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martedì 9 dicembre 2014

Sfrattata sede storica dell'Associazione Mazziniana Italiana a Testaccio



Roma
Il 28 novembre, dopo un lungo contenzioso, è stato eseguito lo sfratto nel quartiere Testaccio di Roma di una delle più antiche sedi romane dell'Associazione Mazziniana Italiana. Una sede dove i mazziniani, usciti dalla clandestinità con la caduta del fascismo, ricominciarono a lavorare. L'Associazione Mazziniana Italiana, sezione "La Terza Roma", è un luogo di memoria di ideali e gesta patriottiche che custodisce testimonianze di una storia epica che risale ai moti carbonari dell'Ottocento. Al momento, bandiere, vessilli, documenti sono all'interno della sede – chiusa con sigilli - senza la possibilità, da parte dei soci, di custodirli altrove. Per Stefano Covelli, vicepresidente della sezione romana, "si era fatto di tutto per evitare lo sfratto di una locazione - ha detto il vicepresidente Stefano Covello - per la quale il canone veniva regolarmente pagato, malgrado un contenzioso su alcune pendenze arretrate, sul quale erano in corso trattative. Si esprime la propria riprovazione e il proprio sdegno per un atto aridamente inopportuno, che trova spiegazione solo nel clima di tensione in cui versa l'Ater, in difficoltà nel gestire l'emergenza edilizia nella Capitale e determinata a una fase di cieco e irrazionale decisionismo". "Rivolgiamo un appello al Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, - ha detto ancora Covelli - affinché la sede repubblicana e mazziniana, non sia 'cacciata' di malo modo dal quartiere Testaccio, che proprio il sindaco di Roma Ernesto Nathan, repubblicano e mazziniano, aveva fortemente voluto e fatto costruire."