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martedì 5 settembre 2017

“Finalmente!”: la nuova Casa Massonica di Viareggio



Cultura ed alti valori all’incontro in ricordo di Roberto Mei tenutosi nella Casa Massonica di Viareggio


Nella consueta giornata dedicata alla memoria di Roberto Mei, grande personaggio che tanto si è prodigato per la sua comunità e la sua città, si realizza il sogno dei Fratelli versiliani del Grande Oriente d’Italia che per la prima volta si incontrano nella nuova Casa Massonica di Viareggio.
Quest’anno, nella quarta edizione pubblica, l’evento si è svolto nei locali della nuova sede e più precisamente nel Tempio che, presumibilmente sarà consacrato nei prossimi mesi.
Un lungo desiderato che “finalmente” è divenuto realtà, una bellissima ed accogliente realtà capace di lasciare a bocca aperta il visitatore: il nuovo tempio (nelle foto) è caratterizzato dagli splendidi marmi estratti nella zona, marmi che, così sapientemente lavorati, creano un’atmosfera ricca di tradizione liberomuratoria e che riportano alla mente il lavoro degli antichi artigiani, nostri precursori.
La sala del tempio è gremitissima, molti non trovano posto neppure nelle stanze adiacenti, quando Ivano Nocetti e Stefano Barsella, Maestri Venerabili rispettivamente della Felice Orsini 134 e Dante Alighieri 932, e Piero Lenci, Presidente dell’Associazione Roberto Mei, danno il benvenuto ai numerosissimi ospiti presenti e ringraziano il Gran Maestro Bisi per aver dato un fattivo seguito alla realizzazione della casa massonica, promessa solamente due anni prima dalla Giunta del Grande Oriente d’Italia, suo tramite.
Il giornalista Gianmichele Galassi illustra brevemente la differenza fra Loggia, come insieme dei Fratelli, e Tempio, luogo deputato allo svolgimento dei “lavori rituali” facendo un parallelismo fra la “famiglia” e l’abitazione in cui con essa si risiede. Accenna poi al significato che i Fratelli danno alla casa massonica, sottolineando l’importanza formale e sostanziale di avere un luogo di “lavoro” adeguato e dignitoso per elevare la propria spiritualità e migliorare se stessi in favore del bene e del progresso umano.
La parola quindi passa a Francesco Borgognoni, Presidente del Collegio Circoscrizionale dei Maestri venerabili della Toscana, che traccia in modo chiaro ed assai sintetico la struttura del discorso che il Leader Comunista Antonio Gramsci tenne alla Camera in occasione del dibattito sulla legge fascista contro la Massoneria, illustrando al contempo le caratteristiche ideologiche e personali dell’unico personaggio politico di spicco dell’epoca che seppe intuire la pericolosità della legge e la volontà celata dietro la sua presentazione.
Quella del ventennio è senz’altro stata un’esperienza terribile che dovremmo in tutti i modi tentare di non ripercorrere mai: come accennato prima da Galassi conoscere la storia è importante per non ripetere gli errori già commessi ed occasioni come queste sono utilissime alo scopo.
Dopo alcune domande del pubblico e le risposte di Bisi, Borgogni, Bianchi e Galassi, il Gran Maestro Stefano Bisi chiude l’evento con una brillante panoramica… Innanzitutto, esprime la personale felicità per aver visto finalmente concretizzato il sogno dei Fratelli viareggini che adesso possono vantare una splendida sede. Poi spiega nel dettaglio i motivi della recente pubblicazione del Discorso di Gramsci che fra l’altro contiene la sua prefazione e l’introduzione di Santi Fedele, Gran Maestro Aggiunto e storico italiano, fra i più valenti. In primis, l’aver avvertito alcuni segnali da parte di istituzioni e movimenti e partiti politici che facilmente conducono ad un parallelismo con quanto avvenne nel ventennio, come ad esempio, l’incompatibilità sancita da alcuni statuti con l’appartenenza massonica. Per questo motivo è nostro dovere ricordare cosa è accaduto ogniqualvolta qualcuno ha attaccato e deliberatamente distrutto la Massoneria, espressione più ampia del Libero Pensiero: tutte le più grandi dittature a livello mondiale sono iniziate minando questa antica scuola di pensiero, di libertà ed uguaglianza, così come è una realtà storica assodata che i padri dell’indipendenza, della patria e delle libertà in tutto il mondo erano Liberi Muratori: basti per questo citare, fra gli altri, Garibaldi in Italia ed America Latina, Capodistria in Grecia, Washington negli Stati Uniti, Rizal nelle Filippine, al-Qādir (el-Kader) in Algeria, Nehru in India, Bolivar in America latina.
Al termine degli interventi, la consegna della “Galileo Galilei”, la massima onorificenza del Grande Oriente d’Italia, all’ex Magistrato e Fratello Angelo Maestri che per lunghi anni ha combattuto ed infine vista riconosciuta dalla suprema corte europea l’ingiustizia subita agli inizi degli anni novanta quando fu discriminato per la sua appartenenza massonica: “in molti anni di frequentazione, mai nessun fratello ha benché minimamente accennato ad una richiesta inerente il mio lavoro di magistrato” queste le sue parole finali che hanno acceso un lungo applauso del pubblico, se vogliamo anche una punta di orgoglio da parte dei Fratelli presenti.
Da sottolineare che, fra le molte autorità massoniche, erano presenti anche i Grandi Maestri Onorari Massimo Bianchi e Mauro Lastraioli ed il Consigliere dell’Ordine Luciano Angeli che ha attivamente collaborato con i Fratelli viareggini per l’arredamento della nuova casa.

Il tempio gremito nella Casa Massonica di Viareggio
La sala del tempio durante l’incontro
Piero Lenci, Presidente dell’Associazione Roberto Mei
Il saluto di Ivano Nocetti
Gianmichele Galassi
L’introduzione di Gianmichele Galassi
Gran Maestro Stefano Bisi
Il Gran Maestro Stefano Bisi durante le conclusioni
Il Gran Maestro Stefano Bisi consegna la “Galileo Galilei” ad Angelo Maestri
Casa Massonica di Viareggio
Il brindisi finale ben augurante

Viareggio. Il 25 agosto tradizionale appuntamento in ricordo di Roberto Mei



Anche quest’anno si rinnova il tradizionale incontro viareggino in ricordo di Roberto Mei, esponente del Grande Oriente d’Italia scomparso il 7 gennaio 2005 ma ancora ben presente nella memoria e nel cuore dei suoi concittadini e naturalmente delle logge di Viareggio, la ‘Felice Orsini’ (134) e la ‘Dante Alighieri’ (932). Mei aveva infatti oltre 50 anni di appartenenza massonica ed era molto stimato tanto da divenire nel tempo un punto di riferimento per i liberi muratori della zona. Caratterialmente equilibrato, convinto fautore di armonia e concordia, uomo del dialogo, nella quotidianità, oltre al lavoro nell’economato comunale, Roberto Mei fu segretario e reale motore, per lunghi decenni, del notissimo carnevale della città, divenendo di fatto un pilastro della comunità locale. Per tenere viva la sua memoria le due logge viareggine del Grande Oriente d’Italia hanno fissato il tradizionale incontro per il 25 agosto e sarà presente il Gran Maestro Stefano Bisi. L’appuntamento è previsto alle ore 16:30 nella erigenda Casa Massonica di Viareggio in Via Monte Sumbra 21 e sarà presentato il libro “Gramsci e la Massoneria”. Il volume, edito da Tipheret, riporta l’intervento che il leader comunista tenne alla Camera durante il dibattito sulla legge contro la Massoneria che entrò in vigore il 26 novembre 1925. Fu l’unico intervento che Gramsci tenne nella sua carriera parlamentare. La presentazione del libro sarà aperta dal presidente del Collegio Circoscrizionale della Toscana Francesco Borgognoni mentre le conclusioni saranno del Gran Maestro. Modera Gianmichele Galassi. È previsto un dibattito con il pubblico.
Al termine seguirà un Vino d’Onore. Alle ore 20:00 si terrà la consueta Agape Bianca presso il Ristorante del “Gran Caffè Margherita” sul Viale a Mare di Viareggio (Viale Regina Margherita 30).
Info e prenotazioni per la cena (entro lunedì 21 agosto): 339 5755625 toscana.134@grandeoriente.org oppure nivanovg@gmail.com

La scheda del libro “Gramsci e la Massoneria”

A compimento di un’ininterrotta sequela di aggressioni e violenze contro uomini e sedi del Grande Oriente d’Italia, entrava in vigore il 26 novembre 1925 la legge sulla “Regolarizzazione dell’attività delle associazioni e dell’appartenenza alle medesime del personale dipendente dallo stato”, immediatamente definita dagli stessi giornali fascisti, e così passata alla storia, come la “legge contro la massoneria”. Prevedendo infatti il licenziamento degli impiegati civili e militari dello stato o di qualunque altra pubblica amministrazione “che appartengano, anche in qualità di semplice socio, ad associazioni, enti od istituti costituiti nel regno, o fuori, od operanti, anche solo in parte, in modo clandestino od occulto o i cui soci sono comunque vincolati dal segreto”, la legge rispondeva al deliberato proposito di infliggere un colpo mortale a un’istituzione ormai da tempo saldamente attestata sul versante dell’opposizione al governo Mussolini. Una legge le cui implicazioni illiberali sfuggirono allora a molti ma non a un osservatore dell’acume del deputato comunista Antonio Gramsci, il cui intervento alla Camera il 16 maggio 1925 costituì una lucida quanto coraggiosa denuncia della deriva liberticida che, con la messa in discussione del diritto d’associazione, si veniva a innescare. Prefazione di Stefano Bisi e introduzione di Santi Fedele.
Il libro è acquistabile anche on line sul sito dell’editore Tipheret.