Claudio Bonvecchio - Mimesis Edizioni
Con la Filosofia di indiana Jones, mimesis continua il suo lavoro iniziato con Filosofia del Signore degli anelli. Questa trilogia (è previsto anche uno studio sulla saga di Guerre Stellari) si basa sulla convinzione che la filosofia, se vuole "mordere la realtà", deve trovare i veicoli giusti. Ei veicoli giusti sono quelli che hanno avuto e hanno presa sull'immaginario collettivo sino al punto di diventarne parte integrante. In questo senso, l'importanza dei contenuti filmici è straordinaria: attivano nello spettatore pulsioni ed interessi del profondo e lo mettono in contatto con simbologie che interagiscono sulla sua personalità e sulla sua formazione. Particolare è il caso di Jones, eroe immaginario, ma sapientemente costruito da Lucas e Spielberg come un vero e proprio personaggio storico in cui le avventure della maturità si accompagnano (nei telefilm) con il processo di formazione. Processo che avviene in tutto il novecento e che, in un certo qual modo, del novecento diventa l'espressione e il sigillo. Jones è dunque il testimone di un'epoca: ne incarna la cultura, il sentire, le passioni, gli avvenimenti storici, i grandi miti e le disavventure. venirne a contatto in maniera leggera - come nella sua saga - ridesta l'interesse per un modello d'uomo e induce a riflettere su temi storico-politici (come il nazismo), su temi del profondo (come l'eroe che è in noi), su temi culturali (il linguaggio, l'archeologia, l'incontro con altre civiltà) ed infine sulla tecnologia di cui il cinema si serve per veicolare questi contenuti.
La scheda del libro