insomma, una presenza cospicua e qualificata, anche tra le colonne gremite di fratelli (circa 170), che durante una cerimonia suggestiva e impeccabile ha tributato il giusto merito alla loggia “Giulio Cesare Vanini”, frutto non solo del tempo trascorso dalla sua fondazione, ma soprattutto del compito che si è idealmente data: essere custode della tradizione. Un bene, questo, che i fratelli della loggia “G. C. Vanini” si sono passati tra di loro decennio dopo decennio, in quell’incessante lavoro di perfezionamento che ha citato anche il Gran Maestro Bisi, ricordando il profondo valore dell’istituzione, che accomuna estrazioni, culture, ceti differenti intorno ai valori dell’uguaglianza, della fratellanza e della libertà. La stessa, quest’ultima, cui Vanini volle ispirare pensiero e vita. La sua figura, granitica, per alcuni versi satirica nei confronti del potere ecclesiastico, certamente di volontà incrollabile, è emersa dal puntuale lavoro svolto dal Fr. Mario Carparelli (gli dedichiamo ampio spazio nelle pagine seguenti), studioso del filosofo salentino. Vanini ne è uscito come “campione del dubbio”, esercizio che identifica i massoni nel loro percorso iniziatico, pur ravvisandosi in lui un’autonomia di ragionamento rispetto al metodo esoterico.
Certamente Vanini va affiancato alla figura di Giordano Bruno, alla sua stregua riconosciuto e stimato dai più grandi pensatori dei secoli successivi, più di quanto accada oggi. La stessa intitolazione della loggia nel 1907 è conferma di questa fama, seppur le ragioni di quella scelta appaiano ancora parzialmente avvolte nel mistero. Il Fr. Carparelli ha scovato indizi utili a diradare queste nebbie, anche per capire se sia stata la storia del filosofo a ispirare il rigore speculativo della loggia o se fosse una peculiarità preesistente.
Valore, tuttavia, che ha segnato generazioni di massoni e che si è palesato agli occhi dei fratelli presenti durante la cerimonia nell’immagine del commosso abbraccio tra il M.V. Anelli e il presidente Fantini, che della loggia “G. C. Vanini” è fratello, come lo sono stati suo padre e suo nonno. Un legame oltre il tempo, come il nodo d’amore che la loggia ha scelto come simbolo distintivo e che campeggia sul dono che il M.V. ha consegnato a tutti i fratelli presenti all’Oriente: una “capasa”, contenitore “capace” delle ricompense che merita il buon massone.
Come la gioia di una celebrazione che ha lasciato nei cuori dei fratelli più del ricordo di un anniversario: la consapevolezza di esser parte di una catena che trascende spazio e tempo, la soddisfazione di aver lavorato per il bene e il progresso dell’umanità.
giovedì 6 luglio 2017
Il Gran Maestro Stefano Bisi a Sannicandro di Bari per il solstizio d’estate: “Così rispondiamo ai pregiudizi”
L’ambizione è forte e dichiarata: fare di Sannicandro di Bari la “San Galgano” del Sud. Ai lavori aperti al pubblico hanno partecipato il sindaco di Sannicandro e il presidente del Consiglio Regionale.

Nella cittadina pugliese, lo scorso 30 giugno, il Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili della Puglia ha celebrato il Solstizio d’Estate con una tornata rituale che, coinvolgendo centinaia di fratelli, ha mostrato tutto il valore simbolico di questa ricorrenza. Un appuntamento che per i liberi muratori rappresenta il termine di un ciclo, l’esperienza della luce iniziatica al massimo del suo splendore, l’aspirazione alla volta stellata che nell’abbazia toscana di San Galgano è percepibile direttamente, grazie all’assenza del tetto, ma che nel castello normanno-svevo di Sannicandro, che ha ospitato la tornata pugliese, è stata vissuta intimamente dai fratelli pugliesi, insieme alla forza dell’ambizione.
Lo stesso Gran Maestro Stefano Bisi, non ha nascosto di condividere la prospettiva del Collegio: “Devo ringraziare il suo Presidente Luigi Fantini – ha esordito – per averci convocato per fare una sorta di San Galgano del Sud”. Parole che ritornano, quindi, come il ciclo delle stagioni. Parole che innescano un moto inarrestabile, poi, quella ripartenza così cara al Gran Maestro da usarla appropriatamente per ricordare le traversie del Grande Oriente d’Italia e incitare i fratelli a non disperare, ma a “essere felici”.
Sannicandro è stato il frutto del grande sforzo organizzativo del Collegio Circoscrizionale e dei fratelli provenienti da tutti gli Orienti pugliesi (che hanno ricoperto a diverso titolo le cariche di loggia), con il particolare contributo del maestro venerabile della Loggia Saggezza Trionfante di Bari che ha retto il maglietto coadiuvato, nei ruoli di primo e secondo sorvegliante, dai maestri venerabili delle logge Giuseppe Mazzini di Taranto e Raimondo de’ Sangro-Principe di San Severo di Foggia. Insieme al Gran Maestro hanno preso parte ai lavori il Gran Maestro Aggiunto Sergio Rosso, il Secondo Gran Sorvegliante Pasquale La Pesa, i presidenti dei Collegi Circoscrizionali di Campania e Abruzzo-Molise Lucio D’Oriano e Andrea Ricci, più molti Consiglieri dell’Ordine, Giudici e Garanti di Amicizia. Significativa, dall’estero, la presenza del Gran Maestro della Gran Loggia Nazionale di Romania Mircea Gheordunescu.

Ma il pregiudizio è forte, quasi quanto la volontà dei liberi muratori. Il Gran Maestro Bisi, infatti, pur sottolineando la “consapevole follia di uomini che, ogni giorno, si riuniscono per fare questo: parlare!”, non ha potuto evitare la riflessione sugli eventi più recenti: il sequestro degli elenchi, per esempio, o i disegni di legge di gusto fascista. “Questa di stasera, però – ha aggiunto – è la più bella risposta che possiamo dare. Noi stiamo reagendo, perché noi siamo gli stessi dal 1805, non abbiamo mai smesso di ispirarci ai valori della libertà, dell’uguaglianza e della fratellanza”.
Una reazione che, secondo il Gran Maestro Bisi, dovrebbe portare con sé anche un maggior impegno sul terreno dei diritti: “Non possiamo pensare – ha dichiarato – che un bambino nato in questo Paese sia meno italiano di noi”. La lucida consapevolezza, insomma, che l’incessante lavoro interiore del massone debba concretizzarsi anche nel suo ruolo sociale; come il solstizio, che non è solo una posizione del sole rispetto all’orizzonte, ma anche e soprattutto il calore che da esso si sprigiona per consentire la vita.
martedì 6 giugno 2017
Massoneria, l’anomalia italiana. Incontro a Lecce il 16 giugno

Il convegno pubblico “Massoneria, l’anomalia italiana” si svolgerà all’Hotel Tiziano di Lecce dalle ore 16,00 del 16 giugno alla presenza del Gran Maestro Stefano Bisi al quale è stata affidata la conclusione dei lavori. Intervengono al dibattito l’ex parlamentare Biagio Marzo, l’avvocato Gianni Bellisario, quest’ultimo esaminerà il diritto di associazione sancito dalla nostra Costituzione, e la giornalista Leda Cesari che affronterà l’argomento Massoneria focalizzando l’attenzione negli ultimi 25 anni di vita italiana a partire dalla vicenda dell’inchiesta Cordova – archiviata nel luglio 2000 – oggi prepotentemente tornata alla ribalta con l’indagine conoscitiva della Commissione Parlamentare Antimafia che poco più di tre mesi fa ha sequestrato gli elenchi degli iscritti di Calabria e Sicilia delle più conosciute organizzazioni massoniche italiane, tra cui il Grande Oriente d’Italia. Marcello Favale modererà gli interventi che prenderanno il via dopo i saluti di Luigi Fantini, presidente del Collegio Circoscrizionale della Puglia del Grande Oriente d’Italia.
Ingresso libero
ALLEGATI
lunedì 13 marzo 2017
Tornata a tre logge a Taranto, con una tavola dedicata a Privacy e solidarietà massonica

Successivamente ha preso la parola il Venerabilissimo Fratello Sergio Rosso che ha parlato di solidarietà massonica illustrando come gli asili Notturni di Torino si muovano trasversalmente con tutte le istituzioni, dalla Procura della Repubblica, alla regione, alla provincia, affinche di volta in volta vengano attivate partnership in ambito solidale. Ha elogiato tutte le associazioni di volontariato e di solidarietà presenti in Puglia ed in Particolare l’Associazione Europa che da quattro anni opera nella solidarietà. I lavori si sono chiusi con un agape bianca dove hanno preso parte circa 90 tra fratelli e polarità contarie.
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