di Filippo Goti
Il battistero di Firenze
Premessa
Come sappiamo il battesimo non è prerogativa unica del cristianesimo, e non trova certamente in Giovanni il Battista il suo istitutore. Sicuramente il profeta, in quanto il Battista si inserisce nel solco della tradizione profetica a sfondo morale, in virtù dei suoi pellegrinaggi nel deserto entrò in contatto o con gli esseni, i quali praticavano una forma di battesimo per immersione in apposite vasche, o ebbe a conoscere similari riti afferenti la tradizione egizia. E' infatti legato al culto misterico di Iside le prima notizia certa del battesimo come atto di purificazione e rinascita, inizialmente riservata al Faraone e ai sacerdoti, per poi essere estesa anche ad altri strati della popolazione. Ancora il baptizo si ritrova nei culti inziatici della Grecia Antica, dove a seguito di un periodo di apprendimento l'iniziato ai misteri di Dioniso e Demetra viene immerso in un vasca in pietra. Sicuramente i greci avevano appreso questo rito durante la loro espansione in medioriente dove oltre al culto di Iside, tale forma rituale era presente anche nei culti di Marduk, Mitra, e Attis.
Congetturare se il battesimo rappresenti o non rappresenti un'iniziazione non è vuoto e retorico discorrere attorno ad uno dei tanti quesiti che costellano l'ambito della tradizione occidentale, ma determinare o non determinare se in virtù di tale sacramento, in quanto di sacramento trattasi, si attui non solo un'influenza spirituale, ma anche il conferimento di un qualche "potere" attivo o latente. Potere che dovrà essere, ovviamente, compreso prima ed esercitato poi, ma che comunque sussiste a prescindere dalle qualità sostanziali del cristiano. Il difetto o assenza delle quali al più limita il battesimo ad un’influenza spirituale, all’ammissione all’interno dell’Eggregora cristiana. Così come l’albero da frutto che sussistendo in un terreno poco fertile, trova esclusivamente nutrimento per il proprio sostentamento, posponendo a tempi maggiormente propizi la fruttificazione. Così colui che in assenza delle qualità sostanziali per poter esercitare il potere trasmesso, vivrà l’iniziazione come “semplice” inclusione all’interno di un campo energetico di influenza spirituale.
Prima di affrontare il cuore dell'argomento vorrei invitare alla riflessione su due aspetti, spesso colti di sfuggita da parte di colui che si interessa dell'ambito magico ed iniziatico.
Il primo aspetto è da ricercarsi nel patrimonio cerimoniale, simbolico, e magico di cui è portatore il deposito docetico delle religioni cristiane. Si pensi al potere di remissione dei peccati, al sigillo dell'olio consacrato, alla transunstatazione durante il messale, al potere di scacciare i demoni, di accogliere un altro uomo all'interno di un'influenza spirituale, e di dispensare sacramenti. Un perimetro operativo sicuramente ed evidentemente possente, magnifico nella sua strutturazione, retaggio di altre tradizioni precedenti e concomitanti al cristianesimo, e che necessariamente viene trasmesso e traghettato nei secoli dal battesimo.
Baptizo che rappresenta una conditio sine qua non, in assenza della quale nessuno di questi atti sacri è possibile. Da tale evidenza discende il secondo aspetto, che forse sfuggendo ai più, non è mai stato sconosciuto da coloro che hanno volontà e desiderio di operare con tali strumenti al di fuori del perimetro religioso. Pensiamo a come l'esoterismo occidentale rinascimentale, moderno e contemporaneo, sia costellato non solo di sacerdoti e monaci che hanno rappresentato spesso la punta di diamante di tale movimento, ad evidenzia che non di sola forma trattasi la loro investitura, ma anche dalla moltitudine di Chiese Gnostiche e gruppi cerimoniali. I fondatori dei quali da un lato si sono ingegnati nel ricercare elementi di continuità tradizionale con il potere apostolico, e dall'altro non hanno che ritradotto nel loro alfabeto magico operativo il complesso rituale e cerimoniale delle due maggiori espressioni religiose cristiane: la chiesa greco-ortodossa e cattolica romana.
Da Papus, Ambelain, Aleister Crowley, Krummer Heller, Samael Aun Woer, Max Hendel, fino a giungere a moderni catari, rosacroce e templari, ognuno di essi ha cercato di legittimarsi nell'uso di determinate attribuzioni sacerdotali, e dall'altra ha filtrato a sua utilità il cuore pulsante dell'operatività delle forme religiose cristiane: il messale eucaristico.
Sebbene il presente lavoro non tratta di questa cerimonia, posso solamente affermare che essa risulta il Sancta Sanctorum o Qodesh ha-Qodashim, necessario al mago-sacerdote per costruire il proprio corpo di luce. In quanto ciò che è, e sarà, spirito si può e si deve nutrire solamente di ciò che è stato liberato dalla grossolanità della materia.
I personaggi di cui sopra ho accennato hanno ricercato tale legittimità in iniziazioni spiritiche ed astrali, o in conferimenti di potere episcopale tramite rami collaterali della Chiesa o vescovi erranti, quando non attraverso la semplice riproposizione di elementi cerimoniali e rituali, spesso mal compresi, della tradizione catara o gnostica alessandrina.
A mio avviso confondendo spesso la forma con la sostanza, e dimostrando spesso un giammai superato complesso di Edipo nei confronti della Chiesa. Del resto ancora oggi provo un certo divertimento intellettuale nel vedere sedicenti pagani o pitagorici che si cimentano con espressioni magiche ed iniziatiche di stretta provenienza cristiana ermetica o cristiana gnostica. Del resto non sono forse questi i tempi della confusione ?
Piero della Francesca
Il Battesimo: il punto di inizio
Affrontiamo immediatamente una questione di particolare interesse in quanto viene riproposta in modo pressochè identico da parte dei tre sinottici.
Luca 20:4. «Il battesimo di Giovanni veniva dal Cielo o dagli uomini?».
Matteo 21:25. «Il battesimo di Giovanni da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?». Ed essi riflettevano tra sé dicendo: «Se diciamo: "dal Cielo", ci risponderà: "perché dunque non gli avete creduto?"»;
Marco 11:30. «Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi».
La domanda viene rivolta da Gesù ai sommi sacerdoti, gli scribi e gli anziani che interrogavano Gesù sull'autorità da cui deriva il suo potere di compiere miracoli e rimettere i peccati. Non rispondendo direttamente Gesù chiede loro da quale autorità derivava il potere di Giovanni di battezzare con l'acqua. A prescindere dalla stentata risposta dei farisei e dei sacerdoti, che rappresentano la parte formale della tradizionale staccata dal suo cuore pulsante, possiamo suggerire come non solo Gesù abbia voluto mettere in difficoltà i dotti del tempio mostrando la loro ipocrisia, ma sottintendere almeno tre concetti:
Il battesimo che Giovanni impartiva era fuori dal perimetro tradizionale dell'ortodossia religiosa ebraica. Questa deduzione emerge dall’imbarazzo che travolge i farisei e i sacerdoti, i quali non potendo ricorrere alla parola scritta e all’interpretazione di essa non riescono a dare una risposta plausibile.
Gesù rimanda formalmente la propria autorità di compiere miracoli e rimettere i peccati proprio al battessimo ricevuto da Giovanni.
Gesù sancisce che il battesimo avviene non tramite un potere degli uomini fra gli uomini, ma attraverso un'influenza spirituale celestiale, superiore ad essi.
Quindi è utile ribadire, con il rischio di divenire ripetitivo ma trattasi di punto fondamentale, come ogni atto miracoloso o di autorità spirituale di Gesù deriva formalmente dal battesimo, la cui importanza non può essere semplicemente ridotta alla stima che Gesù nutriva nei confronti di Giovanni il profeta, in quanto si inserisce all'interno di un preciso quadro di continuità iniziatica tradizionale. Non è questo il luogo per discorrere se Giovanni il Battista sia stato o non sia stato il Maestro di Gesù, in parte ho già trattato questo argomento mostrando come la vita e la morte dei due personaggi pare essere coincidente sotto molti punti di vista, basti però ricordare che l'attività pubblica di Gesù ha inizio dopo l'atto rituale del battesimo. Ricorda però il nuovo testamento come l’opera pubblica di Gesù ebbe inizio dopo il battesimo, e come entrambe le figure sono legate non tanto al mondo del deserto e della periferia, rispetto al cuore della tradizione ortodossa ebraica.
Il battesimo è iniziazione
La parola battesimo trova il suo etimo nel greco "immergere nell'acqua". Le acque rimandano sia l'atto di mondare i peccati, che così come la sozzura e la polvere si attaccano al corpo, così essi si attaccano all'animo dell'uomo. Trova però anche espressione nell'immersione nell'acqua, che simboleggia la rinascita a nuova vita, così il bimbo esce dalle acque del ventre materno a nuova vita, così il battezzato emerge dalle acque dello spirito. Siamo quindi all'interno di un paradigma simbolico e rituale che agisce per "simpatia", così l’acqua per il corpo, così l’acqua consacrata per l’anima, in virtù dell'influsso spirituale che il sacerdote trasmette al battezzando.
In effetti all'interno dello stesso nuovo testamento vi è una pluralità di effetti associati al sacramento del battesimo:
Atti 1:22 «Incominciando dal battesimo di Giovanni fino al giorno in cui è stato di tra noi assunto in cielo, uno divenga, insieme a noi, testimone della sua risurrezione».
Atti 13:24 Giovanni aveva preparato la sua venuta predicando un battesimo di penitenza a tutto il popolo d'Israele.
Atti 19:4 Disse allora Paolo: «Giovanni ha amministrato un battesimo di penitenza, dicendo al popolo di credere in colui che sarebbe venuto dopo di lui, cioè in Gesù».
Atti 22:16 E ora perché aspetti? Alzati, ricevi il battesimo e lavati dai tuoi peccati, invocando il suo nome.
Romani 6:4 Per mezzo del battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova.
Efesini 4:5 un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo.
Colossesi 2:12 Con lui infatti siete stati sepolti insieme nel battesimo, in lui anche siete stati insieme risuscitati per la fede nella potenza di Dio, che lo ha risuscitato dai morti.
1Pietro 3:21 Figura, questa, del battesimo, che ora salva voi; esso non è rimozione di sporcizia del corpo, ma invocazione di salvezza rivolta a Dio da parte di una buona coscienza, in virtù della risurrezione di Gesù Cristo,
Effetti spirituali che vanno dalla purificazione del corpo e dell'anima, alla rinascita, fino all'accoglimento nella comunità cristiana. Quindi la tradizione cristiana, tramanda attraverso il battesimo, ha un'azione che si sviluppa su diversi piani, agendo sui corpi sottili dell'individuo. Colui che volesse vederci un'eterogeneità (purificazione, rinascita ed accettazione) che inficia il potere del battesimo, avrebbe da interrogarsi attorno alla propria miopia. In quanto è fatto noto, o dovrebbe esserlo, che nessuna reale ammissione all'interno di una struttura iniziatica avviene in difetto di una purificazione precedente, a cui segue l'accettazione attraverso il rito associato, e la rinascita in una nuova dimensione o prospettiva spirituale (con imposizione del nome iniziatico). Il difetto di uno solo di questi elementi, provoca inevitabilmente il collasso della cerimonia iniziatica o associativa a semplice messinscena.
A coloro che sostengono come il battezzato a differenza dell'iniziato è privo di volontà, in quanto subisce il sacramento del battesimo, si può obiettare quanto segue.
Da un lato un potere reale si esprime a discapito dell'accettazione volontaria di tale potere, esso se è espressione di una fonte spirituale tradizionale è pervasivo della forma umana e della volontà umana. Dall'altro a seguito della mia frequentazione in ambito iniziatico ho molti dubbi attorno alla consapevolezza da parte di un associato o di un apprendista del rituale a cui è sottoposto, degli equilibri simbolici e delle energie che esso esprime. Se fosse a conoscenza di questi pesi e misure, di questi dinamismi, e comprendesse i passi, le movenze, le parole, i simboli e i gesti dell’iniziazione, sarebbe ovvio che non fosse lui l’iniziato, bensì l’iniziatore. In verità possiamo invece notare come il rituale di associazione o iniziazione accoglie l’iniziando/associando quando è già “aperto”, e si chiude ben dopo il formale atto di associazione/iniziazione.
Altra obiezione che può essere mossa è attorno alle qualifiche necessarie per imporre il battesimo. Può un sacerdote moralmente e spiritualmente corrotto amministrare un valido sacramento? La Chiesa risponde affermativamente a questo quesito, sostenendo che è la cerimonia che esprime gli effetti, e che le mancanze del sacerdote sono supplite dalla comunione dei Santi e della Chiesa stessa. Del resto identica osservazione si potrebbe muovere ai nostri tanti iniziatori o venerabili maestri, i quali non hanno neppure dalla loro parte duemila anni di continuità rituale. Il negare questi aspetti di semplice e logica osservazione delle cose, da parte di iniziati dovrebbe far loro riflettere attorno alla pochezza di conoscenza sulla meccanica del rito di iniziazione, e l'illusione dei requisiti formali e sostanziali di coloro che amministrano e ricevono il rituale. Del resto è tragico e castrante separare l'aspetto esoterico da quello religioso, mentre una corretta comprensione ed integrazione di entrambi comporta indubbi benefici sotto il profilo operativo e magico.
Inoltre volendo limitare il battesimo a semplice accettazione all'interno della comunità religiosa, si dovrebbe però considerarlo come una progressione che attraverso il sacramento della cresima dove il fedele conferma i voti espressi durante il battesimo, ed accetta l'imposizione delle mani del vescovo a simboleggiare la discesa dello Spirito Santo.
Personalmente ritengo però già valido ed efficace come rituale iniziatico il semplice battesimo. Oltre per i motivi esposti in precedenza , anche perchè questi conferisce la possibilità di partecipare all'eucarestia, la quale, si noti, avviene in genere a cavallo fra il battesimo e la cresima. Rappresentando, l'eucarestia, un sacramento dove il fedele è in comunione (dal greco koinonia) con i Cristo ed i suoi discepoli: ingerendo ed assimilando il corpo di Cristo egli diviene cosa unica con esso, e con tutti gli altri cristiani.
All'obiezione che si potrebbe muovere attorno a ciò che crediamo, si ribatte tranquillamente che formalmente il battesimo ha in se tutti gli elementi formali richiesta al rituale iniziatico, e se fanno difetto i requisiti sostanziali di un rito che affonda le proprie radici in duemila anni di storia, mi chiedo dove risieda la "verità e regolarità" iniziatica.
Del resto credo che si abbia compreso che il sottoscritto ritiene l'iniziazione non un atto universale ed estendibile, eguale ma in forme diverse, ma un rito che avviene con eguali o similari meccanismi e che fornisce qualifiche ed abilità diverse. Diverse in guisa del contesto culturale/religioso/spirituale in cui è inserito, e diverse in riferimento alle persone che da esso sono investite. Così che l'arte di seminare è eguale, ma essendo diversi i semi, l'abilità dei contadini, il terreno che li riceve, e il clima a cui sono sottoposti, avremo pur sempre difformi espressioni vitali e spirituali.
Inoltre dobbiamo aver riferimento non solo all'atto, ma ciò che l'atto permette nel suo proseguire. Ecco qui la volontà che emerge e dispiega le proprie azioni. Inutile essere volonterosi ma primi di possibilità di agire, meglio attendere di essere posti nella condizione di agire. Per cui l'iniziazione è reale se conferisce la possibilità di operare realmente, a colui che è in grado di operare nella forma e nella sostanza. Abbiamo qui l'ingresso in una comunità spirituale che perdura da oltre duemila anni e raccoglie patrimonio simbolico ed operativo di altre tradizioni, la possibilità di partecipare al rituale eucaristico (centrale nell'alimentazione spirituale e magica del mago-sacerdote), ed infine è il seme che ha in potenza ogni altra qualifica compresa quella sacerdotale ed episcopale. Vi è altro da pretendere ?
L'immagine del Battesimo: la volontà
La volontà non rappresenta la centralità della ritualità, ma bensì quell'azione di pensiero e potenza che permette di uscire da uno stato inerziale, e mutare l’esteriore o l’interiore. Ogni iniziazione tradizionale conferisce degli elementi che agiscono a prescindere della volontà dell'iniziato, ma è attraverso la volontà dell'iniziato che dispiegano ogni loro espressione di potenza. Tale concetto è ottimamente espresso da questo passo del Vangelo di Marco che vede come protagonisti Giacomo e Giovanni da un lato, e Gesù dall'altro:
Marco 10:35 E gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, noi vogliamo che tu ci faccia quello che ti chiederemo».
Marco 10:36 Egli disse loro: «Cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero:
Marco 10:37 «Concedici di sedere nella tua gloria uno alla tua destra e uno alla tua sinistra».
Marco 10:38 Gesù disse loro: «Voi non sapete ciò che domandate. Potete bere il calice che io bevo, o ricevere il battesimo con cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo».
Marco 10:39 E Gesù disse: «Il calice che io bevo anche voi lo berrete, e il battesimo che io ricevo anche voi lo riceverete.
Marco 10:40 Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».
Alla domanda da parte dei due fratelli di potere essere ammessi non solo al suo seguito, ma essere "iniziati" alla sostanza del suo insegnamento, Gesù chiede loro se comprendono quanto stanno chiedendo, e se sono in grado di bere ed essere battezzati. Ora è evidente che non si riferisce alla forma delle cose. Chiunque in apparenza è in grado di capire in cosa consista il battesimo, o sollevare alle labbra un calice e bere; ma sostanzialmente si è in grado di penetrare questa sfera simbolica ? Di andare oltre il manto dell'apparenza ? La risposta dei due fratelli è lo possiamo. Ecco quindi l'atto di volontà, che si traduce nell'azione, la quale è espressione iniziatica e magica in quanto avviene all'interno di un perimetro tradizionale.
Del resto nel catechismo cattolico il battezzato è colui che si immerge nel « lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo » (Tt 3,5), in assenza del quale nessuno « può entrare nel regno di Dio » (Gv 3,5). Il catecumo si immerge nell'acqua e da essa riemerge quale « nuova creatura » (2 Cor 5,17; Gal 6,15) che risorgee dalla morte con Cristo. Quali potenti immagini, quali arditi e profondi simbolismi nel rito del battesimo, e quali chiavi di attivazione giacciono in noi in attesa di un nostro chiaro e distinto LO POSSIAMO, così come Giacomo e Giovanni ebbero a dire a rispondere a Gesù.
Conclusioni
Sono ben consapevole che malgrado ogni sforzo prodotto, il buon senso che nasce dall'osservazione e dallo studio, la constatazione dello stato delle cose, niente potrà modificare quell'idea che nasce dalla presunzione e dall'odio verso ciò che è cristiano e che tanti malanni porta nell'ambito dell'esoterismo occidentale. Non è però possibile contrastare l'evidenza della strutturazione del battesimo come un rituale iniziatico. Questo è stato dimostrato in virtù dell'antecedenza di tale rito rispetto allo stesso Battista, e alla sua collocazione quale parte integrante dei culti misterici del bacino del mediterraneo. Tale antecedenza oltre a testimoniare la presenza di elementi rituali estranei alla tradizione ebraica, e aprire interessanti riflessioni attorno alla reale genesi del cristianesimo, costituisce quella continuità tradizionale del rito che è indice di collegamento fra forma e sostanza spirituale. Rendendo di fatto il battesimo stesso, così come l'Eucarestia, una di quelle chiavi di passo atte a raccoglie, a modo di catalizzatore, potenti influenze spirituali che da sempre accompagnano la dimensione sacerdotale e magica dell'uomo. Omettendo di ricapitolare le eventuali risposte alle varie obiezioni, mi limito velocemente a sostenere perchè è importante e necessario considerare il battesimo come forma di reale iniziazione, e ciò non solo in virtù di verità, ma anche di utilità e necessità.
È tramite il battesimo che nello spirito del cristiano viene tramandato l'alfabeto dell'anima, che permetterà, una volta disvelato tramite il battesimo del fuoco, di comprendere la pienezza dei riti e dei simboli del cristianesimo. Ecco perchè è una tragedia quando una persona abbandona la propria natale religione, in quanto essa recide ogni possibilità di parlare con se stessa, nella forma culturale e spirituale marcata fin dalla nascita.
È inoltre utile e necessario in quanto il battesimo rappresenta il Seme attraverso cui tutta la pianta sacramentale cristiana fiorisce nelle sue varie parti e nei suoi rigogliosi frutti. Il battesimo precede necessariamente ogni altro sacramento, e ogni altro sacramento trae da esso linfa e possibilità di esistenza.
Il santo Battesimo è il fondamento di tutta la vita cristiana, il vestibolo d'ingresso alla vita nello Spirito (« vitae spiritualis ianua »), e la porta che apre l'accesso agli altri sacramenti. Mediante il Battesimo siamo liberati dal peccato e rigenerati come figli di Dio, diventiamo membra di Cristo; siamo incorporati alla Chiesa e resi partecipi della sua missione: « Baptismus est sacramentum regenerationis per aquam in verbo – Il Battesimo può definirsi il sacramento della rigenerazione cristiana mediante l'acqua e la parola »
(dal Catechismo della Chiesa Cattolica)
Ha quindi in numero ed in potenza ogni altro sacramento, fra cui il sacramento dell'ordine nei suoi tre gradi: l'Episcopato, il presbiterato e il diaconato. Da cui discende che non è necessario cercare assurdi e funambolici collegamenti per esercitare i misteri e i riti cristiani, ma basta rivolgere la nostra capacità di comprensione a quel collegamento tradizionale che in noi vive da oltre 2.000 anni, e viene a noi traghettato proprio dal battesimo.
Concludo ricordando che l'iniziazione è la possibilità che viene concessa ad ognuno di noi di operare all'interno di un perimetro tradizionale, in accordo con determinate energie ed utilizzando gli appositi strumenti. Sta poi ad ognuno di noi di prendere coscienza che non solo è possibile operare, ma che è necessario operare. Ovviamente l'Opera stessa non solo risentirà della volontà e del genio dell'iniziato, ma anche della sua effettiva capacità di operare. Ecco perchè nei fatti sul piano spirituale, e non sto qui a parlare dell'ambito formale, ad ognuno di noi è concesso esclusivamente il ruolo che per merito ed audacia può ricoprire. Quindi ad ognuno di noi l'audacia e la capacità di poter operare con gli strumenti e i riti della tradizione di cui portiamo il sacramento del battesimo.
Del resto la stessa Chiesa Cattolica nel suo Catechismo che sostiene:
Da sempre la Chiesa è fermamente convinta che quanti subiscono la morte a motivo della fede, senza aver ricevuto il Battesimo, vengono battezzati mediante la loro stessa morte per Cristo e con lui. Questo Battesimo di sangue, come pure il desiderio del Battesimo, porta i frutti del Battesimo, anche senza essere sacramento.