La Società Umanitaria di Milano ospita il 15 ottobre (ore 10:30) un nuovo evento del Grande Oriente d’Italia che celebra il settantesimo anniversario della Repubblica Italiana. “La primavera della Repubblica. Il senso dello Stato e i diritti civili nel 70esimo anno della Costituzione” è il titolo del convegno che si terrà alla presenza del Gran Maestro Stefano Bisi nella Sala degli Affreschi dell’Umanitaria, la stessa sala dove il 26 gennaio del 1955 Piero Calamandrei, uno dei maggiori giuristi italiani del Novecento e padre costituente, tenne il celebre discorso agli studenti milanesi sulla Costituzione italiana. Sono trascorsi sessant’anni dalla morte di Calamandrei, un anno in meno di quel discorso che oggi viene riproposto di continuo non solo per far conoscere ai giovani la Carta Costituzionale ma per spiegare il senso del lavoro iniziato settant’anni fa dai padri costituenti, tra loro tanti liberi muratori, come Meuccio Ruini, presidente della Commissione dei 75 incaricata di redigere la Costituzione. Diceva Calamandrei quel giorno nella Sala degli Affreschi: “La costituzione è l’affermazione scritta in questi articoli, che dal punto di vista letterario non sono belli, ma è l’affermazione solenne della solidarietà sociale, della solidarietà umana, della sorte comune, che se va a fondo, va a fondo per tutti questo bastimento. È la carta della propria libertà, la carta per ciascuno di noi della propria dignità di uomo”. “Voi giovani alla Costituzione – diceva ancora – dovete dare il vostro spirito, la vostra gioventù, farla vivere, sentirla come cosa vostra, metterci dentro il senso civico, la coscienza civica, rendersi conto – questa è una delle gioie della vita – che ognuno di noi nel mondo non è solo, che siamo in più, che siamo parte di un tutto, nei limiti dell’Italia e nel mondo”. E ricordava il sacrificio di quanti lottarono e diedero la loro vita “perché la libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa carta”. Calamandrei definì la Costituzione italiana il “testamento di centomila morti” e chiuse il suo discorso dicendo: “dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero perché lì è nata la nostra Costituzione”.
Il convegno del 15 ottobre all’Umanitaria partirà da qui per approfondire il percorso della nostra Repubblica e dei primi lavori costituzionali lungo 70 anni di storia democratica, parlando soprattutto di diritti civili e solidarietà sociale. Enzo Liaci, presidente circoscrizionale della Lombardia, presenta l’incontro che sarà introdotto da Giovanni Cecconi, presidente del Rito Simbolico Italiano. I saluti di apertura saranno di Salvatore Musto, presidente della Loggia Regionale Insubria del Rito Simbolico. Intervengono: il Gran Maestro Stefano Bisi, il Gran Maestro Aggiunto Santi Fedele, il Grande Oratore Claudio Bonvecchio, lo storico Marco Cuzzi dell’Università di Milano e il giurista Attila Tanzi dell’Università di Bologna. Modera l’incontro Alessandro Cecchi Paone, giornalista e conduttore televisivo.
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