Fratelli d'Italia
Memoria del rapporto tra Massoneria e Risorgimento
nel 150º anniversario dell'Unità d'Italia (1861-2011)
Maurizio Del Maschio, Stefano Momentè, Claudio Nobbio
pagg. 200, euro 22,00
Bastogi Editrice Italiana, 2011
A centocinquant'anni dall'Unità d'Italia, vale la pena di ripercorrere un periodo fondamentale di storia patria ormai appannato e negletto. Sembra che prima del 1945 la nostra storia si perda in una nebulosa caratterizzata dall'incubo fascista e quasi null'altro. Soprattutto alle nuove generazioni abbiamo il dovere di ricordare quali furono le radici dell'Italia di oggi e a quale prezzo, anche di sangue, si è raggiunta quell'Unità nazionale che oggi per un verso appare scontata e per un altro è messa in discussione a causa del malessere in cui vive la superficiale Italia di oggi, sazia del suo benessere, carente di grandi ideali e profondamente ignorante del suo passato. Si vive nell'illusione che solo il presente conta, dimenticando che il presente è qualcosa che sfugge al nostro controllo. Un attimo prima era futuro e un attimo dopo è già passato.
Un popolo immemore del suo passato è un popolo che non ha futuro. Perciò abbiamo sentito l'urgenza di ripercorrere un periodo fondamentale della nostra recente storia con l'intento di risvegliare le coscienze. Lo abbiamo fatto senza slanci retorici ma con lucida attenzione e con quell'obiettività che la distanza temporale favorisce. Abbiamo ripercorso quasi duecento anni di storia caratterizzati da tre simboli fondamentali: il Tricolore, l'Inno nazionale e la Carta Costituzionale. Visti nell'ottica massonica che, volenti o nolenti, ha pervaso il nostro Risorgimento, tali simboli si possono intuitivamente associare ai tre principi sui quali si basa la Libera Muratoria: Libertà, Uguaglianza, Fratellanza. Il Tricolore è il simbolo della Libertà, l'Inno di Mameli è il simbolo della Fratellanza e la Carta Costituzionale è il simbolo dell'Uguaglianza.
L'Italia non è certo il primo Stato moderno ad avere radici massoniche nel suo dna. Gli Stati Uniti d'America hanno avuto, prima di lei, lo stesso fondamento ancor oggi visibile nei simboli e nelle istituzioni che caratterizzano quella grande nazione. Anche altri Paesi si sono formati nel secolo scorso con l'apporto determinante della Massoneria, i cui affiliati hanno contribuito a formare una nuova classe dirigente che raccogliesse le sfide della modernità senza abbandonare i tradizionali valori che danno dignità all'uomo facendone una creatura unica, libera e saggia, combattendo ogni forma di oscurantismo, di sopruso e di ignoranza.
Abbiamo affrontato questa fatica senza pregiudizi, senza timori reverenziali e senza intenti apologetici, ma con passione, libertà di pensiero e sincero intento di riportare alla luce un passato che fa parte della lunga e complessa storia d'Italia che ha in Roma il simbolo fondamentale della propria identità e che lord John Gordon Byron (1788-1824) definì “Niobe delle nazioni”.
Con questa rievocazione intendiamo altresì ricordare tutti coloro che, animati da un sincero amor di Patria, noti e sconosciuti, dai primordi del nostro Risorgimento agli anni difficili della Resistenza, hanno combattuto ed hanno sacrificato la loro esistenza per un nobile ideale, affinché noi e chi vivrà dopo di noi potessimo vivere in un'Italia indipendente formata da uomini liberi da ogni oppressione. A noi il compito di non dissipare il patrimonio di civiltà che abbiamo il privilegio di custodire e preservare.