Sullo scaffale
Gianmichele Galassi è giunto finalmente alla conclusione della trilogia dedicata ai tre gradi della Massoneria azzurra (i primi due hanno riscontrato un notevole successo), con il volume dedicato al Maestro Libero Muratore. Si tratta di un agile volumetto, non solo nelle dimensioni (174 pagine) ma soprattutto nella organizzazione del libro in brevi saggi che si prestano a molteplici livelli di lettura: storico, filosofico, simbolico, esoterico. Ma non tragga in inganno la struttura a saggi separati (spesso tratti da contributi che Galassi ha pubblicato in diverse riviste di settore) che potrebbe far pensare ad una lettura complessivamente inorganica. In realtà il testo così organizzato si presta ad una lettura caleidoscopica del terzo grado massonico che -come nell'opera di George Perec "La vita, istruzioni per l'uso"- può essere iniziata in qualunque punto del volume, tanto tutto nel libro è connesso con tutto, tanto ogni pagina ha sottili e impalpabili legami con ogni altra pagina. Solo così si spiega come saggi di argomento alchemico, di argomento dantesco, di argomento etico filosofico, con incursioni in temi di grandissima attualità (quello della diversità sessuale, tanto per citare un argomento al centro di grandi discussioni) possano amalgamarsi in un unicum, cui si intrecciano a loro volta temi della più chiara tradizione massonica (templarismo, antichi doveri, leggenda di Hiram, solo per citarne alcuni). Perché, in fondo, cos'è la Massoneria se non una scuola di pensiero in cui viene insegnato un metodo, ma nella quale nessun corpus dogmatico ha licenza di esistere? Quali sono, in fondo, le domande della Massoneria, se non quelle proprie della filosofia, quelle della stessa esistenza umana? Qual è la ricerca cui il Massone si dedica, se non quella del senso della nostra stessa umana condizione, in ogni suo singolo aspetto? Ecco, anche questo volume, pubblicato da Secreta edizioni, 2015, Galassi non tradisce le aspettative. Anzi, occupandosi di Maestria nessun argomento è più precluso e l'Autore è libero di spaziare in ogni campo. La prefazione di Mariano Bianca è, infine, una incisiva e pregnante summa, da cui traiamo le righe seguenti, che segnano in modo emblematico il significato della Maestria e, meglio di ogni altra analisi, descrivono il lavoro di Galassi: "L'iniziazione al terzo grado è indubbiamente quella che racchiude gli aspetti più profondi del percorso iniziatico perché in essa è presente in forme simboliche il passaggio dalla morte alla vita: la morte di quello che si era sino un certo stato iniziatico e la nascita proiettati in una dimensione esoterica che è rivolta verso la conoscenza dei fondamenti dell'essere, di ciò che può esserci oltre a quello che sì può percepire e pensare e ancora il senso non solo di sé stessi ma dell'intero cosmo. Fondamenti, oltre e senso sono i pilastri del grado di Maestro (...)". (di Marco Rocchi) |