Mi sembra, o Eccelso Duca di Milano, che il titolo conveniente al nostro trattato debba essere La Divina Proporzione.
Così Luca Pacioli, genio matematico vissuto tra il XV e XVI secolo d.C., definì quella che tutti conoscono come Sezione Aurea.
Ma di cosa si tratta? Cosa si intende per Sezione Aurea e qual è il mistero che l’avvolge?
Ma di cosa si tratta? Cosa si intende per Sezione Aurea e qual è il mistero che l’avvolge?

Molti fenomeni naturali, come la disposizione dei semi di un girasole, la spirale delle conchiglie di alcuni molluschi e della coda dell’ippocampo o i bracci della Via Lattea, hanno in comune un numero, una cifra nota fin dall’antichità, rappresentabile aritmeticamente come

Nel corso dei secoli, nell’architettura e nella pittura, gli artisti si sono avvalsi del numero aureo e della proporzione aurea nelle loro opere. Basti pensare, ad esempio, a Leonardo Da Vinci e alla

sua Monnalisa le cui proporzioni del volto sembrerebbero rispettare (sovrapponendo “rettangoli aurei”, i cui lati hanno un rapporto pari proprio a phi) i canoni della sezione aurea. Così, tanti oggetti di uso quotidiano, come le carte di credito, non sono altro che rettangoli aurei.
Alcuni dei più grandi artisti di tutti i tempi ritenevano –e ancora oggi lo si pensa- che le forme geometriche che godono di questa proporzione siano, per qualche misteriosa ragione, particolarmente gradevoli alla vista.
Legata alla proporzione aurea, vi è la sequenza di Fibonacci. Tale serie numerica, descritta da Leonardo Pisano –meglio conosciuto come Fibonacci-, inizia con i valori 1 e 1, a partire dai quali ogni nuovo termine viene generato tramite la somma dei due precedenti. I primi numeri di tale serie infinita sono:
1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55, 89, 144, 233, 377, 610…
Il quoziente fra un termine qualsiasi della successione e il suo precedente si approssima a phi sempre più, man mano che si procede nella serie.
E’ così che, ad esempio, le spirali formate dai semi di un girasole saranno sempre in numero pari a un elemento della sequenza di Fibonacci; come anche il numero dei petali dei fiori.
E forse, sulla frase di San Tommaso d’Aquino “I sensi si dilettano con le cose che hanno le corrette proporzioni”, colossi come Twitter e Apple hanno disegnato i propri loghi sfruttando Fibonacci e la sezione aurea.
E forse, sulla frase di San Tommaso d’Aquino “I sensi si dilettano con le cose che hanno le corrette proporzioni”, colossi come Twitter e Apple hanno disegnato i propri loghi sfruttando Fibonacci e la sezione aurea.

L’uccellino di Twitter, infatti, è stato costruito per mezzo di circonferenze sovrapposte aventi i diametri pari a numeri della sequenza di Fibonacci.

Stesso discorso vale per la Apple che, sia per l’iCloudsia per la famosa mela morsicata ha utilizzato lo stesso metodo delle circonferenze in rapporto aureo.
Come visibile nell’immagine, sono state utilizzate circonferenze inscritte in quadrati di lati pari ai primi 6 elementi della serie di Fibonacci (in realtà, l’attuale versione del logo presenta delle piccole approssimazioni).
Ma non è finita qui: anche marchi come Pepsi, Toyota e persino National Geographic (vedi gallery in cima al testo) non si sono fatti sfuggire l’occasione di creare un logo identificativo che potesse essere il più gradevole possibile, garantendo –se non il sicuro successo alle aziende- una presentazione estetica armoniosa.
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Anche quest’anno l’Associazione Culturale “Ambrogio Viale”, emanazione della Loggia Ennio Battelli (1015) di Diano Marina del Grande Oriente d’Italia, ha partecipato attivamente – per il quinto anno consecutivo – all’iniziativa “Colletta Alimentare”, allestendo uno stand di raccolta di generi di prima necessità davanti al supermercato Punto Simply di Cervo, in provincia di Imperia. Si tratta dell’evento di solidarietà oggi più partecipato in Italia, organizzato su scala nazionale dal Banco Alimentare, e che certo non poteva essere disatteso dalla puntuale attenzione dei Fratelli della “Battelli”, com’è oramai…tradizione!
La sede di Pinerolo degli Asili Notturni dedicata alle cure odontoiatriche ha iniziato a prendere forma, è trascorso un anno da quando, su volontà ed iniziativa del Fratello Carlo Gremo della Mario Savorgnan d’Osoppo n° 587 all’Or. di Pinerolo, si è avviato l’iter progettuale.
di Torino che ha avuto un ruolo fondamentale nel progetto pinerolese come in tutte le sedi operative in varie regioni d’Italia, la Giunta del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili del Piemonte e Val d’Aosta al completo e diversi Fratelli delle tre Officine che operano a Pinerolo, oltre alla già citata Savorgnan d’Osoppo la Excelsior n° 21 all’Or. di Torre Pellice e la. Acaja n° 691 all’Or. di Pinerolo. Un messaggio di partecipazione è giunto anche dalla Silvio Pellico n° 1496 all’Or. di Saluzzo.








Oggi il gran raduno dei massoni Il titolo è «Giornalismo e antimassoneria: fake news o verità?». Appuntamento alle 16 a palazzo Kechler Dopo 300 anni di attività ininterrotta, talvolta costretta dai regimi alla clandestinità, la Massoneria continua a far discutere. Almeno nel nostro Paese, «dove peraltro è stata protagonista del Regno d’Italia napoleonico, come del successivo Risorgimento e dell’Unità d’Italia. Ma la stampa e parte della politica cercano di screditarla si legge in una nota che annuncia l’incontro di oggi, alle 16, a palazzo Kechler -. Un tema caldo e di attualità che sarà affrontato nel consueto seminario di studi massonici in programma oggi a Udine». «Giornalismo e antimassoneria: fake news o verità?» questo il titolo scelto dal consiglio dei maestri venerabili del capoluogo friulano, dal collegio circoscrizionale e dal Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Stefano Bisi, che concluderà con il suo intervento la dodicesima edizione del seminario dedicato ad Antonio Celotti. Lo farà nella sua veste di vertice del Goi, senza dimenticare di essere lui stesso un giornalista professionista, già vicedirettore de “Il Corriere di Siena”. Prima di lui interverranno, moderati da Angelo Di Rosa, autorevoli colleghi di fuori regione, come Michele Lembo di “Radio Radicale” e Umberto Cecchi, già direttore de La Nazione e il blogger udinese Marco Belviso, oltre a due accademici: Maurizio Boldrini, docente di Giornalismo e nuovi media presso l’Università di Siena, e Ugo Volli, ordinario di Filosofia della comunicazione presso l’Università degli Studi di Torino. In Friuli gli iscritti al Grande Oriente sono un centinaio, 350 in tutta la regione. Le logge a Udine sono La Nuova Vedetta; Azzo Varisco e Philalethes; la 11 Settembre a Campoformido; l’Avano Lodge ad Aviano; la Paolo Sarpi a San Vito al Tagliamento; la Isonzo a Gorizia e l’Italia, la Gugliemo Oberdan, la Nazario Sauro Mare Adriatico, la Giuseppe Garibaldi, l’Ars Regia e l’Humanitas a Trieste. Il Grande Maestro, Stefano Bisi Celotti, fondò la scuola di pneumologia Il seminario di oggi è dedicato ad Antonio Celotti, nato il 27 giugno del 1906 a San Giorgio di Nogaro. Terminati gli studi ginnasiali e liceali si laureò in Medicina e Chirurgia all’Università di Padova ove si specializzò successivamente in Tisiologia ed Igiene. Iniziò la sua attività clinica all’Istituto pneumologico Forlanini ne11932 sotto la guida del professor Azzo Varisco, fondatore della scuola pneumologica udinese, e divenne primario del reparto di pneumologia ne11950 sino al pensionamento avvenuto nel 1975. Durante gli eventi bellici dal 1940 al 1945, pur continuando l’attività clinica tisiologica in corsia, fu nominato direttore sanitario dell’Ospedale di Udine. Ne11982 pubblicò il libro «La massoneria in Friuli Prime ricerche sulla sua esistenza ed influenza».













