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mercoledì 30 marzo 2016

I luoghi della Massoneria Veneziana





Nel tipico percorso turistico che dalla stazione di Santa Lucia conduce a Rialto, troppo indaffarati a guardare le vetrine dei numerosi negozi od intenti ad immortalare una gondola di passaggio nei canali, il piccolo campo della Maddalena con l’omonima chiesa passa quasi sempre in secondo piano.
Uno sguardo fugace alla chiesa e poi via, mentre, se ci si soffermasse un istante ad osservarne la facciata, si rimarrebbe invece notevolmente sorpresi.







Dedicata a Maria Maddalena per celebrare, proprio nel giorno dedicato alla santa, lo storico trattato di pace tra Genova e Venezia del 1356, la chiesa originaria del XIII secolo, fu rimaneggiata più volte. L’attuale aspetto risale alla fine del XVIII secolo su disegno a base circolare dell’architetto Tommaso Temanza. La chiesa era in passato arricchita da un campanile che fu abbattuto nel 1888 perché pericolante.

L’elemento certamente più interessante si trova sopra il portone d’ingresso. Vi è una raffigurazione di un occhio circoscritto da un triangolo. Si tratta di un simbolo cristiano dove l’occhio rappresenta la Divina Provvidenza ed i tre lati equilateri del triangolo la triade composta dal Padre, dal figlio e dallo Spirito Santo. Interessante però far notare che si tratti di un retaggio dell’antico Egitto tramutato in significato cristiano: infatti l’occhio centrale originario era quello del dio sole Ra mentre la triade osirica del triangolo era costituita da Osiride, Horus ed Iside.






Questo tipo di rappresentazione, è utilizzata anche dalla massoneria. In questo caso abbiamo due significati diversi: Passato, Presente e Futuro (se si disegnano solo i tre punti che costituiscono i vertici del triangolo); l’Eternità se il triangolo è completo di lati.

Questo dettaglio non basterebbe certamente ad ipotizzare congetture sulla matrice massonica ed esoterica della chiesa. Gli indizi che supportano questa tesi sono altri. Sempre sul frontone della chiesa si legge la scritta latina:


SAPIENTA AEDIFICAVIT SIBI DOMUM
La traduzione in italiano sarebbe: “La saggezza si è edificata”
Come si può notare, non c’è nessun richiamo religioso ed è una frase sicuramente atipica per una chiesa. Anche la pianta circolare voluta da Tommaso Temanza insieme ad un unico altare centrale (fatto sostituire successivamente da due altari) potevano far ricondurre a concetti massonici.
La prova comunque più evidente si trova sulla pavimentazione dell’edificio sacro. La lastra tombale di Temanza, oltre a ricordare il 1789 come data della sua morte, reca tre noti ed indiscussi simboli di appartenenza massonica: la squadra, il righello ed il compasso incrociati tra loro.

Altri esempi della presenza della massoneria veneziana, si possono ritrovare sempre nel sestiere Cannaregio. In fondamenta della Misericordia, al civico 3598, si trova Palazzo Lezze. Eretto all’inizio del XVII secolo dall’architetto Baldassare Longhena, reca sulla facciata, all’altezza dei balconi, degli interessanti altorilievi con evidenti significati alchemici.









E’ risaputo l’utilizzo di simbolismi e di messaggi arcani nella massoneria. Non è chiaro se Palazzo Lezze fosse una delle sedi delle logge occulte veneziane. La prima di cui si ebbe effettiva testimonianza, nel 1774, si trovava in uno stabile in zona Parrocchia San Marcuola. Assunse invece agli onori della cronaca dell’epoca una loggia nel sestiere di Santa Croce. Si narra infatti che nel 1785, un falegname dovesse consegnare un armadio a Palazzo Contarini dove s’imbatté per errore in una sala con tende nere, arredi funebri e strani oggetti rituali. Impaurito ed insospettito, denunciò l’accaduto al Consiglio dei Dieci. Ne seguì un sopralluogo che condusse allo smantellamento della sala e conseguentemente alla scoperta della loggia segreta.






Esiste un alto esempio della presenza della massoneria in città. E' posto nel sestiere San Marco, nei pressi della Salizada San Samuele, al civico 3216. Al secondo piano del palazzo, quasi nascosto alla visuale di un semplice passante, si trova un bassorilievo che ricorda la sede della Scuola dei Mureri o l’antica Confraternita dei muratori, fondata nel 1200. L’emblema in marmo bianco che si può osservare, è stato realizzato nel 1482 e rappresenta una cazzuola, una squadra, un martello ed un filo a piombo.










di William Facchinetti Kerdudo
foto di William Facchinetti Kerdudo