Firenze
Oltre 550 Fratelli hanno partecipato alla tornata rituale in primo grado che si è tenuta a Firenze il 29 aprile e alla quale è intervenuto il Gran Maestro Stefano Bisi. Moltissimi i giovani arrivati da ogni parte della Toscana, e non solo, che hanno affollato la sala dello Sheraton, per l'occasione allestita a Tempio, seguendo i lavori in piedi. Quando infatti gli apprendisti, che sono stati i primi ad entrare in officina, si sono resi conto che non c'erano più posti a sedere, si sono alzati. Un gesto di cortesia certamente dovuto, ma che ha avuto luogo in una maniera così spontanea e unanime che ha creato un'indubbia e insolita emozione intorno: tutti insieme contemporaneamente hanno infatti lasciato il loro posto, senza esitazioni, rispondendo allo stesso gentile istinto, quasi fossero un'unica grande squadra. Ed è per questo che è partito l'applauso. Alla serata, promossa dalla Loggia Avvenire (666) di Firenze in collaborazione con il Collegio Circoscrizionale della Toscana e con il Consiglio dei Maestri Venerabili fiorentino e il suo presidente Giovanni Stefanelli, sono intervenuti anche due Gran Maestri Onorari, Massimo Bianchi e Mauro Lastraioli. L'evento è coinciso inoltre per Bisi con il suo debutto in 'casa', nella sua Toscana, da Gran Maestro. E di Toscana, oltre che del Grande Oriente e delle prossime sfide che attendono la massoneria, ha voluto parlare in quest'occasione, soffermandosi in particolare su un'emergenza che gli sta molto a cuore: quella che ha investito Piombino, sotto i riflettori per la grave crisi dell'industria metallurgica. "Dobbiamo fare di più per i tanti operai e le loro famiglie e i tanti fratelli. Le logge alle quali appartengono hanno fatto la storia della città", ha ricordato Bisi. "In questi mesi, ogni volta che sono stato a lavorare con loro, ho provato una profonda malinconia nel salutarli, nel lasciarli e nel lasciarmi alle spalle l'Altoforno, icona da 118 anni di Piombino, il cui fuoco era sempre acceso", ha aggiunto il Gran Maestro invitando a non dimenticare mai che la crisi di una città, di un'azienda, di un sistema sociale si moltiplica purtroppo geometricamente sempre in tante crisi personali e umane. All'incontro presenti 50 maestri venerabili, il Presidente del Collegio Circoscrizionale Francesco Borgognoni con i membri della Giunta toscana, i membri della Corte Centrale Federico Donati, Lorenzo Del Lungo, Mariano Carlini e Luigi Cappelli, i Consiglieri dell'Ordine Fabio Reale, Claudio Cavallini, Enzo Trebbi dell'Umbria, Il Grande architetto revisore Fabio Bargellini. La tornata è stata condotta dal maestro venerabile dell'Avvenire Michele Polacco. Il primo sorvegliante Franco Vocioni ha letto una tavola dal titolo " La bellezza, l'armonia e l'avvenire". Tre maestri delle cerimonie hanno scandito la ritualità, Giovanni Salvini, Paolo Niccolini e Simone Vocaturo, insieme con il secondo sorvegliante Alfredo Barucco.Ha concluso la serata, la cui impeccabile regia è stata curata dal Fratello Moreno Milighetti, l'Oratore Ennio Zani. Del maestro d'Armonia Guido Boni la musica.