Il Gran Maestro Stefano Bisi ha spiegato la decisione del Grande Oriente d’Italia anche a Matera. Oltre 200 persone – provenienti da Tortino, Cosenza, Napoli, Bari – hanno partecipato a questa cerimonia. «La Basilicata ha altri esponenti di primo piano da don Rocco Brienza ad un garibaldino molto noto come Pentasuglia».
«Una cerimonia rituale di colonne di una loggia che si è costituita, dieci nuovi fratelli materani, con il maestro venerabile Pietro Andrisani alla loro guida».
Il Gran Maestro Stefano Bisi ha raccontato così l’installazione del Grande Oriente d’Italia anche a Matera avvenuta nella mattinata di ieri a Palazzo Viceconte. «C’erano oltre 200 persone provenienti da Tortino, Cosenza, Napoli, Bari che hanno partecipato a questa cerimonia e c’è stato grande giubilo per un momento come questo che è certamente tra i più coinvolgenti soprattutto se la nuova installazione viene dedicata ad un nome planetario come è quello di Orazio». Sull’accesso alla loggia Bisi ha spiegato che si tratta di un percorso naturale quanto lungo per il quale, una volta conosciuti «alcuni dei fratelli che compongono la loggia che verificano la reale volontà di poter far parte del nostro gruppo, si avvia un percorso che nel giro di almeno un anno porta poi a sottoporre la richiesta di ingresso a tutti quanti i fratelli che la votano».
Quanto alla sede lucana ed alla scelta di Matera è stato facilmente aggiunto: «la Basilicata ha altri esponenti di primo piano da don Rocco Brienza ad un garibaldino molto noto come Pentasuglia per cui non c’è stata grande difficoltà a poter creare anche questa. Ne fanno parte due medici, un imprenditore, diversi impiegati. Ma una loggia come questa richiede semplicemente la volontà di poter stare con i fratelli senza dare necessariamente pubblicità alle attività che vengono fatte».
«Anche per questo la cerimonia si è svolta in maniera assolutamente riservata, si ha bisogno di poter imparare a confrontarsi, ad ascoltare, a svolgere quelle pratiche e quelle discussioni che servono alla nostra comunità».
Ed anche sui valori che si vogliono portare avanti e sui numeri su cui ci si muove Bisi ha aggiunto: «noi abbiamo 855 logge in tutta Italia con circa 23.000 persone che liberamente hanno deciso di farvi parte. Siamo in contatto in tutto il mondo con almeno altre 200 logge. Portiamo avanti alcuni valori come per esempio la volontà quest’anno di festeggiare il tricolore e il suo anniversario. Abbiamo fatto già un evento a Reggio Emilia e altri ancora ne abbiamo in programma. La nostra modernità? I nostri valori sono quelli di cui parliamo sempre fratellanza, libertà uguaglianza e quello che maggiormente viene apprezzato in chi entra nella nostra associazione è soprattutto il senso di comunità che viene in qualche modo esaltato». Da ieri anche Matera, sempre più centro dell’attenzione generale, ha una nuova presenza del Gran Oriente d’Italia, un nuovo punto di riferimento, una diversa attenzione: «le cose sono cambiate, adesso il cardinale Ravetti sul Sole 24 Ore di domenica scorsa sottolinea il nostro senso di comunità». (Piero Quarto)
Il Gran Maestro Stefano Bisi ha raccontato così l’installazione del Grande Oriente d’Italia anche a Matera avvenuta nella mattinata di ieri a Palazzo Viceconte. «C’erano oltre 200 persone provenienti da Tortino, Cosenza, Napoli, Bari che hanno partecipato a questa cerimonia e c’è stato grande giubilo per un momento come questo che è certamente tra i più coinvolgenti soprattutto se la nuova installazione viene dedicata ad un nome planetario come è quello di Orazio». Sull’accesso alla loggia Bisi ha spiegato che si tratta di un percorso naturale quanto lungo per il quale, una volta conosciuti «alcuni dei fratelli che compongono la loggia che verificano la reale volontà di poter far parte del nostro gruppo, si avvia un percorso che nel giro di almeno un anno porta poi a sottoporre la richiesta di ingresso a tutti quanti i fratelli che la votano».
Quanto alla sede lucana ed alla scelta di Matera è stato facilmente aggiunto: «la Basilicata ha altri esponenti di primo piano da don Rocco Brienza ad un garibaldino molto noto come Pentasuglia per cui non c’è stata grande difficoltà a poter creare anche questa. Ne fanno parte due medici, un imprenditore, diversi impiegati. Ma una loggia come questa richiede semplicemente la volontà di poter stare con i fratelli senza dare necessariamente pubblicità alle attività che vengono fatte».
«Anche per questo la cerimonia si è svolta in maniera assolutamente riservata, si ha bisogno di poter imparare a confrontarsi, ad ascoltare, a svolgere quelle pratiche e quelle discussioni che servono alla nostra comunità».
Ed anche sui valori che si vogliono portare avanti e sui numeri su cui ci si muove Bisi ha aggiunto: «noi abbiamo 855 logge in tutta Italia con circa 23.000 persone che liberamente hanno deciso di farvi parte. Siamo in contatto in tutto il mondo con almeno altre 200 logge. Portiamo avanti alcuni valori come per esempio la volontà quest’anno di festeggiare il tricolore e il suo anniversario. Abbiamo fatto già un evento a Reggio Emilia e altri ancora ne abbiamo in programma. La nostra modernità? I nostri valori sono quelli di cui parliamo sempre fratellanza, libertà uguaglianza e quello che maggiormente viene apprezzato in chi entra nella nostra associazione è soprattutto il senso di comunità che viene in qualche modo esaltato». Da ieri anche Matera, sempre più centro dell’attenzione generale, ha una nuova presenza del Gran Oriente d’Italia, un nuovo punto di riferimento, una diversa attenzione: «le cose sono cambiate, adesso il cardinale Ravetti sul Sole 24 Ore di domenica scorsa sottolinea il nostro senso di comunità». (Piero Quarto)