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giovedì 4 gennaio 2018

Nel modenese a gennaio taglio del nastro per il monumento dedicato al patriota Pietro Giannone

Un monumento per il patriota Pietro Giannone
“Il ritorno dell’Esule”. Il  Comune di Camposanto in provincia di Modena dedicherà il 13 gennaio una manifestazione alla memoria di Pietro Giannone, poeta e patriota, cui la piccola cittadina dell’Emilia Romagna diede i natali il 14 marzo 1791. Amico di Ugo Foscolo e poi di Giuseppe Mazzini, Giannone aderì alla Giovine Italia e si battè per la libertà dell’Italia. Il 3 novembre i suoi resti sono finalmente stati traslati nel Cimitero del suo paese natale, che lo ricorderà con una giornata a lui dedicata organizzata dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con il Grande Oriente, con il comune di Firenze, l’Istituto per la Storia del Risorgimento, il Comitato di Modena, l’Istituto Comprensivo di San Felice sul Panaro e Camposanto. Il primo appuntamento è alle ore 15, quando nel cimitero cittadino verrà scoperto il monumento che gli è stato dedicato alla presenza del sindaco Antonella Baldini, del parroco don Valter Tardini, dell’assessore all’Istruzione della regione Patrizio Bianchi, dello scultore autore del busto Orazio Vitaliti e David Materassi.  Presso l’Aula Magna della scuola a lui intitolata seguirà un convegno al quale prenderanno parte il professor Giovanni Greco, il professore e Grande Oratore del Goi Claudio Bonvecchio, il professore Giorgio Monetecchi, il professore Guido Ragazzi. Modererà Luca Gherardi, assessore alla Cultura.
ALLEGATI

lunedì 18 dicembre 2017

Nel modenese a gennaio l’inaugurazione del monumento per il patriota Pietro Giannone


Un monumento per il patriota Pietro Giannone
“Il ritorno dell’Esule”. Il  Comune di Camposanto in provincia di Modena dedicherà il 13 gennaio una manifestazione alla memoria di Pietro Giannone, poeta e patriota, cui la piccola cittadina dell’Emilia Romagna diede i natali il 14 marzo 1791. Amico di Ugo Foscolo e poi di Giuseppe Mazzini, Giannone aderì alla Giovine Italia e si battè per la libertà dell’Italia. Il 3 novembre i suoi resti sono finalmente stati traslati nel Cimitero del suo paese natale, che lo ricorderà con una giornata a lui dedicata organizzata dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con il Grande Oriente d'Italia, con il comune di Firenze, l’Istituto per la Storia del Risorgimento, il Comitato di Modena, l’Istituto Comprensivo di San Felice sul Panaro e Camposanto. Il primo appuntamento è alle ore 15, quando nel cimitero cittadino verrà scoperto il monumento che gli è stato dedicato alla presenza del sindaco Antonella Baldini, del parroco don Valter Tardini, dell’assessore all’Istruzione della regione Patrizio Bianchi, dello scultore autore del busto Orazio Vitaliti e David Materassi.  Presso l’Aula Magna della scuola a lui intitolata seguirà un convegno al quale prenderanno parte il professor Giovanni Greco, il professore e Grande Oratore del Goi Claudio Bonvecchio, il professore Giorgio Monetecchi, il professore Guido Ragazzi. Modererà Luca Gherardi, assessore alla Cultura.

lunedì 11 dicembre 2017

Grande partecipazione alla Festa della Luce a Follonica


Al Teatro della Leopolda ed alla ex Fonderia di Follonica si è celebrata la Festa della Luce del Collegio Toscano con la partecipazione del Gran Maestro Bisi e del sindaco Ferrari di Portoferraio.
Grande partecipazione alla Festa della Luce organizzata a Follonica (Gr) dal Collegio Circoscrizionale della Toscana, un momento che è stato all’insegna dell’armonia, della benevolenza e dell’Amore. L’evento ha avuto luogo il 9 novembre alle 16 al Teatro “La Leopolda”, dove si  è svolta la tornata rituale e dove sono stati accolti gli ospiti. Nel medesimo complesso si è tenuta anche  l’Agape Bianca che ha chiuso le manifestazioni. Presente il Gran Maestro Stefano Bisi, che ha fatto il suo ingresso accompagnato dal Gran Maestro Aggiunto Sergio Rosso, dai Gran Maestri Onorari Massimo Bianchi e Mauro Lastraioli, dal Secondo Gran Sorvegliante Pasquale La Pesa, dal Grande Oratore Claudio Bonvecchio e dagli altri membri di giunta Fabrizio Celani ed Emanuele Melani e dal Gran Tesoriere Aggiunto Enzo Liaci. Nel corso della tornata il Maestro Venerabile della loggia Vetulonia 123 ha tracciato un breve ed intenso ricordo del Fratello Silvano Radi, Gran Maestro Onorario, recentemente passato all’Oriente Eterno.
Il Presidente del Collegio Toscano, Francesco Borgognoni, ha dato il benvenuto agli oltre 450 Fratelli presenti ed ha introdotto i lavori illustrando la geometria che sorregge l’ideale tavolo a cui seggono tutti i Fratelli, individuando proprio nella “Loggia”, nella “Filantropia”, nella “Associazione” ed, infine, nell’ “Amore” il più importante fra i questi pilastri che rendono la convivenza iniziatica  spiritualmente elevante per i massoni.
Interrotti i lavori ritualì, le porte del tempio sono state aperte alle Sorelle dell’Ordine della Stella d’Oriente, ai giovani DeMolay, ed ai numerosi ospiti, per dare inizio alla coinvolgente cerimonia della luce, al termine della quale sono stati poi assegnati i riconoscimenti ai Fratelli che hanno compiuto 40 anni di appartenenza al Grande Oriente. Poi il presidente Borgognoni ha invitato il sindaco di Portoferraio Mario Ferrari a salire all’Oriente  Qui il primo cittadino del Comune dell’Isola d’Elba ha annunciato che  la copia della Balaustra di Domizio Torrigiani e la stampa raffigurante il trinomio “Libertà, Uguaglianza, Fratellanza”,che ha donato al Grande Oriente, saranno esposte nella sede di Borgo Albizi a Firenze. Dopo aver mostrato il quadro insieme a Borgognoni, il Gran Maestro Bisi ha preso la parola ricordando che l’esperienza della Luce ogni anno si rinnova e con questa Festa si celebra ciclicamente un simbolo che rappresenta tutto ciò che è buono. Bisi ha anche citato le parole pronunciate dal presidente della regione Umbria, Catiuscia Marini, durante l’inaugurazione l’8 dicembre dell’impianto di illuminazione dello stadio donato dal Grande Oriente a Norcia. La governatrice dell’Umbria, ha riferito il Gran Maestro, “ha ringraziato la nostra Comunione, definendo il Grande Oriente uno dei pilastri sui quali si fondano i valori di questa Italia democratica, repubblicana, costituzionale che nella quotidianità ogni tanto sottoponiamo a scosse, ma  che  la reggono in piedi, che sono colonne portanti”.
La Luce, ha proseguito Bisi, si traduce anche nell’esempio lasciato dalle azioni e dalle idee di alcuni liberi muratori,  come il Gran Maestro Onorario Radi, o e nella Fratellanza che  non solo è “la nostra principale forza”, ma anche un valore che  “vogliamo estendere a tutta l’Umanità nel grande sogno di una Universalità dell’Amore fra tutti gli uomini”.
Chiusi i lavori nella soddisfazione generale, regnando l’armonia anche grazie alla colonna sonora affidata al Maestro Luti, fratelli, amici ed ospiti si sono ritrovati in Agape bianca. (Gianmichele Galassi)

Luce allo stadio “Filippo Micheli” di Norcia. Inaugurato l’8 dicembre l’impianto di illuminazione del campo sportivo


Calcio al pallone nello stadio illuminato
Un pallone che rotola può essere simbolo o sinonimo di vita. Che rinasce, anche dopo una disastrosa calamità come un terremoto. Erano felici sabato 8 dicembre a Norcia ragazzi, tecnici, dirigenti e sportivi dell’As Norcia 480, e un campione del Mondo come Marco Materazzi (“E’ bello essere qui per celebrare bei gesti di solidarietà e vedere felici tanti ragazzi”) durante l’inaugurazione ufficiale dell’impianto di illuminazione del campo di calcio che è stato donato dal Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani venendo incontro ai desideri dei ragazzi che lo avevano espressamente richiesto per continuare l’attività sportiva in una zona pesantemente colpita dal terremoto. Alla cerimonia d’inaugurazione, alla presenza del sindaco Nicola Alemanno, del vice sindaco Pietro Luigi Altavilla dell’assessore allo sport Novelli, dei vertici del Norcia calcio,sono intervenuti il Gran Maestro Stefano Bisi, il Gran Maestro aggiunto Sergio Rosso, il Grande Oratore Claudio Bonvecchio, il Gran Tesoriere aggiunto Enzo Liaci, il Rappresentante del Consiglio dell’Ordine Fabrizio Celani, il presidente della Corte Centrale Santino Rizzo, il Grande Ufficiale per la Comunicazione Angelo Di Rosa, il presidente e il vice presidente del Collegio umbro Luca Castiglione e Augusto Vasselli, il consigliere dell’Ordine Giovanni Marella ed in rappresentanza del Rito Scozzese Antico Ed Accettato Enzo Bua e  Giuseppe Caprarola.
Parla Agostino Cataldi, vicepresidente dell As Norcia 480
E’ stato il vicepresidente della squadra di calcio As Norcia 480, Agostino Cataldi, a salutare gli ospiti e ringraziare il Grande Oriente d’Italia per la vicinanza e la solidarietà mostrata nei confronti della Società, dei ragazzi e delle famiglie. “Oggi siamo qui per festeggiare un’importante azione di solidarietà che il Grande Oriente d’Italia ha voluto donarci. Abbiamo avuto tante altre manifestazioni di solidarietà ma il Grande Oriente d’Italia ci ha commosso per l’impegno l’impegno finanziario e la celerità con cui hanno realizzato i’impianto di illuminazione del nostro stadio. Ora i nostri ragazzi dopo lo studio possono allenarsi nelle ore buie unendo l’utile per il lavoro e lo studio con il dilettevole per il calcio. Oggi sono qui  per festeggiare insieme i protagonisti di questa iniziativa che si sono prodigati con impegno costante e personale per rendere celere l’opera. Abbiamo con noi il Gran Maestro Stefano Bisi, presidente del Collegio circoscrizionale dell’Umbria Castiglione e il vice presidente Vasselli insieme a tanti membri dell’Ordine ai quali va il nostro caloroso ringraziamento. Interpretando il sentimento di tutti voglio rivolgere al Grande Oriente d’Italua la parola più semplice ma la più bella che si possa pronunciare dal profondo del cuore: Grazie, Grazie, Grazie! Doverosamente voglio anche sottolineare l’impegno profuso dall’amministrazione comunale di Norcia per aver facilitato l’iter dell’autorizzazione e aver fatto di tutto per risolvere i problemi di natura burocratica. Voglio anche ringraziare la FIGC di Perugia che ci ha sostenuto sotto l’aspetto morale, logistico ed anche economico”.
L’intervento del Sindaco Nicola Alemanno
Il sindaco Nicola Alemanno ha voluto subito sottolineare l’importanza dell’evento per la comunità nursina e la squadra di calcio. “È una grande giornata di festa Stefano – ha detto rivolgendosi al Gran Maestro Bisi -che arriva a compimento di un lungo percorso. Sembrava più facile all’inizio si è rivelata molto più complesso di come lo immaginavamo anche perché anche perché l’opera realizzata dal Grande Oriente d’Italia e’ importante è significativa e il vice presidente Cataldi ne ha tracciato e delineato in modo compiuto tutti gli aspetti”.
La Banda di Norcia presente all’evento
” Per Norcia -ha aggiunto il sindaco- è una giornata importante, ci sono tante presenze, fra cui quella del presidente della Regione Catiuscia Marini e c’è il braccio destro del Cspo della protezione civile dottor Marco Guardabassi a testimoniare quanto importante possa essere una giornata come questa. I nostri ragazzi hanno sofferto tantissimo per tornare alla normalità. Il Grande Oriente d’Italia ci ha accompagnato in diverse occasioni in questo difficilissimo anno e ci ha fatto sentire costantemente la propria vicinanza e va ringraziato per questa luce che ha dato alla nostra comunità”.
Al microfono la Presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini
Molto sentito l’intervento del presidente della Regione Catiuscia Marini che ha chiuso il suo discorso di ringraziamento con queste significative parole: “Benvenuti ai membri del Grande Oriente d’Italia e al Gran Maestro, il mio non è un ringraziamento formale ma sentito in rappresentanza di una comunità, del ruolo che abbiamo avuto nell’emergenza e oggi nella gestione della ricostruzione. La luce e’ un simbolo per tanti di noi e’ il simbolo della ripartenza, della speranza, dell’autonomia e del sapere critico, il simbolo della luce che dev’essere accesa per ragionare sulle cose che dobbiamo fare e farle in maniera consapevole. Questo intervento che il Goi ha fatto è un contributo al ritorno alla normalità. Vi sono grata per la sensibilità, per l’attenzione per la modalità. Grazie al Grande Oriente d’Italia. Grazie ad una Istituzione che rappresenta alcuni dei pilastri sui quali si fonda no i valori di questa Italia democratica, repubblicana, costituzionale che nella quotidianità ogni tanto sottoponiamo a scosse ma alcuni pilastri fondamentali la reggono in piedi, alcune colonne portanti. Grazie”.
Prende la parola il Gran Maestro
Il Gran Maestro Bisi ha ribadito la ferma volontà e lo spirito di un’iniziativa solidale per i ragazzi di Norcia che e’ stata portata avanti con grande impegno sin dall’inizio per ridare la luce della speranza ai giovani calciatori ed a tutta la comunità umbra.“Oggi siamo veramente felici – ha detto il Gran Maestro Bisi  – per aver ridato il sorriso e la possibilità di allenarsi e giocare la sera, dopo gli impegni scolastici, a tutti questi ragazzi. E ringrazio di cuore il sindaco Nicola Alemanno e la sua Giunta per aver seguito con grande attenzione il complesso iter burocratico per realizzare l’impianto. Dietro un pallone c’è gioia, c’è vita, c’è solidarietà, c’è una comunità che va incoraggiata e sostenuta dopo i disagi e le problematiche del terremoto che ha colpito pesantemente anche Norcia e che certamente non sono finite, anzi tutt’altro. Noi liberi muratori nel nostro piccolo abbiamo voluto donare l’impianto di illuminazione e quindi dare la luce a questi ragazzi anche per il bel messaggio che questo simbolo rappresenta per noi e per tutti gli uomini”.
Il Gran Maestro con il campione del mondo Marcpo Matderazzi
“Lo sport e la scuola  -ha proseguito Bisi- sono due fattori che aiutano le giovani generazioni a crescere e noi dobbiamo aiutare ed incentivare i loro sforzi così come abbiamo fatto anche con la Scuola del Coraggio che premierà gli studenti che si sono maturati l’estate scorsa con cento e lode in condizioni difficili nelle zone terremotate. Oggi Norcia e’ più illuminata, almeno nell’attività sportiva e mi auguro che lo diventi presto anche per quanto riguarda altre problematiche. Forza ragazzi e Forza Norcia”.
Il momento dell’ancensione delle luci
Tutti insieme
Il Gran Maestro ha ringraziato tutti coloro che si sono adoperati per la realizzazione dell’impianto: dalla ditta Effetto Luce di Recanati nel suo titolare Vanni Alisei, all’architetto Marco Vignoni che ha seguito passo passo i lavori, l’ingegnere Francesco Montagnani che ha redatto il progetto tecnico, la ditta Fabrizio Ulivucci di Norcia che ha realizzato lo scavo, l’architetto Lanfranco Rossi per l’omologazione dell’impianto e i dipendenti dell’Ufficio Tecnico comunale Livio Angeletti ed Elisabetta Cosetti.
Lo svelamento della targa
Subito dopo c’è stato il momento più atteso con l’accensione dell’impianto d’illuminazione e la scopertura di una targa a ricordo dell’iniziativa del Grande Oriente d’Italia. E’ stato il momento in cui tanti ragazzini si sono riversati sul campo a calciare il pallone e c’è stato anche il simpatico siparietto fra il Gran Maestro Bisi in versione rigorista e il sindaco Alemanno in quello di portiere. E’ stato sicuramente il più bel gol segnato ed applaudito a lungo da tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione dell’impianto di illuminazione. Ha vinto Norcia, ha vinto lo Sport.(ADR)
Il rigore del Gran Maestro

mercoledì 29 novembre 2017

Taranto, i 110 dieci anni della Loggia “Giulio Cesare Vanini” n° 44


In 110 anni l’Italia ha attraversato stagioni buie e periodi esaltanti: due guerre mondiali, in mezzo il ventennio fascista, il boom economico e la contestazione, il sogno dorato degli anni ’80, la crisi politica dei ’90 e, infine, le aspettative del nuovo millennio. Più di un secolo che la Loggia “Giulio Cesare Vanini” n. 44 all’Oriente di Taranto ha attraversato per intero, senza fermare mai il suo percorso di ricerca della luce iniziatica.
Un traguardo da celebrare, quindi, quello dei 110 anni di vita ininterrotta, come fatto dalla loggia ionica che il 31 ottobre ha dato appuntamento ai fratelli dell’istituzione nella basilica sconsacrata del relàis Histò di Taranto, per una tornata rituale dedicata a un tema di sicuro interesse. Se il secolo e più di vita non fosse stato un primato, sicuramente lo è stato aver scelto il titolo distintivo “Giulio Cesare Vanini”, unica loggia al mondo a portare il nome del filosofo eretico nato a Taurisano, in provincia di Lecce, martire del libero pensiero arso a Tolosa nel 1619.
Tema che ha calamitato l’interesse del Fr. Stefano Bisi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, che ha raccolto l’invito a partecipare esteso dal Maestro Venerabile della loggia “Giulio Cesare Vanini”, il Fr. Franco Anelli. A prendere posto all’Oriente con lui c’erano anche il Fr. Pasquale La Pesa, Secondo Gran Sorvegliante del GOI, il Fr. Claudio Bonvecchio, Grande Oratore del GOI, il Fr. Enzo Liaci, Gran Tesoriere Aggiunto del GOI, i Fr.lli Ufficiali di Gran Loggia Angelo Scrimieri e Piero De Angelis e i Fr.lli Giudici della Corte Centrale del GOI Giancarlo Petrillo ed Elio Franco, i Fr.lli Consiglieri dell’Ordine Mario Saccomanno, Antonio Micella e Maurizio Manfredonia, il presidente del Collegio Circoscrizionale dei MM.VV. di Puglia, il Fr. Luigi Fantini, più numerosi Dignitari, Garanti di Amicizia e Maestri Venerabili provenienti dagli Orienti di tutta la Puglia e non solo.
Insomma, una presenza cospicua e qualificata, anche tra le colonne gremite di fratelli (circa 170), che durante una cerimonia suggestiva e impeccabile ha tributato il giusto merito alla loggia “Giulio Cesare Vanini”, frutto non solo del tempo trascorso dalla sua fondazione, ma soprattutto del compito che si è idealmente data: essere custode della tradizione. Un bene, questo, che i fratelli della loggia “G. C. Vanini” si sono passati tra di loro decennio dopo decennio, in quell’incessante lavoro di perfezionamento che ha citato anche il Gran Maestro Bisi, ricordando il profondo valore dell’istituzione, che accomuna estrazioni, culture, ceti differenti intorno ai valori dell’uguaglianza, della fratellanza e della libertà. La stessa, quest’ultima, cui Vanini volle ispirare pensiero e vita. La sua figura, granitica, per alcuni versi satirica nei confronti del potere ecclesiastico, certamente di volontà incrollabile, è emersa dal puntuale lavoro svolto dal Fr. Mario Carparelli (gli dedichiamo ampio spazio nelle pagine seguenti), studioso del filosofo salentino. Vanini ne è uscito come “campione del dubbio”, esercizio che identifica i massoni nel loro percorso iniziatico, pur ravvisandosi in lui un’autonomia di ragionamento rispetto al metodo esoterico.
Certamente Vanini va affiancato alla figura di Giordano Bruno, alla sua stregua riconosciuto e stimato dai più grandi pensatori dei secoli successivi, più di quanto accada oggi. La stessa intitolazione della loggia nel 1907 è conferma di questa fama, seppur le ragioni di quella scelta appaiano ancora parzialmente avvolte nel mistero. Il Fr. Carparelli ha scovato indizi utili a diradare queste nebbie, anche per capire se sia stata la storia del filosofo a ispirare il rigore speculativo della loggia o se fosse una peculiarità preesistente.
Valore, tuttavia, che ha segnato generazioni di massoni e che si è palesato agli occhi dei fratelli presenti durante la cerimonia nell’immagine del commosso abbraccio tra il M.V. Anelli e il presidente Fantini, che della loggia “G. C. Vanini” è fratello, come lo sono stati suo padre e suo nonno. Un legame oltre il tempo, come il nodo d’amore che la loggia ha scelto come simbolo distintivo e che campeggia sul dono che il M.V. ha consegnato a tutti i fratelli presenti all’Oriente: una “capasa”, contenitore “capace” delle ricompense che merita il buon massone.
Come la gioia di una celebrazione che ha lasciato nei cuori dei fratelli più del ricordo di un anniversario: la consapevolezza di esser parte di una catena che trascende spazio e tempo, la soddisfazione di aver lavorato per il bene e il progresso dell’umanità.

venerdì 24 novembre 2017

Massoneria ed Europa.




Nel trecentesimo anniversario della nascita della Massoneria moderna, avvenuta a Londra il 24 giugno 1717, un gruppo di studiosi ripercorre la storia di una Istituzione le cui vicende sono intimamente connesse al divenire d'Europa e del Mondo. Dalla complessa questione delle origini della Massoneria al ruolo da essa svolto nelle grandi rivoluzioni dell'età moderna e nella fase culminante dell'affermazione della civiltà europea, dagli snodi cruciali dei rapporti col movimento operaio e socialista, della Grande Guerra e dell'avvento dei totalitarismi sino alle vicende più recenti, 300 anni di storia della Massoneria europea sono ripercorsi in un volume che approfondisce altresì i rapporti della Libera Muratoria con la Tradizione esoterica, con la cultura musicale e con le fedi religiose. Il tutto in pagine a cura di accademici e noti specialisti che coniugano il rigore dell'argomentazione critica con la linearità e la scioltezza della trattazione di un'opera che si rivolge non solo agli studiosi ma anche al vasto pubblico dei non specialisti. Bonanno editore.

mercoledì 15 novembre 2017

Il Grande Oriente d'Italia da Milano: «Fra trecento anni ci saremo ancora». Intanto i Fratelli Rizzo e Signorello, gli Assessori di Castelvetrano, sono prosciolti da ogni accusa. Ma la stampa non lo dirà


A Milano si è anche presentata l'attività degli Asili Notturni

La tornata a logge riunite della Lombardia tenutosi qualche giorno fa a Milano è stata anche l’occasione per tornare sulle ‘persecuzioni’ della Commissione Antimafia e sulle fake news alimentate da carta informazione (argomento che sarà a sua volta oggetto di un seminario con Alessandro Cecchi Paone). Sulla condotta antidemocratica ed illiberale di Rosy Bindi è intervenuto tra gli altri il presidente del Collegio Circoscrizionale dei MMVV della Lombardia. «Citando Claudio Bonvecchio, siamo gli autentici aristocratici del pensiero.  E cresciamo perché abbiamo un progetto che non teme il tempo. Per questo ci attaccano, ci denigrano. Abbiamo subito inchieste giudiziarie che si sono rivelate di cartapesta. Vinceremo questa battaglia. Fra trecento anni ci saremo ancora. Ma degli uomini che ci vogliono male non ci sarà più nessuno e la memoria dell’uomo non ne conserverà traccia».
Quintino Paola: «L’Amministrazione comunale di Castelvetrano venne sciolta per infiltrazioni mafiose e 14 amministratori pubblici dichiarati ineleggibili, impresentabili. Tra loro anche due nostri Fratelli: gli assessori Giuseppe Rizzo e Mimmo Signorello. La loro grave colpa: essere Massoni. Ma il Tribunale di Marsala li ha prosciolti da ogni accusa. Ora sono di nuovo eleggibili, presentabili. Appartenere al Goi non è reato. Gli elenchi, ha detto recentemente un magistrato parlando qui da voi, a Milano, non si sequestrano a nessuno. Perché, come diceva Giovanni Falcone, il sospetto è l’anticamera della calunnia».
«Mi piace la guerra in trincea», ha concluso il GM Stefano Bisi, «e la faccio come la fece mio nonno Pietro a Vittorio Veneto esattamente 100 anni fa. Allora c’era il sogno risorgimentale, oggi c’è il sogno della nostra dignità di Liberi Muratori. Io non tremo».

Fonte: GOI

Tornate a logge riunite della Lombardia il 12 novembre. Il Gran Maestro: “Nessuno fermerà il vento della libertà”


Il “Il vento del Goi soffierà per sempre. Nessuno fermerà il vento della libertà”. Con queste parole Stefano Bisi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, ha concluso il suo intervento durante la Tornata a Logge riunite della Lombardia, tenutasi domenica 12 novembre 2017 all’hotel Melià di Milano.
I lavori, condotti dalla Rispettabile Loggia Leonessa Arnaldo all’Oriente di Brescia, insieme alle altre Rispettabili Logge della Provincia di Brescia (Fraglia Ed Stolper, Minerva e Giuseppe Zanardelli), si sono svolti intorno al tema chiaro e molto attuale, “Essere Liberi Muratori oggi, tra realtà geografica e realtà politica”.
Alla Tornata, alla quale sono stati presenti oltre seicento fratelli divisi tra le Colonne ed un Oriente gremitissimo, hanno anche preso parte: il Gran Maestro Onorario Massimo Bianchi, il Grande Oratore Claudio Bonvecchio, il Gran Segretario Michele Pietrangeli, i Grandi Tesorieri Aggiunti Enzo Liaci e Giuseppe Trumbatore, il Presidente degli Architetti Revisori Emanuele Melani, il Rappresentante in Gran Giunta del Consiglio dell’Ordine Fabrizio Celani, i Presidenti dei Collegi Circoscrizionali di Abruzzo, Emilia – Romagna, Liguria, Piemonte, Puglia, Toscana, Veneto, Trentino Alto Adige, l’ex Gran Maestro della Gran Loggia della Svizzera Alpina Alberto Menasche accompagnato dal Primo Gran Sorvegliante Giorgio Grandini, l’ex Deputato Gran Maestro della Gran Loggia di Turchia Ahmet Unan Erman.
I Fratelli hanno avuto la rara opportunità di ascoltare testimonianze di profilo alto e, per certi versi, drammatiche.
“Sì, essere Massoni in Calabria e in Sicilia è più difficile. Ma vorrei ricordare che la nostra terra è la terra di Giovanni Gentile”. Così Quintino Paola, Maestro Venerabile della Loggia Francisco Ferrer n. 908 all’Oriente di Castelvetrano. “Noi” ha continuato “siamo portatori di tolleranza e di accoglienza: l’anno scorso Stefano Bisi, il nostro Gran Maestro, venne a donare 100 tende, a nome del Goi, al campo profughi collegato a Libera: un po’ di sollievo a esseri umani che dormivano al freddo. Don Ciotti dovette correggere il tiro di quelle brutte parole che aveva rivolto alla Massoneria” . Quintino Paola ha ricordato quanto veemente sia stato l’attacco della Commissione antimafia e della sua Presidente Rosy Bindi. “Per due volte il Gran Maestro ha detto no alla consegna degli elenchi del Goi di Calabria e di Sicilia. L’Amministrazione comunale di Castelvetrano venne sciolta per infiltrazioni mafiose e 14 amministratori pubblici dichiarati ineleggibili, impresentabili. Tra loro anche due nostri Fratelli: gli assessori Giuseppe Rizzo e Mimmo Signorello. La loro grave colpa: essere Massoni. Ma il Tribunale di Marsala li ha prosciolti da ogni accusa. Ora sono di nuovo eleggibili, presentabili. Appartenere al Goi non è reato. Gli elenchi, ha detto recentemente un magistrato parlando qui da voi, a Milano, non si sequestrano a nessuno. Perché, come diceva Giovanni Falcone, il sospetto è l’anticamera della calunnia”.
Della sofferenza e delle difficoltà dei Liberi muratori in un Paese con la democrazia incerta, dove sono confusi i confini tra politica e religione, ha parlato Ahmet Unan Erman, ex Gran Maestro e Grande Oratore della Gran Loggia di Turchia: “La Turchia, che Mustafa Kemal Atatürk aveva trasformato in un eden di laicità e di modernità” ha detto Erman, sta diventando un regime musulmano, nella palude del Medio Oriente e con rapporti difficili, sempre più difficili, con gli Stati confinanti. Gli Stati Uniti non ci concedono più il visto e le nazioni europee boicottano la nostra economia. Con l’Italia il rapporto è sempre stato di amore odio, più amore che odio: ci assomigliamo. E storicamente il Goi lo abbiamo fattivamente al nostro fianco. Suggerisco a questo proposito di leggere il libro di Eleonora Locci, Massoneria nell’Impero Ottomano”.  Non è semplice, dunque, neanche in Turchia essere Massoni oggi. “In effetti” ha detto ancora Erman “ siamo un po’ passivi. Il governo turco per ora non ci sta facendo nulla. D’altro canto noi stiamo molto sotto traccia. Dobbiamo uscire tutti dall’impasse, per farlo io credo che in questi momenti difficili sia fondamentale aiutarci tra Fratelli difendendo fino in fondo i diritti umani. Come mio padre volle che fosse scritto nella sua lapide: se in un Paese sconosciuto esiste un solo uomo i cui diritti non si rispettano, quella persona sono io”.
Forte, ma equilibrato, è stato l’intervento del Fr. Tonino Salsone, Presidente del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili della Lombardia: “Il 24 giugno scorso la Massoneria Universale ha compiuto 300 anni di vita e una doppia pagina del quotidiano Il Giorno lo ha ricordato benissimo. Tante sono state le manifestazioni, i convegni e le iniziative svolte. Penso a Varese, a Cremona, a Pavia, a Como. Sabato 18 novembre continueremo le celebrazioni a Brescia. Il 30 settembre scorso il convegno sulle libertà civili a Milano.
Ma non è tutto. “Il prossimo tre dicembre” ha proseguito Tonino Salsone, “al Conservatorio di Milano un evento eccezionale: l’incontro tra le Arti e la Libera Muratoria, con momenti di cultura condotti da Alessandro Cecchi Paone che, in quell’occasione, realizzerà anche un’intervista pubblica al Gran Maestro Stefano Bisi. Perché vedete Carissimi Fratelli, la Massoneria è un’istituzione in controtendenza: siamo attrattivi. E cresciamo. Stiamo con i più deboli, difendiamo la libertà. Abbiamo un Gran Maestro che va a Scampia. Come dice il Grande Oratore Claudio Bonvecchio: siamo gli autentici aristocratici del pensiero. E cresciamo perché bbiamo un progetto che non teme il tempo. Per questo ci attaccano, ci denigrano. Abbiamo subito inchieste giudiziarie che si sono rivelate di cartapesta. Vinceremo questa battaglia. Fra trecento anni ci saremo ancora. Ma degli uomini che ci vogliono male non ci sarà più nessuno e la memoria dell’uomo non ne conserverà traccia”, ha concluso Tonino Salsone.
Una verve particolarmente sintetica e battagliera quella di Claudio Bonvecchio, Grande Oratore del Grande Oriente d’Italia. “Noi siamo in tanti” ha detto Bonvecchio “ e rappresentiamo un esercito in marcia. Un esercito della pace che guarda oltre. Che combatte per il progresso dell’Umanità e per scavare profonde gallerie al vizio. E abbiamo la fortuna di avere una guida sicura, senza spocchia, senza protagonismo. Lo ringraziamo per la forza che ci da. E dobbiamo augurarci che continui a essere la nostra guida. Possiamo considerarci leader nella Massoneria europea, con i beni preziosi della Fratellanza e del coraggio. Siamo tutti siciliani, siamo tutti turchi”.
Prima che la parola passasse al Gran Maestro Stefano Bisi, vi sono stati i saluti della Gran Loggia Svizzera Alpina, che si è dichiarata al fianco del Goi in caso di necessità, della Gran Loggia nazionale francese, la consegna di alcune onorificenze e l’intervento del Gran Maestro Onorario del Goi Massimo Bianchi che ha ricordato come il Goi sia l’unica istituzione dove l’età media si abbassa e gli iscritti aumentano.
“Mi piace la guerra in trincea” ha detto Bisi “e la faccio come la fece mio nonno Pietro a Vittorio Veneto esattamente 100 anni fa. Allora c’era il sogno risorgimentale, oggi c’è il sogno della nostra dignità di Liberi Muratori. Io non tremo”.  Evidente il riferimento del Gran Maestro agli attacchi portati alla nostra Istituzione da settori della politica e dalla Commissione antimafia presieduta da Rosy Bindi. “Io non consegnerò, non consegnerò, non consegnerò gli elenchi in cambio del mio proscioglimento!!! A fianco ho tanti Fratelli. E sono sicuro che ci saranno anche il 21 dicembre, giorno del solstizio d’inverno, che spero illumini la giudice che deve decidere se devo affrontare un processo”. Il Gran Maestro ha raccontato un episodio molto toccante dal quale, ha spiegato, ha preso molta forza per andare avanti, per combattere. “L’anno scorso, qui a Milano, un Fratello mi consegnò una lettera. Mi piace leggere le lettere dei Fratelli. Vado via sempre con le tasche della giacca piene dei loro messaggi. Ebbene, quel Fratello mi raccontava la sua storia: il fallimento dell’ azienda, il repentino cambio di tenore di vita, la fuga della moglie, la malattia. La leggevo in aereo mentre andavo in Calabria. La mia vicina di viaggio rimase colpita dall’espressione della mia faccia. Quella lettera mi ha dato la forza di andare avanti per difendere tutti noi. Quella lettera è stata un inno alla vita. Il Goi c’è e ci sarà sempre, perché ci siamo tutti noi in catena d’unione. Non ci sconfiggeranno i fanatici del terzo millennio se non ci facciano male da soli a causa della malattia di alcuni Fratelli: la sindrome del Tafazzismo. Ma non è contagiosa”. Contagiosa, invece, è la voglia di fare. “Valorizzeremo le cose belle che portiamo avanti” ha detto ancora Bisi “i nostri amici nel mondo, noi stessi. Chi ci guarda sa distinguere il grano dalla gramigna. Sono stato a Scampia: c’è una libreria che spaccia cultura. È nata una speranza tra le Vele.  Il fanatismo è il male del nostro tempo. Noi no, noi non siamo come loro e guardiamo con attenzione chi ci denigra. Noi sappiamo abbracciare, ma sappiamo anche colpire. Chi ripagherà i due Fratelli assessori di  Castelvetrano prosciolti da tutto e dichiarati presentabili dal Tribunale perché essere Massoni non significa essere mafiosi? Chi risarcirà Giuseppe Rizzo e Mimmo Signorello?” Infine l’imprinting per il futuro, la parola d’ordine :”Il Goi, con i suoi 23 mila Fratelli, con la ritualità fatta bene, con i convegni, non ha nulla da invidiare a nessuno”.
Infine, durante la Tornata il Gran Maestro ha insignito dell’Onorificenza Giordano Bruno il Fratello Antonio Bellino, Maestro Venerabile della R. L. Prospero Moisè Loria all’Or. di Milano e Gran Rappresentante del GOI, mentre il Presidente della Circoscrizione lombarda ha consegnato la medaglia del Collegio della Lombardia al Maestro Venerabile officiante (Angelo Ghiroldi) ed ai Maestri Venerabili coadiuvanti (Matteo Apostoli, Giovan Battista Inversini, Antonio Gallo). (di Marco Gregoretti)

giovedì 9 novembre 2017

A Brescia la Loggia Leonessa Arnaldo n° 951 ha festeggiato i 40 anni


Il giorno 4 novembre la loggia Leonessa Arnaldo n.951  di Brescia, per festeggiare i 40 anni dalla fondazione, ha organizzato, nel prestigioso contesto dell’Hotel Vittoria, il convegno “Sulle tracce della Massoneria bresciana: luoghi, monumenti, personaggi”. Il convegno, al quale sono intervenuti il Maestro venerabile della officina, Angelo Ghiroldi, il giornalista Massimo Tedeschi, l’architetto Andrea Canclini, il Presidente del Collegio Circoscrizionale della Lombardia,  Antonino Salsone e il Grande Oratore del Grande Oriente. Claudio Bonvecchio, era aperto al pubblico e, anche grazie all’ampia pubblicità dedicatagli dalla stampa locale, ha riscosso un notevole interesse, concretizzatosi con una folta partecipazione da parte della cittadinanza. Il convegno vuole essere il punto di partenza di un progetto di apertura verso la città che vedrà ulteriori iniziative volte a stabilire un costruttivo dialogo tra le parti che proprio questo evento ha dimostrato essere possibile. In questa ottica è stato scelto l’argomento trattato che ha voluto spiegare come la presenza massonica a Brescia abbia più di duecento anni di vita e abbia, in questi due secoli, contribuito in modo significativo alla vita cittadina.



venerdì 3 novembre 2017

Ernesto Teodoro Moneta, il Nobel dimenticato


Ernesto Teodoro Moneta


Ernesto Teodoro Moneta ( 20/09/1833-10/02/1918) Garibaldino e Patriota, combattente delle guerre di indipendenza e giornalista quale direttore per lunghi anni del quotidiano “Il Secolo”. E’ stato l’unico Premio Nobel per la Pace italiano. Un progetto di pace internazionale, il suo, collegato proprio a questa formazione risorgimentale, nella convinzione che il costituirsi di libere comunità nazionali guidate da istituzioni rappresentative sfociasse inevitabilmente nell’ armoniosa, appunto, pacifica convivenza tra i popoli.

Del resto, la stagione in cui si svolse il suo ruolo di infaticabile propugnatore del movimento pacifista sembrò confermare un simile obbiettivo: nessun conflitto turbò i paesi del vecchio Continente nel trentennio a cavallo tra Ottocento e Novecento, mentre si andavano consolidando gli stati frutto delle aspirazioni nazionali dei precedenti decenni. Nel 1887 Moneta fonda “Unione Lombarda per la Pace” e la “ Società per la Pace e Giustizia Internazionale”.

Nel 1898, dopo 30 anni alla direzione del “Il Secolo”, fonda la rivista: “La Vita Internazionale” rivolta a sollecitare un diretto impegno verso l’obbiettivo pacifista fino al raggiungimento nel 1907 del Premio Nobel.

“Il Premio Nobel Dimenticato” è il titolo del Convegno organizzato dalla Loggia “ Missori Risorgimento” N 640 all’Oriente di Milano che si terrà sabato 25 Novembre 2017 alle ore 10.00 presso la Casa Massonica di Milano, che per l’occasione ha invitato ad intervenire i seguenti relatori: Prof. Marco Cuzzi, Dott. Sandro Zarcone, Prof. Annita Garibaldi Jallet, Prof. Claudio Bonvecchio.Coordinatore e Moderatore: Francesco Maria Rabazzi

Per info: segreteria@goilombardia.it.

Fonte: GOI

giovedì 2 novembre 2017

Massoneria: passato, presente e futuro. Appuntamento il 9 novembre a Parma


“Massoneria: passato, presente e futuro” è il titolo dell’intervento che il Grande Oratore Claudio Bonvecchio terrà il 9 novembre a Parma in occasione dell’inaugurazione dell’Accademico dell’Università Popolare. L’evento è in programma per le ore 17  presso l’Istituto Storico della Resistenza e dell’ età contemporanea (Vicolo delle Asse,5). Interverranno Filippo Fritelli, presidente della Provincia di Parma e il presidente dell’Università Popolare, Italo Comelli, che presenterà i corsi.
ALLEGATI

Il Premio Nobel dimenticato. il 25 novembre a Milano incontro dedicato al patriota e garibaldino Ernesto Teodoro Moneta


Ernesto Teodoro Moneta ( 20/09/1833-10/02/1918) Garibaldino e Patriota, combattente delle guerre di indipendenza e giornalista quale direttore per lunghi anni del quotidiano “Il Secolo”. E’ stato l’unico Premio Nobel per la Pace italiano. Un progetto di pace internazionale, il suo, collegato proprio a questa formazione risorgimentale, nella convinzione che il costituirsi di libere comunità nazionali guidate da istituzioni rappresentative sfociasse inevitabilmente nell’ armoniosa, appunto, pacifica convivenza tra i popoli.
Del resto, la stagione in cui si svolse il suo ruolo di infaticabile propugnatore del movimento pacifista sembrò confermare un simile obbiettivo: nessun conflitto turbò i paesi del vecchio Continente nel trentennio a cavallo tra Ottocento e Novecento, mentre si andavano consolidando gli stati frutto delle aspirazioni nazionali dei precedenti decenni. Nel 1887 Moneta fonda “Unione Lombarda per la Pace” e la “ Società per la Pace e Giustizia Internazionale”.
Nel 1898, dopo 30 anni alla direzione del “Il Secolo”, fonda la rivista: “La Vita Internazionale” rivolta a sollecitare un diretto impegno verso l’obbiettivo pacifista fino al raggiungimento nel 1907 del Premio Nobel.
Il Premio Nobel Dimenticato” è il titolo del Convegno organizzato dalla Loggia “ Missori Risorgimento” N 640 all’Oriente di Milano che si terrà sabato 25 Novembre 2017 alle ore 10.00 presso la Casa Massonica di Milano, che per l’occasione ha invitato ad intervenire i seguenti relatori: Prof. Marco Cuzzi, Dott. Sandro Zarcone, Prof. Annita Garibaldi Jallet, Prof. Claudio Bonvecchio.Coordinatore e Moderatore: Francesco Maria Rabazzi
Per info: segreteria@goilombardia.it”
ALLEGATI

giovedì 26 ottobre 2017

Massoneria: passato, presente e futuro. Appuntamento il 9 novembre a Parma


“Massoneria: passato, presente e futuro” è il titolo dell’intervento che il Grande Oratore Claudio Bonvecchio terrà il 9 novembre a Parma in occasione dell’inaugurazione dell’Accademico dell’Università Popolare. L’evento è in programma per le ore 17  presso l’Istituto Storico della Resistenza e dell’ età contemporanea (Vicolo delle Asse,5). Interverranno Filippo Fritelli, presidente della Provincia di Parma e il presidente dell’Università Popolare, Italo Comelli, che presenterà i corsi.



ALLEGATI

Persone e Libertà nel terzo Millennio. Evento questa sera a Milano


Persone e Libertà nel terzo Millennio. E’ questo il tema dell’incontro che si terrà oggi, 26 ottobre,  a Milano nella sala degli Affreschi della Società Umanitaria alle ore 18. Ha organizzato l’evento la loggia I Nuovi Cavalieri di Scozia  n. 34 , che,  prendendo spunto dalla propria storia che affonda le radici nel 1911, intende proporre e stimolare il dibattito sui diritti civili in Italia.
L’officina, che ha vissuto l’abbattimento delle colonne imposto dal regime fascista ma ha continuato ad esistere ed alla nascita dello stato democratico ha ripreso a lavorare, sente più che mai oggi, in questo momento di grande confusione sui Diritti dell’Uomo,  la necessità di promuovere un approfondimento sul valore sociale della “Libertà”, guardato soprattutto sotto il profilo delle “Libertà civili”, valori su cui la Libera Muratoria Universale poggia la sua stessa essenza. Interverranno Nicola Sorrentino (Maestro Venerabile della loggia I nuovi cavalieri di Scozia 34), Corrado Augias (Libertà ch’è sì cara…), Marco Cappato (Non violenza e Libertà civili), il Gran Maestro Aggiunto Santi Fedele (Dallo Statuto albertino alla Costituzione repubblicana), Salvatore Veca (Dalla libertà di pensiero al sistema delle libertà). Concluderà Claudio Bonvecchio, Grande Oratore del Grande Oriente.
ALLEGATI

venerdì 20 ottobre 2017

Il Premio Nobel dimenticato. il 25 novembre a Milano incontro dedicato al patriota e garibaldino Ernesto Teodoro Moneta


Ernesto Teodoro Moneta ( 20/09/1833-10/02/1918) Garibaldino e Patriota, combattente delle guerre di indipendenza e giornalista quale direttore per lunghi anni del quotidiano “Il Secolo”. E’ stato l’unico Premio Nobel per la Pace italiano. Un progetto di pace internazionale, il suo, collegato proprio a questa formazione risorgimentale, nella convinzione che il costituirsi di libere comunità nazionali guidate da istituzioni rappresentative sfociasse inevitabilmente nell’ armoniosa, appunto, pacifica convivenza tra i popoli.
Del resto, la stagione in cui si svolse il suo ruolo di infaticabile propugnatore del movimento pacifista sembrò confermare un simile obbiettivo: nessun conflitto turbò i paesi del vecchio Continente nel trentennio a cavallo tra Ottocento e Novecento, mentre si andavano consolidando gli stati frutto delle aspirazioni nazionali dei precedenti decenni. Nel 1887 Moneta fonda “Unione Lombarda per la Pace” e la “ Società per la Pace e Giustizia Internazionale”.
Nel 1898, dopo 30 anni alla direzione del “Il Secolo”, fonda la rivista: “La Vita Internazionale” rivolta a sollecitare un diretto impegno verso l’obbiettivo pacifista fino al raggiungimento nel 1907 del Premio Nobel.
Il Premio Nobel Dimenticato” è il titolo del Convegno organizzato dalla Loggia “ Missori Risorgimento” N 640 all’Oriente di Milano che si terrà sabato 25 Novembre 2017 alle ore 10.00 presso la Casa Massonica di Milano, che per l’occasione ha invitato ad intervenire i seguenti relatori: Prof. Marco Cuzzi, Dott. Sandro Zarcone, Prof. Annita Garibaldi Jallet, Prof. Claudio Bonvecchio.Coordinatore e Moderatore: Francesco Maria Rabazzi
Per info: segreteria@goilombardia.it”
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giovedì 19 ottobre 2017

Massoneria, convegno a Bergamo


Massoneria, convegno a Bergamo
Claudio Bonvecchio

BERGAMO — “La massoneria raccontata alla luce del sole”. E’ emblematico il titolo del convegno organizzato dalla fondazione movimento culturale Yurta (Mcy) per giovedì 19 ottobre alle 20:30 in sala Galmozzi di via Tasso 4 a Bergamo. 
Ospite sarà il filosofo Claudio Bonvecchio, grande oratore del Grande Oriente d’Italia. 
La serata é presentata da Laura Antonia Marino, consiglio di fondazione Mcy. Coordina il presidente di Mcy Carlo Scotti Foglieni.

300 anni di Massoneria, appuntamento a Como il 21 ottobre


Appuntamento a Como il 21 ottobre per festeggiare i 300 anni di Massoneria moderna. A organizzare l’evento che si terrà alle 16,30
presso l’Associazione Giosuè Carducci (Viale Felice Cavallotti, 7) le logge Acacia Magistri Cumacini n.1190, Rosa Commacina n. 1201, Quatuor Coronati 1422 e George Washington 1468. Dopo i saluti delle autorità, interverranno Alberto Longatti, che parlerà della Libera Muratoria a Como; Mario Conetti, che traccerà una storia della Massoneria moderna; Claudio Bonvecchio, Grande Oratore del Grande Oriente che si soffermerà sul ruolo della Massoneria nella società civile. Concluderà il Gran Maestro Stefano Bisi. Il dibattito sarà moderato dal presidente del Collegio della Lombardia, Antonino Salsone, Al termine concerto d’organo di Jacopo Brusa.