L'intervista
"La massoneria ha vissuto momenti storici in cui la segretezza era d'obbligo perché altrimenti finivi in carcere o al patibolo" ma "visto che per fortuna non ci sono più questi rischi, è stupido continuare in un modo di agire che in definitiva danneggia l'istituzione". Lo ha sottolineato in un'intervista al "Quotidiano di Calabria" il Gran Maestro Gustavo Raffi,che sabato 22 febbraio si è recato a Vibo Valentia per celebrare i 220 anni di presenza massonica sul territorio, una presenza forte e radicata la cui eredità storica è stata poi raccolta e trasmessa fino ai noi dalla loggia intitolata all'eroe risorgimentale Michele Morelli. "Noi siamo in linea con altri paesi dove la massoneria agisce alla luce del sole. Sono convinto - ha aggiunto Raffi - che dove non c'e' ombra, dove c'è la luce non ci può essere il male". Il Gran Maestro è tornato a ripetere quanto sia "ingiusto e sbagliato" generalizzare identificando la massoneria, come talora avviene, con fenomeni di devianza e ha ricordato il "prezzo altissimo" che l'obbedienza ha dovuto pagare in passato "anche a causa - ha spiegato - di una nostra classe dirigente datata, non al passo con i tempi, fuori dalla storia", che non capiva per "dirne solo una, l'importanza della comunicazione. E tutto questo ci è costato". Quanto al rapporto tra massoneria e politica, Raffi ha chiarito:"La massoneria non detta alcuna linea politica, interviene solo sui grandi temi, quali la libertà, il progresso dell'uomo".
E' possibile leggere l'intervista integrale nella rassegna stampa sul sito www.grandeoriente.it