lunedì 19 settembre 2011
Equinozio d'Autunno - XX settembre: l'Allocuzione del Gran Maestro
Ribellarsi al declino, un cantiere di proposte per l'Italia
"I Padri della Patria ci hanno insegnato ad amare la nostra terra e ad abitarne la speranza. Ne abbiamo raccolto la lezione di libertà e laicità. Di fronte al declino etico del Paese noi non stiamo fermi. Non vogliamo stare fermi. Non staremo fermi".
Il Gran Maestro Gustavo Raffi, conclude così il suo intervento a Villa Il Vascello, a Roma, per le celebrazioni del XX Settembre, invitando tutta l'Obbedienza a fare la propria parte per "rilanciare la speranza del cambiamento".
Pensiero, progetto e impegno solidale, spiega il Gran Maestro, perché "l'Italia trovi un nuovo passaggio a Occidente e si ribelli al declino".
"Bisogna inaugurare una stagione di pensiero autenticamente democratico e liberale, laico e solidale. Per questo - dice riferendosi alle celebrazioni del Grande Oriente per i 150 anni dell'Unità d'Italia - nel nostro viaggio identitario in tutta Italia, non vogliamo celebrazioni museali o retoriche. Gli uomini del dubbio, operai della speranza, vogliono allestire invece un cantiere di riflessione e di proposte per la Nazione, ponendo le basi per un possibile cambiamento. Quello che tutti auspicano ma che tarda a venire".
Scarica il testo integrale dell'Allocuzione del Gran Maestro - PDF 532 Kb.
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