Loggia

Official Web Site

www.heredom1224.it

venerdì 18 aprile 2014

Giulia Delogu, "Di virtù lira sonante"

Servizio Biblioteca

DeloguAll'interno della manifestazione "Incontro con gli autori", organizzata dal Servizio Biblioteca in Gran Loggia, il professor Antonio Trampus ha presentato un recente lavoro di Giulia Delogu "Di virtù lira sonante". Poesia e Massoneria in Italia tra Settecento e primo Ottocento (Varini Publishing), la cui introduzione è firmata dall'ex Gran Maestro Gustavo Raffi. Delogu, dottoranda dell'Università di Trieste e vincitrice del premio Treves nel 2009, è attualmente impegnata in un semestre di studi alla Stanford University, dove sta continuando a portare avanti le sue ricerche in ambito latomistico. Potrà apparire curioso, ha affermato Trampus, che la ricerca di questa giovane studiosa sia dedicata al rapporto tra massoneria e poesia nella storia d'Italia. Eppure, a ben riflettere, viene subito da notare che nell'ampia letteratura massonica della penisola sono ancora molto scarsi i contributi sulla poesia, a differenza di quanto è avvenuto nel mondo anglosassone e germanico. L'argomento è poi anche di grande attualità, se si pensa a quale spazio ha guadagnato la poesia anche nell'editoria contemporanea. Il motivo più profondo che ha spinto l'autrice a percorrere i sentieri della poesia massonica è però quello legato all'interesse per la straordinaria attenzione e sensibilità del mondo latomistico sette e ottocentesco al problema della comunicazione, alla necessità di educare e diffondere il messaggio delle logge non solo tra i fratelli ma anche tra i non massoni, fino a raggiungere settori sempre più ampi della società italiana. Che cos'è in questo senso la poesia massonica: è certamente la poesia dei fratelli massoni, quella scritta per la vita interna delle logge e quella scritta da fratelli per un pubblico non massone. Ma è anche la poesia che intercetta, direttamente o in forma mediata, temi, concetti, figure della vita latomistica rendendo familiari parole e idee come virtù, uguaglianza, libertà e fraterna utilità. I nomi dei primi poeti massoni come Tommaso Crudeli e Antonio Jerocades finiscono così per intrecciarsi con quelli di Vittorio Alfieri, Vincenzo Monti, Ugo Foscolo, sino ad Alessandro Manzoni. Un libro che invita alla lettura, per lo stile piacevole e per la ricchezza delle informazioni raccolte.