Il rapporto della cinematografia italiana con le istituzioni, tra realtà e finzione, è il tema che sarà approfondito da Sergio Toffetti, studioso di cinema, già Coordinatore della Cineteca Nazionale, nell’ambito dello spazio curato dal Servizio Biblioteca del Grande Oriente d’Italia per le celebrazioni del XX Settembre e dei 70 anni della Repubblica in programma al Vascello nel tardo pomeriggio del 17 settembre, dalle ore 17,30.
Toffetti parlerà dell’Italia del risveglio alla fine del secondo dopoguerra e del rapporto della cittadinanza con le Istituzioni anche negli anni successivi. Con l’avvento della democrazia, sintomatico è l’approccio degli Italiani al voto che finalmente veniva esteso anche alle donne. Nell’imminenza delle prime elezioni libere dopo tanto tempo, risultò evidente che la maggior parte degli Italiani non sapeva come votare e che c’era il rischio che non si presentasse alle urne. “Come si vota?” è il documentario prodotto dal governo proprio in occasione delle elezioni per l’assemblea costituente e del referendum sulla forma costituzionale del 2 giugno del 1946 per spiegare a uomini e donne come votare. Toffetti lo proporrà al Vascello. Il corto, di 10 minuti, passò prima delle votazioni in tutte le sale cinematografiche che, insieme alla radio, erano l’unica finestra sul mondo. Diretto dal famoso montatore italiano Renato May il film si snoda attraverso una serie di scenette comiche in cui sono protagonisti marito e moglie che dovranno recarsi a votare. La proiezione si conclude con Tino Scotti, all’epoca celebre comico del varietà e dell’avanspettacolo, che guardando direttamente in camera esorta gli spettatori: “votate per chi volete ma votate”.
Analoghe motivazioni spingono, qualche anno più tardi, la produzione di un’altra pellicola presentata al Vascello da Sergio Toffetti. É datata 1952, ma potrebbe essere precedente, e s’intitola “Sogno e realtà”. Regista e protagonista è Eduardo De Filippo che interpreta un “elettore scapestrato”, che un po’ su di giri, festeggia un’imprecisata vittoria elettorale, salvo svegliarsi nel bel mezzo di un sogno e ricordarsi di non aver ancora votato, mentre una voce fuori campo invita i cittadini a recarsi alle urne ricordando come “un solo voto può decidere tra il bel tempo e la pioggia”.
Per il cinema a soggetto si dovrà invece attendere fino ai primi anni ‘60, illustrerà Toffetti, per confrontarsi con alcune tappe salienti della nascita della Repubblica italiana.