Massoneria e tolleranza religiosa
"E' necessario fare piazza pulita del luogo comune che vede la Massoneria come fucina del relativismo e della negazione dei dogmi religiosi, perché non è così. Infatti nelle Logge si accolgono persone con bagagli culturali e spirituali diversissimi. Ognuno può conservare i suoi dogmi e i suoi credo personali nella vita quotidiana, l'importante è che quando è in Loggia li metta da parte temporaneamente. Siamo relativisti solo nel senso di tenere assieme persone con dogmi diversi. Nessuno in Loggia dirà a un suo componente che non dovrà credere più". Lo ha sottolineato il professor Antonio Panaino, storico, orientalista dell'Università di Bologna e direttore della più autorevole rivista massonica italiana "Hiram", nel corso del terzo e ultimo incontro massonico con la cittadinanza ferrarese dedicato al tema "Massoneria e tolleranza religiosa" che si è tenuto il 7 dicembre presso la Sala della Musica, in via Boccaleone 19, organizzato dalla Loggia locale Giordano Bruno per celebrare il proprio 40esimo anniversario di fondazione, dopo l'analoga conferenza dello scorso ottobre su "Massoneria e Costituzione" e il convegno-spettacolo di novembre sulla "Fiamma Infinita di Giordano Bruno" al quale ha presenziato anche il Gran Maestro Gustavo Raffi, massima autorità della Massoneria italiana. Ha introdotto i lavori il presidente del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili dell'Emilia Romagna, Gian Giacomo Pezzano. E' intervenuto anche Stefano Andreoli in rappresentanza della Loggia intitolata a Savonarola.
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