Loggia

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lunedì 22 febbraio 2010

162a Tornata di Loggia - Venerdì 26 Febbraio 2010


Carissimo Signore e Fratello,

Sei cordialmente Invitato a Partecipare alla 162a Tornata di questa Loggia che si Terrà presso il Tempio n ° 4 della Casa dei Liberi Muratori di Piazza Indipendenza 1 a Cagliari, il prossimo Venerdì 26 Febbraio 2010, alle ore 19,45 per le ore 20.15.

Durante questa Tornata verrà celebrata la Cerimonia di Iniziazione al grado di Apprendista Ammesso Libero Muratore del Sig. B.P.

Scarica l'Agenda dei Lavori dall'area Riservata.

Su comando del Maestro Venerabile.

Sinceramente e Fraternamente

Ven. Fr. G.M., Segretario

lunedì 15 febbraio 2010

La chiesa Templare di Santa Maria di Norbello


La presenza dei Templari in Sardegna è accertata a partire dal XII secolo in tutti i giudicati. Nel giudicato di Torres furono introdotti da Gonario II al suo ritorno dalla Terrasanta, mentre nel giudicato d’Arborea arrivarono dopo il matrimonio di Barisone I con la giovanissima Agalbursa di Bas, imparentata con la famiglia dei Torroja, cui apparteneva Arnaud, Maestro Generale del Tempio dal 1180 al 1184. Nella scorta della sposa erano sicuramente presenti alcuni cavalieri rossocrociati e la numerosa colonia catalana stabilitasi in seguito sull’isola favorì, senza dubbio, l’insediamento dell’Ordine.
Agli inizi del XIII secolo, i Templari furono incaricati dal papa Innocenzo III di esigere il censo dovuto dai sardi alla Santa Sede.
E’ anche certo, e ve n’è conferma dalla lettura della bolla “Fratribus Militiae Templi per Sardiniam constitutis” emanata da Innocenzo IV, che nel 1249 i Templari erano fortemente radicati sul territorio. Nel 1291 fu persino celebrato un concilio, convocato dall’arcivescovo di Cagliari per espressa disposizione del pontefice Nicolò IV, in merito alla questione dell’unificazione degli ordini militari.

Nonostante l'impegno di storici e ricercatori, l'analisi dei documenti disponibili e le verifiche condotte presso i siti non hanno ancora portato ad identificare, con chiarezza, la consistenza e la dislocazione delle proprietà templari nell’isola, tant'è che, ad oggi, sono ancora rarissimi gli insediamenti riconosciuti. Tra questi, la chiesa di Santa Corona de Rivora (o d’Errivora) presso l’odierna Riòla Sardo, località del giudicato d’Arborea, alla quale è possibile associare l’esistenza di una precettoria.
Vi è però una chiesetta le cui singolari caratteristiche, collegate a rilevanti indizi, consentono di ipotizzarne il possesso o quantomeno la vicinanza all’Ordine del Tempio.


Esiste in Norbello, grazioso paesino dell’entroterra nell’attuale provincia di Oristano, una chiesa dedicata a Santa Maria della Mercede, un piccolo edificio in stile romanico realizzato su una necropoli alto-medievale risalente al VI–VII secolo. Il periodo della costruzione è compreso fra la seconda metà del XII secolo e i primi decenni del XIII. Al suo interno compaiono iscrizioni dedicatorie intervallate da croci, tutte dipinte in minio rosso, venute alla luce durante recenti lavori di restauro e consolidamento che ne certificano l’età. La datazione delle pitture deriva dalla relazione dei tecnici della Soprintendenza ed è confermata dai pareri di notissimi docenti universitari quali Renata Serra e Roberto Coroneo. I documenti storici la segnalano nella disponibilità della famiglia Puddu, un esponente della quale, divenuto padre mercedario, avviò nella chiesa, attorno al 1770, il culto della Madonna della Mercede.

Dell’esistenza della chiesa di Sancta Maria de Norgillo si ha notizia nel Condaghe di Santa Maria di Bonarcado alla scheda n.126, il cui contenuto è collocabile tra il 1164 e il 1171. Una seconda scheda, la n.174, riporta un atto datato 1229 menzionante, fra i testimoni, Barusone Pinna e Dorgotori de Sogos, nomi che appaiono simili a quelli dei due personaggi citati nelle scritte dedicatorie presenti nella chiesa. Quest’ultimo, Dorgotori de Sogos, viene indicato come “curatore de Norghillos”, anche se, in realtà, le iscrizioni della chiesetta nominano un Dorgotorio Pinna. Fatto indiscutibile, è che compare sicuramente il nome di Barisone Pinna. Dal contenuto di queste dediche è possibile supporre il restauro della chiesa da parte dei due committenti, appartenenti, con tutta probabilità, ad un ordine di crociati.


Un aspetto del tutto insolito, sul quale è lecito avviare congetture, è che croci e scritte sono rimaste a lungo celate sotto il manto d’intonaco che avvolgeva le pareti e che, una volta demolito, ha svelato le immagini sottostanti.
Ma chi fu a ricoprire le pitture? E soprattutto, perchè? Damnatio memoriae o semplice occultamento in attesa di tempi migliori?
Secondo alcuni documenti del 1919 sembra che all’epoca del restauro l’arcivescovo di Oristano, E. M. Piovella, fosse già al corrente dell’esistenza di dipinti nascosti e che, pertanto, raccomandasse di adottare nell’operazione la massima perizia. La prima ad effettuare la sensazionale scoperta fu comunque Bianca Miselli, studiosa ed animatrice culturale, la quale individuò le croci sotto uno strato di intonaco del secondo dopo-guerra.

La chiesa di Santa Maria, piccola e ad unica navata, è la classica chiesetta romanica della Sardegna; classica sia nelle forme architettoniche che nei materiali utilizzati per l’edificazione. Come accennato, le pareti interne presentano scritte e disegni che si alternano tra dieci grandi croci rosse graffite di tipo “templare”, inserite in clipei ed equamente distribuite sui due muri maggiori. Tali croci, tutte di forma latina, rimandano in maniera inequivocabile alla croce raffigurata sul sigillo del precettore d’Aquitania. L’analogia, per nulla casuale, è supportata dalla presenza, nella parte inferiore, del cosiddetto “ardiglione” (che non è altro che la punta della spada), palese riferimento al carattere militare dell’istituzione. Tra i disegni sono pure riconoscibili dei cavalieri stilizzati ed alcuni simboli dell’apparato iconografico cristiano, come l’asinello e i pesci. Altrettanto significativa e degna di rilievo è la presenza della caratteristica croce intrecciata, simbolo di chiara influenza cistercense.


Maria Cristina Cannas, studiosa cagliaritana, autrice del libro “Nel segno della croce – Le pitture murali della chiesa di Santa Maria della Mercede a Norbello”, ritiene che le immagini disegnate sulle pareti dell’edificio rappresentino un rito di consacrazione da parte di due templari, identificati in Barisone e Dorgotorio Pinna. I due crociati costruiscono o meglio, restaurano e consacrano la chiesa, con una simbologia che è tipica templare. Secondo l’autrice c’è poi un particolare significato nella croce racchiusa dentro la mandorla e nell’asinello che la sostiene. Affiora, così, una finalità quasi penitenziale, ipotesi avvalorata proprio dalla presenza dell’asino, animale spesso associato ai valori della semplicità e della povertà, dell’umiltà e della penitenza. Sono molteplici i simboli riprodotti lungo le due pareti ma tutto l’insieme viene letto come un itinerario, una serie di stazioni del viaggio di purificazione compiuto dal cavaliere cristiano.

Sia la tipologia che il colore delle croci, la loro foggia propriamente militare, la presenza del caratteristico nodo cistercense, per logica attinenza non possono che orientare le ricerche verso l’Ordine Templare. Anche l’intitolazione mariana della chiesa non può essere considerata del tutto occasionale. Pur in mancanza di documenti certi, l’appartenenza al Tempio di Santa Maria di Norbello appare quindi possibile ed anche molto probabile.
Per quanto riguarda l’esistenza di possedimenti templari nella zona interessata, è utile rammentare che all’epoca del tragico epilogo il papa Clemente V affidò all’arcivescovo d’Arborea, Oddone Sala, uomo particolarmente legato al pontefice, il mandato di inquisire i Templari che risiedevano nelle diocesi di Arborea, Cagliari e Torres. Allo stesso tempo, il delicato incarico di amministrare i beni confiscati ai Templari fu assegnato, non a caso, al vescovo di Bosa, Nicolò.

venerdì 12 febbraio 2010

L'Associazione Nazionale del Libero Pensiero “Giordano Bruno”


Fondata nel 1906


invita

NEL NOME DI GIORDANO BRUNO
il valore laico della libertà
mercoledì 17 febbraio 2010 – ore 16.45
Roma - Piazza Campo dei Fiori



alla commemorazione – convegno

Cerimonia deposizione corone
partecipazione della Banda Musicale del Corpo di Polizia Municipale del Comune di Roma

Saluti
on.Umberto Croppi, Assessore alle Politiche Culturali e della Comunicazione del Comune di Roma
Bruno Segre, presidente onorario Associazione Nazionale del Libero Pensiero “Giordano Bruno”

Interventi
Maria Mantello (Giordano Bruno: la forza della ragione - il coraggio della libertà )
Andrea Frova (l’infinito cosmico di Bruno nei suoi attuali sviluppi)
Luigi Lombardi Vallauri (Il diritto umano alla libertà di pensiero ha vinto a Strasburgo)


partecipazione artistica
Fabio Cavalli (Centro Studi Enrico Maria Salerno)

parole e musica
Geovani Ciconte, Filippo Bizzaglia, Alessandra De Angelis, Daria Giacomini, Fabiola Perna

presenta: Antonella Cristofaro


giovedì 11 febbraio 2010

Gran Loggia 2010 - Rimini 26/28 Marzo 2010


Il Gran Maestro Gustavo Raffi ricorda l'assassinio di Lando Conti


Firenze, 10 feb. - (Adnkronos) - ''A quasi 25 anni da una morte irragionevole e mai chiarita, nel pantheon della libertà la Libera Muratoria rende onore a uno dei suoi figli più cari e più liberi: Lando Conti. Lo ricordiamo come uomo del dialogo e di profonda sensibilita', esempio di tolleranza e ragione applicata alla politica contro quella che lui definiva l'egemonia come uniformita'. La storia ha dato ragione a quell'uomo buono che vive nei nostri cuori. Il piombo della violenza cieca non potra' cancellarne il ricordo''. Cosi' Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia ricorda Lando Conti, ucciso dalle Brigate Rosse il 10 febbraio del 1986 con diciassette colpi di pistola mentre scendeva, in automobile, dalla sua casa all'Olmo, sulle colline fiesolane, alle porte di Firenze. Conti stava andando in consiglio comunale, aveva solo 52 anni e lasciava la moglie e quattro figli.

''Compiuti i suoi doveri di imprenditore e di politico nei quali metteva la passione di chi e' abituato a lottare per gli ideali - sottolinea il Gran Maestro del Goi - erano la famiglia e gli amici la sua ricchezza. Si rifugiava negli affetti veri, che lo aiutavano a coltivare la speranza insieme al verde e al silenzio della casa dell'Olmo. Sapeva declinare ogni giorno, in maniera gioviale, quei principi di umanita' e di fratellanza che la famiglia gli aveva insegnato attraverso il pensiero repubblicano e la scuola di vita della Massoneria''.

''Fratello massone della Loggia ''Abramo Lincoln'' del Grande Oriente d'Italia, oggi ''Lando Conti'', e repubblicano convinto, Lando - sottolinea ancora Raffi - testimonio' con la vita e con le opere che la politica deve operare per il bene di tutti e mai a vantaggio di una parte sola. La sua lezione di profonda umanita' ci fa ancora strada''.

L'ALDOPARLANTE di Aldo Chiarle


“Per non dimenticare”: anche la Massoneria del Grande Oriente d’Italia ha ricordato il “Giorno della memoria” con una dichiarazione del Gran Maestro, Gustavo Raffi: “Non dimentichiamo mai la tragedia immane vissuta dal popolo ebraico. Il genere umano, per colpa della follia nazista, è precipitato in un dramma indicibile contro la dignità ed il rispetto dovuti ad ogni uomo. Per questo è nostro dovere ricordare per ribadire e diffondere la verità su quanto accaduto. È nostro dovere educare le giovani generazioni al rispetto, all’amore, alla fratellanza, alla solidarietà. La Massoneria da secoli propugna questi principi ed opera perché siano patrimonio di tutti. Come scrisse il nostro Fratello Rudyard Kipling in una pagina memorabile, nei nostri Templi siedono uno accanto all’altro fratelli portatori di filosofie, religioni, esperienze diverse, per lavorare tutti assieme, ma ognuno a partire dalla propria diversità, alla costruzione del bene comune. Perché ciò che rende gli Uomini liberi è proprio la possibilità di vivere secondo le proprie convinzioni”.

di Aldo Chiarle, da l'Avanti!

domenica 7 febbraio 2010

161a Tornata di Loggia - Venerdì 19 Febbraio 2010


Carissimo Signore e Fratello,

Sei cordialmente Invitato a Partecipare alla 161a Tornata di questa Loggia che si Terrà presso il Tempio n ° 4 della Casa dei Liberi Muratori di Piazza Indipendenza 1 a Cagliari, il prossimo Venerdì 19 Febbraio 2010, alle ore 19,45 per le ore 20.15.

Durante questa Tornata verrà data lettura della Prima Sezione della Terza Lezione Emulation.

Scarica l'Agenda dei Lavori dall'area Riservata.

Su comando del Maestro Venerabile.

Sinceramente e Fraternamente

Ven. Fr. G.M., Segretario

venerdì 5 febbraio 2010

Esoterismo, Simbolismo, Musica


San Severo 13 febbraio 2010
Esoterismo, Simbolismo, Musica.

L'Associazione "Luigi Zuppetta" di San Severo ha organizzato per il 13 febbraio, alle ore 18,30, un convegno dal titolo "Tracce di esoterismo e simbolismo nella musica".

Patrocinata dal Comune di San Severo, l'iniziativa si svolgerà nell'Auditorium del Teatro Comunale "Giuseppe Verdi", in Corso Garibaldi, in collaborazione con il Grande Oriente d'Italia, il Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili della Puglia e la Loggia "Pitagora" n° 923 di San Severo.

Partecipa il Venerabilissimo Gran Maestro Aggiunto, il Fr. Massimo Bianchi.

Leggi il programma

Alla fine del convegno è prevista una cena. Costo a persona 35 euro.

Info e prenotazioni alla segreteria organizzativa: ciro.desinno@tin.it

Medicina: il contributo dei massoni toscani.



La casa massonica fiorentina del Grande Oriente d'Italia, in Borgo degli Albizi 18, ospita il 13 febbraio, alle ore 15, il convegno del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili della Toscana su "Il corpo umano: studio, rappresentazione e cura nella tradizione dei massoni toscani - I casi di Antonio Cocchi, Paolo Mascagni e Alcide Garosi".

Dopo l'introduzione di Moreno Milighetti, vicepresidente del Collegio, intervengono: Delfreo Bianchi, Bruno Frediani, Massimo Gulisano, Fabio Reale, Carlo Maria Rotella e Riccardo Viligiardi.

Le conclusioni sono state affidate a Stefano Bisi, presidente circoscrizionale della Toscana. Presenta Francesco Borgognoni, Bibliotecario del Collegio.

Testamento biologico, diritti e libertà di scelta


Convegno della Lidu con esponenti della massoneria toscana.

Si tiene il 6 febbraio (ore 15) all'Hotel Alexander di Firenze (Viale Guidoni 101) il convegno della Lidu su "Il diritto alla vita, la libertà di decidere, il testamento biologico".

La Lega Italiana dei Diritti dell'Uomo (Lidu) deve per lo più la sua storia e attività per la nascita e la difesa dei diritti civili ad esponenti della Massoneria italiana, primo tra tutti il Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia Ernesto Nathan.

Il convegno di Firenze è una delle tante iniziative messe in campo dall'associazione su temi di attualità di grande interesse sociale.

Dopo il saluto di Olinto Dini, presidente della Sezione fiorentina della LIDU (organizzatrice dell'incontro) intervengono Antonio Panti, Luigi Aricò, Pietro Bayeli, Giovanni Barbagli, Piero Cioni, Adriano Peris e Alfredo Zuppiroli.

Modera Riccardo Viligiardi, oratore del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili della Toscana.

Scarica il programma

Info: Olinto Dini o Riccardo Viligiardi

Dibattito su Radio Radicale sul progetto di legge sul testamento biologico oggetto di discussione parlamentare

Per saperne di più sulla Lidu


Nuova edizione del Tg del Grande Oriente d'Italia


Nuova edizione del Tg sui rapporti tra scienza ed etica.

Il tema dei rapporti tra scienza ed etica è al centro della nuova edizione del Tg. Un argomento molto sentito dai liberi Muratori e al quale il Collegio dei Maestri Venerabili della Toscana ha dedicato la tavola rotonda: "Scienza ed etica: un dialogo per la vita" che sì è tenuta a Pisa lo scorso 30 gennaio.

Hanno partecipato al confronto alcuni tra i massimi pensatori ed opinionisti del momento: il teologo Vito Mancuso, il matematico Giorgio Israel, l'esperto di bioetica Mauro Barni, ed il chirurgo e senatore Ignazio Marino.

Il telegiornale si chiude con l'annuncio della Gran Loggia 2010 che si terrà a Rimini dal 26 al 28 marzo e che avrà come titolo "Etica della libertà, etica della responsabilità".


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