L'ultima giornata del Goi a Rimini si conclude con la votazione che mette a tacere le dispute interne
RIMINI - Un voto per la "pacificazione". La Gran Loggia 2010 del Grande Oriente d'Italia (Goi) a Rimini, si è conclusa con una votazione a grande maggioranza su di una mozione che intende porre fine alle dispute interne, anche aspre, insorte lo scorso anno in occasione della riconferma per il terzo mandato, del Gran Maestro, Gustavo Raffi, e che hanno portato in molti casi a ricorsi di fronte alla cosiddetta "giustizia profana", la magistratura ordinaria. Ora si intende voltare pagina, rispetto a una litigiosità, che non ha favorito il processo di costruzione di un nuovo volto della massoneria italiana, dopo gli anni bui della loggia P2 e degli scandali.
Il Goi vuole tornare a rappresentare una forza propositiva nella società italiana a partire da un duplice riferimento: "Piùlibertà, maggiore responsabilità". E' sull'etica, tema al centro dei tre giorni di lavori della Gran Loggia, ha insistito Raffi nella sua allocuzione finale di fronte al 'parlamentino' massonico: "Nostro compito è quello di ricostruire un'etica perduta, rivendicandone la centralità e la priorità. Rivendicando l'esigenza di un'etica laica, intelligente e aperta". "Una volta elette le cariche - ha sottolineato il Gran maestro aggiunto, Massimo Bianchi - non ci devono essere più vincitori o vinti, ma c'è un'istituzione da portare avanti". E per favorire il buon funzionamento e il buon nome di una realtà che è innanzitutto di tipo "iniziatico", aveva chiosato il Grande Oratore, Morris Ghezzi, nella sua 'Relazione morale', è necessario evitare che le dispute su questioni iniziatiche o sugli organigrammi vengano portate all'esterno, in modo penalizzante per l'intera massoneria. La strada confermata da Raffi è quella della trasparenza, a partire dalla pubblicità dei ruoli dirigenti e dalla disponibilità, sulla base della vigente legislazione sulla privacy, di rendere noti alle autorità competenti, qualora ne venisse fatta richiesta, gli elenchi degli iscritti. Da queste scelte, ha detto Raffi, "non si torna indietro e la Massoneria intende tornare a rappresentare un coagulo di forze propositive nella società 'liquida', riprendendo responsabilità di indicazione in tutti i settori, dal lavoro alla ricerca, all'educazione, per battere un pensiero 'low cost' che sembra essere oggi dominante".
L'ultima giornata di lavori della Gran Loggia è stata caratterizzata dalla presenza delle delegazioni ufficiali delle Grandi Logge estere, ricevute nel 'tempio' - dominato dai simboli celesti del sole della luna e del firmamento e dal grande occhio divino - con tutti gli onori massonici, sulle note del Nabucco e con schierata la 'guardia' d'onore del Gran Maestro con le spade rituali. Massiccia la rappresentanza delle logge dell'est Europa e dei Balcani, alla cui rinascita un significativo contributo è venuto proprio dall'impegno in prima persona del Goi. 'New entry' l'appena ricostituita massoneria d'Albania. Riconfermati i legami con le fratellanze europee, a partire da Francia, Germania e Olanda, ma anche con quelle centro e sud America, con il costante richiamo alla figura dei 'libertadores', primo tra tutti Giuseppe Garibaldi, ma anche le figure di altri massoni con un particolare ruolo nella storia dei loro paesi come Augusto Sandino in Nicaragua e Benito Juarez, primo presidente indio del Messico. La particolarità del collegamento con le logge degli Stati Uniti, anche per la presenza importante degli italoamericani, a Rimini con le logge Garibaldi e Mazzini di New York, è stata confermata con l'attribuzione al segretario esecutivo della conferenza delle Grandi Logge degli Usa, Thomas Jackson, della carica di Gran Maestro onorario del Goi, riconoscimento attribuito per la prima volta a un non italiano. Carica di Gran Maestro onorario anche per l'anziano ex senatore socialista, Giorgio Casoli, conosciuto come il "Pertini di Perugia".
da www.romagnanoi.it