Annibale Paloscia - Mursia
Una Vatileaks agli inizi del Ventesimo secolo. Il 23 maggio 1915 l'Italia entra nel mattatoio della Prima guerra mondiale, un'informativa avverte il Viminale che la Capitale è la sede centrale dello spionaggio austro-ungarico. Mentre papa Benedetto XV protesta contro 'l'inutile strage', il suo cameriere segreto, monsignor Rudolph Gerlach, dirige dal Vaticano una potente rete di spionaggio al servizio dei Paesi in guerra contro l'Italia. Per la sua posizione, è in grado di carpire i più importanti segreti militari italiani. "Racconto una delle più grandi spie del 1900: monsignor Rudolph Gerlach, cameriere segreto di Benedetto XV. Approfittando dell'affetto del Papa, passò informazioni ai servizi di intelligence austrici e tedeschi", spiega Annibale Paloscia, presentando il suo libro 'Benedetto tra le spie. 1914: l'anno fatale della Grande Guerra' (Mursia, pp. 205).
Leggi la recensione integrale