"Il rilancio della scuola pubblica è un tema su cui insistiamo da sempre - dichiara il Gran Maestro, Gustavo Raffi in una intervista rilasciata all'Agenzia Stampa ADNKronos - e in una stagione così cupa e complicata per il nostro Paese, diviene argomento di trascendentale importanza. L'Italia, dopo 150 anni, risulta ancora un fabbricato grezzo da ultimare, dilaniata dalla crisi economica nazionale e internazionale, dal discredito della classe politica, dall'egoismo dilagante, dalla mancanza di guide credibili e disinteressate". "Bisogna riscoprire la cultura e l'educazione civica - rimarca il Gran Maestro di Palazzo Giustiniani - ed è necessario che qualcuno si offra di insegnarlo ai più giovani. Servono professori motivati che restituiscano alla scuola quella funzione di collante dell'unita' nazionale in grado di educare i diversi a coesistere in uno stato pluralista. Non possiamo permettere che vengano effettuati tagli all'istruzione perché, fin quando la scuola occuperà gli ultimi posti, l'Italia non avrà alcun futuro".
martedì 4 ottobre 2011
Ripartire dalla scuola e dalla cultura per uscire dal declino e restituire un futuro al Paese
"Il rilancio della scuola pubblica è un tema su cui insistiamo da sempre - dichiara il Gran Maestro, Gustavo Raffi in una intervista rilasciata all'Agenzia Stampa ADNKronos - e in una stagione così cupa e complicata per il nostro Paese, diviene argomento di trascendentale importanza. L'Italia, dopo 150 anni, risulta ancora un fabbricato grezzo da ultimare, dilaniata dalla crisi economica nazionale e internazionale, dal discredito della classe politica, dall'egoismo dilagante, dalla mancanza di guide credibili e disinteressate". "Bisogna riscoprire la cultura e l'educazione civica - rimarca il Gran Maestro di Palazzo Giustiniani - ed è necessario che qualcuno si offra di insegnarlo ai più giovani. Servono professori motivati che restituiscano alla scuola quella funzione di collante dell'unita' nazionale in grado di educare i diversi a coesistere in uno stato pluralista. Non possiamo permettere che vengano effettuati tagli all'istruzione perché, fin quando la scuola occuperà gli ultimi posti, l'Italia non avrà alcun futuro".