Sabato 11 novembre alle ore 16, presso il Ridotto del Teatro delle Muse in Piazza della Repubblica 14, il Grande Oriente d’Italia, il Rito Simbolico Italiano Loggia Regionale Marchiae e il Collegio dei Maestri Venerabili delle Marche organizzano il convegno dal titolo La “Guerra Giusta” della Massoneria italiana che vedrà come moderatore il giornalista e conduttore televisivo Alessandro Cecchi Paone. L’ingresso è libero e la cittadinanza è invitata.
Dopo i saluti di Fabrizio Illuminati, presidente del Collegio dei MM.VV. delle Marche, e di Mauro Raimondi, presidente del Rito Simbolico Italiano Loggia Regionale Marchiae, il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Stefano Bisi introdurrà il tema del convegno.
Prestigiosi i relatori: Marco Cuzzi (Università di Milano) presenterà il libro “Dal Risorgimento al Mondo Nuovo. La Massoneria italiana nella prima guera mondiale”. A seguire Marco Severini (Università di Macerata) esporrà “Il fronte davanti casa: la Marche e la Grande Guerra” mentre Moreno Neri (Filologo e saggista) tratterà “Guerra e Massoneria. Condannati a ripetere la storia?”.
Prestigiosi i relatori: Marco Cuzzi (Università di Milano) presenterà il libro “Dal Risorgimento al Mondo Nuovo. La Massoneria italiana nella prima guera mondiale”. A seguire Marco Severini (Università di Macerata) esporrà “Il fronte davanti casa: la Marche e la Grande Guerra” mentre Moreno Neri (Filologo e saggista) tratterà “Guerra e Massoneria. Condannati a ripetere la storia?”.
Dopo gli interventi del pubblico le conclusioni saranno tracciate da Giovanni Cecconi, Serenissimo Presidente del Rito Simbolico Italiano.
La massoneria italiana rappresentò uno dei protagonisti della Grande Guerra, dall’impegno per l’intervento al conflitto al fianco dell’Intesa. Dal maggio 1915 i massoni si mobilitarono con tutte le loro «logge» nel cosiddetto «fronte interno», con azioni di propaganda e di solidarietà, affiancando le autorità nell’individuazione degli elementi disfattisti e dei sabotatori, e trasformandosi pertanto in una sorta di «milizia civile». Il conflitto rappresentava per i massoni il compimento del Risorgimento e la sua evoluzione verso un ‘Mondo nuovo’ dominato dalla democrazia e dall’armonia tra i popoli. Ma il nazionalismo sempre più radicale avrebbe investito i massoni, che al pari del resto del Paese sarebbero giunto all’appuntamento con il dopoguerra profondamente trasformati, al pari dello Stato liberale che avevano contribuito a creare. Attraverso un’approfondita analisi dei documenti disponibili e in parte inediti, questo libro vuole dare un contributo significativo alla comprensione di quel particolare periodo della nostra storia, ricostruendo le complicate dinamiche delle Obbedienze massoniche nazionali.
La massoneria italiana rappresentò uno dei protagonisti della Grande Guerra, dall’impegno per l’intervento al conflitto al fianco dell’Intesa. Dal maggio 1915 i massoni si mobilitarono con tutte le loro «logge» nel cosiddetto «fronte interno», con azioni di propaganda e di solidarietà, affiancando le autorità nell’individuazione degli elementi disfattisti e dei sabotatori, e trasformandosi pertanto in una sorta di «milizia civile». Il conflitto rappresentava per i massoni il compimento del Risorgimento e la sua evoluzione verso un ‘Mondo nuovo’ dominato dalla democrazia e dall’armonia tra i popoli. Ma il nazionalismo sempre più radicale avrebbe investito i massoni, che al pari del resto del Paese sarebbero giunto all’appuntamento con il dopoguerra profondamente trasformati, al pari dello Stato liberale che avevano contribuito a creare. Attraverso un’approfondita analisi dei documenti disponibili e in parte inediti, questo libro vuole dare un contributo significativo alla comprensione di quel particolare periodo della nostra storia, ricostruendo le complicate dinamiche delle Obbedienze massoniche nazionali.