I libri di Paulo Coelho, al centro di un fenomeno editoriale internazionale che dura da diversi decenni, non propagandano idee della New Age, ma semmai della Massoneria. E’ lo stesso scrittore brasiliano, autore de ”L’Alchimista” e ”Monte Cinque”, editi in Italia da Bompiani, a rivelare di essere da molto tempo un ”iniziato” alla libera muratoria. Di fronte all’osservazione degli intervistatori, Cinzia Lilliu e Roberto Rojas Gomez, che vedono nell”’Alchimista” un romanzo che ”raccoglie lo spirito della massoneria universale”, Coelho precisa: ”Io sono stato massone molto, molto tempo fa e poi, per ragioni che anche a me sono poche chiare, ho seguito un cammino diverso. Questa simbologia che la Massoneria custodisce e utilizza molto bene tramandandola di generazione in generazione, e’ universale”.
Lo scrittore ritiene che i simboli massonici ”piu’ delle teorie e delle ideologie” siano ”l’unico strumento che possediamo per condividere la nostra saggezza ed esperienza con la prossima generazione”. ”I lettori, anche se non riconoscono in modo cosciente questi simboli, li possiedono gia’ nelle loro anime, proprio come l’amore che non e’ cosciente, ma si manifesta. Con cio’ voglio dire che i simboli sono qualcosa che va oltre la comprensione e quando si comunica con un libro simbolico ci si dirige direttamente all’animo del lettore”.
Paulo Coelho, le cui opere hanno venduto complessivamente oltre 21 milioni di copie in 83 paesi del mondo, tradotte in 37 lingue, viene accomunato spesso alle tendenze della New Age. Ma lo scrittore non e’ per niente contento di questo accostamento: ”Non l’accetto perche’ gli spiriti liberi non possono essere catalogati”. L’autore brasiliano precisa di porsi, poi, le stesse domande dei massoni di fronte al mistero della vita, ben sapendo, pero’, che ”al di la’ di ogni cosa il Grande Architetto dell’Universo resta un mistero”.