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martedì 25 febbraio 2014

Incontro a Frascineto, nel cosentino, sulle tracce di un'antica loggia intitolata all'eroe albanese Skanderbegh

La massoneria arbereshe

Arbereshe"Me mir t'dish se t'kèsh" (Meglio sapere che avere). E' stato dedicato a questa antica massima arbershe l'incontro che si è tenuto il 16 febbraio in piazza Skanderberg, a Frascineto, nel cosentino, sul tema della massoneria, espressione della minoranza etnico-linguistica albanese, storicamente stanziata in Italia. Ha coordinato i lavori Tommaso Ferrari, li ha introdotti Antonio Panajotis Ferrari. Relatore Marcello Vicchio, esperto sia di Libera-muratoria che di arbereshe. Medico, storico, autore di numerose pubblicazioni sull'argomento Vicchio ha inquadrato la nascita della massoneria albanese nell'ambito di quella italiana, soffermandosi in particolare su un'antica loggia massonica calabrese, che chiuse i battenti nel 1951, l'officina di Lungo nata nel 1885 e intitolata all'eroe albanese Giorgio Skanderbegh (1405-1468) che si distinse per la grande influenza culturale che ebbe sul territorio, oltre i confini delle comunità albofone locali. In Italia attualmente gli arbereshe sono 100 mila, divisi in 50 gruppi. Parlano ancora tutti l'arberisht, variante del tosco, dialetto parlato nel sud dell'Albania.