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"Le strade del labirinto sono intricate ma insistono sulle stesse domande. Ognuno ha la sua porta, se la supera - e per tutti c'è una via d'uscita dal labirinto - troverà l'aperto che è a tutti comune". Massimo Cacciari racconta così il suo nuovo libro, "Labirinto filosofico" (Adelphi edizioni, pp. 350, euro 38). "Il labirinto di cui parlo non è mai il caos", spiega il filosofo, perché il dedalo "ha un ordine: parte da tanti centri e permette a ciascuno di costruirsi non solo la strada ma anche l'uscita. Il 'comune' di questi diversi percorsi è l'aperto, quel 'quid' cui si tende senza riuscire a definirlo, perché la verità non è un possesso". Il filo per uscire dal labirinto? "Ognuno si fa la sua uscita - rimarca il filosofo - nel labirinto comunichiamo e ci informiamo, ma per trovare la nostra uscita, che è sempre personale, come la morte. Il pensiero filosofico è questo grande appello alla responsabilità: il labirinto guida alla tua porta, e questa conduce all'aperto. La filosofia non ha una sua 'Beatrice', non ha a che vedere con verità rivelate: è ricerca umana e di pensiero profondo, umanità che cerca". (fonte G.Picardo Adnkronos)