Nel tipico percorso turistico che dalla stazione di Santa Lucia conduce a Rialto, troppo indaffarati a guardare le vetrine dei numerosi negozi od intenti ad immortalare una gondola di passaggio nei canali, il piccolo campo della Maddalena con l’omonima chiesa passa quasi sempre in secondo piano.
Uno sguardo fugace alla chiesa e poi via, mentre, se ci si soffermasse un istante ad osservarne la facciata, si rimarrebbe invece notevolmente sorpresi.
Dedicata a Maria Maddalena per celebrare, proprio nel giorno dedicato alla santa, lo storico trattato di pace tra Genova e Venezia del 1356, la chiesa originaria del XIII secolo, fu rimaneggiata più volte. L’attuale aspetto risale alla fine del XVIII secolo su disegno a base circolare dell’architetto Tommaso Temanza. La chiesa era in passato arricchita da un campanile che fu abbattuto nel 1888 perché pericolante.
L’elemento certamente più interessante si trova sopra il portone d’ingresso. Vi è una raffigurazione di un occhio circoscritto da un triangolo. Si tratta di un simbolo cristiano dove l’occhio rappresenta la Divina Provvidenza ed i tre lati equilateri del triangolo la triade composta dal Padre, dal figlio e dallo Spirito Santo. Interessante però far notare che si tratti di un retaggio dell’antico Egitto tramutato in significato cristiano: infatti l’occhio centrale originario era quello del dio sole Ra mentre la triade osirica del triangolo era costituita da Osiride, Horus ed Iside.
Questo tipo di rappresentazione, è utilizzata anche dalla massoneria. In questo caso abbiamo due significati diversi: Passato, Presente e Futuro (se si disegnano solo i tre punti che costituiscono i vertici del triangolo); l’Eternità se il triangolo è completo di lati.
Questo dettaglio non basterebbe certamente ad ipotizzare congetture sulla matrice massonica ed esoterica della chiesa. Gli indizi che supportano questa tesi sono altri. Sempre sul frontone della chiesa si legge la scritta latina:
SAPIENTA AEDIFICAVIT SIBI DOMUM
La traduzione in italiano sarebbe: “La saggezza si è edificata”
Come si può notare, non c’è nessun richiamo religioso ed è una frase sicuramente atipica per una chiesa. Anche la pianta circolare voluta da Tommaso Temanza insieme ad un unico altare centrale (fatto sostituire successivamente da due altari) potevano far ricondurre a concetti massonici.
La prova comunque più evidente si trova sulla pavimentazione dell’edificio sacro. La lastra tombale di Temanza, oltre a ricordare il 1789 come data della sua morte, reca tre noti ed indiscussi simboli di appartenenza massonica: la squadra, il righello ed il compasso incrociati tra loro.
Altri esempi della presenza della massoneria veneziana, si possono ritrovare sempre nel sestiere Cannaregio. In fondamenta della Misericordia, al civico 3598, si trova Palazzo Lezze. Eretto all’inizio del XVII secolo dall’architetto Baldassare Longhena, reca sulla facciata, all’altezza dei balconi, degli interessanti altorilievi con evidenti significati alchemici.
E’ risaputo l’utilizzo di simbolismi e di messaggi arcani nella massoneria. Non è chiaro se Palazzo Lezze fosse una delle sedi delle logge occulte veneziane. La prima di cui si ebbe effettiva testimonianza, nel 1774, si trovava in uno stabile in zona Parrocchia San Marcuola. Assunse invece agli onori della cronaca dell’epoca una loggia nel sestiere di Santa Croce. Si narra infatti che nel 1785, un falegname dovesse consegnare un armadio a Palazzo Contarini dove s’imbatté per errore in una sala con tende nere, arredi funebri e strani oggetti rituali. Impaurito ed insospettito, denunciò l’accaduto al Consiglio dei Dieci. Ne seguì un sopralluogo che condusse allo smantellamento della sala e conseguentemente alla scoperta della loggia segreta.

Esiste un alto esempio della presenza della massoneria in città. E' posto nel sestiere San Marco, nei pressi della Salizada San Samuele, al civico 3216. Al secondo piano del palazzo, quasi nascosto alla visuale di un semplice passante, si trova un bassorilievo che ricorda la sede della Scuola dei Mureri o l’antica Confraternita dei muratori, fondata nel 1200. L’emblema in marmo bianco che si può osservare, è stato realizzato nel 1482 e rappresenta una cazzuola, una squadra, un martello ed un filo a piombo.

di William Facchinetti Kerdudo
foto di William Facchinetti Kerdudo
Esiste un alto esempio della presenza della massoneria in città. E' posto nel sestiere San Marco, nei pressi della Salizada San Samuele, al civico 3216. Al secondo piano del palazzo, quasi nascosto alla visuale di un semplice passante, si trova un bassorilievo che ricorda la sede della Scuola dei Mureri o l’antica Confraternita dei muratori, fondata nel 1200. L’emblema in marmo bianco che si può osservare, è stato realizzato nel 1482 e rappresenta una cazzuola, una squadra, un martello ed un filo a piombo.
di William Facchinetti Kerdudo
foto di William Facchinetti Kerdudo



Dal primo al 3 aprile appuntamento al Palacongressi di Rimini, dove le logge del Grande Oriente d’Italia parteciperanno alla loro massima assise
Domenica 20 marzo nel Centro Culturale Polifunzionale di “Casa Nathan’ , a Roma, alla presenza di insegnanti, studenti, genitori e di un folto pubblico, ha avuto luogo la premiazione degli allievi maturandi dei Licei Artistici della Provincia di Roma, concorrenti al Premio “Vincenzo Sciamè” 1° edizione, e ammessi alla mostra collettiva inaugurata il 14 marzo. Hanno partecipato al concorso gli allievi dei Licei Artistici : J. Romani di Velletri, Enzo Rossi di Roma, C. G. Argan di Roma, Caravillani di Roma , Guglielmotti di Civitavecchia. La Giuria, dopo attento esame delle 19 opere ammesse al concorso, ha conferito il 1° Premio all’opera “










Il Grande Oriente d’Italia ricorda oggi i martiri delle Fosse Ardeatine, i 335 civili e militari italiani, che il 24 marzo 1944 furono barbaramente trucidati dai nazisti nelle cave romane come rappresaglia all’attentato partigiano di via Rasella contro una pattuglia di soldati tedeschi. Fra questi combattenti per la Libertà, fra questi martiri finiti nelle mani spietate delle SS c’erano anche 18 massoni, tra cui l’avvocato, Placido Martini, liberale, medaglia d’oro al valor militare alla memoria della resistenza e Silvio Campanile entrambi fratelli nella Loggia Pisacane fondata nel confino dell’Isola di Ponza dall’allora Gran Maestro Domizio Torrigiani. Dal loro sacrificio il 2 giugno di 70 anni fa nacque la nostra Repubblica, un anniversario che il Grande Oriente è impegnato a celebrare con una serie di manifestazioni in tutta Italia.
“I doveri dell’uomo, i diritti del mondo”. La Gran Loggia 2016, che si terrà al Palacongressi di Rimini dal primo al 3 aprile, è dedicata a un tema di straordinaria attualità, a quel rapporto speciale che lega tutti gli esseri umani gli uni agli altri attraverso la rete invisibile dei loro comportamenti e che ci ha portato fino a questo momento della nostra storia. Un tema che verrà approfondito nel corso di due tavole rotonde. La prima si terrà in apertura della Gran Loggia e ha per titolo “I futuri del mondo”. L’appuntamento è per le 10,30 nella Sala del Castello Uno. Interverranno Marcello Flores D’Arcais, storico, Nico Piro, giornalista e Vittorio Carlei, economista, che spiegheranno dove sta andando il mondo e si confronteranno sulle emergenze che ci assediano, dal peggioramento ovunque degli indici sociali all’aumento senza precedenti della forbice tra ricchi e poveri, dal grande esodo delle popolazioni civili dai fronti di guerre sanguinose, ai pregiudizi che circondano l’accoglienza, allo scoglio impervio della diversità e dell’integrazione, all’inarrestabile propagarsi del fondamentalismo islamico, un mostro generato da sopraffazione, dalla miseria e dall’ignoranza e che sta mettendo a dura prova l’Occidente e il mondo intero. Non solo. Si parlerà anche di diritti umani, a partire dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948, che riassume i principi ispiratori dei documenti più solenni della Rivoluzione Americana (1776) e Francese (1789), una grande conquista di civiltà alla quale la Massoneria ha fortemente contribuito. La seconda tavola rotonda si terrà il giorno successivo 2 aprile alle 17,30 nella stessa sala del Palacongressi e sarà dedicata alla spiritualità. Interverranno Luca Anziani, vice moderatore della Tavola Valdese , Arturo Diaconale, giornalista e consigliere di amministrazione della Rai, Anna Foa, storica, Marinella Perroni, teologa, Marco Politi, scrittore e giornalista. Al centro i grandi interrogativi che da sempre costellano il cammino dell’uomo e in particolare questo momento della nostra vicenda umana e le possibili risposte utili a comprenderne gli sviluppi, le possibili evoluzioni future attraverso il confronto di realtà e modi di sentire diversi e di affrontare la sfida della vita.
Il 1