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venerdì 22 marzo 2013

Metti una sera a Jesi, due giovani attori strappano la mordacchia a Giordano Bruno

Successo di pubblico e critica per l'evento bruniano di Jesi

Giordano Bruno"Usate ragione e mani, non abbiate paura. Costruite su ogni rovina. È questa la lezione che vi lascio. Iate, iate, nun ve fermate!". E' una delle suggestioni che ha regalato l'atto unico teatrale 'La pietra della bellezza', tratto dal libro di Gerardo Picardo, per la Stamperia del Valentino, che racconta la vita e il pensiero di Giordano Bruno e portato in scena - grazie alla splendida organizzazione dei Fratelli di Jesi - il 16 marzo scorso presso il Teatro Valeria Morioni della città marchigiana. Sotto l'attenta regia di Chiara Murru, due giovani e promettenti artisti hanno fatto rivivere sul palco, attualizzandola, la lotta del filosofo per la libertà di ricerca. A interpretare il Nolano è stato Maurizio Pulina, mentre nelle vesti di Clemente VIII, il Papa che lo ha portato al rogo, si è calato Francesco Calmieri (video di Giulio Fanelli, costumi di Manuel Delogu, produzione Spazio-T). L'evento bruniano, coordinato dal Grande Ufficiale del Grande Oriente e Gran Consigliere all'Organizzazione, Tiziano Busca, e dal Maestro Venerabile della Loggia 'Giordano Bruno' n. 1164 di Jesi, Alessandro Marini, è stato preceduto da un convegno pubblico che si è tenuto nello stesso teatro. L'appuntamento, dal titolo 'La Ruota di Mercurio. Mente e mano, Giordano Bruno e la costruzione dei mondi infiniti', ha visto relatori Francesco Sberlati, docente di letteratura italiana all'Università di Bologna, Antonio Panaino, docente Università di Bologna e direttore responsabile della rivista 'Hiram', e il giornalista Gerardo Picardo. A tracciare le conclusioni, è stato il Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, Gustavo Raffi.
 La cronaca dell'evento
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