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venerdì 20 ottobre 2017

C’è il Dem Cozzolino. E spunta l’attore Patrizio Rispo/ Corriere del Mezzogiorno


NAPOLI Tre baci sulle guance, il saluto canonico del perfetto massone. Nella sala al primo piano del Royal-Continental si respira euforia. Si danno appuntamento in duecento aspettando il gran maestro Stefano Bisi, il venerabile che ha aperto le porte dei templi per mostrare ai «non illuminati» che nelle logge non ci sarebbe nulla di segreto, ma molto di riservato. Arriva puntualissimo Bisi, al collo la catena massonica. Lo accolgono i maestri Lucio d’Oriano, Achille Castaldi e dal giornalista Massimo Calenda. Si concede volentieri ai flash e alle telecamere. Mostra una grande scatola arancione della libreria di Scampia «Scugnizzeria», si mostra quasi commosso mentre spiega: «Aiuteremo i ragazzi di quel quartiere complicato perché stanno facendo un grande lavoro di recupero sociale attraverso la cultura». In sala pochi commentano la rinuncia del sindaco, qualcuno si limita a una scrollata di spalle. In platea decine di professionisti napoletani: medici, architetti, avvocati, ingegneri, commercialisti. Alla spicciolata anche un po’ di donne che nel Grande Oriente non sono ammesse. Si affaccia però qualche «Stella d’Oriente», così si definiscono le aderenti alle logge femminili. A un tratto spunta un volto noto, sembra un personaggio dello spettacolo. E lui o non è lui? Sì, è proprio Patrizio Rispo. Saluta un po’ di presenti con affetto. È di casa e si vede. «Sono curioso e amo confrontarmi con tutti spiega -. E poi qui ci sono un sacco di amici». Dopo qualche minuto arriva anche un altro dei relatori, l’europarlamentare democrat Andrea Cozzolino. Nessun imbarazzo. Nemmeno quando gli viene ricordato che un’autorevole esponente del Pd, Rosy Bindi, è in rotta di collisione con gli organizzatori. Replica un po’ seccato: «Io sono Andrea Cozzolino figlio di quel padre che combattè durante la Resistenza, proveniente da una famiglia antifascista. Uno che della libertà ha fatto la propria bandiera. E qui si parla di libertà».
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