Loggia

Official Web Site

www.heredom1224.it

lunedì 9 maggio 2011

Giovani muratori crescono.


Parla Cazzaniga, storico della Massoneria: «Molti under 40 nelle logge»
             
In un numero sul potere non poteva mancare una riflessione sulla Massoneria. Tra chi ricorda che i massoni “hanno fatto l’unità d’Italia” e chi non dimentica lo scandalo della loggia P2 (sono trent’anni dal ritrovamento degli elenchi di Castiglion Fibocchi), ci sono gli studiosi il cui sguardo è legato più alla storia che alla cronaca. Gian Mario Cazzaniga, professore di filosofia morale all’Università di Pisa, ha diretto i volumi della Storia d’Italia Einaudi sulla Massoneria (2006) e sull’Esoterismo (2010). Quello che segue è un estratto dell’intervista molto più ampia contenuta nella rivista dell’Arel.

Professore, che cos’è la Massoneria?
È l’unica società iniziatica che abbia una presenza ampia nelle società occidentali contemporanee. Una società iniziatica è una società che, attraverso parole, atti, segni, trasmissioni di conoscenze, modifica o pretende di modificare la natura dell’uomo comune, portandolo a un livello spirituale diverso e superiore. Si apre allora la questione se la Massoneria sia una religione. I massoni rispondono di no, ma in realtà in quanto società iniziatica non c’è dubbio che appartenga anche al mondo delle religioni. In teoria, la Massoneria rifiuta di iniziare gli atei perché c’è l’obbligo di credenza nel Grande Architetto, però le obbedienze latine, avendo avuto una storia di conflitto con la Chiesa cattolica, tendono a una maggiore libertà di pensiero e accettano anche presenze ateistiche.

Come i principi massonici influiscono sulle scelte e sui comportamenti?
La risposta è difficile, perché in tutte le Massonerie e in tutti i paesi troviamo identità politiche e comportamenti profondamente diversi. Ad esempio, sia Pinochet che Allende erano massoni. In Italia la Massoneria nell’Ottocento è anticlericale, perché vuole l’unità d’Italia che presuppone la distruzione del potere temporale dei papi. Sappiamo però che nel Risorgimento oltre ai massoni Mazzini, Garibaldi e Cavour, anche Manzoni e Pellico, Gioberti e Rosmini (quattro grandi cattolici) vogliono l’unità d’Italia.

Cos’è allora che a livello mondiale tiene insieme i massoni? Sono soltanto dei grandi gruppi di potere?Le Massonerie si strutturano organizzativamente in parallelo al potere politico, per Stati. Non è mai esistita una Massoneria mondiale. Se guardiamo alla più potente Massoneria del mondo, quella americana, vediamo che esistono 50 Massonerie di 50 Stati. Che non si riuniscono fra loro, se non in momenti particolari… Quando bisogna eleggere il presidente? Le Massonerie sono sempre state più influenti sui democratici che sui repubblicani: Fr. D. Roosevelt, Truman, Ford erano massoni. Le grandi università americane, tipo Yale, Princeton, Harvard hanno invece società segrete studentesche molto ristrette, che selezionano le classi dirigenti. Che i due Bush vengano dalla Skull & Bones non è casuale. Oggi la Massoneria è in una crisi generalizzata, come tutte le società giurate.

In Italia questa crisi come si manifesta?Con un calo dell’influenza culturale. Da un punto di vista associativo la crisi non c’è, al contrario, le Massonerie aumentano gli iscritti. Ritengo che questa crescita sia un effetto della crisi della politica. La politica come noi l’abbiamo conosciuta fino alla fine degli anni Ottanta aveva in sé anche una quota di spiritualità laica. Oggi i partiti non danno alcuna risposta di carattere spirituale. Ho trovato massoni tra chi vota Pd, ma anche in Rifondazione comunista; ci sono quelli che vengono dal Movimento sociale o dalla Democrazia cristiana, dai radicali o dai socialisti.

Il livello culturale è elevato?Sì, il numero di laureati è alto e ci sono liberi professionisti, funzionari di comando intermedi e uomini d’affari. In Italia ebrei e valdesi, ad alto livello di scolarizzazione, sono sempre stati molto presenti nelle logge.
 
Veniamo al doppio giuramento e alla riservatezza. Se c’è nella classe dirigente della burocrazia una presenza massonica consistente, la doppia appartenenza può essere un problema, non crede?
La mia impressione è che la questione sia in fieri. Sono d’accordo che il problema vada posto e dovrebbe essere risolto con la trasparenza dell’affiliazione associativa.

La vicenda della P2 ha accentuato la diffidenza.
Non c’è dubbio. E quella storia non è ancora finita.

Pensa che oggi ci siano delle logge segrete che agiscono in modo non lecito?Penso che ci siano forme segrete di associazione il cui obiettivo non è quello di accrescere la democrazia nel nostro paese.

Torniamo alle Massonerie ufficiali. In Italia quante sono e come si entra?Sono tre: le due presenti dal 1908, quando Piazza del Gesù (Gran Loggia d’Italia) si è separata da Palazzo Giustiniani (Grande Oriente d’Italia). Poi c’è una “mini-Massoneria”, nata da una scissione dell’ex gran maestro del Grande Oriente, Giuliano Di Bernardo, un’operazione sostenuta dagli inglesi. Per quanto riguarda le modalità di ingresso, il meccanismo, ovunque, è di cooptazione: non ci si iscrive, si riceve una proposta.

Donne e Massoneria?La norma massonica, fin dall’origine, è quella di vietarne l’iniziazione. La Gran Loggia d’Italia, però, inizia le donne dagli anni Sessanta e fa parte di una federazione europea (Clipsas) di obbedienze miste.

Veniamo ai giovani. È vero che gli under 40 corrono a iscriversi in massa?In questo periodo si registra un aumento di iscrizioni giovanili. Per spiegarlo, a mio giudizio, vale quanto detto prima: una ricerca di spiritualità che i partiti non offrono più, diversa da quella delle religioni storiche.

E non anche di lavoro e carriera?Sicuramente ci sarà chi si iscrive per fare carriera. Ma c’è anche una quota di giovani con professionalità affermate alla ricerca di un luogo di spiritualità collettivo. Sul risultato, bisognerebbe sentire loro.

Quanti sono gli iscritti alla Massoneria in Italia?Gli affiliati sono circa 30 mila in totale, di cui 20 mila del Grande Oriente, residenti nei centri urbani. Ci sono poi piccole città che hanno una loro tradizione massonica specifica, in particolare in Toscana e Calabria.

I simboli tradizionali, grembiule, compasso, etc, si usano ancora?Sì. Le origini massoniche – Londra, 1717 – sono note: la trasformazione di una corporazione operativa, funzionale alla costruzione di edifici, in una corporazione di carattere intellettuale umanitario e sociabile. Sono i riti dei muratori, che vuol dire anche architetti, cultura tecnico-scientifica. Gli oggetti, gli strumenti del lavoro, diventano simboli di categorie filosofiche e religiose.>

In che consiste il giuramento massonico?Il giuramento comporta solidarietà e impegno a non rivelare i segreti. Ma l’impegno non revocabile è la cerimonia d’iniziazione. Se muta la natura spirituale dell’adepto, è prevista una sospensione dagli impegni rituali e associativi che si chiama “mettersi in sonno”, ma l’iniziazione è per la vita.

La Massoneria ha rapporti con l’Opus Dei?Sono entrambi centri di potere...Poiché sia l’Opus Dei sia la Massoneria sono fortemente presenti in alcune realtà, a volte si combattono a volte si alleano. Caratteristica comune all’Opus Dei e alla Massoneria è che raramente hanno il presidente delle banche, ma spesso hanno il direttore generale.

E i rettori delle università?Una volta i rettori delle università erano spesso massoni, ora non più. Mentre abbiamo dei rettori di Comunione e Liberazione.

di Mariantonietta Colimberti.