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giovedì 11 febbraio 2010

Il Gran Maestro Gustavo Raffi ricorda l'assassinio di Lando Conti


Firenze, 10 feb. - (Adnkronos) - ''A quasi 25 anni da una morte irragionevole e mai chiarita, nel pantheon della libertà la Libera Muratoria rende onore a uno dei suoi figli più cari e più liberi: Lando Conti. Lo ricordiamo come uomo del dialogo e di profonda sensibilita', esempio di tolleranza e ragione applicata alla politica contro quella che lui definiva l'egemonia come uniformita'. La storia ha dato ragione a quell'uomo buono che vive nei nostri cuori. Il piombo della violenza cieca non potra' cancellarne il ricordo''. Cosi' Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia ricorda Lando Conti, ucciso dalle Brigate Rosse il 10 febbraio del 1986 con diciassette colpi di pistola mentre scendeva, in automobile, dalla sua casa all'Olmo, sulle colline fiesolane, alle porte di Firenze. Conti stava andando in consiglio comunale, aveva solo 52 anni e lasciava la moglie e quattro figli.

''Compiuti i suoi doveri di imprenditore e di politico nei quali metteva la passione di chi e' abituato a lottare per gli ideali - sottolinea il Gran Maestro del Goi - erano la famiglia e gli amici la sua ricchezza. Si rifugiava negli affetti veri, che lo aiutavano a coltivare la speranza insieme al verde e al silenzio della casa dell'Olmo. Sapeva declinare ogni giorno, in maniera gioviale, quei principi di umanita' e di fratellanza che la famiglia gli aveva insegnato attraverso il pensiero repubblicano e la scuola di vita della Massoneria''.

''Fratello massone della Loggia ''Abramo Lincoln'' del Grande Oriente d'Italia, oggi ''Lando Conti'', e repubblicano convinto, Lando - sottolinea ancora Raffi - testimonio' con la vita e con le opere che la politica deve operare per il bene di tutti e mai a vantaggio di una parte sola. La sua lezione di profonda umanita' ci fa ancora strada''.