L’Alzheimer diventa allarme sociale per il continuo aumento dei malati, per la mancanza di terapie e diagnosi precoci. Nell’aula del rettorato dell’Università Politecnica delle Marche sono stati presentati, nei giorni scorsi, i risultati dell’unità di ricerca sull’Alzheimer, condotta dal professor Antonio Domenico Procopio della Facoltà di Medicina in collaborazione con l’Inrca. Ricerca finanziata per la maggior parte dal Collegio circoscrizionale delle Marche del Grande Oriente d’Italia (Goi) con 60.000 turo, erogati parzialmente con L’Associazione “Non ti scordar di me”, da cui ha preso il titolo il convegno, emanazione della circoscrizione massonica marchigiana per la gestione delle attività sociali. Allarmanti i dati forniti dal prof. Marco Rocchi dell’Università di Urbino “secondo le statistiche del 2013 le demenze in Italia riguardano oltre 1,2 milioni di persone e due sono gli aspetti che preoccupano: il primo è che i dati sottostimano il fenomeno (si pensa che solo il 40% delle demenze venga diagnosticato nell’anziano); il secondo è che nel 2050 si prevede che la patologia sarà più che raddoppiata”. Il Magnifico Rettore della Politecnica marchigiana Sauro Lunghi ha sottolineato l’importanza di ottenere riconoscimenti per sviluppare nuove tecnologie in grado di monitorare la situazione clinica dei pazienti, “più che un problema medico – afferma – é un’emergenza sociale-. Un plauso alla ricerca è giunto da Alessandro Marini, direttore generale Asur, e da Riccardo Mario Paoli, direttore amministrativo Inrca, confermando il loro sostegno nella comune battaglia contro l’Alzheimer. Il contributo erogato dalla circoscrizione massonica marchigiana – ha spiegato Fabrizio Illuminati presidente del Collegio Marche del Grande Oriente d’Italia – ha avuto una doppia valenza: muoversi in un ambito ad alto impatto sociale, e dare un segnale concreto e importante in un momento in cui la ricerca soffre di una grave limitazione di fondi. ll nostro impegno nel sociale proseguirà nel futuro prossimo”. Maria Pallotta, presidente regionale della Società Italiana di Patologia Clinica e Medicina di Laboratorio, ha introdotto la parte scientifica dove sono stati presentati gli importanti risultati della ricerca: un passo in avanti per capire il meccanismo molecolare della patologia.