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A Udine il VI Seminario di Studi Massonici
La Massoneria collante di identità nazionale contro i rischi delle frammentazioni sociali
Oltre 170 persone hanno partecipato il 12 novembre, a Udine, al sesto
seminario di studi massonici 'L'unità nella molteplicità: 150 anni
d'Italia. Ruolo e funzione attuale della Massoneria innanzi alle nuove
frammentazioni sociali', organizzato dal Collegio circoscrizionale del
Friuli Venezia Giulia del Grande oriente d'Italia, dedicato alla memoria
del professor Antonio Celotti, figura di spicco della società civile e
della massoneria friulana, scomparso a 103 anni nel 2010. Dopo i saluti
del presidente del Collegio circoscrizionale del Fvg, Umberto Busolini,
l'avvocato Giovanni Cecconi, nel suo intervento sul "dover essere" della
Massoneria, ha difeso il ruolo storico e attuale del Grande Oriente,
sempre più un punto di riferimento per tutti coloro che vogliono trovare
uno spazio per dibattere e riflettere sul presente e sul futuro della
società in modo laico e scevro da dogmi, indipendentemente dalla loro
provenienza geografica, dalle posizioni politiche e dalle fedi
religiose. Il professor Paolo Virginio Gastaldi è sceso nell'attività
concreta dei massoni durante il Risorgimento e sul sogno d'Italia che li
guidava. "Più che all'Italia come unità statale - ha detto - i massoni
pensavano all'unità della nazione italiana, con la necessità ancora
molto forte allora di abbattere il sistema dell'ancien regime e a tutte
le discriminazioni di carattere religioso che sparirono dalla penisola
solo nel 1870". Il programma massonico era, dunque, un programma di
inclusione politica e di aggregazione sociale -sconfiggendo, fra
l'altro, l'analfabetismo e la povertà - di tutti i componenti della
nazione.
Il professor Enzio Volli, Gran Maestro Onorario del Grande Oriente
d'Italia, ha parlato del compito degli uomini 'illuminati' nel grave
momento attraversato dal Paese. Uomini che devono continuare ad
affermare che senza universalità non si può avere vera eguaglianza, vera
fraternità e libertà.
A chiudere i lavori, il Gran Segretario Alberto Jannuzzelli, che in
rappresentanza del Gran Maestro Gustavo Raffi, in Lussemburgo per
impegni massonici internazionali, ha sottolineato come la Libera
Muratoria si stia riappropriando di un ruolo che era già stato suo fra
la metà e la fine dell'800: una funzione di collante nella società.
Oggi, ha rimarcato Jannuzzelli, il compito della Massoneria è quello di
continuare a completare quella struttura incompiuta che è l'Italia
attraverso un Risorgimento della ragione. La Massoneria, energia morale
della società, richiama alla coesione nazionale per affrontare le sfide
dell'oggi.