La nostra storia
Il ruolo della massoneria negli anni della prima guerra mondiale. Il sì all'interventismo ma le pressioni affinché si schierasse al fianco di Francia, Inghilterra e Russia. La solidarietà che mise in campo raccogliendo fondi per le vittime, equivalenti a 700mila euro attuali. "Da Sarajevo alla società delle nazioni, il ruolo della massoneria" è stato il tema di un seminario organizzato dalla loggia "Archimede" (342) in collaborazione con Tipheret Edizioni, che si è svolto il 16 maggio nella sala "Marilù Signorelli" della Camera di Commercio di Siracusa. Nel suo ruolo di padrone di casa Ivan Lo Bello, vicepresidente di Confindustria, che ha espresso apprezzamento per l'alto profilo dell'evento e ha ricordato la figura di Peppe Brandino, un Fratello, che si era particolarmente impegnato per la realizzazione di questo incontro, scomparso poche settimane fa. Un messaggio alla sua memoria è stato arrivato al maestro venerabile dell'officina Antonio Cosentino dal Gran Maestro Stefano Bisi, che di Brandino ha ricordato "le virtù di uomo e massone". Dopo i saluti, moderati da Salvatore Adorno dell'Università di Catania, sono intervenuti il professore Santi Fedele, Gran Maestro Aggiunto e docente di Storia Contemporanea all'Università di Messina e Marco Cuzzi dell'Università di Milano. Nel corso del seminario è stato messo a fuoco il tema relativo agli influssi che la Libera Muratoria ebbe in quegli anni non solo sul fronte interno, ma anche a livello internazionale. Decisivo per l'atteggiamento assunto dalla Massoneria, secondo quanto è emerso, fu l'invasione del Belgio da parte della Germania, che sfociò nel congresso di Parigi del 1917 a sostegno degli arbitrati internazionali e della costituizione della Societa delle Nazioni. |