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giovedì 4 gennaio 2018

Lettera del Gran Maestro ai direttori dei giornali: “La quaestio massoneria ha assunto i crismi di una vera e propria crociata"


Gentile Direttore
Le scrivo questa lettera all’indomani della relazione della Commissione Antimafia sulle infiltrazioni mafiose nelle Logge delle diverse Obbedienze italiane per sottoporre ai lettori del suo autorevole quotidiano e all’opinione pubblica alcune necessarie e opportune riflessioni sul ruolo etico della Massoneria nella Società e sulla enorme gravità, a mio avviso, di alcune idee ispiratrici di proposte di legge che la stessa Commissione ha avanzato per porre una esorbitante ed allarmante Quaestio Massoneria che ha assunto di fatto piuttosto i crismi di una vera e propria crociata nei confronti dei liberi muratori alla luce degli intendimenti della presidente Rosy Bindi e delle possibili determinazioni legislative future che sono state proposte dai commissari.
In base ai numeri resi noti dopo il sequestro degli elenchi di Sicilia e Calabria al Grande Oriente d’Italia e ad altre tre Obbedienze sarebbero stati nell’arco temporale di 26 anni, 193 i soggetti indagati per fatti di mafia, in circa 350 procedimenti penali, e sei le persone che sono state condannate in via definitiva, mentre per altri 25 i procedimenti risulterebbero ancora in corso.
Per quanto riguarda poi il Grande Oriente d’Italia, la Comunione di cui sono il Gran Maestro dal 2014, queste figure risulterebbero due (un pensionato e un commercialista, di cui la Commissione non ha fornito i nomi opponendo motivi di privacy). Questi i numeri che, pur non sottovalutando affatto la questione e auspicando la via della Giustizia e della Verità, nella realtà credo si commentino subito da soli. Ma, lascio a Lei e ai lettori, ampia valutazione di giudizio e di visione del problema.
Secondo la Presidente Bindi e i membri dell’Antimafia, comunque questi numeri su un totale di 17.000 nomi passati al setaccio, basterebbero e/o sarebbero sufficienti per fare emergere un quadro a tinte fosche e preoccupante, per suffragare così l’equazione mafia-Massoneria e bollare a priori in modo infamante tanti onesti liberi muratori italiani.
Siamo nel Paese dei teoremi e dei sospetti, si sa, e basta poco per scatenare una inopportuna e pericolosa caccia al massone. Lo stesso Giovanni Falcone non a caso diceva che il sospetto è l’anticamera della calunnia. Noi ci siamo sempre opposti e ci opporremo da fedeli cittadini osservanti della Costituzione ai tentativi di creare una situazione di estremo disagio e di vera e propria ghettizzazione nei confronti di uomini di tutte le estrazioni sociali che hanno liberamente intrapreso la via iniziatica di Libertà, Uguaglianza e Fratellanza per l’elevazione personale e il miglioramento dell’Umanita’. Non certo per essere tacciati di collusioni con organizzazioni che sono lontane dal nostro Dna e dai nostri sani valori. Noi per primi abbiamo sempre condannato e condanniamo la Mafia e le criminalita che inquinano la Società e oscurano la Legalità.
Lo facciamo quotidianamente con le nostre azioni trasparenti dentro e fuori i Templi. Lo facciamo con la nostra solidarietà che ha portato la luce dell’impianto di illuminazione al campo di calcio di Norcia donato dall’Ordine ai ragazzi di questa area terremotata, e con le borse di studio ai maturandi delle scuole delle zone interessate dal Sisma che hanno studiato con coraggio, impegno e merito.
Ma, alla luce degli ultimi eventi, tornando nel merito della vicenda, la nostra trasparenza e le nostre note finalità, per certi politici sono lontani dalle loro idee e dal modo di vedere la Libera Muratoria qual essa veramente è. La Massoneria e i suoi membri restano per questi filosofi del pregiudizio, entità sospette e segrete, dedite a chissà quali trame occulte e con l’aggravante – non provata – della presunta infiltrazione mafiosa. Al di là di quelle che possono essere le convinzioni altrui, entrare in Massoneria non è affatto facile e scontato, i controlli sono estremamente rigorosi e non legati solo all’ingresso nell’Istituzione.
La nostra riservatezza eguale a quella di tutte le associazioni, non può essere fatta sconfinare in modo arbitrario e falso nell’accusa di segretezza. Ora l’onorevole Bindi e i membri dell’Antimafia propongono l’assoluta necessità di un intervento legislativo che vieti esplicitamente la segretezza delle associazioni. Ma lo fanno con toni, modi e soprattutto analogie di leggi fasciste che non esito a definire aberranti e inquietanti per chi ha a cuore la Storia, il sangue versato per la Libertà e la Democrazia. Questo è scritto nella relazione: “Non si vuole di certo auspicare il ripristino delle disposizioni fasciste sopra riportate, seppure, non va dimenticato che, accanto a coloro che perseguivano evidenti volontà illiberali, insigni giuristi apprezzavano tali normative che, per l’eterogenesi dei fini tipica delle leggi, garantivano comunque un sistema di conoscenza e di trasparenza”. Ebbene queste norme fasciste andrebbero tristemente rispolverate e fatte proprie oggi per mettere in riga la Massoneria, quella stessa Massoneria che il Fascismo colpi duramente sopprimendola. Il solo Gramsci con un discorso celebre si alzò in difesa del libero pensiero e della Libertà. Tutti quanti sappiamo cosa è accaduto dopo e quanto è costato il ritorno alla Democrazia.
Gli odierni sostenitori di questo grave e allarmante richiamo al passato vogliono riutilizzare questa legge per “trasparenza e conoscenza”. Ma, in realtà, dietro la loro reclamata e declamata azione c’è il fine di mettere i massoni in un recinto. Dovranno esibire il loro status per legge e essere messi costantemente all’angolo. Chissà se in seguito potranno insegnare nelle scuole e nelle università o concorrere per posti pubblici? Quando si inizia con questi fini si può arrivare ovunque. Ecco perché, caro Direttore, mi sono permesso di sottoporle questa lettera che è anche un campanello d’allarme. Perché la Democrazia e il libero pensiero sono un bene di tutti e non di parti o visioni politiche.
E dopo i liberi muratori potrebbe toccare ad altri soggetti essere destinatari di quella pregiudizievole attenzione che se non equilibrata può portare allo spegnimento della luce della ragione e al triste passato.
Cordiali Saluti
Stefano Bisi
Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia

Massoneria: Goi, si vogliono reintrodurre leggi fasciste/Ansa


++ Massoneria:Goi,si vogliono reintrodurre leggi fasciste ++
Gran maestro Bisi,in grave pericolo democrazia e libero pensiero (ANSA) – ROMA, 22 DIC – “Siamo seriamente preoccupati. In Italia qualcuno vuole riportare indietro le lancette della storia reintroducendo di fatto leggi fasciste e illiberali soprattutto contro i massoni. Come denunciò Antonio Gramsci, può essere l’inizio di un pericoloso ritorno al passato. È in grave pericolo innanzitutto la democrazia e il libero pensiero”. Lo ha detto il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Stefano Bisi replicando alle affermazioni del presidente dell’Antimafia Rosy Bindi che ha presentato la Relazione sulla massoneria. (ANSA). VR 22-DIC-17 14:17 NNNN
 
Massoneria: Goi, si vogliono reintrodurre leggi fasciste (2) 
(ANSA) – ROMA, 22 DIC – “C’è in particolare un passaggio della relazione che fa tremare le vene ed i polsi per la sua virulenza e pericolosità. Si dice: “Non si vuole di certo auspicare il ripristino delle disposizioni fasciste sopra riportate, seppure, non va dimenticato che, accanto a coloro che perseguivano evidenti volontà illiberali, insigni giuristi apprezzavano tali normative che, per l’eterogenesi dei fini tipica delle leggi, garantivano comunque un sistema di conoscenza e di trasparenza””, sottolinea Bisi. “Quando si vogliono riesumare delle leggi che saranno pur commentate positivamente da insigni giuristi, come scrive la Commissione, ma hanno prodotto un regime repressivo violando ogni libertà – afferma Bisi – credo che si dimentichi il sangue versato da tanti cittadini e si faccia anche un’opera di negazionismo di un brutto passato. Come si fa ad avallare certe norme oggi come fanno i membri dell’Antimafia e dire che garantivano un sistema di conoscenza e trasparenza? Mi sembra forse di capire che il fine vero della Commissione era ed e’ quello di mettere all’indice la Massoneria e i suoi iscritti attraverso la violenza di una legge che la ingessi e la ingabbi. La trasparenza è tipica dei regimi totalitari diceva anche Stefano Rodota’”. Sulla vicenda delle infiltrazioni mafiose e sulla presenza di condannati ex 416 bis nelle Logge il Gran Maestro Bisi puntualizza: “Prendiamo atto dei risultati contenuti nella relazione e ribadiamo che oggi come allora siamo disposti a collaborare per l’accertamento della verità e che ci siamo opposti al sequestro di tutti gli elenchi perche’ cosi’ si criminalizza un’intera associazione. Respingiamo al mittente invece qualsiasi cattivo pensiero riguardo al nostro archivio cartaceo e digitale. I nostri elenchi sono di una trasparenza assoluta ed e’ un’offesa gravissima pensare che la nostra gestione degli stessi non sia chiara o che ci siano magari zone occulte. Quanto ai presunti condannati per mafia sarebbe opportuno indicare oltre le persone fisiche il periodo temporale in cui sono o non sono stati iscritti alla nostra Obbedienza o alle altre. Noi i controlli li abbiamo sempre fatti con rigore e continueremo a farli con altrettanta severità ma i nostri organi ispettivi non hanno funzioni di polizia giudiziaria ne’ possono agire come se lo fossero”. In merito a tutta la vicenda che ha portato al sequestro degli elenchi e’ fuorviante sostenere la tesi della mancata collaborazione, sostiene Bisi, in quanto “sin dal primo istante in cui la presidente Bindi manifesto’ l’intenzione della Commissione a indagare, ha chiesto di essere audito dalla Commissione presentandosi per ben due volte dinanzi ai membri della stessa”. Il Gran Maestro ricorda di non aver mai rifiutato il confronto ed ha chiesto più volte che gli venissero fatti gli eventuali nomi dei presunti soggetti accostabili a ramificazioni malavitose. “Non ho mai negato la mia collaborazione e quanto viene scritto nei miei confronti e’ del tutto opinabile ed arbitrario. Ricordo poi ai membri della Commissione che nella vicenda di Castelvetrano i due fratelli del Goi presenti nel consiglio comunale non erano e non sono “impresentabili” come ha stabilito in una recente ordinanza il tribunale di Marsala riabilitandone l’immagine”. Riguardo inoltre al riferimento riguardante l’ex Gran Maestro Di Bernardo che ha parlato delle infiltrazioni mafiose nelle Logge calabresi del Goi, “il suo ricordo a scoppio ritardato lascia basiti ed è anzi molto singolare che la Commissione Antimafia abbia preso per buone le dichiarazioni di un personaggio – fra l’altro a suo tempo “fratello coperto” come da sua esplicita richiesta scritta – che irresponsabilmente per l’istituzione di cui era il massimo rappresentante, non ha mai edotto l’allora Giunta del Grande Oriente d’Italia della gravità delle notizie in suo esclusivo possesso. Per queste sue tardive affermazioni il Goi intende intraprendere nei suoi confronti iniziative giudiziarie”. (ANSA). VR 22-DIC-17 14:20 NNNN
 
Massoneria: Goi, pronti a difendere esistenza e privacy 
Bisi, con Ventennio prima colpiti noi, poi tutti (ANSA) – ROMA, 22 DIC – “Il Grande Oriente d’Italia e’ pronto a difendere il suo sacrosanto diritto all’esistenza e alla riservatezza dei suoi iscritti nel pieno rispetto della legge e della Costituzione italiana di cui ricorre tra qualche giorno l’entrata in vigore”. Lo afferma il Gran Maestro del Goi, Stefano Bisi, replicando alle affermazioni della Commissione antimafia che ha presentato la relazione sulla massoneria. “Pensare di addossare i mali della politica ed i problemi della nazione alla Massoneria esibendo una eventuale legge liberticida e’ profondamente antidemocratico. Non solo questo, eventualmente cos’altro si potrà richiedere poi ai liberi muratori? Di presentare ogni mese il certificato di buona condotta? Di fare solo lavori esterni alla pubblica amministrazione? Si vieterà loro di concorrere a posti pubblici? O di fare politica? Saranno messi in settori particolari e ben delimitati persino allo stadio? Pensiamo che questo modo di agire e di procedere non porti nulla di buono e sia la preoccupante spia di una situazione generale ormai sfuggita di mano e nella quale al di là dei pregiudizi e dei teoremi da dimostrare i massoni sono rimasti fra i pochi soggetti istituzionali capaci di difendere antichi valori e quella libertà che qualcuno vuole duramente e pericolosamente reprimere”. Il Gran Maestro Bisi ricorda “l’esperienza del Ventennio. Per prima si colpi’ la Massoneria e poi finirono le liberta’ di  tutti”. (ANSA). VR 22-DIC-17 14:25 NNNN

Dalle Newsletter di Daniele Capezzone: “Massoneria: ossessione, nevrosi e superstizioni di una Commissione Antimafia


Ho atteso un’intera settimana, per vedere (non si sa mai) se da un solo altro membro del Parlamento venisse per caso una parola, una sillaba, un sospiro. A meno di miei errori e omissioni (dei quali eventualmente mi scuso), silenzio totale.
E allora, un’altra volta, lo farò io. Certo – permettetemi di sorridere – il “complotto demo-pluto-giudaico-massonico” dev’essere piuttosto messo male se, per tutta questa legislatura, si è trovato un solo deputato – chi scrive – disponibile a difendere alcune elementari ragioni di libertà.
Sottolineo di non appartenere alla massoneria, istituzione che pure rispetto e credo di conoscere, nel suo contributo ideale ad alcune delle pagine più nobili della storia americana, inglese, italiana.
Ma non divaghiamo. Da circa un biennio, si è accettato che fosse la Commissione Antimafia a occuparsi di massoneria. E già qui siamo a una prima sgrammaticatura: perché la Commissione Antimafia? Perché dare per acquisita una competenza tutta da dimostrare, non maggiore né minore – lo dico per assurdo – della Commissione Cultura o di un’altra Commissione parlamentare?
Sta di fatto che, guidata dalla presidente Bindi, la Commissione ha lanciato una sorta di prolungata fatwa, fino a pretendere gli elenchi degli appartenenti alle logge. Anche in quel caso, ho fatto presente cosa sarebbe accaduto se una Commissione parlamentare avesse chiesto gli elenchi degli iscritti al Pd o alla Cgil. Apriti cielo! Avremmo avuto, in sequenza: piazze piene per la democrazia in pericolo, appelli degli intellettuali, firme di sdegno, maratone televisive.
Non avendo cavato un ragno dal buco (se non – che notizia! – che c’è un numero più elevato di iscritti in alcune regioni d’Italia), la Commissione ha votato una relazione conclusiva a metà tra trattatello sociologico e sceneggiatura di una fiction televisiva.
La solita paccottiglia: la mafia che entra nella massoneria, le zone d’ombra, le pagine scure della storia d’Italia, fino a passaggi involontariamente comici, tipo il fatto che, giurando sulla Costituzione, i massoni possano avere la riserva mentale di non rispettare il resto della legislazione italiana.
Se non ci fosse da piangere, ci sarebbe da ridere.
E allora, ricompitiamo qui alcuni elementi rudimentali di educazione civica.
Primo: la responsabilità penale è personale.
Secondo: non esiste presunzione di colpevolezza – come avrebbe detto Totò: “a prescindere” – meno che mai a carico di organizzazioni, gruppi e associazioni.
Terzo: se ci sono notizie di reato a carico di uno, due, dieci o cento cittadini, scattino le doverose iniziative penali nei loro confronti. Di chiunque si tratti: preti, massoni, avvocati, sindacalisti, calciatori, cuochi, veline. A prescindere da ogni altra appartenenza.
Quarto: se invece non ci sono notizie di reato, cessino le ossessioni, le nevrosi e le superstizioni.
Quinto: è comico che pezzi di ceto politico che passano giornate a sgranare il rosario dell’antifascismo, poi improvvisamente evochino proprio le proposte del ventennio fascista di messa al bando della massoneria.
Sesto: ma davvero crediamo che, per “dialogare” in modo improprio o inopportuno, occorra essere iscritti alla massoneria?
Settimo: viviamo in un paese in cui da secoli, per nostra sventura, il senso della libertà, della legalità, dello stato di diritto è assai flebile, spesso ridotto a un flatus vocis (in qualche caso a una pernacchia, c’è da temere): davvero vogliamo darne la colpa a grembiuli e compassi?
Siamo seri. Buon anno
Dalla Newsletter di Daniele Capezzone

Stefano Bisi (Grande Oriente d’Italia): “Eliminare i massoni: ecco il vero obiettivo di Rosy Bindi…”/Il dubbio


La Massoneria spetta all’Antimafia. L’antifascista Bindi recupera le proposte del Ventennio/Italia Oggi


L’articolo di Daniele Capezzone
ALLEGATI

lunedì 18 dicembre 2017

La governatrice umbra Marini e le “colonne” della Massoneria/Il Fatto Quotidiano



Il Fatto  Quotidiano
Il Goi dona la “luce” al campo di Norcia e l’esponente del Pd ringrazia: “Siete un pilastro della democrazia” 
La governatrice umbra Marini e le “colonne” della massoneria »
di FABRIZIO D’FSPOSITO
Le colonne sono un fondamento della massoneriamoderna, quella speculativa nata in Inghilterra tre secoli fa. È una tradizione biblica poi rimodulata dal simbolismo esoterico del deismo massonico: le due colonne erano a guardia del Tempo di Salomone, il cui costruttore è identificato in Hiram, altra figura chiave del linguaggio dei fratelli delle logge. La colonna posta a sinistra indica la forza ed è contrassegnata con l’iniziale “B”, come Boaz. Quella a destra è la “J”, che sta per Jachin, ed è la stabilità. Nel dizionario degli iniziati, “abbattere le colonne” significa sospendere i lavori rituali di una loggia.A1 contrario, “alzare le colonne” vuol dire che i lavori possono riprendere. Tutto questo per introdurre il sorprendente e pubblico riconoscimento arrivato al Goi dalla governatrice dell’Umbria Catiuscia Marini, oggi renziana e componente della direzione nazionale del Pd.
MARINI ha fatto riferimento proprio alle “colonne” durante una manifestazione organizzata dal Goi per donare l’impianto di illuminazione al campo sportivo di Norcia dopo il terremoto: “Grazie al Grande Oriente d’Italia. Grazie a una istituzione che rappresenta alcuni dei pilastri sui quali si fondano ivalori di questaItaliademocratica, repubblicana, costituzionale che nella quotidianità ogni tanto sottoponiamo a scossema alcuni pilastri fondamentali la reggono in piedi, alcune colonne portanti”.
Sorprendente, anche perché Marini fa parte dello stesso partito di Rosy Bindi, presidente dell’Antimafia parlamentare e principale “avversaria” di Stefano Bisi, il Gran Maestro del Goi, il Grande Oriente d’Italia che è la maggiore obbedienza massonica del Paese e a suo tempo visse la degenerazione deviata dalla P2 di Licio Gelli. Bindi e Bisi si sono fronteggiati a lungo sull’eterna questione degli elenchi segreti degli iscritti alla massoneria, a causa dei fratelli condannati o indagati per mafia e ‘ndrangheta. Ma Sicilia e Calabria non sono regioni rosse come l’Umbria o la Toscana.
ALLEGATI

lunedì 27 novembre 2017

La Massoneria sopravvive alle fake news. In un convegno i pregiudizi e gli errori del giornalismo italiano




Dall’inquinamento mafioso di Castelvetrano allo scandalo del Monte dei Paschi di Siena si è sempre voluto dare la colpa a qualche massone e regolarmente tutto è stato smontato”. Lo ha sottolineato il Gran Maestro Stefano Bisi, nel suo intervento a Udine al convegno “Giornalismo e Antimassoneria: Fake news o verità?”. Il Gran Maestro è tornato anche a parlare dell’iniziativa dell’Antimafia di sequestrare gli elenchi degli iscritti al Grande Oriente di Sicilia e Calabria, ironizzando sui metodi e criteri della Commissione presieduta da Rosy Bindi, e delle proposte di legge contro la Libera Muratoria, presentata da alcuni suoi esponenti. “Non si sequestrano gli elenchi delle associazioni perchè prima o poi potrebbe toccare a tutti”, ha ribadito Bisi, ricordando quello che accadde durante il Fascismo, che cominciò con il perseguitare la Massoneria e finì per cancellare tutte le libertà. Ma in che modo il Grande Oriente ha risposto agli attacchi? “Resistendo e rilanciando”, ha risposto Bisi, illustrando quella che ha definito appunto la strategia della doppia R, una strategia fatta di grande impegno sia civile che sociale.

All’evento, che è stato moderato da Angelo Di Rosa,  sono intervenuti  come relatori Maurizio Boldrini, docente di Giornalismo e nuovi media presso l’Università degli Studi di Siena;Marco Belviso, blogger giornalista; Michele Lembo, giornalista di “Radio Radicale”; Ugo Volli, ordinario di Filosofia della Comunicazione presso l’Università degli Studi di Torino;  Umberto Cecchi, giornalista, già direttore de “La Nazione”.Ha concuso il Gran Maestro Stefano Bisi. Presenti anche  Guido Ricci, presidente  del Collegio Circoscrizionale  del Friuli Venezia Giulia e Marco De Carli presidente del Consiglio dei Maestri Venerabili di Udine, che hanno portato i saluti dei fratelli del territorio, soffermandosi sulla figura di Celotti. Al convegno hanno inviato i loro messaggi  la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani e il presidente del Consiglio regionale Franco Jacob.

Fonte: GOI

Udine. Giornalismo e antimassoneria. Fake news o verità? Il Gran Maestro: “Contro di noi castelli di accuse, poi tutto regolarmente smontato”





Il Tavolo dei Relatori

“Dall’inquinamento mafioso di Castelvetrano allo scandalo del Monte dei Paschi di Siena si è sempre voluto dare la colpa a qualche massone e regolarmente tutto è stato smontato”. Lo ha sottolineato il Gran Maestro Stefano Bisi, nel suo intervento a Udine al convegno “Giornalismo e Antimassoneria: Fake news o verità?”. Il Gran Maestro è tornato anche a parlare dell’iniziativa dell’Antimafia di sequestrare gli elenchi degli iscritti al Grande Oriente di Sicilia e Calabria, ironizzando sui metodi e criteri della Commissione presieduta da Rosy Bindi, e delle proposte di legge contro la Libera Muratoria, presentata da alcuni suoi esponenti. “Non si sequestrano gli elenchi delle associazioni perchè prima o poi potrebbe toccare a tutti”, ha ribadito Bisi, ricordando quello che accadde durante il Fascismo, che cominciò con il perseguitare la Massoneria e finì per cancellare tutte le libertà. Ma in che modo il Grande Oriente ha risposto agli attacchi? “Resistendo e rilanciando”, ha risposto Bisi, illustrando quella che ha definito appunto la strategia della doppia R, una strategia fatta di grande impegno sia civile che sociale.








Il moderatore Angelo DI Rosa

Lavoriamo nei nostri templi, orgogliosi di indossare i nostri grembiuli e i nostri guanti, parlando uno alla volta, come la classe dirigente italiana non è più abituata a fare”, ha detto il Gran Maestro. “Organizziamo incontri, manifestazioni, dibattiti, sui grandi temi e sulle emergenze più scottanti del nostro tempo, ai quali partecipa tanta gente, interessata ad ascoltarci”, ha aggiunto.

Marco De Carli presidente del Consiglio dei Maestri Venerabili di Udine
Il presidente del Collegio del Friuli Venezia Giulia Guido Ricci

Non solo il Grande  Oriente è anche intensamente impegnato in tante iniziative di solidarietà. “A Scampia – ha raccontato il Gran Maestro – c’è una libreria nel mezzo di una zona fortemente degradata: un posto dove “si spaccia cultura”, che abbiamo voluto aiutare nell’acquisto di un macchinario utile alle rilegature. Molti politici in quello stesso quartiere sono passati con le loro auto blu a farsi un selfie ma senza compiere alcuna azione”. A Reggio Calabria, ha aggiunto, “abbiamo sostenuto la squadra di basket in carrozzina, permettendole così l’iscrizione al campionato di serie B” . “Insomma –ha concluso Bisi- sappiamo resistere, accarezzare ma se necessario colpire”.

Il Prof. Maurizio Boldrini

Tantissimo il pubblico presente all’incontro che si è tenuto nel pomeriggio del 25 novembre  a Palazzo Kechler  nell’ambito del XII seminario di studi massonici in memoria di Antonio Celotti, scomparso il 13 luglio del 2009 all’età di 103 anni. Figura di spicco della Massoneria del Grande Oriente d’Italia a livello sia regionale sia nazionale.Un’occasione anche per celebrare i 300 anni Liberia Muratoria Moderna.


Marco Belviso

All’evento, che è stato moderato da Angelo Di Rosa,  sono intervenuti  come relatori Maurizio Boldrini, docente di Giornalismo e nuovi media presso l’Università degli Studi di Siena;Marco Belviso, blogger giornalista; Michele Lembo, giornalista di “Radio Radicale”; Ugo Volli, ordinario di Filosofia della Comunicazione presso l’Università degli Studi di Torino;  Umberto Cecchi, giornalista, già direttore de “La Nazione”.Ha concuso il Gran Maestro Stefano Bisi. Presenti anche  Guido Ricci, presidente  del Collegio Circoscrizionale  del Friuli Venezia Giulia e Marco De Carli presidente del Consiglio dei Maestri Venerabili di Udine, che hanno portato i saluti dei fratelli del territorio, soffermandosi sulla figura di Celotti. Al convegno hanno inviato i loro messaggi  la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani e il presidente del Consiglio regionale Franco Jacob.

Il Prof. Ugo Volli
Michele Lembo, giornalista di “Radio Radicale”



Umberto Cecchi, giornalista, già direttore de “La Nazione







mercoledì 15 novembre 2017

Il Grande Oriente d'Italia da Milano: «Fra trecento anni ci saremo ancora». Intanto i Fratelli Rizzo e Signorello, gli Assessori di Castelvetrano, sono prosciolti da ogni accusa. Ma la stampa non lo dirà


A Milano si è anche presentata l'attività degli Asili Notturni

La tornata a logge riunite della Lombardia tenutosi qualche giorno fa a Milano è stata anche l’occasione per tornare sulle ‘persecuzioni’ della Commissione Antimafia e sulle fake news alimentate da carta informazione (argomento che sarà a sua volta oggetto di un seminario con Alessandro Cecchi Paone). Sulla condotta antidemocratica ed illiberale di Rosy Bindi è intervenuto tra gli altri il presidente del Collegio Circoscrizionale dei MMVV della Lombardia. «Citando Claudio Bonvecchio, siamo gli autentici aristocratici del pensiero.  E cresciamo perché abbiamo un progetto che non teme il tempo. Per questo ci attaccano, ci denigrano. Abbiamo subito inchieste giudiziarie che si sono rivelate di cartapesta. Vinceremo questa battaglia. Fra trecento anni ci saremo ancora. Ma degli uomini che ci vogliono male non ci sarà più nessuno e la memoria dell’uomo non ne conserverà traccia».
Quintino Paola: «L’Amministrazione comunale di Castelvetrano venne sciolta per infiltrazioni mafiose e 14 amministratori pubblici dichiarati ineleggibili, impresentabili. Tra loro anche due nostri Fratelli: gli assessori Giuseppe Rizzo e Mimmo Signorello. La loro grave colpa: essere Massoni. Ma il Tribunale di Marsala li ha prosciolti da ogni accusa. Ora sono di nuovo eleggibili, presentabili. Appartenere al Goi non è reato. Gli elenchi, ha detto recentemente un magistrato parlando qui da voi, a Milano, non si sequestrano a nessuno. Perché, come diceva Giovanni Falcone, il sospetto è l’anticamera della calunnia».
«Mi piace la guerra in trincea», ha concluso il GM Stefano Bisi, «e la faccio come la fece mio nonno Pietro a Vittorio Veneto esattamente 100 anni fa. Allora c’era il sogno risorgimentale, oggi c’è il sogno della nostra dignità di Liberi Muratori. Io non tremo».

Fonte: GOI

martedì 24 ottobre 2017

In primo piano su Erasmo Notizie: Che si faccia chiarezza! Stavolta è il Gran Maestro Stefano Bisi che chiede a Rosy Bindi di essere trasparente


E’ online il numero di Erasmo di ottobre 2017



E’ online il numero di Erasmo di ottobre 2017.”Il vento della libertà” il titolo in copertina, un vento che, come ha ricordato il Gran Maestro soffia oltre i muri e fili spinati. Dedicata alla tappa napoletana del Gm l’apertura, con un articolo sul convegno “La grammatica universale dei diritti umani” e un altro sulla visita di Stefano Bisi a Scampia, il quartiere di “Gomorra”  dove ha aperto i battenti la prima libreria in 40 anni, grazie all’inziativa di alcuni giovani. Si chiama “La Scugnizzeria” ed è un luogo davvero molto speciale. In primo piano la replica del Grande Oriente alle dichiarazioni rilasciate dalla Presidente dell’Antimafia Rosy Bindi durante la trasmissione Presa diretta andata in onda su Raitre. E ancora, spazio all’evento organizzato a Venezia sul tema delle origini e del presente della Libera Muratoria, presente già nel Settecento nella città della Laguna; all’incontro che si è tenuto a Milano dedicato ai diritti civili, al quale ha preso parte anche il pm Davide Monti. Tra gli eventi, focus sul meeting delle logge Garibaldi a Follonica; sull’anniversario della Ettore Ferrari di Palmi; sull’inaugurazione della Casa massonica dell’officina I Veri Amici di Vicenza; le rievocazioni della Campagna garibaldina dell’Agro Pontino. Nella sezione dedicata al Servizio Biblioteca, un approfondimento sui rapporti tra la Massoneria e l’Islam e sul libro “A testa alta verso l’Oriente Eterno” di Mauro Valeri che verrà presentato in via Tasso a Roma il 7 novembre. Nella sezione Dalla Parte Giusta un articolo su “La formula calabrese della solidarietà”, spiegata dal Gmo Ugo Bellantoni e dal Presidente del Collegio della Calabria, Beppe Messina. Tante, come sempre, e tutte di grande interesse le notizie riguardanti le iniziative messe in campo dagli Orienti di tutt’Italia.

ALLEGATI

lunedì 23 ottobre 2017

“Fino a quando durerà la memoria…ci saremo”. Presentato a Genova il libro del Gmo Massimo Bianchi


“Sono entrato in massoneria nel 1967 e ho imparato che non si fanno buoni maestri se non ci sono buoni maestri. La memoria è importante, io ho conservato tutto”. Il Gran Maestro Onorario Massimo Bianchi ha presentato il suo libro “Fino a quando durerà la memoria… ci saremo” presso la Casa Massonica di via La Spezia 7 a Genova insieme al presidente del Collegio regionale Carlo Alberto Melani, con l’intervento del GMO Renzo Brunetti e del Consigliere dell’Ordine Renzo Repetti.
Il presidente Melani ha aperto l’incontro facendo gli onori di casa. “Il fratello massimo Bianchi è sempre stato un punto di riferimento per il collegio ligure e si è sempre attivato con una operosità encomiabile. Per questo siamo onorati di ospitarlo presso la nostra casa massonica per parlare del suo libro. La sintesi di un esempio di come dovrebbe essere il rapporto tra massoneria e mondo profano in ogni angolo del nostro paese”.
L’intervento del consigliere Repetti ha fatto chiarezza sul ruolo nella storia della Massoneria. “Nel Rinascimento nascono valori diversi che oggi affermiamo. Nasce la dignitas e il pensiero tradizionale di cui siamo portatori. Un periodo che può essere visto come uno specchio di ciò che è stata ed è la massoneria. È lì che tradizione e progresso per la prima volta vengono postulate come necessario nesso tra i due assiomi. Un passaggio importante che ritroviamo anche in Mazzini”.
Per il GMO Brunetti, “Bianchi ha vissuto la sua vita sposando l’impegno in famiglia e nella società, totalmente. Si intuisce dal libro, si percepisce quando ne parla. In comune abbiamo anche un passato in politica, un’attività che non è in dicotomia con la massoneria. L’istituzione per un fratello è la vita delle logge, non quella della propria loggia, perché dobbiamo avvertire – per viverla – le diverse sensibilità presenti”.
Il libro del GMO Bianchi racconta la storia della sua loggia, la ‘Adriano Lemmi’ (704) di Livorno nata nel 1969. Una storia utile per capire anche il percorso ancora da affrontare. “Oggi siamo una famiglia di disimpegnati. Nel mondo profano l’associazionismo è finito, noi invece siamo in crescita. Abbiamo attraversato luci e ombre, ma non esiste una istituzione che ha mantenuto per tanto tempo gli stessi crismi reggendo il confronto con la storia. Però facciamo troppi convegni sul ricordo e pochi sul futuro.”
E rispetto alla tensione tra Goi e Commissione antimafia, Bianchi non ha dubbi: “Dovremmo ringraziare Rosy Bindi perché, mai come in questo periodo, abbiamo ricevuto domande di ingresso”.
 


Porte aperte a Genova contro i luoghi comuni. Primo appuntamento il 28 e 29 ottobre


L’ingresso della casa massonica del Grande Oriente d’Italia a Genova in via La Spezia 8
Contro ipocrisie e luoghi comuni a Genova il Grande Oriente d’Italia apre al pubblico la sua casa massonica, il luogo deputato alle riunioni di loggia. Il Collegio Circoscrizionale della Liguria, massima autorità regionale del Grande Oriente, ha organizzato una serie di incontri aperti al pubblico per mostrare il luogo in cui i massoni genovesi si incontrano. “Contro le strumentalizzazioni e gli attacchi immotivati rispondiamo con la massima trasparenza”, sottolinea Carlo Alberto Melani, presidente circoscrizionale e vertice del Grande Oriente d’Italia in Liguria.
“La casa massonica di via La Spezia a Genova sarà aperta a tutti quelli che vogliono visitarla con iniziative di carattere storico, culturale e artistico che raccontano cos’è stata e cos’è la massoneria con i suoi principi universali di libertà, uguaglianza e fratellanza. Il primo appuntamento ci sarà il 28 e 29 ottobre, con una mostra di pittura dedicata ai tarocchi curata dal pittore Carlo Piterà”, prosegue Melani. Dopo le dichiarazioni della presidente della Commissione antimafia Rosy Bindi a “PresaDiretta” la Massoneria del Grande Oriente d’Italia prosegue sulla strada della trasparenza. “Ci possono essere dei clamorosi casi di omonimia e anche di persone che sono state espulse e che non hanno più rapporti con la Massoneria ufficiale”, commenta il Gran Maestro Stefano Bisi.
“Non abbiamo nulla da nascondere – aggiunge il presidente Melani – e invito tutti, soprattutto gli scettici, a incontrarci nella nostra casa massonica. Invito soprattutto i rappresentanti del Movimento 5 Stelle e della Lega Nord che nel loro statuto discriminano a priori gli iscritti alla nostra associazione. Di Maio ha detto che ha partecipato al forum Ambrosetti «perché anche lì ci sono brave persone e bravi imprenditori»”. “Conoscendoci – conclude Melani – scoprirà che anche la Massoneria è fatta di brava gente che si impegna per il progresso giorno dopo giorno rispettando leggi e Costituzione. Sono tutti invitati ai nostri appuntamenti, per superare insieme ipocrisie e luoghi comuni”.

venerdì 20 ottobre 2017

C’è il Dem Cozzolino. E spunta l’attore Patrizio Rispo/ Corriere del Mezzogiorno


NAPOLI Tre baci sulle guance, il saluto canonico del perfetto massone. Nella sala al primo piano del Royal-Continental si respira euforia. Si danno appuntamento in duecento aspettando il gran maestro Stefano Bisi, il venerabile che ha aperto le porte dei templi per mostrare ai «non illuminati» che nelle logge non ci sarebbe nulla di segreto, ma molto di riservato. Arriva puntualissimo Bisi, al collo la catena massonica. Lo accolgono i maestri Lucio d’Oriano, Achille Castaldi e dal giornalista Massimo Calenda. Si concede volentieri ai flash e alle telecamere. Mostra una grande scatola arancione della libreria di Scampia «Scugnizzeria», si mostra quasi commosso mentre spiega: «Aiuteremo i ragazzi di quel quartiere complicato perché stanno facendo un grande lavoro di recupero sociale attraverso la cultura». In sala pochi commentano la rinuncia del sindaco, qualcuno si limita a una scrollata di spalle. In platea decine di professionisti napoletani: medici, architetti, avvocati, ingegneri, commercialisti. Alla spicciolata anche un po’ di donne che nel Grande Oriente non sono ammesse. Si affaccia però qualche «Stella d’Oriente», così si definiscono le aderenti alle logge femminili. A un tratto spunta un volto noto, sembra un personaggio dello spettacolo. E lui o non è lui? Sì, è proprio Patrizio Rispo. Saluta un po’ di presenti con affetto. È di casa e si vede. «Sono curioso e amo confrontarmi con tutti spiega -. E poi qui ci sono un sacco di amici». Dopo qualche minuto arriva anche un altro dei relatori, l’europarlamentare democrat Andrea Cozzolino. Nessun imbarazzo. Nemmeno quando gli viene ricordato che un’autorevole esponente del Pd, Rosy Bindi, è in rotta di collisione con gli organizzatori. Replica un po’ seccato: «Io sono Andrea Cozzolino figlio di quel padre che combattè durante la Resistenza, proveniente da una famiglia antifascista. Uno che della libertà ha fatto la propria bandiera. E qui si parla di libertà».
ALLEGATI

lunedì 9 ottobre 2017

La notte della democrazia. La Bindi su Rai 3 insiste. Il GM Stefano Bisi: «Un pericoloso clima di caccia alle streghe». Subito iniziative legali




La presidente Rosy Bindi ci dica i nomi, dica chiaramente a quale Obbedienza o a quali Obbedienze si riferisce quando parla genericamente dell'esistenza di alcuni condannati al 416 bis negli elenchi di massoni sequestrati. Noi vogliamo e pretendiamo, in questo preoccupante clima politico preelettorale di tutti contro tutti, che si faccia chiarezza nella massima trasparenza. Siamo stufi di strumentalizzazioni e di subire attacchi immotivati.
Si faccia chiarezza, quindi, e si precisi anche quando temporalmente gli eventuali nomi di cui la presidente parla e che sarebbero negli elenchi sequestrati a tutti sono stati affiliati. Affermo questo perché ci possono essere dei clamorosi casi di omonimia e anche di persone che sono state espulse e che non hanno più rapporti con la Massoneria ufficiale. La stessa cosa e' avvenuta ed avviene per quanto riguarda partiti politici ed altre associazioni. Anche lì ci sono stati condannati e indagati.
Non si possono lanciare proclami generici attraverso la TV di Stato e i media al termine di un'inchiesta violenta, aggressiva e discriminatoria, quella della Commissione Antimafia, che è stata portata avanti, a nostro giudizio, con palese violazione di leggi.
L'alto ruolo e la responsabilità che ricopre la presidente Bindi e le numerose situazioni giudiziarie che nel passato e nel presente hanno visti assolti da pesanti accuse, personaggi di spicco, dovrebbero indurre alla prudenza e soprattutto alla massima chiarezza nel parlare di un'indagine così delicata e che mette in gioco l'immagine e la vita di persone.
Vogliamo ricordare che qualche mese fa il capo della Procura di Catanzaro, Nicola Gratteri, in dichiarazioni rilasciate agli organi di stampa, aveva esplicitamente detto che le indagini non riguardavano le logge regolari e le sue parole testuali erano state queste: "stiamo parlando della Massoneria deviata, cioè di quelle logge massoniche non riconosciute da Palazzo Giustiniani". Intervistato in studio il procuratore ha ribadito il ruolo della massoneria deviata. Rassicuriamo, inoltre, il dottor Gratteri sulla richiesta dei certificati penali che viene fatta ad ogni aspirante massone.
E sulla questione era intervenuto pure il Procuratore nazionale Antimafia Franco Roberti parlando di "Massoneria occulta, deviata, ben diversa da quella ufficiale".
Alla luce di quanto emerso dalla trasmissione Rai "Presa Diretta" e delle dichiarazioni della presidente Bindi che ha parlato di riscontri di massoni appartenenti anche alle logge regolari
il Grande Oriente d'Italia si oppone e denuncia il pericoloso clima di caccia alle streghe che mina fortemente la libertà di associazione, la stessa democrazia, e mette in pericolo i suoi associati e da subito avvierà le opportune tutele legali a salvaguardia dell'immagine dell'Ordine e dei fratelli.

L'uso politico e discriminatorio della Commissione Antimafia. Il Sostituto procuratore Monti: «Gli elenchi non si chiedono a nessuno».




«Il Pd sa essere antifascista, ma non riesce ad essere antitotalitario» (Daniele Capezzone)

“Pretendiamo il massimo rispetto perché siamo noi i primi a darlo ed a tutti. Quello che si da a tutte le associazioni. Non siamo figli di un Dio minore, non abbiamo solo i doveri, ma anche gli stessi diritti di tutti gli altri cittadini. Noi Liberi Muratori del Grande Oriente d’Italia lavoriamo esclusivamente per il miglioramento dell’uomo e della società. E, assieme alle altre culture di questo Paese, abbiamo ideato, voluto e creato lo Stato unitario e questa Repubblica, e penso, tra i tanti, a Meuccio Ruini, Massone e Presidente della Commissione dei 75 che ha scritto la Carta Costituzionale. Ed abbiamo difeso i valori e la tenuta democratica di questa Repubblica, e penso a Lando Conti, sindaco di Firenze, Massone, ucciso dalle Brigate Rosse”. Un lungo, interminabile applauso ha accolto le parole con cui, sabato 30 settembre all’Auditorium Giacomo Manzù (Fondazione Cariplo) di Milano, Antonino Salsone, Presidente del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili della Lombardia del Goi ha aperto i lavori del convegno “La Bilancia della Giustizia. Diritti associativi e libertà civili”.

Il dibattito, moderato dal direttore  della Nazione Francesco Carrassi, ha messo a confronto, con vivaci botta e risposta, il senatore Gabriele Albertini, il deputato Daniele Capezzone,  il professore di diritto internazionale Attila Tanzi e Claudio Bonvecchio, professore di filosofia e Grande Oratore del Grande Oriente d’Italia, che ha concluso i lavori.  Alberto Jannuzzelli, in qualità di vicepresidente, ha portato i saluti della Società Umanitaria di Milano, che ha patrocinato l’iniziativa a cui hanno partecipato oltre 250 persone.

Sala piena, dunque.  Evento raro a Milano, un sabato mattina. Ma il tema in discussione è caldo e il livello degli interventi e dei partecipanti è stata la migliore risposta agli attacchi politici discriminatori della Commissione Parlamentare Antimafia presieduta dall’On. Rosi Bindi ed a quelli mediatici portati nelle case degli italiani da una rete della televisione di Stato.

“Mi viene in mente la leggenda del Santo Inquisitore” ha detto Albertini “che si presenta anonimo, grigio, nella piazza di Siviglia dove sono appena stati bruciati vivi 100 eretici. Vuole fare arrestare il Salvatore perché fa miracoli, restituisce la vista. L’incubo della libertà è un fardello pesante per gli uomini. Gesù lo bacia sulla bocca e il Grande inquisitore lo libera”. Ci vuole forza per praticare la libertà, intende dire Albertini. Ce ne vuole tanta “per vincere chi vuole calpestare questo bisogno”.

Con la sua consueta brillantezza Daniele Capezzone si è chiesto retoricamente: ”Perché dopo lo scandalo dei pedofili tra vescovi e preti non è stata istituita una Commissione che chiedesse gli elenchi di tutti i preti e di tutti gli affiliati alla Chiesa cattolica?”. Non solo la responsabilità penale è individuale, ma “siamo anche in uno Stato in cui si è colpevoli dopo il terzo grado di giudizio”. L’amara constatazione di Capezzone è che si contano forse sulle dita di una mano i parlamentari che manifestano il coraggio di esporsi per garantire la libertà di tutti ad esprimere la propria opinione e ad associarsi. Anche ai Massoni. “Non si fa campagna elettorale sulla pelle delle associazioni” ha concluso Capezzone.

Tra le tante peculiarità del Belpaese, c’è anche la particolare litigiosità. “Quello dei diritti associativi” ha detto infatti il professor Attila Tanzi “È un problema tutto italiano. È così dal Medioevo. Si premia l’individualità, si persegue la squadra che si radica”. Per fortuna che ci da una mano la Corte Suprema dei Diritti dell’Uomo, che ha condannato due volte l’Italia, proprio sul tema della Massoneria. “La prima” ha spiegato Tanzi “nel 2001 quando sanzionò il governo perché la Regione Marche vietava l’assunzione in incarichi amministrativi a persone iscritte alla Massoneria. La seconda, nel 2007, perché la Regione Friuli nelle domande di assunzione impose di specificare se si apparteneva a qualche associazione”.


Il dibattito, sollecitato dalla fluida e stimolante conduzione di Carrassi, ha toccato molti temi anche con il contributo del pubblico. Si è parlato di diritti costituzionali, di controverse leggi approvate dal governo in carica, di libertà.

Ma il colpo di scena inatteso e assai applaudito è stato l’intervento di David Monti, Sostituto procuratore del Tribunale di Milano applicato alla Direzione Distrettuale Antimafia.

Monti ha motivato così la sua presenza al convegno del Goi: “Trovo incredibile che un magistrato non debba andare dove si difende la libertà”.  “L’ Inquisizione” ha aggiunto Monti “È una categoria dello spirito umano. E agisce quando un potere scarsamente legittimato si sposa con la paura popolare. Ne nasce quello statuto odioso permanente che trova la mia contrarietà perché attribuisce uno stigma indelebile alle persone”. Sulla vicenda degli elenchi che tanta amarezza crea a chi combatte da sempre per la libertà, Monti non ha usato mezzi termini: ”Gli elenchi non si chiedono a nessuno”.

L’orgoglio di essere Massoni è stato il cuore delle conclusioni, del Grande Oratore del Goi Claudio Bonvecchio.  “Bisogna dare coraggio a persone libere, come il dottor Monti. Il Goi ha una fiducia assoluta nella magistratura, che è stata corretta anche nelle attuali circostanze. Ma la riflessione è sulla cultura, sulla conoscenza”. Bonvecchio lo ha spiegato con un simpatico aneddoto: “Un giorno in treno ho incontrato  il parlamentare  del Movimento Cinque Stelle Alessandro Di Battista. Gli ho spiegato chi sono. Abbiamo parlato tre ore. Avete diritto di critica, gli ho detto, ma dovete sapere di che cosa parlate. A scuola non spiegano che l’Unità d’Italia l‘hanno fatta i liberi muratori. O che tanti Fratelli sono morti anche alle Fosse Ardeatine. La Massoneria vuole essere al servizio dello Stato. Ma vuole essere rispettata. Ora basta prenderle, risponderemo botta su botta. Ci apriremo sempre di più alla società portando avanti i valori della Fratellanza, della Tolleranza e dell’Uguaglianza”.


Fonte: GOI

lunedì 26 giugno 2017

Il Tempo intervista il Gran Maestro Bisi: “Con gli attacchi alle logge vogliono minare la democrazia”




Stefano Bisi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia

“È allarmante quanto sta accadendo, è in pericolo la democrazia”. Per il Gran Maestro Stefano Bisi, a capo del Grande Oriente d’Italia, la proposta di legge del vicepresidente della Commissione Antimafia, Claudio Fava, che vorrebbe vietare l`adesione alla massoneria a magistrati e forze dell`ordine ha un precedente inquietante.
Bisi, come vede le recenti analisi fatte dalla Dna e dalla Dda reggina sul binomio massoneria-organizzazioni malavitose? “La massoneria è fatta di più organizzazioni massoniche, il Goi è quella più antica. Ma non è l’unica organizzazione massonica che esiste. Io posso rispondere del Goi, non per chi fa parte delle altre. A chi usa il termine generico, anche ad alti livelli istituzionali, vorrei dire di usare qualche cautela in più. Perché le parole sono come le frecce: se uno le tira non tornano più indietro. E a forza di dirlo si possono creare danni alle persone e alle loro famiglie”.
Secondo lei si rischia di sparare nel mucchio insomma. “Esatto. Perché nella famosa inchiesta di Reggio Calabria c’è uno solo su 45 coinvolti iscritto al Goi, che venne da me sospeso perché si sarebbe adoperato per spostare un dipendente della Regione da un ufficio a un altro. Però c’è anche un sacerdote fra questi, allora che si fa? Si vanno a sequestrare i nomi di tutti chierichetti della Calabria come hanno fatto con noi? Con un’azione violenta tra l’altro”.
Come procede il ricorso alla Corte Europea contro il sequestro degli elenchi da parte della Commissione? “Il ricorso alla Corte Europea c’è ma noi abbiamo fatto una denuncia alla procura di Roma. Perché riteniamo che ci sia stato un abuso da parte della commissione parlamentare d’inchiesta. Non c’è stato neanche un grande sforzo di fantasia perché è andato nell’archivio della Camera dei Deputati e ha copiato una legge del 26 dicembre del 1925 firmata da Benito Mussolini. Io credo che questo sia un segnale d’allarme per tutti i cittadini italiani”.
Si spieghi. “Successe una cosa simile prima dell’avvento del Fascismo. Quando di fronte a una proposta di legge contro la massoneria depositata in parlamento si alzò Antonio Gramsci, che non era massone, ma disse che da lì a poco sarebbero
finite le libertà di tutti”.
Rosi Bindi ha detto che la massoneria è uno stato nello Stato. È così? “Credo che noi siamo l`unica associazione che quando un profano diventa libero muratore giura fedeltà alla Costituzione della Repubblica Italiana Nel giuramento c’è proprio scritto di essere fedele a essa e alle leggi che ad essa si conformano. Che vuol dire Stato nello Stato? Nei partiti che l’onorevole Bindi ha frequentato come li tengono gli iscritti? O i verbali delle riunioni? Spero che ci sia la stessa attenzione. Come c’è questa attenzione ossessiva nei confronti della massoneria”.
La pressione su di voi ha subito un incremento di recente, ci sono ragioni più profonde? “L`incremento è lo stesso prima dell’avvento del Fascismo quando all’assemblea costitutiva del partito nazionale fascista venne sancita l’incompatibilità fra l’appartenenza a una loggia massonica e al partito. Oggi ci sono alcuni partiti che sanciscono la stessa incompatibilità. Alla fine, dopo il verdetto della commissione presieduta da Giovanni Gentile, la massoneria venne definita come il cancro della società. E dopo quella commissione arrivò la legge che spiegavo. Oggi, nell’attuale commissione parlamentare, due membri di questa fanno la stessa proposta C`è pericolo per la tenuta della democrazia. Noi andiamo avanti, siamo da tutte le parti. Si cerca di essere pronti e disponibili a fare tutto. Leggo ora: la prossima settimana Mattiello chiede calendarizzazione in commissione giustizia. C`è un’intenzione persecutoria”.
Quello che vi si contesta è un rapporto ambiguo con la legalità. Secondo lei non può darsi che ci siano state responsabilità, anche dei vertici, nei rapporti con le istituzioni? “C’è stata la breccia di Porta Pia nel 1870 che non abbia fatto piacere a coloro che riunivano il potere temporale e spirituale. Poi la pagina della P2 non è stata una pagina bella per il Grande Oriente. Abbiamo fatto le nostre autocritiche, la loggia era fuori controllo. Non so però quanto ci si debba portare indietro questa problematica”.
Enrico Lupino