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giovedì 2 novembre 2017

Per colloquia aedificare. Tanti fratelli a Palmi all’evento del 13 ottobre. Il prossimo appuntamento il 10 novembre






Terzo appuntamento nella Casa Massonica di Palmi il prossimo 10 novembre nell’ambito della diciassettesima edizione della rassegna “Per Colloquia Aedificare” organizzato dall’Officina Pitagora XXIX Agosto n. 1168 , che per quest’anno ha previsto come tema narrante “Libera Muratoria 1717 – 2017 : il futuro della memoria”. Protagonista sarà il Gran Maestro Aggiunto Santi Fedele. Lo scorso 13 ottobre è stato Carlo Ricotti, Presidente del Collegio Circoscrizionale del Lazio a trattenere i tantissimi fratelli arrivati da ogni parte per ascoltarlo con le sue acute e originali riflessioni sugli anni importanti per la Libera Muratoria italiana quale quelli del XIX secolo. La straordinaria partecipazione dei fratelli calabresi è stata ulteriormente arricchita dalla presenza ai lavori di Ugo Bellantoni – Gran Maestro Onorario del GOI – e Tonino Seminario – I° Gran Sorvegliante del GOI – che hanno voluto condividere i lavori della serata scanditi dal “farsi memoria” attraverso un reale “percorso di senso”.

martedì 24 ottobre 2017

E’ online il numero di Erasmo di ottobre 2017



E’ online il numero di Erasmo di ottobre 2017.”Il vento della libertà” il titolo in copertina, un vento che, come ha ricordato il Gran Maestro soffia oltre i muri e fili spinati. Dedicata alla tappa napoletana del Gm l’apertura, con un articolo sul convegno “La grammatica universale dei diritti umani” e un altro sulla visita di Stefano Bisi a Scampia, il quartiere di “Gomorra”  dove ha aperto i battenti la prima libreria in 40 anni, grazie all’inziativa di alcuni giovani. Si chiama “La Scugnizzeria” ed è un luogo davvero molto speciale. In primo piano la replica del Grande Oriente alle dichiarazioni rilasciate dalla Presidente dell’Antimafia Rosy Bindi durante la trasmissione Presa diretta andata in onda su Raitre. E ancora, spazio all’evento organizzato a Venezia sul tema delle origini e del presente della Libera Muratoria, presente già nel Settecento nella città della Laguna; all’incontro che si è tenuto a Milano dedicato ai diritti civili, al quale ha preso parte anche il pm Davide Monti. Tra gli eventi, focus sul meeting delle logge Garibaldi a Follonica; sull’anniversario della Ettore Ferrari di Palmi; sull’inaugurazione della Casa massonica dell’officina I Veri Amici di Vicenza; le rievocazioni della Campagna garibaldina dell’Agro Pontino. Nella sezione dedicata al Servizio Biblioteca, un approfondimento sui rapporti tra la Massoneria e l’Islam e sul libro “A testa alta verso l’Oriente Eterno” di Mauro Valeri che verrà presentato in via Tasso a Roma il 7 novembre. Nella sezione Dalla Parte Giusta un articolo su “La formula calabrese della solidarietà”, spiegata dal Gmo Ugo Bellantoni e dal Presidente del Collegio della Calabria, Beppe Messina. Tante, come sempre, e tutte di grande interesse le notizie riguardanti le iniziative messe in campo dagli Orienti di tutt’Italia.

ALLEGATI

martedì 25 luglio 2017

Tutti insieme con coraggio. Il Gran Maestro Stefano Bisi: “Qui per ringraziare i fratelli di Castelvetrano”



Una bellissima tornata sotto le stelle quella che si e’ svolta a Castelvetrano il 22 luglio alla presenza del Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Stefano Bisi e che ha visto le colonne ornate da oltre 300 fratelli della Circoscrizione Sicilia e altri giunti dalla Calabria e da altri Orienti della Penisola.
Nel tempio all’aperto realizzato dai fratelli della Loggia Francisco Ferrer di Castelvetrano che ha organizzato l’evento all’interno del Baglio Trinità di Delia si sono svolti gli architettonici lavori rituali che hanno trattato un tema dal titolo significativo: “Essere Massoni in Sicilia e Calabria e’ più difficile”, il tutto anche alla luce delle vicende che hanno portato Castelvetrano alla ribalta per alcune inchieste giudiziarie e per lo scioglimento del Consiglio Comunale. Una terra Castelvetrano che vanta un forte tradizione massonica ed in cui i liberi muratori del Grande Oriente d’Italia operano con laboriosità e con le difficoltà di chi deve fare i conti con i pregiudizi e accostamenti che non hanno motivo di esistere.
Proprio per portare un forte messaggio di vicinanza e di solidarietà ai fratelli di questa terra e’ giunto il Gran Maestro Bisi il quale nel corso della sua allocuzione pubblica a lavori sospesi, ha fatto vibrare il cuore dei presenti ricordando l’impegno dei liberi muratori a favore dell’Umanita’ e la ferrea volontà di tutti di sgombrare il campo da quei pregiudizi e da false accuse e sospetti che generano mostri inesistenti e discriminano il lavoro e l’impegno di tanti massoni.
“Stasera la gioia di essere qui a Castelvetrano – ha detto il Gran Maestro – e’ molto forte. Non sono venuto a portare solidarietà, io sono venuto soprattutto per ringraziare Voi, perché la solidarieta’ l’hanno data i fratelli di Castelvetrano delle logge Francisco Ferrer e Mazzini all’Oriente di Partanna a tutti i fratelli del Grande Oriente d’Italia. Girando per gli Orienti e i collegi d’Italia in tanti mi dicevano: ma i fratelli siciliani di Castelvetrano e quelli calabresi che dicono? Nulla, fanno e continuano a fare quello che hanno sempre fatto; il lavoro rituale nei templi e l’impegno attivo nella vita di tutti i giorni nella Società. Perché non e’ reato essere massoni e al tempo stesso essere amministratori comunali, amministratori della cosa pubblica. Fratelli impegnati nel volontariato, nell’associazionismo che senza fare rumore, senza mettersi medagliette sulla giacca ma portandole nel cuore operano come devono fare i liberi muratori. Sono venuto qui felice di stare insieme a tanti fratelli, accompagnato da membri di Giunta come Tonino Seminario e Giuseppe Trumbatore, che e’ siciliano, dal Rappresentante del Consiglio dell’Ordine Fabrizio Celani, dal Gran Maestro onorario Ugo Bellantoni, da Leo Taroni garante d’amicizia e Sovrano Gran Commendatore del Rito Scozzese Antico ed Accettato, proprio per dire grazie ai liberi muratori di Castelvetrano. Perché quella che abbiamo passato, che non e’ finita e continuerà, e’ stata un’aggressione fisica e psicologica violenta, ma la vostra forza, la vostra tenacia, l’essere qui stasera Castelvetrano, in quella che viene dipinta come la patria del male, con il sorriso in volto, con la voglia di vedersi, di guardarsi negli occhi, di abbracciarsi, di stringersi la mano, di fare una foto insieme, di mangiare insieme attorniati dalle sorelle delle stelle d’Oriente, dai giovanissimi dell’Ordine De Molay e da tanti familiari ed amici, credo che sia la risposta forte e più bella che noi diamo all’esterno a chi ci vuole discriminare. Per fortuna nelle ultime settimane tre magistrati autorevoli come il procuratore nazionale Antimafia Roberti, il procuratore Capo di Catanzaro Gratteri e il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Paci hanno fatto delle importanti distinzioni dichiarando che non indagano sulla Massoneria regolare ma su quelle deviate, su quelle occulte. Non c’e’ niente di più regolare e trasparente del Grande Oriente d’Italia. Con il nostro lavoro, con il nostro impegno stiamo aprendo qualche breccia. E in questi giorni e’ stato molto bello ricevere i pensieri affettuosi dei sindaci di Norcia, Amatrice e Camerino, cioe’ delle zone terremotate più colpite che hanno ringraziato la nostra iniziativa denominata “La Scuola del coraggio” con la quale premieremo i maturandi dei comuni terremotati per l’impegno e il coraggio dimostrato quotidianamente nello studio nonostante la paura delle scosse e i disagi subiti. Così come saremo felici di sostenere la squadra femminile di basket in carrozzina di Reggio Calabria che lo scorso anno dopo aver vinto il campionato di B ha dovuto rinunciare alla A per i costi economici. Cercheremo di aiutare queste giovani donne a raggiungere il sogno della A. Questa e’ la Massoneria del Grande Oriente d’Italia che non ha nulla da nascondere e nulla da temere”.
Il Gran Maestro Stefano Bisi e il fratello Leo Taroni hanno ricevuto nel corso della tornata la fratellanza onoraria da parte del Maestro Venerabile della Francisco Ferrer, Quintino Paola, e questo ha dato alla tornata ulteriori emozioni.
La tavola su “Etica laica ed Etica come fratellanza, la specificità massonica” e’ stata tracciata dal fratello Francesco Coniglione della Iside di Catania.
Molta apprezzata per i contenuti e per i numerosi spunti di riflessione ha costituito un arricchimento per tutti i fratelli che hanno partecipato alla tornata. “L’etica della fratellanza – ha detto il relatore – dei massoni ha una sua specificità, e’ un valore aggiunto che non contrasta con quella laica, ma ad essa si unisce corroborandola, fortificandola e rendendola salda solo come e’ possibile da chi parte e si sente sostenuto da una comunità di fratelli. Ecco perché possiamo dire a voce alta di essere massoni e che in questa nostra identità v’e’ non una minaccia per la società – come da molte parti si insinua – ma una ricchezza per essa. E’ la nostra storia a testimoniarlo. Una storia di Libertà, lotta per il miglioramento dell’Umanita’ contro il dispotismo e l’intolleranza”. Ecco il carattere precipuo della fratellanza massonica. L’intensa giornata castelvetranese si e’ conclusa con un’agape fraterna. (a.d.r.)

mercoledì 5 luglio 2017

Essere massoni nel 2017, tornata a logge congiunte a Reggio Calabria



Il 12 giugno presso la Casa massonica di Reggio Calabria si è tenuta una tornata congiunta delle Logge Giuseppe Garibaldi n. 1213 e Giovanbattista Martelli n. 980di Soverato per discutere il tema “Essere Massoni nel 2017”, alla presenza del Gran Maestro Onorario Ugo Bellantoni, dei Grandi Ufficiali di Reggio Calabria, del Presidente del Collegio circoscrizionale della Calabria, Peppe Messina, degli Ispettori di Loggia e dei Maestri Venerabili di Reggio e provincia.  Molto interessanti e lineari le riflessioni dei due Maestri Venerabili, Antonio Macrina e Alessandro Carellario, che hanno suscitato notevole interesse per la loro estrema attualità. Nella stessa tornata è stata conferita da parte della Garibaldi la Fratellanza Onoraria al Primo Gran Sorvegliante  Tonino Seminario, con una cerimonia sobria e di rara intensità, accompagnata dalle musiche di Mozart e Bach, nel corso delle quale sono state sottolineate le doti di “perfezione morale, di finezza intellettuale  e umiltà” che, contraddistinguono le persone di notevole spessore umano, come appunto il fratello Seminario.La serata si è conclusa in Agape fraterna.

lunedì 22 maggio 2017

Il Grande Oriente d’Italia insieme a 18 sindaci della Locride ha ricordato i cinque martiri di Gerace



Una celebrazione ricca di partecipazione, di emozioni e all’insegna della più totale trasparenza in una terra e in una zona, la Locride, in cui la Massoneria ha forti radici che hanno fatto fiorire sani principi e alti ideali in tanti uomini che vogliono migliorare se stessi e la società e che nulla hanno da spartire con il malaffare e l’illegalita’. C’erano almeno 500 fratelli venerdì 19 maggio a Largo Piana di Gerace accanto al Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Stefano Bisi per ricordare con una toccante cerimonia il 170 anniversario della fucilazione dei 5 Martiri di Gerace. E, a dimostrare quanto la Libera Muratoria costituisca per la popolazione Locroidea una Istituzione non segreta ne’ riservata ma trasparente e eticamente volta, senza pregiudizi e facili strumentalizzazioni, al miglioramento dell’Umanita’ c’erano ben 18 sindaci in rappresentanza di altrettanti comuni simbolo di questo lembo di Calabria spesso denigrato e martoriato.
Schierati con tanto di fascia tricolore ai lati del Gran Maestro Bisi, erano presenti il sindaco di Gerace, Giuseppe Pezzimenti, di Agnana  Caterina Furfaro, di Ardore Giuseppe Grenci, di Bianco Aldo Canturi, di Bruzzano Zeffirio Franco Cuzzola, di Caraffa del Bianco Stefano Marrapodi, di Casignana Antonio Crino, di Gioiosa Jonica Maurizio Zavaglia, di Grotteria Vincenzo Loiero, di Monasterace Cesare De Leo, di Palizzi Walter Scerbo, di Roccella Giuseppe Certoma’, di Siderno Giuseppe Figliomeni, di Sant’Ilario Fernando Monteleone, di Candidoni Vincenzo Cavallaro, di Serrata Salvatore Vinci, di Plati’ Rosario Sergi, di Ferruzzano Francesco Marando. I primi cittadini hanno aperto il corteo insieme al Gran Maestro, al Primo Gran Sorvegliante Tonino Seminario, ai Gran Maestri onorari Ugo Bellantoni e Pino Lombardo, ai consiglieri dell’Ordine, ai grandi ufficiali e ai grandi rappresentanti. Dopo la deposizione di una corona d’alloro alla base del monumento che ricorda i 5 martiri, mentre risuonavano le note dell’inno d’Italia grazie alla tromba del Maestro Ascioti e alla voce del tenore Crucitti, e’ stato il sindaco di Gerace, onorevole Giuseppe Pezzimenti a sottolineare l’importanza della cerimonia con cui si ricordano le figure di Michele Bello, Gaetano Ruffo, Pietro Mazzoni, Domenico Salvadori e Rocco Verduci.
“Sono grato, come sindaco della Città di Gerace e come cittadino della Locride, e voglio salutare e ringraziare tutti coloro che hanno voluto questa commemorazione dei cinque valorosi martiri del nostro Risorgimento trucidati per ordine del potere borbonico il 2 ottobre del 1847, rei di possedere e di aver propagandato ideali di libertà e di uguaglianza sociale. I nostri cinque eroi, seppure trascurati nelle pagine della storiografia ufficiale, hanno tracciato un solco profondo tra la tirannide, che considerava queste terre “selvagge e primitive” ed i desideri di autentica ribellione all’oscurantismo ed al potere assolutistico portato avanti da giovani ufficiali, medici, avvocati, ma anche da uomini di Chiesa, appartenenti a quella borghesia in ascesa sconfitta dai Borboni, che erano entrati in contatto con le idee mazziniane e con quanti parlavano di un’Italia unita, e diventarono protagonisti di moti che anticiparono quelli che si sarebbero verificati nel resto d’Italia soltanto più tardi. Ecco perché sono riconoscente al Grande Oriente d’Italia ed al suo Gran Maestro Stefano Bisi, insieme ai suoi massimi rappresentanti sia nazionali che locali, per essere qui a commemorare il sacrificio di queste cinque giovani vite, in occasione del 170 anniversario della loro fucilazione. Voglio salutare e ringraziarli per la loro presenza anche i colleghi sindaci qui convenuti, testimoni di una sensibilità mai sopita nella Locride riguardo la memoria della nostra storia più fulgida ed esaltante, consapevoli che da queste pagine di storia così esaltanti, bisogna trarre la forza e l’entusiasmo per cambiare il volto e il destino di questa nostra martoriata terra. Tutto questo sta a dimostrare la grande umanità, tolleranza e rispetto per la vita di coloro che promossero e guidarono il moto rivoluzionario. Considerato che Michele Bello, Gaetano Ruffo, Pietro Mazzoni, Domenico Salvadori e Rocco Verduci erano propugnatori dei principi universali di libertà ed uguaglianza, ma anche di tolleranza e solidarietà e proprio dalla tolleranza da loro dimostrata, significante la prima virtù delll’uomo libero, così come l’eticità della convivenza sociale, attesta una consonanza con altre forze ed istituzioni che poggiano sulla moralità dell’uomo la loro dottrina. Tutto ciò – ha concluso il primo cittadino di Gerace – per continuare a credere in un mondo nuovo, dove l’Umanita’ liberale ed il rispetto verso il proprio fratello siano i pilastri contro il malaffare e la criminalità, a favore dello sviluppo e del progresso dei popoli, della nostra gente”.
È toccato poi al Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Stefano Bisi  sottolineare come l’Ordine abbia voluto celebrare con orgoglio la ricorrenza per ricordare i cinque martiri, tre dei quali erano liberi muratori, e stare a fianco dei cittadini calabresi nella battaglia vera della Legalita’, e non solo a parole, che va fatta contro le forze mafiose che arrecano danno all’immagine dei calabresi.
“Ringrazio il sindaco di Gerace – ha detto il Gm – e gli altri sindaci qui presenti per aver aderito all’invito dei liberi muratori di questa terra a partecipare insieme a noi a questa testimonianza di affetto, di fratellanza verso questi precursori di libertà come e’ scritto nella lapide. Loro ci hanno insegnato che per la Libertà si può morire. Il bisogno di Libertà c’è sempre, c’è in ogni epoca, c’è anche oggi. Il rischio di perdere la Libertà si presenta sotto altre forme, ma il rischio c’è. Leggevo in questi giorni di autorevoli esponenti politici di questo Paese parlare di allarme per la Democrazia. Lo dico ormai da diversi mesi che c’è un allarme per la Democrazia. La storia si ripete, purtroppo. Si ripete perché quando arrivo’ il Fascismo le condizioni vennero preparate. Che cosa successe? Il Partito nazionale fascista approvò all’Assemblea Costituente per acclamazione l’incompatibilità al PNF degli iscritti alle logge massoniche. Oggi ci sono dei partiti che prevedono l’incompatibilita nei loro statuti. Anche allora arrivo’ una Commissione presieduta dal senatore Giovanni Gentile. Alla fine dei lavori questa Commissione stabili’ che la Massoneria era il cancro della Società italiana. Oggi c’è una Commissione parlamentare d’inchiesta che manda tredici finanzieri a fare un sequestro ed una perquisizione. All’inizio volevano tutti e 23mila nomi dei liberi muratori del Grande Oriente d’Italia, poi si sono accontentati dei fratelli calabresi e siciliani. Un’angheria, un sopruso in più verso questo terra dove si vengono a prendere i voti per essere eletti. Allora nel segreto dell’urna tutti i voti sono buoni e chi s’incontra quando si gira in queste terre. Io incontro i miei fratelli liberi muratori. Nel 1924 si alzò una voce contro la proposta di legge che era contro la Massoneria e l’associazionismo. Quella di Antonio Gramsci, lui aveva ragione. Dopo un po’ vennero colpite non solo la Massoneria ma tutte le Libertà associative. Oggi il prodotto al momento di questa Commissione d’inchiesta, di un suo autorevole esponente è quella di una proposta di legge che sancisce l’incompatibilità fra l’appartenenza  ad una loggia delle forze dell’ordine, dei dipendenti pubblici di livello elevato, ed addirittura professori e ricercatori universitari. A me non piace né essere garantista né giustizialista. Mi piace rispettare quella Costituzione della Repubblica Italiana che i liberi muratori promettono di osservare e ci sono due articoli, il 18 quello che sancisce la Libertà d’associazione che la Commissione parlamentare d’inchiesta vuole mettere in pericolo, e soprattutto c’è l’articolo 2 spesso dimenticato. Questo articolo della Costituzione afferma che la stessa tutela i diritti individuali, inviolabili dell’uomo sia come singoli sia nelle formazioni sociali dove si svolge la sua personalità ed impone dei doveri che sono doveri di solidarietà economica, politica e sociale. Noi siamo una formazione sociale, quindi ci ribelliamo e ci ribelleremo in tutte le sedi al sopruso che ci è stato fatto. Nel ricordo anche dei martiri, come erano questi precursori della libertà di Gerace. Eppoi bisogna stare attenti, lo dico da tempo ormai. Stamani un Twitter di una persona che non conosco la quale ha pubblicato un vecchio elenco di liberi muratori. Ci sono tanti fratelli passati all’Oriente Eterno, si vuole offendere anche la loro memoria. Hanno ripubblicato quelle liste che nel 1992 ci vennero sequestrate e sapete che cosa ha scritto quest’uomo? Ha scritto: “Non bisogna lasciarne neppure uno vivo. Cercateli”. Bisogna stare attenti, perché le parole sono come le frecce e possono alimentare le menti bislacche di qualche personaggio squilibrato. Non si può alimentare il sospetto è denigrare categorie intere di persone ed associazioni, intere associazioni che sono previste dalla Costituzione repubblicana. Noi combatteremo pure nel ricordo dei cinque martiri, di cui tre erano liberi muratori,  per difendere il diritto di esistere in Democrazia. Lo dico anche ai sindaci che sono pilastri di senso civico, perché sono loro che stanno insieme ai cittadini per governare anche questi territori più complessi di altri. Noi massoni siamo dei guardiani della Libertà’ , delle sentinelle. E, quando colpiscono noi, colpiscono il diritto di esistere, di associarsi, di vivere tranquillamente in questa nostra amata Patria che anche i liberi muratori hanno contribuito a costruire”.
L’intensa giornata in Calabria (in mattinata il Gran Maestro Bisi era stato ricevuto in comune dal sindaco di Siderno, senatore Pietro Fuda insieme al Primo Gran Sorvegliante Tonino Seminario e al Gran Maestro onorario Ugo Bellantoni) si è conclusa con una tornata nella casa massonica di Siderno nel corso della quale Giuseppe Afflitto, Maestro Venerabile della loggia “Michele Bello” ha proceduto al conferimento della fratellanza onoraria al Primo Gran Sorvegliante del Grande Oriente  d’Italia Tonino Seminario. (Angelo Di Rosa)


ALLEGATI

lunedì 8 maggio 2017

“Valori e tradizioni”, a Reggio Calabria consegnati i premi Logoteta e Mallamaci. Il Gran Maestro agli studenti : “Ridestate l’Italia”



“Valori e Tradizioni 3.0”,  il titolo del convegno che si è tenuto il 6 maggio nell’Auditorium Nicola Calipari del Consiglio Regionale di Reggio Calabria su iniziativa dell’Associazione Culturale Logoteta, emanazione dell’omonima loggia reggina del Grande Oriente d’Italia e nel corso del quale sono stati assegnati i premi “Giuseppe Logoteta” e “Paolo Mallamaci” che l’associazione bandisce da anni a favore degli studenti delle scuole superiori di Reggio Calabria. Il Gran Maestro ha fatto appello a una scuola più unita e capace di formare una solida classe dirigente per il futuro.
Significativa partecipazione di pubblico, tanto interesse per l’importanza dei temi trattati e la grande consapevolezza che bisogna puntare sulla scuola, sui giovani, sulla tecnologia per ridare all’Italia la speranza di ripartire e costruire un futuro migliore per le giovani generazioni. Il convegno e le borse di studio Logoteta-Mallamaci sono diventate da 11 anni un appuntamento fisso per gli studenti di Reggio Calabria e Provincia che ogni anno aderiscono con entusiasmo e interesse al premio organizzato dall’Associazione Giuseppe Logoteta con il patrocinio del Grande Oriente d’Italia e del Collegio dei Maestri Venerabili della Calabria.
All’evento che si è svolto sabato mattina nell’Auditorium Nicola Calipari del Consiglio Regionale della Calabria, hanno partecipato il Gran Maestro Stefano Bisi che ha aperto i lavori con il suo intervento, il Primo Gran Sorvegliante Tonino Seminario, i Gran Maestri aggiunti Ugo Bellantoni, Tonino Perfetti e Pino Lombardo, i Grandi Ufficiali, i Consiglieri dell’Ordine, e i Garanti d’Amicizia. Al tavolo dei relatori il Sovrano Gran Commendatore del Rito Scozzese Antico Ed Accettato, Leo Taroni, e il professor Pasquale Amato. Il convegno è stato moderato dal prof. Nicola Catalano e si è aperto con l’inno di Mameli.
Molto sentite ed apprezzate le parole del Gran Maestro Stefano Bisi che ha invitato studenti, professori, personale non docente, cittadini e politici a creare un scuola più unita e capace di aggregare maggiormente per consentire ai ragazzi di crescere e diventare la classe dirigente del domani in grado di risollevare il Paese. Un Paese in cui bisogna essere più che mai capaci di unire e non di alimentare divisioni.
“Sentendo il canto degli italiani – ha detto il Gran Maestro – qui a Reggio Calabria, e pensando che tra qualche ora volerò a Torino per un altro impegno istituzionale, mi viene in mente quanto sia bella l’Italia e quanto siano dalla parte sbagliata coloro che vogliono dividerla. L’Italia e’ una ed una sola. Ci siamo abituati ad ascoltare l’inno solo nella prima parte, mentre la seconda parte che va ascoltata di più e’ forse la più bella perché si dice che siamo derisi perché siamo divisi. L’invito che faccio a tutti quanti, e’ quello che l’Italia deve essere una ed indivisibile. La vostra folta presenza oggi in questa sala dimostra l’attenzione per i temi che le logge di Reggio Calabria lanciano ogni anno raccogliendo l’attenzione degli studenti, degli insegnanti, dei dirigenti scolastici. La comunità della Scuola deve fare ridestare l’Italia. Noi diciamo l’Italia s’e’ desta nel canto degli italiani. Ecco, ridestiamo l’Italia”.
“La nazione ha bisogno – ha aggiunto Bisi – della Scuola, partendo dal motivare studenti ed insegnanti ma anche i bidelli quella figura che ai miei tempi era il custode di tutti, capace di consolare chi aveva preso un brutto voto in matematica e che era fondamentale al pari delle altre componenti scolastiche. Lo dico senza paternalismi, che voi giovani odiate come li odiavamo noi ai nostri tempi. Oggi la Scuola va messa al primo posto delle priorità e va rilanciata. Bisogna affidarsi ai giovani che hanno più forza, più energia e anche la forza di fare ed essere comunità per riuscire nell’impresa.
Ma come si può rilanciare la Scuola? Con il coraggio, la creatività, le nuove tecnologie che devono aiutare a creare la comunione delle persone. Una volta c’era il servizio militare che metteva in collegamento siciliani e calabresi con i piemontesi ed i veneti. Oggi ci sono le nuove tecnologie che ci permettono di fare Comunità. Ora, la Scuola, Voi tutti, rappresentate per me una candela accesa e una candela accesa nel cuore della notte illumina più del Sole. Guardiamo avanti con fiducia e speranza in questa terra spesso martoriata dalle cronache. Il Grande Oriente d’Italia il 19 maggio sarà a contatto con le amministrazioni locali di Locri, Siderno, Gerace per parlare di valori e Legalità”.
La chiusura il Gran Maestro l’ha riservata ai ragazzi con un messaggio che ha voluto essere un invito a guardare alla Massoneria con interesse e non lasciandosi mai fuorviare da pregiudizi e barriere ideologiche precostituite. “Voi giovani dovete guardare liberamente quello che facciamo, e chi siamo. Che opere portiamo avanti nella società contemporanea. E soprattutto cercate di non vedere negli altri il sospetto nel giudicare. Un grande magistrato, Giovanni Falcone, diceva che il sospetto non è l’anticamera della Verità ma della calunnia. E con questo messaggio invito voi giovani a fare del vostro meglio nella Società”.
Dopo il breve saluto portato dal presidente del Collegio dei Maestri Venerabili della Calabria, Giuseppe Messina, e’ toccato ai relatori entrare nel vivo della tematica del convegno.
Il Sovrano Gran Commendatore del Rito Scozzese Antico Ed Accettato, Leo Taroni, e’ intervenuto sul Trinomio Libertà-Uguaglianza-Fratellanza con queste parole. “Il libero muratore non identifica il Trinomio con un fatto politico contingente, perché rappresenta per lui invece uno dei molteplici risultati ai quali conduce l’essere Massone nella sua accezione più profonda e sostanziale. Posto che il Massone è per definizione “uomo libero e di buoni costumi”, cioè scevro dai pregiudizi e dai condizionamenti spesso imposti dalla vita quotidiana, libero nel suo vissuto e quindi testimone discreto ma fermo di questo status, non avverte la necessità del Trinomio. Necessità che, nell’accezione del termine, costituirebbe una limitazione del suo essere libero. Non può neppure accettare il Trinomio come un’utopia che ci condurrebbe all’astrazione, alla non realizzazione di noi stessi nel qui e nell’ora. Mentre è nel concreto che noi dobbiamo sentirci liberi, uguali e fratelli. E ciò avviene all’interno di una Loggia”.
Il professor Pasquale Amato, nel suo argomentare ricco di spunti e riferimenti storici ha voluto mettere in risalto nella parte finale della sua relazione come il Trinomio sia ancora oggi un’utopia necessaria ma a certe condizioni consigliate dall’esperienza.
“Qualunque sistema di valori che si afferma in una società è figlio della storia di quella comunità, della geografia, del clima, dell’economia, della religione o delle religioni. Ma e’ necessario abbandonare le utilizzazioni distorte del trinomio quali: la pretesa di imporre con la forza i propri valori a popoli che hanno una storia, una cultura, una religione e tradizioni differenti e sono tanti gli esempi. Poi la pretesa dell’integrazione che significa imposizione più raffinata della propria cultura sugli altri. Infine, occorre ripensare e riadattare quel trinomio al nuovo scenario del mondo sempre più multietnico, multiculturale e policentrico nel quale viviamo. E applicare il concetto egualitario della convivenza tra identità diverse nel rispetto reciproco”. Bello anche l’intervento sulla Tradizione portato dal presidente dell’Associazione “Le Muse”, Giuseppe Livoti.
La cerimonia si è conclusa con la premiazione degli studenti che hanno partecipato alle borse di studio. Il Premio artistico Paolo Mallamaci è stato vinto da Sabrina Giovanna Pirrotta del Liceo Artistico “Preti-Frangipane”. Al secondo posto si è classificata Sara Pirrotta del Liceo Artistico “Preti-Frangipane” , ed al terzo Romana Azzarà del Liceo Artistico “Preti-Frangipane”. Per quanto riguarda il premio letterario Giuseppe Logoteta si è classificata prima Alessandra Mesiti dell’Istituto d’Istruzione Superiore “L. Nostro-L. Repaci”. Al secondo posto Domenica Oliverio dell’Istituto Istruzione Superiore “E. Fermi”, e al terzo Filippo Tripodi del Liceo Scientifico Leonardo da Vinci.
di Angelo Di Rosa

lunedì 27 marzo 2017

Celebrati a Locri i 50 anni di massoneria del fratello Aurelio Palmieri



“Esorto i più giovani ad avere fiducia nella strada tracciata dai maestri anziani, e chiamo questi ultimi al dovere di fungere da guida ed esempio affinché si possa realizzare un passaggio armonico dal passato al presente, nel rigoroso rispetto della ritualità”.
Sono le parole più significative pronunziate da Aurelio Palmieri durante un incontro del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili della Calabria, appositamente riunito nell’occasione presso l’Hotel President di Siderno per la consegna al fr. Palmieri della Medaglia del Veterano, assegnatagli dal Gran Maestro Stefano Bisi per solennizzare i cinquant’anni di anzianità massonica. Visibilmente commosso ma sempre lucido e combattivo, circondato dall’entusiasmo e dall’affetto dei Maestri Venerabili e dei numerosi fratelli giunti nella Locride da ogni parte della Calabria, il fratello Palmieri ha rivolto al Collegio un messaggio dai toni alti a carichi della lezione pazientemente accumulata nel corso dei tanti anni di partecipazione alla vita interna dell’Istituzione. Il tasto su cui egli, dall’alto della sua esperienza, ha specificamente insistito è stata l’importanza del “rituale” ai fini di una formazione massonica veramente efficace, il rituale inteso quale rappresentazione simbolica della relazione analogica fra il libero muratore e l’universo, percorso sempre attuale che scandisce da più di tre secoli, dalle origini settecentesche della Libera Muratorìa, i passi di ogni massone al di là della razza, della nazionalità, della religione, della condizione sociale ed economica, in una dimensione realmente universalistica che rende l’appartenenza alla Massoneria un unicum in tutti i sensi.
Il rituale non come insieme di norme più o meno vincolanti, con una serie di premi o punizioni da distribuire in virtù di una presunta conformità alla giustezza detenuta da un corpo separato (come un clero o una frazione del corpo sociale), ma come realizzazione concreta dell’universale nell’individuale, inveramento dei limiti e delle contraddizioni ma anche con i momenti esaltanti e le altezze che caratterizzano la vita “concreta” di ognuno di noi. La cerimonia è stata aperta con un’agile introduzione del fratello Giuseppe Messina, Presidente del Collegio della Calabria, il quale, nel sottolineare le ormai proverbiali dedizione e attaccamento all’Istituzione del fratello Palmieri, ha inteso porre in particolare rilievo il suo contributo all’elevazione dei fratelli tutti grazie all’umile e diuturna fatica della veicolazione dei libri sulle cui pagine generazioni di massoni calabresi hanno potuto allargare e consolidare le loro conoscenze in materia di tradizioni storiche, di simbolismo, di filosofia misterica, di esoterismo, affinando in tal modo la loro competenza di un universo che costituisce per molti liberi muratori un vero percorso ad ostacoli, un labirinto che spesso ci ha spalancato i suoi segreti passaggi grazie agli opportuni suggerimenti di lettura generosamente forniti da Aurelio Palmieri.
Subito dopo Messina ha ceduto la parola a Lavalva, oratore del collegio, all’ex presidente del collegio Colloca, ai GMO Pino Lombardo e Ugo Bellantoni, i quali hanno rafforzato il loro plauso e l’espressione della loro riconoscenza verso il lavoro svolto dal fratello Palmieri, ringraziandolo per il contributo dato alla loro individuale crescita muratoria e a quella di tutta la Libera Muratorìa calabrese.
E’ stato infine Antonio Seminario, Primo Gran Sorvegliante del Grande Oriente d’Italia, a segnare il momento solenne dell’intera tornata procedendo prima alla consegna della Medaglia del Veterano e poi rivolgendo a Palmieri un indirizzo di saluto incentrato sul valore del rapporto disinteressato che ha unito in tanti anni la sua figura a quella di schiere di fratelli per i quali egli ha rivestito la funzione del portatore di Luce, illuminando i primi, spesso incerti passaggi del difficile impegno di percorrere con sicurezza la via iniziatica.
Con toni sentiti e a tratti vibranti, Seminario ha espresso l’augurio personale del Gran Maestro Stefano Bisi che durante il breve scorcio di Gran Maestranza finora trascorsa non ha perso l’occasione di indicare agli occhi di tutta la Comunione il fratello Aurelio Palmieri quale emblema di coerenza, dignità, forza e coraggio massonici uniti armoniosamente alla fiducia nell’intangibilità dei propri valori testimoniati da una lunga vita spesa al servizio dell’Istituzione.
La freschezza che, nonostante l’età avanzata, si esprime ancora nelle pagine dell’Almanacco che ogni mattina Palmieri fa giungere puntualmente sugli schermi pc del Gran Maestro prima e poi dei fratelli compresi nel suo indirizzario personale, rappresenta il miglior modo di dare inizio alla propria giornata per una fascia consistente di liberi muratori italiani. Si trasfonde in tale impegno, ha proseguito Seminario, un senso della vita muratoria sempre affrontata quale impegno primario, resa in ogni suo momento con una pienezza ed uno stile che in modo gioioso contraddistinguono l’impegno a svolgere la funzione di soggetto trainante e mai stanco di raggiungere traguardi viepiù ambiti e perseguiti giorno dopo giorno.
Palmieri rappresenta un patrimonio di tutta la Circoscrizione calabrese; egli incarna in pieno un exemplum che lo ha reso popolarissimo tra i fratelli e ne ha proiettato la figura in modo permanente nella sempre presente sollecitudine verso il massone bisognoso di aiuto, che fa le prime, imprecise prove di applicazione in un mondo che ancora non conosce e ancora percorre con un disequilibrio sostanzialmente profano. Avere qualcuno cui guardare come permanente fonte di ispirazione, percepire la sicurezza fornita dalla stretta di mano che serra con fermezza quella del neofita il cui universo di tenebra è stato appena squarciato perché egli cominci a vedere, a capire, a costruire il proprio Tempio interiore, tutti ritorniamo apprendisti di fronte a uomini della statura morale ed esoterica di Aurelio Palmieri.

sabato 25 marzo 2017

Eccidio Fosse Ardeatine. Il Grande Oriente ha reso omaggio alle vittime. Tra loro 20 massoni.



fosse ardeatine 1Toccante cerimonia il 24 marzo alle Fosse Ardeatine dove i liberi muratori del Grande Oriente d’Italia hanno ricordato la memoria dei 335 uomini fra civili e militari trucidati dai nazisti come rappresaglia all’attentato compiuto dai partigiani a Roma  in
Via Rasella contro un battaglione di soldati tedeschi. Il Gran Maestro Stefano Bisi, accompagnato dall’ex Gran Maestro Virgilio Gaito, dal Rappresentante in Giunta del Consiglio dell’Ordine Fabrizio Celani, dal Grande Ufficiale Domenico Bellantoni, e dai consiglieri Leopoldo Muratori, Pino Paino e Paolo Mundula, ha deposto una corona d’alloro e insieme a tanti fratelli ha reso onore alle tombe dei martiri, fra i quali figurano venti fratelli massoni di cui 10 del Grande Oriente.
fosse-ardeatine







fosse ardeatine 2“Questo è il luogo del silenzio non delle parole, il luogo della memoria e del rispetto. Camminando fra le tombe ho avvertito una profonda emozione e mi sono commosso. Fra i nostri doveri c’è quello di non dimenticare  questi uomini, questi italiani ed eroi barbaramente uccisi qui dalla follia nazista” sono state le parole pronunciate dal Gran Maestro Stefano Bisi.




Fosse ardeatine casa nathan1Nel pomeriggio alle 18 la giornata in memoria delle vittime delle Fosse Ardeatine è proseguita con un incontro che si è tenuto a Casa Nathan, al quale hanno preso parte Carlo Ricotti, presidente circoscrizionale del Lazio, il Gran Maestro Aggiunto e docente di Storia contemporanea all’Università di Messina, Santi Fedele, il Gran Maestro Bisi. A moderare il giornalista Angelo Di Rosa. Alcuni fratelli hanno portato la loro testimonianza attraverso il racconto delle loro storie personali.

A Roma l’eccidio delle Fosse Ardeatine del 1944 è una pagina tragica della Resistenza. Per la sua efferatezza, per l’alto numero di vittime e per le circostanze che portarono al suo compimento, divenne l’evento-simbolo della spietatezza dell’occupazione nazista della capitale. Nel dopoguerra le cave scelte per l’esecuzione e  per occultare i cadaveri degli uccisi sono state trasformate in un sacrario-monumento nazionale e oggi visitabili a perenne memoria.

La mattina del 24 marzo 1944 le vittime, scelte a caso tra i detenuti delle carceri di Regina Coeli e di via Tasso, furono condotte nelle cave di pozzolana lungo la via Ardeatina, destinate ad essere luogo dell’esecuzione. Il giorno dopo un trafiletto sul Messaggero rese noto il massacro. I martiri erano prigionieri politici, ebrei, civili. Tra loro, 20 massoni, come l’avvocato Placido Martini, liberale, medaglia d’oro al valor militare alla memoria della resistenza, e Silvio Campanile. Entrambi erano della Loggia Pisacane fondata nel 1931 nel confino dell’isola di Ponza dall’allora Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Domizio Torrigiani.
Ecco i nomi dei 19 massoni trucidati dai nazisti in quel tragico giorno:
ALBANESE TEODATO      nato a Cerignola nel 1904, avvocato
AVOLIO CARLO                 nato a Siracusa nel 1895, impiegato
BUCCI UMBERTO              nato a Lucera nel 1892, impiegato
CAMPANILE SILVIO           nato a Roma nel 1905, commerciante
CANALIS SALVATORE      nato a Sassari nel 1908, professore
CELANI GIUSEPPE            nato a Roma nel 1901, impiegato
FABBRI RENATO                nato a Vetralia nel 1888, commerciante
FIORINI FIORINO                nato a Poggio Nativo nel 1880, musicista
GELSOMINI MANLIO          nato a Roma nel 1907, medico
GRANI UMBERTO              nato a Roma nel 1897, colonnello di aviazione
MAGRI MARIO                    nato a Arezzo nel 1896, colonnello di artiglieria
MARTINI PLACIDO             nato a Montecompatri nel 1879, avvocato
PALIANI ATTILIO                nato a Roma nel 1891, commerciante
RAMPULLA GIOVANNI      nato a Messina nel 1894, colonnello di fanteria
SCATTONI UMBERTO       nato a Roma nel 1884, commerciante
TALAMO MANFREDI           Tenente Colonnello dei Carabinieri
TAPPARELLI Mario            nato a Vicenza nel 1891, commerciante
VIVANTI ANGELO               nato a Roma nel 1884, commerciante
VOLPI GIULIO                     nato a Fabriano nel 1907, impiegato
ZACCAGNINI CARLO         nato a Roma nel 1913, avvocato