“Allende Massone. Il punto di vista di un profano” è il libro di Juan Gonzalo Rocha, giornalista cileno, presentato il 17 dicembre nel Centro Salvador Allende della Spezia nell’ambito degli incontri legati alla mostra “La tradizione della Libera Muratoria. Documenti e vicende dalla Lunigiana Storica” allestita nel Museo Etnografico dall’11 ottobre. Il Gran Maestro Onorario Massimo Bianchi è intervenuto alla presentazione del libro e a margine commenta la figura di Allende massone.
Allende massone
Salvador Allende entra in Massoneria il 16 novembre 1935 nella Loggia Progreso (4) di Valparaiso, fondata dal nonno Ramon Allende Padin che era stato Gran Maestro della Gran Loggia del Cile nel 1884. Il 27 ottobre 1937 Allende ottiene il grado di Compagno e il 31 ottobre 1945 quello di Maestro nella Loggia Hiram (65) di Santiago alla quale appartiene per 37 anni, fino alla sua tragica morte. Nel suo testamento massonico, all’atto dell’iniziazione, si legge (le sue parole sono tra virgolette):
1) Quali sono i doveri dell’uomo verso i suoi simili? “L’uomo è solo un ingranaggio del conglomerato sociale, per questo, la sua vita dev’essere al servizio dei suoi simili”
2) Quali sono i doveri verso te stesso? “Organizzare l’esistenza avendo chiari gli obblighi, i doveri e i diritti, questi ultimi legati ai doveri e ai diritti degli altri.
3) Quale memoria di te stesso vorresti lasciare dopo la morte?“Quella di aver compiuto gli obblighi che mi fossi imposto, quella di essere stato utile alla società avendo concorso alla suo perfezionamento spirituale, morale e materiale”.
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