Sullo scaffale
Un tempo, chi entrava nell'Urbe dalla via Tiburtina si trovava dinanzi un'antica porta di pietra che aveva scolpite due teste di toro. Quella esterna, rivolta verso la campagna, era un lugubre teschio; l'altra raffigurava invece un animale vivo. Le due teste simboleggiavano i viandanti che giungevano nella Città Eterna. Come era Roma all'epoca dei Templari, e quali luoghi della città furono teatro di eventi cruciali per la storia del leggendario Ordine lo si scopre nel nuovo libro di Barbara Frale, "Andare per la Roma dei Templari" (il Mulino), attraverso una serie di tappe significative. Come guida, il lettore ha alcune figure illustri: Hugues de Payns e Jacques de Molay, il primo Maestro e l'ultimo, e fra loro san Bernardo di Clairvaux, il grande mistico del XII secolo che fu la colonna ideologica e spirituale del Tempio. "E' un viaggio di bellezza e sapienza nella Roma del Medioevo, luogo evocativo che mostra il cadavere dell'Urbe antica e un pensiero di ricerca", spiega Barbara Frale, Ufficiale presso l'Archivio Segreto Vaticano, da più di vent'anni tra i migliori studiosi dei Templari. "Arrivare a Roma era come vedere Atlantide – rimarca la storica del Medioevo - ma anche un viaggio nella storia dei Templari che devono dialogare con i Papi e convincerli a fare dei frati guerrieri un Ordine religioso. (fonte Gerardo Picardo Adnkronos) |