Shoah
ll Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno per commemorare le vittime della Shoah. La data, che coincide con la liberazione avvenuta nel 1945 del campo di concentramento di Auschwitz, è stata stabilita dalle Nazioni Unite in una risoluzione votata il 24 gennaio 2005 a 60 anni dalla fine dell'Olocausto. Il ricordo di quella immane tragedia va custodito come un bene prezioso. Lo sottolinea e ne spiega il perchè il Grande Oratore Claudio Bonvecchio in un articolo di cui riportiamo uno stralcio, che verrà pubblicato sul numero di gennaio di "Erasmo Notizie" e si può leggere già in versione integrale sul sito del Grande Oriente. "Dimenticare –scrive Bonvecchio- è nella natura di ogni persona. Se così non fosse saremmo, completamente, sovrastati dai ricordi. Saremmo, perennemente, dilaniati dal dolore per gli eventi tristi e dolorosi che hanno segnato la vita di ciascuno di noi. Ma questo spiega il Grande Oratore "non ci esime dalla memoria, senza di cui saremmo esclusivamente dominati dalle emozioni, dagli istinti e incapaci di comportarci in maniera consapevole e equilibrata. La memoria, infatti, è l'antidoto compensativo alla dimenticanza. Se dimenticare ci sprona a vivere, la memoria ci indica la via giusta per una vita razionalmente, emotivamente e spiritualmente corretta: ossia una vita in grado di insegnarci, sulla base delle esperienze passato, ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, ciò che si deve fare e ciò che non si deve fare". "Dobbiamo, dunque, avere –osserva- un sacro rispetto per la memoria che spesso, anche se non sempre, coincide con la storia, di persone e comunità, giustamente definita come maestra della vita. E solo l'Essere Supremo sa di quanti Maestri abbiamo bisogno: soprattutto oggi. Sulla base di questa riflessione non possiamo far prevalere l'oblio sulla memoria di quanto è successo in un passato, non così lontano, in cui milioni di persone di ogni sesso e età hanno pagato, con la loro vita, l'unica colpa di essere ebrei o non conformi ad un omologato modello di vita e di convinzioni: come, ad esempio, gli zingari, gli omosessuali e, non dimentichiamolo mai, anche i Liberi Muratori. È la memoria della Shoah: dell'olocausto del popolo ebraico e di tutti coloro che ad esso sono stati assimilati da una violenza senza pari. E questa memoria va custodita come un bene prezioso da tutta l'Umanità e dai Liberi Muratori".
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