Porta Porta fu fatta erigere a Roma nel 1561 da Pio IV nelle mura aureliane, presso l’antica Porta Nomentana, su disegno di Michelangelo. Il 20 settembre 1870 il tratto tra Porta Pia e Porta Salaria fu l’obiettivo dell’attacco principale delle truppe italiane, guidate dal generale Raffaele Cadorna, contro l’esercito papalino per l’occupazione di Roma. I primi colpi di artiglieria colpirono le mura alle 5,10. I pontifici alzarono la bandiera bianca alle 10,05, mentre i reparti più prossimi all’ampia breccia, che nel frattempo era stata aperta nelle mura, davano inizio all’entrata degli Italiani a Roma. Il primo soldato a giungere nel varco e a superarlo fu il sottotenente Federico Cocito della 5ª batteria del 9° reggimento artiglieria pesante comandata dal Capitano Giacomo Segre. Tra i giornalisti a seguito degli artiglieri italiani c’era Edmondo De Amicis. Da allora la Breccia di Porta Pia è simbolo dell’Unità d’Italia: sancì l’annessione di Roma, decretando la fine dello Stato Pontificio come entità storico-politica, e l’avverarsi del sogno risorgimentale dei padri della patria. Nel 1895 il XX Settembre diventò festa nazionale, poi revocata nel 1930 dopo la firma dei Patti Lateranensi. Di recente sono stati presentati disegni di legge per ripristinare la festività. Oggi, quello che fu il dissidio tra Stato e Chiesa è stato superato con la conciliazione dei valori laici e cattolici in nome di un unico spirito nazionale che coniuga tutte le radici culturali del nostro paese. Nel 2010 il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di stato vaticano, ha partecipato per la prima volta alle celebrazioni del XX Settembre a Porta Pia insieme al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.