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lunedì 23 febbraio 2015

Valdesi, la festa della libertà. Gli auguri del Gran Maestro Stefano Bisi

17 febbraio
Il 17 febbraio è il giorno in cui venne messo al rogo Giordano Bruno che l'Inquisizione aveva condannato come eretico, ma è anche il giorno in cui nel 1848 con l'Editto delle Lettere Patenti il re Carlo Alberto concedeva i diritti ai valdesi e successivamente agli ebrei, premessa fondamentale per la libertà religiosa in Italia. Il Grande Oriente d'Italia, nel solco delle sue tradizioni storiche, in occasione di questa ricorrenza, ha espresso la sua vicinanza alla comunità valdese che continua a festeggiare la fine di secoli di persecuzione organizzando nella serata del 16 febbraio i tradizionali falò rappresentano una gioiosa festa di libertà e di conquista della coscienza. La ricorrenza non è perciò limitata a un ristretto ambito di persone ma è una festa da estendere in tutto il paese nel ricordo e nell'affermazione continua di principi basilari nella vita dei singoli e delle società. Una festa già annoverata nel calendario massonico per la sua duplice valenza, come ha ricordato il Gran Maestro Stefano Bisi nella lettera inviata alla comunità valdese in occasione del 17 febbraio. "Mi piace pensare –si legge- che i falò che nelle valli valdesi vengono accesi in ricordo della libertà conquistata, tornino ad ardere, ma per far festa a Roma per ribadire la vittoria della libertà di pensiero contro ogni dogmatismo. In questi tempi di fondamentalismi e divisioni credo che a noi spetti riflettere più che dichiarare, dialogare più che emettere giudizi".