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lunedì 4 maggio 2009

Angeli, demoni e i no del Vaticano

Il kolossal hollywoodiano ha già scatenato polemiche. Il regista Ron Howard
polemico: "Ci hanno negato i permessi per girare". Come già successo per 'Il
codice da Vinci' la Chiesa insorge contro Dan Brown

Alla morte del Papa, l’antica confraternita segreta degli Illuminati rapisce i “preferiti”, i quattro cardinali dati per favoriti nella successione al trono di Pietro. Annuncia che ne ucciderà uno all’ora e, alla fine, farà saltare in aria San Pietro e l’intera Città del Vaticano. Chi sono gli Illuminati e come fermarli? Alla Guardia svizzera non resta che rivolgersi a una persona che detesta, ma che è forse l’unica in grado di scongiurare la tragedia: l’esperto di religioni, Robert Landgdon. Il personaggio interpretato da Tom Hanks e reso celebre dal Codice da Vinci, torna in Angeli e demoni, il nuovo film diretto, come il precedente, dal regista premio Oscar, Ron Howard.

Sequel del film che nel 2006 ha incassato complessivamente 758 milioni di dollari, anche Angeli e demoni è tratto da un romanzo di Dan Brown che lo ha, in realtà, scritto prima del Codice da Vinci. Anteprima mondiale a Roma, questa sera, per questo thriller che sparge simboli, cadaveri e macabre scoperte all’ombra di San Pietro. Con Hanks, Ron Howard e Dan Brown, a Roma per presentare il film a duecento giornalisti giunti da tutto il mondo, anche Ewan McGregor (il camerlengo, ovvero il prelato che gestisce l’interregno tra un Papa e l’altro), l’attrice israeliana Ayelet Zurer (una scienziata che affianca Langdon) e Pierfrancesco Favino, che impersona l’ispettore della Gendarmeria Ernesto Olivetti. Il film uscirà in Italia il 13 maggio e due giorni dopo negli Stati Uniti.

Racconta Dan Brown che l’idea di questo romanzo gli è venuta visitando Roma con la moglie. «Stavamo facendo un giro dalle parti di San Pietro e percorrendo il “passetto” - ricorda lo scrittore - la guida ci ha spiegato che quel camminamento che collega Castel Sant’Angelo con il Vaticano veniva usato dal Papa per sfuggire ai suoi nemici. Quali?, mi sono subito chiesto. Così ho cominciato a pensare a Galileo e ad altri scienziati messi a tacere dalla Chiesa, alle loro trame e fughe messe in atto nei sotterranei e nelle catacombe». Ma chi sono gli Illuminati? «Il romanzo è fatto di realtà e finzione e sta al lettore, e ora allo spettatore al cinema, distinguere cos’è vero e cosa è frutto di fantasia», risponde laconico Dan Brown. Del resto non tutto nel film è vero, Illuminati compresi. Anche chiese e monumenti di Roma che si vedono in Angeli e demoni sono perlopiù copie realizzate a Los Angeles e poi rielaborate al computer, mentre per gli interni del Vaticano è stata usata la Reggia di Caserta. «E’ stato frustrante, ma ce lo aspettavamo di non poter girare nelle chiese. Anche per Il codice da Vinci mi era stato proibito di girare nelle chiese in Scozia, Inghilterra e Irlanda. Quello che non mi aspettavo, invece, era di non ricevere alcuna collaborazione anche per girare in città. Ci hanno spiegato che era dovuto alle pressioni fatte dal Vaticano. Avremmo potuto contestare questi divieti, ma abbiamo preferito trovare altre soluzioni», spiega Howard che nel Codice da Vinci parlava anche di un figlio avuto da Gesù con la Maddalena, e il Vaticano non aveva davvero gradito. E pure Angeli e demoni è già stato denunciato da un vescovo, il 103enne monsignor Antonio Rosario Mennonna per «il contenuto altamente denigratorio, diffamatorio e offensivo per i valori della Chiesa». Insomma, l’ostilità del Vaticano permane. «Noi abbiamo dato l’opportunità di vedere il film a rappresentanti del clero, ma hanno rifiutato. Le critiche che abbiamo ricevuto finora sono venute tutte da persone che non hanno visto il film», dice Howard. E, quasi provocatorio, aggiunge: «In ogni caso, se qualcuno pensa di poter essere offeso dal mio film, non vada a vederlo». Nel film sono state tolte o modificate diverse cose rispetto al romanzo. Per non dispiacere ulteriormente la Chiesa? Niente affatto, rispondono autore e regista. «Non c’è nulla che abbia cambiato pensando alle reazioni della Chiesa», assicura Howard.

Al suo quarto film con Ron Howard (Splash, una sirena a Manhattan, Apollo 13, oltre ai due dai romanzi di Dan Brown), Tom Hanks spiega: «Ci sono attori che non amano lavorare più volte con lo stesso regista. Io, invece, mi trovo benissimo perché ci si conosce e, quindi, ci si capisce al volo». Dan Brown sta scrivendo un romanzo, Il simbolo perduto, che arriverà nelle librerie in Inghilterra e negli Stati Uniti il 15 settembre. Lo scrittore non vuole anticipare nulla, ma si sa che è ambientato soprattutto a Washington ed è incentrato sulla massoneria. La saga di Langdon, dunque, tra scienza, fede e misteri, continua? Howard e Hanks si dicono pronti e Dan Brown afferma: «Non posso dire molto, soltanto che si svolge nell’arco di dodici ore. Ma credo che quando finirà nelle mani di Howard diventerà grandioso».


di Beatrice Bertuccioli