Loggia

Official Web Site

www.heredom1224.it

lunedì 4 settembre 2017

Fede e verità


di Paolo Callari



Non mettere in discussione alcunché si trovi nella Bibbia, ma accoglierlo con fiducia come Parola di Dio e maggiore sapienza - anche se non si può dare una spiegazione ad ogni cosa - è considerato generalmente oggi come segno di riprovevole "chiusura mentale" e di "fede cieca". È giustificata questa accusa? Che si intende con " fede cieca"? Che cos'è, di fatto, la fede?

Il concetto di "fede cieca" è di invenzione recente e, in ogni caso, non è quella di cui la Bibbia parla. Se, infatti, consultate la Parola di Dio, troverete che la parola ebraica per "fede", per sua stessa definizione, fa riferimento a fiducia logica, robusta ed incrollabile nella verità.

La definizione classica di fede la troviamo nella Bibbia al cap. 11 della lettera agli Ebrei: "Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono. Infatti, per essa fu resa buona testimonianza agli antichi. Per fede comprendiamo che i mondi sono stati formati dalla parola di Dio; così le cose che si vedono non sono state tratte da cose apparenti" (Ebrei 11:1-3), reso dalla versione CEI2008 con: "La fede è fondamento di ciò che si spera e prova di ciò che non si vede". Fra parentesi, notate come primo esempio di fede qui sia la fede in ciò che la Bibbia stessa dice a proposito della Creazione, cosa che non mette in discussione.

Come spiega Gesù a Tommaso: "Perché mi hai visto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto" (Giovanni 20:29). La fede, così, così come la Scrittura la definisce e promuove, è essere sicuri di qualcosa che non ha avuto testimoni accessibili direttamente (inclusa la Creazione, Ebrei 11:3) o che ora non può essere veduto, o che ancora non è stata rivelato. Secondo questa definizione, ogni fede è necessariamente "cieca"! Se possiamo vedere, non può essere più fede!

Il fatto è che tutti esercitano un qualche tipo di fede, nessuno escluso. Anche chi ripudia la verità del racconto biblico sulla creazione ha fede nella propria spiegazione sulle origini di ogni cosa. I passeggeri di un treno hanno fede nel suo conduttore ed i bambini hanno fede che riceveranno dei doni a Natale. Tutti confidano in qualcosa che non vedono. Alcune fedi possono essere ingiustificate e senza dubbio questo è ciò che si intende per fede cieca. La fede cristiana, però, è sia ragionevole che giustificata. È fondata prima di tutto sulla Parola di Dio, coerente ed affidabile. Sebbene essa non richieda una prova esterna, essa è del tutto compatibile con le evidenze fisiche. Dio non è visibile con i nostri occhi, ma le Sue qualità sono chiaramente visibili nella natura (Romani 1:20).

La lingua stessa dell'Antico Testamento rivela come la nostra fede sia intrinsecamente collegata alla verità. Le due parole per fede e verità (emunah e emet) sono talvolta tradotte in maniera intercambiabile in versioni diverse della Bibbia. Entrambe queste parole ebraiche derivano dalla stessa radice, aman, che significa "affidabilità, certezza, fermezza". Lungi dall'essere nebulosa, la fede biblica - come la verità - è sicura e certa.

Parte integrale di emet è l'affidabilità e la fedeltà, anche se questa parola è più spesso tradotta con "verità". La verità biblica è ferma nel corso del tempo, come le colonne del Tempio, le omnot ("appoggi fermi"), altra parola derivata da aman (vedi 2 Re 18:16).

Ironicamente, di fatto sono proprio le filosofie e teorie umane ad essere nebulose, non la fede biblica. Gesù dice che chi ignora i Suoi insegnamenti, sia nel suo pensiero che nel comportamento, sono come quelli che costruiscono le proprie case sulla sabbia e che inevitabilmente destinate a cadere (Matteo 7:24-27). D'altro canto, coloro che vivono "secondo verità", che si affidano a Cristo, via, verità, e vita, sono come coloro che hanno la propria casa ben piantata sulla roccia e che può resistere ad ogni attacco.

Elemento chiave della emunah (spesso tradotto con "fede") è la fedeltà (o pienezza di fede), vale a dire fiducia persistente e ostinata in Dio ed nelle Sue promesse. Vediamo esempi di emunah nella donna affetta da flussi di sangue (Matteo 9:22), la Cananita che aveva una figlia oppressa da demoni (Matteo 15:28) e Bartimeo, cieco (Marco 10:52). Avevano fede in Gesù, in essa hanno persistito e non ne sono stati delusi. E' questa la fede che Gesù loda e raccomanda. Egli la paragona ad un seme di senape (Matteo 17:20) perché, sebbene possa nascere piccola, quando è coltivata cresce ed è in grado di realizzare cose grandi alla gloria di Dio.

Un ulteriore derivato del termine aman è amen. Quando si dice "Amen" al termine di una preghiera noi confermiamo la sua veracità e dichiariamo di condividerla. Traduzione appropriata di "Amen" è "Certamente!".

Dio è la Roccia ed Egli non cambia mai (Malachia 3:6). Egli è assolutamente degno di fiducia e adempie ad ogni Sua promessa. Egli è "El emunah" (Deuteronomio 32:4) e "El emet" (Salmo 31:5), un Dio fedele e Dio di verità. E' così che la fede nel nostro affidabile Dio e nella verità della Sua Parola è sia ben fondata che ragionevole. Amen!.